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EdiltEk - FiEra dEll'Edilizia VarEsE & la FiEra - Varese Mese

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V CartoLine daL PaSSato<br />

C’era una voLTa suLLe sponde deL Lago Maggiore<br />

Le ville di Baveno<br />

un viaggio al<strong>la</strong> scoperta delle dimore storiche, un viaggio indietro nel tempo<br />

Baveno è, da sempre, una splendida cittadina del Verbano<br />

di origini romaniche e, fin dai tempi antichi,<br />

nota per le acque oligominerali e per le cave di granito<br />

rosa; proprio per questo motivo è stata apprezzata come importante<br />

e rinomata meta turistica e di villeggiatura.<br />

Passeggiando per il lungo<strong>la</strong>go, si ha <strong>la</strong> possibilità di ammirare<br />

lo splendido panorama offerto dalle Isole Borromee, che si<br />

possono raggiungere anche partendo dal porto di Baveno,<br />

e le incantevoli ville, presenti soprattutto lungo <strong>la</strong> sponda<br />

del <strong>la</strong>go, che hanno ospitato fin dal<strong>la</strong> metà del XIX secolo<br />

personalità di fama internazionale. Un vero e proprio soffio<br />

di storia che, nel nostro percorso turistico dei paesi e luoghi<br />

caratteristici del Verbano, abbiamo riscontrato spesso.<br />

Ci soffermiamo proprio su alcune delle più belle ville di Baveno,<br />

partendo da Vil<strong>la</strong> Pozzi, lussuosa vil<strong>la</strong>, dal<strong>la</strong> raffinata architettura,<br />

circondata da verdeggiante vegetazione che allieta<br />

i turisti durante le loro passeggiate.<br />

Vil<strong>la</strong> Fedora, invece, costruita nel<strong>la</strong> prima metà<br />

del XIX secolo a opera del torinese Giacinto Mannati,<br />

semplice ed elegante, è oggi sede del<strong>la</strong> Camera di Commercio<br />

del Verbano-Cusio-Osso<strong>la</strong>.<br />

In realtà, <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> risale precisamente al 1857 quando<br />

era di proprietà dello stesso Mannati che, quarant’anni<br />

dopo, <strong>la</strong> cedette a Giuseppe Ceretti. Agli inizi del Novecento,<br />

il nuovo proprietario, l’industriale alberghiero Giuseppe<br />

Spatz, dopo aver<strong>la</strong> ampliata e abbellita, ne fece dono al genero,<br />

il noto musicista Umberto Giordano.<br />

È a Giordano che si deve l’attuale denominazione del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>;<br />

Fedora era, difatti, il nome di una sua opera musicale composta<br />

nel 1898. Lungo i decenni, Vil<strong>la</strong> Fedora fu proprietà<br />

dell’Istituto Politecnico di Londra; poi, fu acquistata da un<br />

commerciante di origine ebraica, Emil Serman, che dovette<br />

abbandonare <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> una mattina del ‘43 perchè deportato da<br />

ufficiali nazisti; in seguito <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> ospitò l’ente assistenziale<br />

dell’Opera Nazionale Maternità Infanzia.<br />

Vil<strong>la</strong> Henfrey-Branca, costruita tra il 1870 e il 1872 dall’ingegnere<br />

inglese Charles Henfrey, è forse <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> più originale<br />

del <strong>la</strong>go Maggiore perchè si rifà architettonicamente al<strong>la</strong><br />

tipologia dei castelli anglosassoni.<br />

Le torri imponenti, le guglie, i terrazzi di marmo e il maestoso<br />

giardino all’inglese affascinano i visitatori che sono colpiti<br />

dall’atmosfera a tratti fiabesca realizzata da questi partico<strong>la</strong>ri.<br />

Nel parco si trovano una chiesetta protestante e un piccolo<br />

castello ispirato dal modello di quello di Vogogna. Tra i più<br />

importanti e illustri personaggi che nel corso degli anni vennero<br />

ospitati in questa vil<strong>la</strong>, ricordiamo principalmente <strong>la</strong> regina<br />

Vittoria d’Inghilterra, che con <strong>la</strong> figlia Beatrice nel 1879<br />

vi si recò nel<strong>la</strong> sua prima villeggiatura estiva fuori dai confini<br />

dell’Impero Britannico. In seguito, <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> ospitò anche il<br />

principe Guglielmo di Prussia. Nel sottoportico dell’ingresso<br />

questi due importanti eventi sono ricordati in due <strong>la</strong>pidi.<br />

Maria Grazia Nocera<br />

Cartoline dal<strong>la</strong> collezione di Carlo Salmoiraghi<br />

V 50 Settembre 2011

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