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giugno 2009 - Tuttapovo

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storie di emigrazione, ovvero quando a emigrare eravamo noi<br />

Ampi stralci tratti dal libro dal titolo “Immigrazione italiana in Guabiruba”<br />

1876: primo insediamento dei<br />

tirolesi a guabiruba - brusque<br />

di Antonio Bernabè<br />

Nel numero di settembre 2008 questa rivista aveva<br />

anticipato ai suoi lettori che il giovane brasiliano<br />

Eder Claudio Celva, discendente di emigrati<br />

di Povo (Trento) stabilitisi nella seconda<br />

metà dell’Ottocento nella Stato di Santa Caterina (Brasile),<br />

ha pubblicato un libro dal titolo “Immigrazione italiana in<br />

Guabiruba”<br />

In questo numero proponiamo ai nostri lettori ampi stralci<br />

- liberamente tradotti - del capitolo che descrive l’insediamento<br />

nelle cittadine di Brusque e Guabiruba di un gruppo di<br />

trentini, avvenuto nel 1875/76.<br />

Ogni lettore potrà farsi la sua personale opinione su quali<br />

siano le differenze (molte) e se ci sia anche qualche somiglianza<br />

tra questa storica emigrazione e l’analogo fenomeno<br />

che investe oggi in maniera drammatica la nostra Italia.<br />

In calce all’articolo si riporta qualche dettaglio riferito in<br />

particolare agli emigranti poèri.<br />

L’anno 1875 fu molto importante per l’emigrazione dai Paesi<br />

europei verso l’America Latina. Si venne a sapere che il governo<br />

brasiliano offriva a prezzi stracciati lotti di terreno e il<br />

viaggio gratuito per nave, anche se di sola andata. Il desiderio<br />

di possedere terra propria, terra di favola con il suolo ricco<br />

d’oro e dove era facile arricchirsi, fu più forte della paura di foreste<br />

infestate da serpenti e animali selvaggi. E così il Brasile e<br />

altre nazioni di là dal mare furono visti da molti italiani e tedeschi<br />

come “fuga” dalla miseria in cui versavano nei loro Paesi:<br />

era la nascita del mito americano.<br />

Partirono in centinaia e fra questi anche un gruppo di 48<br />

p. 62 - <strong>Tuttapovo</strong> - n. 2 - <strong>giugno</strong> <strong>2009</strong><br />

famiglie trentine, alcune delle quali erano originarie del paese<br />

di Povo. La nave sulla quale erano imbarcati i “tirolesi” dopo<br />

una breve fermata in Rio de Janeiro, prese il largo verso sud<br />

poiché quei coloni avrebbero dovuto stabilirsi in Caxias nel<br />

Rio Grande do Sul. Sennonché una forte tempesta costrinse la<br />

nave a cambiare rotta, entrando nel porto di Itajaì. Colà c’erano<br />

dei baraccamenti, nei quali venne data agli italiani ospitalità<br />

per alcuni giorni, finché ripresero il viaggio nelle barche<br />

verso la colonia di Brusque. Partirono da Itajaì Acu, poi presero<br />

un altro ramo del fiume, chiamato Itajaì Mirim. Il viaggio<br />

nelle barche da Itajaì a Brusque (distanza stradale odierna<br />

34 Km - n.d.r.) durava in media sei giorni, i barconi avevano<br />

il fondo piatto, perché il fiume non era molto profondo e i<br />

rematori spingevano una lunga asta sul fondo per far muovere<br />

la barca e trasportarla fino a destinazione. La risalita verso<br />

l’interno da Itajaì a Brusque era faticosa e difficile, in quanto<br />

si procedeva contro corrente. All’arrivo delle barche, gli immigranti<br />

furono accolti dal sorvegliante dei barricamenti e là<br />

furono sistemati; il luogo degli alloggiamenti stava nell’antica<br />

Rua das Carreiras di Brusque (Brusque è attualmente una città<br />

di 100 mila abitanti e là fin dal 1860 si erano insediati coloni di<br />

lingua tedesca - n.d.r).<br />

Da quel momento ciascuna famiglia aspettava con ansia<br />

l’assegnazione della terra tanto desiderata, che ora diventava<br />

veramente di sua proprietà. Furono undici mesi di snervanti<br />

attese, sistemati in baracche precarie, dove tutti vivevano ammucchiati.<br />

La religione era fortemente presente nella vita degli<br />

immigrati e con essa fu superata la promiscuità ed evitati<br />

gli abusi sulle donne. Erano più di mille persone che dormiva-<br />

Il Rio ItaJaì Mirim in piena - Guabiruba - Santa Caterina - Brasile La rigogliosa natura nella vallata del Rio Cristallina - Santa Caterina - Brasile

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