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studio di impatto ambientale - Valutazioneambientale.Regione ...

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Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>impatto</strong> <strong>ambientale</strong> - Istanza <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi “Monte Cavallo”<br />

P a g i n a | 24<br />

ancora <strong>di</strong> riferimento le perimetrazioni del Piano Straor<strong>di</strong>nario, in quanto non seguite dall’adozione <strong>di</strong> uno<br />

specifico Piano Stralcio.<br />

1.6.6.1 Autorità <strong>di</strong> bacino interregionale del Fiume Sele<br />

L'Autorità <strong>di</strong> Bacino Interregionale del fiume Sele è stata costituita in esecuzione dell'art. 13 della legge del<br />

18 Maggio 1989, n. 183, me<strong>di</strong>ante una specifica "Intesa" interregionale sottoscritta nel. 1993 dalla <strong>Regione</strong><br />

Campania e dalla <strong>Regione</strong> Basilicata.<br />

La sede legale dell'Autorità <strong>di</strong> Bacino è ubicata a Napoli, in quanto la Campania è la regione a Maggiore<br />

competenza territoriale (70%). Il bacino idrografico dell'Autorità Interregionale si estende su una superficie<br />

<strong>di</strong> 3.350 km², e comprende complessivamente 88 Comuni, <strong>di</strong> cui 62 appartenenti alla provincia <strong>di</strong> Salerno, 5<br />

alla provincia <strong>di</strong> Avellino e i restanti 21 alla provincia <strong>di</strong> Potenza. I principali fiumi ricadendo nel bacino<br />

idrografico interregionale sono il Sele, che nasce nel comune <strong>di</strong> Caposele (Av), e suoi principali affluenti<br />

Tanagro e Calore Lucano, che hanno origine in Basilicata.<br />

1.6.7 Piano Regionale <strong>di</strong> Tutela delle Acque (PRTA) della <strong>Regione</strong> Basilicata<br />

Il Piano <strong>di</strong> Tutela delle Acque adottato con Delib.G.R. del 21 Novembre 2008, n. 1888 “D.Lgs. 152/06 art.<br />

121 - Piano Regionale <strong>di</strong> Tutela delle Acque – Adozione” abroga il previgente Piano Regionale <strong>di</strong><br />

Risanamento delle Acque e costituisce uno specifico piano <strong>di</strong> settore, ai sensi dell’art. 121 del D.Lgs.<br />

152/2006. Il Piano <strong>di</strong> Tutela contiene gli interventi volti a garantire il raggiungimento degli obiettivi <strong>di</strong><br />

qualità <strong>ambientale</strong> <strong>di</strong> cui alla Parte III, del D.Lgs. 152/2006 e contiene le misure necessarie alla tutela<br />

qualitativa e quantitativa del sistema idrico. Il Piano <strong>di</strong> tutela delle acque costituisce un adempimento della<br />

<strong>Regione</strong> Basilicata al dettato del D.Lgs. 152/2006, che ne definisce natura e contenuti, al fine <strong>di</strong><br />

salvaguardare le risorse idriche superficiali, profonde e marino-costiere.<br />

Il suddetto Piano è un piano stralcio <strong>di</strong> settore del Piano <strong>di</strong> Bacino e deve contenere l’elenco dei corpi idrici<br />

che insistono sul territorio e le aree che richiedono specifiche misure <strong>di</strong> prevenzione dall’inquinamento,<br />

fornendo inoltre le in<strong>di</strong>cazioni temporali degli interventi <strong>di</strong> protezione e risanamento, nonché il relativo<br />

programma <strong>di</strong> verifica dell’efficacia.<br />

Gli obiettivi generali del Piano <strong>di</strong> Tutela delle Acque, sono:<br />

prevenzione e riduzione dell’inquinamento dei corpi idrici;<br />

risanamento dei corpi idrici inquinati;<br />

miglioramento dello stato delle acque e protezione <strong>di</strong> quelle destinate ad usi particolari;<br />

uso sostenibile e durevole della risorsa con priorità per le acque potabili;<br />

mantenimento della naturale capacità <strong>di</strong> auto depurazione dei corpi idrici e della capacità <strong>di</strong><br />

sostenere comunità animali e vegetali.<br />

All’art. 31, comma 3, delle Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione al Piano Regionale <strong>di</strong> Tutela delle Acque si precisa<br />

che “il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con il Ministro dello Sviluppo<br />

Economico per i giacimenti a mare ed anche con le Regioni per i giacimenti a terra, può altresì autorizzare<br />

lo scarico <strong>di</strong> acque risultanti dall’estrazione <strong>di</strong> idrocarburi nelle unità geologiche profonde da cui gli stessi<br />

idrocarburi sono stati estratti, oppure in unità dotate delle stesse caratteristiche, che contengano o<br />

abbiano contenuto idrocarburi, in<strong>di</strong>cando le modalità dello scarico. Lo scarico non deve contenere altre<br />

acque <strong>di</strong> scarico o altre sostanze pericolose <strong>di</strong>verse, per qualità e quantità, da quelle derivanti dalla<br />

separazione degli idrocarburi. Le relative autorizzazioni sono rilasciate con la prescrizione delle precauzioni<br />

tecniche necessarie a garantire che le acque <strong>di</strong> scarico non possano raggiungere altri sistemi idrici o<br />

nuocere ad altri ecosistemi”.<br />

1.6.8 Piano <strong>di</strong> Tutela delle Acque (PTA) della <strong>Regione</strong> Campania<br />

La <strong>Regione</strong> Campania, con Del.G.R. del 6 Luglio 2007, n. 1220 “Decreto legislativo n. 152/2006 - Recante<br />

norme in materia <strong>ambientale</strong> - Art. 121 - Adozione Piano <strong>di</strong> Tutela delle Acque” ha adottato il Piano <strong>di</strong><br />

Tutela delle Acque il quale è attualmente in fase <strong>di</strong> approvazione. L’Unione Europea nel 2000 ha adottato la<br />

Direttiva del 23 Ottobre 2000, n. 2000/60/CE “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che

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