IL PUERPERIO
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La produzione di queste ultime è stimolata dalla prolattina e inibita dal progesterone:<br />
questo spiega perché in gravidanza, quando i livelli di progesterone sono elevati, non si ha<br />
lattazione, mentre alcuni giorni dopo il parto essa prende avvio. Spiega inoltre perché, nel<br />
caso di una nuova gravidanza durante l’ allattamento del figlio precedente, la donna nota<br />
un drammatico calo nella qualità e nella quantità del latte.<br />
Nel latte materno si ritrovano tutte le vitamine, ad eccezione della vit.K, che viene infatti<br />
somministrata al neonato per prevenire le emorragie.<br />
E’ presente una quantità di ferro piuttosto bassa, per cui gli Americani ne consigliano la<br />
supplementazione; la quantità contenuta non è in alcun modo influenzata dalla sideremia<br />
materna.<br />
Con il parto si ha un calo di progesterone, per cui la Proteina B non è più inibita e, con un<br />
meccanismo a cascata, dà il via alla produzione di lattosio. A livello cellulare il lattosio,<br />
prodotto nelle vescicole di Golgi, tende a richiamare osmoticamente acqua; il latte viene<br />
poi liberato per esocitosi nel lume della ghiandola mammaria.<br />
L’ intensità della lattazione è notevole: la produzione quotidiana è intorno ai 600 ml e,<br />
una volta avviata grazie alla caduta dei livelli progestinici, viene regolata dallo stimolo della<br />
suzione.<br />
La prolattina ha un’ importanza fondamentale: nella sindrome di Sheehan, in cui ne è<br />
bloccata la produzione a livello ipofisario, anche se la donna viene posta nelle condizioni di<br />
concepire, non potrà allattare. La sua concentrazione ematica è influenzata dalla suzione,<br />
in quanto si è notato che questo stimolo tende a liberare in circolo picchi di prolattina,<br />
quindi ad aumentare la lattazione, come pure libera ossitocina che ha come bersaglio, oltre<br />
alle cellule miometriali uterine, le cellule mioepiteliali perialveolari.<br />
La suzione, liberando ossitocina, favorisce la spremitura degli alveoli ghiandolari,<br />
riversando latte nei dotti galattofori.<br />
L’ ovulazione causa modificazioni della composizione del latte: nel periodo periovulatorio<br />
(da 5 gg prima a 7 gg dopo l’ ovulazione), aumenta la [Na+], la [Cl-] e si riduce la [K+],<br />
quella di lattosio e di glucosio.<br />
Questa è la spiegazione scientifica del fatto che la riattivazione dell’<br />
asse ipotalamo-ipofisi-ovaio faccia sìche il neonato gradisca meno il latte materno e<br />
diventi meno ansioso nel cercare la poppata.<br />
Gli ostetrici dell’ Associazione Americana di Pediatria nel ’97 hanno dichiarato che la<br />
ricerca fornisce forti evidenze che l’ allattamento al seno diminuisce l’ incidenza e\o la<br />
severità di diarrea, infezioni del basso tratto respiratorio, otiti, batteriemie, meningite<br />
batterica, botulismo, infezioni del tratto urinario…<br />
Ci sono anche studi che mostrano un possibile effetto protettivo del latte umano verso la<br />
SIDS(Sindrome da morte improvvisa neonatale), il diabete insulino-dipendente, il morbo<br />
di Crohn, la colite ulcerosa, i linfomi e la patologia allergica. E’ stato inoltre associato ad<br />
un migliore sviluppo cognitivo.<br />
LA CONTRACCEZIONE DURANTE L’ ALLATTAMENTO