Fatturazione - Ipsoa

Infine, per quanto riguarda le norme di conservazione
delle fatture sembra necessaria una revisione
dell’art. 39. L’occasione potrebbe consentire al
Legislatore anche una revisione dei termini ormai
obsoleti (l’impiego di «schedari a fogli mobili» o
di «tabulati di macchine elettrocontabili» di cui al
secondo periodo del primo comma), e delle ipotesi
operative ormai «arcaiche» e non più in uso tra i
contribuenti (il cosiddetto «registro unico» di cui
al secondo comma). Si è già accennato, infine,
all’opportunità di uniformare le varie indicazioni
dell’obbligo tributario di «conservazione» (e non
di «archiviazione») delle fatture e delle altre scritture
contabili.
Il termine del 31 dicembre 2012 potrebbe sembrare
un tempo sufficientemente lungo per i lavori di
recepimento ma, considerando il difficile iter di
formazione del decreto legislativo ed i suoi numerosi
passaggi, è opportuno che il Legislatore ne
inizi senza indugio l’esame. È infatti un argomen-
Fatturazione
to vasto, che spazia dall’analisi dei soggetti che
intervengono nella emissione o ricezione del documento,
ai suoi numerosi contenuti, alle nuove regole
della fatturazione elettronica che si affianca
alla tradizionale fatturazione cartacea, alle modalità
di conservazione. Peraltro, le nuove regole incidono
profondamente sull’operatività delle imprese
che dovranno conoscere in tempo utile le
nuove disposizioni per rivedere non solo il lay-out
della propria fattura, ma anche le relative procedure
di emissione e di ricezione.
Nota:
(segue nota 10)
to esclusivamente «per le operazioni per le quali sia stata emessa
fattura». La procedura ammessa dall’Agenzia delle entrate prevede
l’emissione del cosiddetto scontrino negativo (ma in realtà
positivo) che comporta per i contribuenti una serie di difficoltà
operative (cfr. risoluzione 5 dicembre 2003, n. 219/E e risoluzione
7 aprile 2005, n. 45/E).
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