IL PUERPERIO
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IL PUERPERIO
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contenuto dalla muscolatura del pavimento pelvico, cosicchè tutte le pressioni agenti sulla<br />
cavità peritoneale si esercitino, secondo la legge di Pascal, sia sulla vescica che sullo<br />
sfintere.<br />
In caso di danno del pavimento pelvico, il collo vescicale tenderà a scivolare fuori dalla<br />
cinta manometrica e lo stimolo pressorio, dovuto a sforzo o contrazione addominale, agirà<br />
solo sul corpo vescicale, non sullo sfintere. L’ unico responsabile della continenza<br />
resterebbe quindi lo sfintere uretrale,struttura muscolare non particolarmente rilevante.]<br />
Per lo più questa incontinenza regredisce in 3 mesi.<br />
MODIFICAZIONI EMATOLOGICHE<br />
• In gravidanza si ha uno stato di anemia relativa per l’ aumento del volume plasmatico;<br />
• si registra un aumento della portata cardiaca;<br />
• durante il travaglio e nel post-partum si ha leucocitosi (che non va intesa come indice<br />
di processi infettivi in atto, ma come mobilizzazione dei leucociti di riserva) e<br />
trombocitosi;<br />
• ci sono inoltre granulocitosi e eosinopenia .<br />
Il volume ematico torna ai livelli pregravidici in 7gg dal parto.<br />
Fibrinogeno e VES, che sono gradualmente aumentati nel corso della gravidanza, restano<br />
tali per circa una settimana nel post-partum e non vanno considerati nella diagnosi di<br />
processi infiammatori.<br />
La portata cardiaca resta elevata per almeno 48 h dopo il parto.<br />
Uno degli eventi più immediati nel post-partum è la bradicardia; è possibile che la portata<br />
cardiaca resti elevata, nonostante il polso sia bradicardico, per l’ aumentato ritorno<br />
venoso. Non è un fatto eccezionale che la puerpera abbia una frequenza cardiaca di 60<br />
bpm, mentre una di 80-90 bpm desta il sospetto che si sia verificata un’ eccessiva perdita<br />
ematica o che sia presente un processo infiammatorio.<br />
Nella puerpera è opportuno non rilevare la temperatura corporea a livello ascellare,<br />
perché quest’ area è prossima alle mammelle che si stanno preparando alla lattazione e si<br />
corre pertanto il rischio di sovrastimare una temperatura in realtà fisiologica.<br />
La si può misurare con il rilevatore timpanico o con il classico termometro a mercurio a<br />
livello della piega inguinale.<br />
MODIFICAZIONI PONDERALI<br />
Di solito, con il parto e la conseguente perdita ematica, l’ espulsione del feto, degli annessi<br />
e della placenta, si ha una perdita di 5-6 Kg.<br />
L’ incrementata diuresi fa perdere altri 2-3 Kg nel post-partum.