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dedicato un bel servizio a questa idea intervistando<br />
Erica e descrivendo le erbe<br />
raccolte. In questo numero potete trovare<br />
le schede delle erbe che abbiamo descritto<br />
durante le uscite curate da Erica<br />
Bonvecchio.<br />
Le premesse per continuare e sviluppare<br />
quest’idea sono molto buone e l’interesse<br />
è vivo. In attesa della prossima<br />
primavera, buon raccolto!<br />
Ai tempi, non poi così lontani in fondo,<br />
in cui la natura sostituiva il supermercato<br />
(e qualche volta la farmacia) le<br />
nostre nonne sapevano riconoscere con<br />
sicurezza una buona quantità di piante e<br />
ne conoscevano gli impieghi, alimentari<br />
e terapeutici.<br />
Imparavano queste nozioni fin da<br />
bambine dalle loro madri, che l’avevano<br />
apprese a loro volta dalle nonne, in<br />
una catena di saggezza popolare trasmessa<br />
oralmente di generazione in<br />
generazione.<br />
Al giorno d’oggi la tradizione si è interrotta,<br />
perché noi, anche in pieno inverno,<br />
possiamo andare in negozio e acquistare<br />
frutta e verdura (per quanto<br />
magari insipida e povera di nutrienti);<br />
non abbiamo più bisogno di ingegnarci<br />
per integrare la nostra dieta e abbiamo<br />
perso il legame con la terra; così il bagaglio<br />
di conoscenze empiriche delle nostre<br />
ave sta andando a perdersi.<br />
È un peccato non conservare queste<br />
antiche tradizioni, usi e costumi che<br />
sono intelligenti oltre che interessanti;<br />
vanno però a volte riletti ed adattati<br />
in chiave moderna perché l’ambiente in<br />
cui viviamo non è più quello di qualche<br />
decennio fa. Chi si accosta al recupero<br />
delle buone abitudini di un tempo deve<br />
quindi ricordare che:<br />
• Non è mai saggio raccogliere alcunché<br />
(erbe, fiori, frutti, funghi, radici)<br />
senza avere la certezza di saper identificare<br />
correttamente la specie! Le<br />
prime volte, è meglio farsi accompagnare<br />
da qualcuno di esperto.<br />
• La salvaguardia della “biodiversità<br />
culturale” non deve andare a discapito<br />
di quella della biodiversità naturale:<br />
anche nei casi in cui una specie<br />
sia diffusa e ubiquitaria, è sempre<br />
doveroso trattare l’ambiente con rispetto,<br />
raccogliendo con moderazione<br />
e danneggiando il meno possibile.<br />
• I luoghi in cui si raccoglie devono essere<br />
naturalmente il più possibile salubri:<br />
vanno evitati quindi, ad esempio,<br />
i bordi delle strade trafficate o i<br />
frutteti (anche al di fuori del periodo<br />
delle somministrazioni di antiparassitari,<br />
perchè alcuni veleni si accumulano<br />
nel terreno).<br />
• Una volta raccolti, utilizzare i prodotti<br />
naturali in modo da conservarne<br />
al meglio le buone proprietà: ad<br />
esempio, quando possibile, preferire<br />
il consumo crudo delle erbe, o scegliere<br />
modalità di cottura meno impattanti<br />
(ad es. la cottura al vapore è<br />
meglio della bollitura).<br />
Le piante che in passato venivano<br />
raccolte ed utilizzate dalle famiglie contadine<br />
sono molte e spesso le tradizioni<br />
variano da località a località, addirittura<br />
da famiglia a famiglia.<br />
Di seguito presentiamo una selezione<br />
di piante selvatiche primaverili di utilizzo<br />
alimentare che ci sembra rappresentativa<br />
delle abitudini della comunità<br />
poèra di qualche decennio fa (ognuna<br />
indicata con il nome dialettale locale).<br />
aquazi<br />
Nome comune italiano: ACACIA,<br />
ROBINIA<br />
Nome scientifico: Robinia pseudoacacia<br />
L.<br />
Aquazi<br />
Famiglia: Fabaceae<br />
Descrizione: arbusto-albero alto dai<br />
6 ai 15 m o più, con chioma irregolare e<br />
aperta, tronco nodoso dalla corteccia di<br />
colore bruno-grigio, rami giovani aculeati;<br />
foglie composte di 3-7 paia di foglioline<br />
ovali più una terminale, dal margine<br />
liscio; infiorescenze a grappolo pendulo,<br />
composte di fiori bianchi dalla corolla<br />
papilionata, molto profumati; i<br />
frutti sono legumi scuri e coriacei, lunghi<br />
5-10 cm.<br />
Dove si trova: è una specie comunissima,<br />
non ha esigenze particolari, invade<br />
rapidamente qualsiasi incolto e scarpata<br />
(è uno degli arbusti pionieri per eccellenza)<br />
tanto da poter essere considerata<br />
infestante.<br />
Parte utilizzata: i fiori, meglio<br />
se raccolti prima che si schiudano<br />
completamente.<br />
Quando si raccoglie: inizia a fiorire a<br />
tarda primavera, in relazione all’altitudine<br />
a maggio-<strong>giugno</strong>.<br />
Come si consuma: è tradizione includere<br />
i fiori di acacia in gustose frittelle,<br />
privandoli dei gambi.<br />
<strong>Tuttapovo</strong> - n. 2 - <strong>giugno</strong> <strong>2009</strong> - p. 53