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studio di impatto ambientale - Valutazioneambientale.Regione ...

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Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>impatto</strong> <strong>ambientale</strong> - Istanza <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi “Monte Cavallo”<br />

P a g i n a | 40<br />

Litologicamente l’Avampaese Apulo risulta, in prevalenza, composto da una sequenza <strong>di</strong> carbonati in facies<br />

<strong>di</strong> piattaforma <strong>di</strong> età Mesozoica. Esso, nella sua interezza, si sviluppa sia in aree emerse, in Gargano, Murge<br />

e Salento, sia in quelle sommerse, lungo la fascia occidentale del Mare Adriatico.<br />

Le unità appartenenti alla Piattaforma Apula (Formazione <strong>di</strong> Altamura – Cretaceo superiore) affiorano nelle<br />

Murge pugliesi pressoché indeformate e rappresentano l’Avampaese della catena Appenninica. In queste<br />

aree le unità calcaree della piattaforma Apula possono ritrovarsi anche nel sottosuolo a profon<strong>di</strong>tà perfino<br />

elevate, raggiungendo gli oltre 6000 m.<br />

L’evoluzione stratigrafico-deposizionale del dominio Apulo, dal Mesozoico al Miocene, può altresì essere<br />

sinteticamente sud<strong>di</strong>visa secondo due fasi principali: fase Mesozoica e Cenozoica.<br />

La fase Mesozoica è testimoniata a partire dalla porzione basale della piattaforma mai affiorante, ma nota<br />

solo grazie a dati <strong>di</strong> pozzo. Essa è costituita da anidriti e dolomie triassiche, su cui poggia una spessa<br />

successione, prevalentemente dolomitica (Giurassico-Cretaceo), tipica <strong>di</strong> facies <strong>di</strong> piattaforma carbonatica<br />

poco profonda. La scarsa variabilità verticale degli ambienti va attribuita ad un tasso <strong>di</strong> subsidenza<br />

relativamente costante e compensato dal tasso <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione. Alla sommità della successione<br />

dolomitica si osserva la presenza <strong>di</strong> calcari <strong>di</strong> scogliera e <strong>di</strong> scarpata (limite Giurassico-Cretaceo), che<br />

registrano un generale approfon<strong>di</strong>mento della piattaforma.<br />

Si passa quin<strong>di</strong>, verso l’alto, a facies carbonatiche intertidali con livelli dolomitizzati e al cui interno sono<br />

presenti episo<strong>di</strong>che intercalazioni <strong>di</strong> calcari a Ru<strong>di</strong>ste, che si estendono fino alla parte alta del<br />

Cenomaniano. Queste facies, che possono essere osservate in affioramento nell’area delle Murge, in<strong>di</strong>cano<br />

una se<strong>di</strong>mentazione <strong>di</strong> piattaforma protetta, perio<strong>di</strong>camente invasa, con conseguente sviluppo <strong>di</strong> facies <strong>di</strong><br />

ambiente più aperto, costituite da biocostruzioni a Ru<strong>di</strong>ste.<br />

Al tetto della successione cenomaniana si rinviene un'estesa superficie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scordanza stratigrafica che<br />

assume frequentemente caratteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>scordanza angolare. La stessa superficie, oltre ad essere localmente<br />

caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> bauxiti, registra l’intensa erosione dei se<strong>di</strong>menti d'età cenomaniana e<br />

probabilmente turoniana, avvenuta prima della fine del Turoniano. Le unità erose sono state rise<strong>di</strong>mentate<br />

sotto forma <strong>di</strong> brecce carbonatiche nelle aree depresse a<strong>di</strong>acenti.<br />

La <strong>di</strong>scordanza cenomaniana-turoniana è il frutto <strong>di</strong> una repentina inclinazione della piattaforma verso SW;<br />

testimonianze <strong>di</strong> tale evento sono state rinvenute anche in affioramento nel Gargano.<br />

Al <strong>di</strong> sopra della <strong>di</strong>scordanza e sulla corrispondente superficie concordante poggiano brecce costituite da<br />

frammenti pre-cenomaniani, cenomaniani e probabilmente anche turoniani, associati con la superficie<br />

d'erosione. A questi depositi fa seguito una successione composta da laminiti algali caratteristiche <strong>di</strong> un<br />

ambiente intertidale o sopratidale, wackestone a foraminiferi e bioclasti e livelli a ru<strong>di</strong>ste originatisi in<br />

ambienti ossigenati.<br />

La frequenza dei livelli a Ru<strong>di</strong>ste, interpretati come corpi biocostruiti che aumenta verso l’alto a scapito<br />

degli intervalli a laminiti algali, in<strong>di</strong>ca un generale aumento del livello marino al <strong>di</strong>sopra della piattaforma. Il<br />

tetto <strong>di</strong> questi depositi, d'età campaniana superiore, è rappresentato da un’altra <strong>di</strong>scordanza stratigrafica<br />

da imputare ad una ulteriore inclinazione e sprofondamento <strong>di</strong> parte della piattaforma. Sui se<strong>di</strong>menti della<br />

piattaforma aperta con scogliera a Ru<strong>di</strong>ste poggiano, con contatto brusco, facies <strong>di</strong> scarpata carbonatica<br />

che passano, verso le aree bacinali ad Ovest, a depositi pelagici. Questi se<strong>di</strong>menti sono <strong>di</strong> età compresa tra<br />

il Campaniano superiore ed il Maastrichtiano.<br />

La fase Cenozoica inizia con la presenza <strong>di</strong> rocce ignee ultrabasiche sottoforma <strong>di</strong> <strong>di</strong>cchi e rocce<br />

subvulcaniche <strong>di</strong> probabile età eocenica che giacciono localmente a contatto al tetto delle precedenti unità

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