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EdiltEk - FiEra dEll'Edilizia VarEsE & la FiEra - Varese Mese

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V ParLando d’euroPa di antonio LaurenZano<br />

La questione giovanile<br />

Formazione e occupazione<br />

Settembre, si torna a scuo<strong>la</strong> in Europa. Un nuovo<br />

anno sco<strong>la</strong>stico per realizzare, pur nel<strong>la</strong> diversità dei<br />

percorsi didattico-educativi dei singoli Paesi dell’Unione,<br />

un unico obiettivo finale: <strong>la</strong> formazione culturale e<br />

professionale del cittadino europeo<br />

del nuovo millennio.<br />

Ma quali sono oggi i valori dei<br />

giovani europei, i loro comportamenti,<br />

le loro aspettative rispetto<br />

ai grandi mutamenti<br />

economici e politici del Vecchio<br />

Continente? Sviluppare<br />

un discorso sul<strong>la</strong> condizione<br />

giovanile in Europa è molto<br />

difficile, perché il «pianeta<br />

giovani» appare una realtà<br />

assai variegata e differenziata. La<br />

frammentazione e le specificità di molte<br />

situazioni non possono essere ricomposte<br />

unitariamente per una lettura e una interpretazione lineare<br />

L’Europa è un conglomerato di<br />

culture che rifiutano di essere<br />

livel<strong>la</strong>te dalle leggi dell’economia<br />

e del<strong>la</strong> politica monetaria.<br />

del fenomeno. Ma analizzando lo spaccato esistenziale<br />

dei giovani europei è possibile scorgervi una comune area<br />

espressiva determinata da quei valori «post materialistici»<br />

(autorealizzazione, libertà di opinione, difesa dell’ambiente,<br />

promozione del<strong>la</strong> pace e del<strong>la</strong> solidarietà) che supportano i<br />

valori «materialistici» (benessere economico, consumismo<br />

sfrenato, rampantismo sociale). In questa compenetrazione<br />

di materialismo e post-materialismo si basa il background<br />

del giovane d’oggi.<br />

I diversi fenomeni sociali collegati al<strong>la</strong> condizione giovanile<br />

in Europa non si manifestano nello stesso modo nei singoli<br />

Paesi: essi dipendono dallo stadio dello sviluppo economico<br />

e dai fattori storici e sociologici peculiari alle singoli<br />

nazioni. L’Europa infatti è un conglomerato di culture che<br />

rifiutano di essere livel<strong>la</strong>te dalle leggi dell’economia e del<strong>la</strong><br />

politica monetaria.<br />

Al<strong>la</strong> base di tutto c’è una considerazione fondamentale:<br />

i comportamenti dei giovani sono riconducibili al<strong>la</strong> crisi<br />

del sistema sociale e politico, al processo di crescente<br />

complessità del<strong>la</strong> società e in partico<strong>la</strong>re allo sviluppo tecnologico<br />

che brucia velocemente culture ed esperienze di<br />

<strong>la</strong>voro in un clima di esasperata competitività.<br />

È urgente dare risposte concrete<br />

a 100 milioni di giovani che<br />

rappresentano il 20% del<strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione europea.<br />

La condizione giovanile nel Vecchio Continente sta subendo<br />

in questi anni un forte cambiamento. Il faticoso processo<br />

di ricostruzione di una nuova identità socio-politica attualmente<br />

in corso dovrà disegnare lo scenario europeo del Ventunesimo<br />

secolo per riconsegnare ai giovani il ruolo centrale<br />

di «soggetto sociale» in un’Europa unita, finalmente libera<br />

dai fantasmi del passato e proiettata verso un futuro di progresso<br />

e benessere.<br />

Il nodo centrale del<strong>la</strong> questione rimane però quello occupazionale.<br />

È urgente dare risposte concrete a 100 milioni di<br />

giovani che rappresentano il 20% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione europea.<br />

Permangono gravi difficoltà nell’istruzione, nel<strong>la</strong> formazione,<br />

nell’accesso al mondo del <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> mobilità;<br />

in atri termini, nel trovare un posto nel<strong>la</strong> società. È altissimo<br />

il livello di disoccupazione giovanile, cresciuto dal 14,7% al<br />

20,4% tra il marzo 2008 e l’inizio del 2011. Che in alcuni<br />

Paesi, come Italia o Spagna, arriva a toccare 1/3 dei giovani!<br />

Investire in istruzione, formazione e apprendimento permanente<br />

di qualità è essenziale. Il legame tra il valore<br />

professionale del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro e il livello occupazionale è<br />

indiscutibile, come dimostrato dai dati Eurostat. La strada è<br />

ancora lunga. Vi è ancora un’eccessiva distanza tra <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

e l’impresa: due mondi che par<strong>la</strong>no linguaggi diversi e che<br />

invece devono cominciare a dialogare per dare una risposta<br />

comune al<strong>la</strong> questione giovanile.<br />

La strategia “Europa 2020” <strong>la</strong>nciata dal<strong>la</strong> Commissione europea<br />

si pone tra gli obiettivi chiave un’occupazione del 75%<br />

per <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione attiva, almeno il 40% dei cittadini con un<br />

titolo di studio universitario e un tasso di abbandono sco<strong>la</strong>stico<br />

inferiore al 10% (oggi il 15% dei ragazzi fra i 18 e i 24<br />

anni <strong>la</strong>scia gli studi prima del diploma). Obiettivi ambiziosi<br />

per offrire ai giovani europei un quadro occupazionale meno<br />

incerto e precario. Modernizzazione dell’istruzione e del<strong>la</strong><br />

formazione, riforma del mercato del <strong>la</strong>voro, mobilità negli<br />

studi e nel <strong>la</strong>voro sono le soluzioni per vincere una sfida che<br />

segnerà il futuro dei nostri giovani.<br />

V 8 Settembre 2011

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