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PE 042011_Layout 1 - Unione delle comunità ebraiche italiane

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P4 POLITICA / SOCIETÀ<br />

UTENTI E MARKETING<br />

Nell’arco di sette anni il mondo di Facebook ha subito diverse modifiche.<br />

In particolare il trattamento dei dati dei suoi utenti ha visto un incremento<br />

esponenziale in termini di visibilità. Come si evince<br />

dal grafico riportato qui a fianco e realizzato da Matt<br />

McKeon, programmatore Ibm, le informazioni all’inizio<br />

erano disponibili solo per una ristretta rete<br />

di persone, subendo negli anni una crescente e<br />

costante espansione. E mentre le maglie della privacy<br />

si sono allargate, sempre più utenti sono entrati<br />

a far parte di Facebook, accrescendone enormemente<br />

le potenzialità di marketing. Il social network<br />

ha creato, come sostiene McKeon, un enorme<br />

database di entità e di collegamenti che copre tutto, da dove<br />

si vive ai film preferiti, alle persone <strong>delle</strong> quali ci si fida.<br />

ú–– Tommaso De Pas<br />

Né strumento demoniaco, né<br />

panacea dei mali del mondo.<br />

Il professore Giuseppe<br />

Riva, docente di Psicologia <strong>delle</strong> comuncazioni<br />

dell’Università Cattolica<br />

di Milano nonché autore dei libri Psicologia<br />

dei nuovi media e I social network,<br />

racconta a Pagine Ebraiche il<br />

suo punto di vista sulle criticità e gli<br />

aspetti positivi del mondo dei social<br />

network.<br />

Professor Riva, nel saggio I social<br />

network, tra gli elementi che caratterizzano<br />

questi nuovi media, identifica<br />

in particolare il forum, inteso<br />

come luogo virtuale in cui creare,<br />

modificare ed esibire il proprio profilo.<br />

All’interno di questo spazio è<br />

possibile immettere anche il proprio<br />

credo, politico o religioso. Ritiene<br />

che ciò possa portare a una qualche<br />

forma di discriminazione?<br />

Questo è stato a lungo uno dei problemi<br />

aperti dei social network nel<br />

senso che, fino a qualche tempo fa, e<br />

mi riferisco in particolare a Facebook,<br />

non era possibile decidere a chi rendere<br />

visibile tale tipo d’informazioni.<br />

Franco Kalonymos<br />

C’era una volta lo spionaggio doc, quello<br />

fatto d’infiltrazioni, travestimenti, delazioni…<br />

Dopo la Shoah, in tempi di pace,<br />

la raccolta d’informazioni sensibili<br />

sugli ebrei era divenuta un serio problema.<br />

I nuovi antisemiti, fingendosi ebrei<br />

o “filo”, dovevano sudare sette camicie<br />

per infiltrarsi tra la gente e raggirare<br />

per l’ennesima volta, elementi resi scaltri<br />

a suon di persecuzioni (i lenti, gli ingenui<br />

e i creduloni, erano ormai già nel vento).<br />

Ed eccoci ai nostri giorni, nell’era internet,<br />

dove le cose mutano molto, ma molto<br />

più rapidamente di quanto la storia<br />

abbia mai registrato sinora. Per questo,<br />

anche salvaguardare la pelle nella vita<br />

reale oggi si lega a equilibri che vanno<br />

mutati da subito nel web. Un po’ per iperottimismo,<br />

un po’ per scarsa conoscenza<br />

del mezzo internet con cui si gioca<br />

da troppo poco, non si riesce proprio ad<br />

adottare la stessa vigilanza divenuta ormai<br />

prassi nella vita reale ed essendo<br />

tutti collegati come perline, nel web co-<br />

Successivamente, sotto la spinta <strong>delle</strong><br />

polemiche scaturite, è stato fatto in<br />

modo da permettere all’utente di scegliere,<br />

all’interno del quadro di privacy,<br />

se rendere o meno visibile questi<br />

elementi a tutto il net, solo ad alcuni<br />

amici o a nessuno. Quindi, rispetto<br />

solo a un anno fa, la situazione<br />

è decisamente<br />

migliorata: infatti, così<br />

come nella vita reale io<br />

posso decidere se dichiarare<br />

la mia fede religiosa<br />

o la mia ideologia politica,<br />

oggi sono in grado<br />

di fare lo stesso anche<br />

con Facebook. Si può ritenere<br />

che questa sia una questione<br />

abbastanza superata.<br />

Restando sul tema della privacy, potrebbe<br />

spiegare perché affronta tale<br />

aspetto nell’ultimo capitolo del suo<br />

saggio, essendo invece considerato<br />

da molti il problema principale dei<br />

me nella vita, bastano pochi stolti per<br />

mettere in pericolo tutta la lunga collana.<br />

Il fenomeno Facebook visto dalla<br />

massa come un simpatico giocattolone<br />

con cui comunicare, atteggiarsi, condividere,<br />

mostrarsi, bighellonare, esibirsi,<br />

sognare, abbreviare, conoscere... e altre<br />

belle cose, sempre filtrate da anime nel<br />

complesso candide, come tutti i nuovi<br />

mondi, serba in sé anche zone d’ombra.<br />

Risultato: migliaia di pagine di odio, di<br />

rabbia, di disprezzo, gente che abitualmente<br />

non incontriamo mai ma può<br />

egualmente rappresentare una minaccia<br />

che in futuro muterà lo spensierato giocattolone,<br />

in uno sgradito incubo. Sono<br />

per fortuna ancora pochi i nostri nemici<br />

per i quali il net rappresenta già una riserva<br />

di caccia con prevedibili rischi per<br />

noi e i nostri figli, ma ogni settimana si<br />

sente qualche nuovo sito nazi che pubblica<br />

liste di cognomi, di professori pro-<br />

Israele. Io vivo in riva al net, sto vicino<br />

al mare, sento chiaro il fermento nelle<br />

fila nemiche. I pochi di loro arrivati in<br />

avanscoperta, vedono Facebook, un ter-<br />

AMICI<br />

INFO CONTATTI<br />

DATA DI NASCITA<br />

NETWORK<br />

INFO ALTRI PROFILI<br />

2006<br />

MESSAGGI<br />

n Disponibilità dei dati personali su Facebook<br />

GENERE<br />

Il social network? È democratico<br />

Potenzialità e pericoli secondo Giuseppe Riva, esperto di tendenze e nuovi media<br />

AMICI<br />

social network?<br />

Sicuramente è la prima critica che<br />

viene loro mossa; mettere però a fuoco<br />

in specifico quell’aspetto avrebbe<br />

forse dato una valenza più negativa<br />

a quello che è, comunque, uno strumento<br />

molto potente e, nel complesso,<br />

positivo. Quindi, non bisogna<br />

dimenticare le due<br />

facce; pensare ai social network<br />

come alla panacea di<br />

tutti i mali o come al volto<br />

peggiore della società della<br />

comunicazione sarebbe un<br />

errore. Il problema della privacy<br />

l’ho anche messo per<br />

ultimo in quanto è quello più<br />

soggetto a verifiche. Da quando ho<br />

scritto il libro a oggi, Facebook ha infatti<br />

modificato per ben tre volte la<br />

politica di privacy anche perché negli<br />

Stati Uniti è diventata una <strong>delle</strong> priorità<br />

principali. Consapevole di ciò, ho<br />

voluto evitare di trovarmi un argomento<br />

che poi sarebbe stato, in qual-<br />

ra di nessuno ideale per imboscate, per<br />

la selettiva schedatura di nomi, cognomi,<br />

foto, dove siamo collegati per clan, dove<br />

basta trovare una finestrella lasciata<br />

aperta e si entra nella cittadella, da lì è<br />

possibile il tracciamento <strong>delle</strong> nostre feste,<br />

conferenze, raduni, funerali, gite.<br />

Alcuni si credono al sicuro solo perché<br />

alla domanda “in che città sei” depistano,<br />

mentre basta guardare nella loro lista<br />

amici per capire dove sono esattamente,<br />

pure il quartiere se non regolano bene<br />

la privacy.<br />

La stragrande maggioranza ignora che<br />

navigando da un sito all’altro, spostandoci<br />

come le lumachine, ci lasciamo dietro<br />

costantemente una scia invisibile, si<br />

chiama: indirizzo Ip, una vera e propria<br />

www.moked.it<br />

che maniera, superato dagli eventi.<br />

Sempre nel suo saggio asserisce che<br />

attraverso i social network sia possibile<br />

risalire anche a informazioni<br />

molto personali sull’utente. Crede<br />

che si stia ovviando a questo problema<br />

oggi?<br />

No, questo problema esiste ancora,<br />

perché è cambiato, soprattutto nei<br />

più giovani, il concetto di privacy.<br />

Dobbiamo pensare che oggi siamo<br />

una società dell’immagine, dove esserci,<br />

essere presenti, è considerato<br />

un pregio.<br />

Un fatto positivo...<br />

Paradossalmente per i più giovani raccontare<br />

tutto di sé, ciò che si fa, ciò<br />

che piace è più un valore che un problema.<br />

È chiaro che i pericoli sono<br />

elevati, e questo intendo sottolinearlo,<br />

in particolare per il rischio di un furto<br />

dell’identità, che negli Stati Uniti è<br />

un problema significativo.<br />

targa del computer in uso e che all’evenienza,<br />

a chi sa dove è scritta, ci rende<br />

riconoscibili.<br />

Quando si entra in un social network come<br />

Facebook, Twitter, Myspace, prima<br />

di abilitare gli utenti all’iscrizione si compila<br />

un questionario dove s’inserisce una<br />

lunga serie d’informazioni personali, ma<br />

mentre la settimana dopo noi lo avremo<br />

scordato, la banca dati del network è<br />

settata per custodirli nei secoli! Invece<br />

ogni volta che si aggiunge una nuova<br />

applicazione, come: “manda baci, cuoricini,<br />

cioccolate, guerra tra bande, test<br />

psicologici” etc. ci viene chiesto di condividere<br />

quelle stesse informazioni con<br />

chi ha inventato quel giochino. In tanti<br />

accettano senza problemi tanto, come<br />

n. 4 | aprile 2011 pagine <strong>ebraiche</strong><br />

Quando il profilo su Facebook racconta troppo di noi e di chi ci è vicino<br />

NETWORK<br />

FOTOGRAFIE<br />

UTENTI<br />

FACEBOOK<br />

NOME<br />

u COSÌ SI TUTELA LA PRIVACY DEL PROFILO<br />

Per rendere il proprio profilo su Facebook a prova d’intruso<br />

basta aprire la pagina di Facebook. Si va in alto a destra e si<br />

clicca su impostazioni sulla privacy. Nella pagina che si apre, in<br />

alto va cliccato il link “Visualizza le impostazioni”, la quarta<br />

voce è “Vedere la lista dei tuoi amici” va settata su Solo amici.<br />

Al termine, per controllare, si clicca in alto a destra su Prova<br />

anteprima profilo.<br />

INTERNET<br />

MI PIACE<br />

NOME<br />

AMICI<br />

INFO CONTATTI<br />

DATA DI NASCITA<br />

NETWORK<br />

INFO ALTRI PROFILI<br />

2007 2009 nov.<br />

MESSAGGI<br />

GENERE<br />

AMICI<br />

NETWORK<br />

FOTOGRAFIE<br />

UTENTI<br />

FACEBOOK<br />

NOME<br />

INTERNET<br />

MI PIACE<br />

NOME<br />

AMICI<br />

INFO CONTATTI<br />

DATA DI NASCITA<br />

NETWORK<br />

INFO ALTRI PROFILI<br />

MESSAGGI<br />

Che cosa s’intende, esattamente, per<br />

furto d’identità?<br />

S’intende assumere a scopi ingannevoli<br />

l’identità degli altri, con tutte le<br />

caratteristiche che questo comporta,<br />

come utilizzare un codice fiscale, un<br />

conto bancario, un indirizzo come se<br />

fossero propri. Negli Stati Uniti quello<br />

che succede tipicamente è che, avendo<br />

tutti questi dati, e il numero della<br />

carta di credito dell’utente, ci s’iscrive<br />

a un sito di commercio elettronico e<br />

si compiono acquisti che poi chiaramente<br />

paga il soggetto che ha subito<br />

tale furto. In Italia è più difficile anche<br />

perché le carte di credito, che sono<br />

l’oggetto principale su cui si basa il<br />

furto d’identità, da un punto di vista<br />

commerciale, non sono molto diffuse,<br />

se non tra soggetti d’una fascia d’età<br />

superiore, che sono però più attenti<br />

alla propria privacy, ed utilizzano meno<br />

i social network.<br />

Un aspetto che però può essere considerato<br />

positivo è che avere molte<br />

informazioni su una persona può anche<br />

portare ad evitare incontri spiacevoli.<br />

È proprio questo il motivo per cui<br />

nascono i social network: verso la fine<br />

detto, hanno già scordato che nelle info<br />

date mesi prima, c’erano l’indirizzo<br />

email, il telefono, i componenti della famiglia,<br />

la targa…. e spalmano così a casaccio<br />

per il net i propri dati personali<br />

in un incontrollabile crescendo. Pensate<br />

un attimo se le SS avessero avuto la possibilità<br />

di scaricarsi nomi cognomi e foto<br />

degli ebrei di tutt’Europa, comodamente<br />

seduti al quartier generale di Berlino<br />

ascoltando Mozart, per poi trasmetterle<br />

alla velocità della luce e a costo zero a<br />

tutti i comandi d’Europa. Beh, di sicuro<br />

oggi non ci sarebbe nessuno di noi a discuterne.<br />

Uno tra i peggiori errori su Facebook è<br />

rispondere Ebreo alla domanda religione!<br />

Alcuni lo fanno come per dire: sono<br />

ebreo e me ne vanto! In quel momento<br />

danno un vantaggio all’internazionale<br />

antisemita, senza guadagnare assolutamente<br />

nulla, anzi trascinando nell’autodenuncia<br />

tutti quelli della propria lista.<br />

Infatti se un nemico fa una ricerca mirata,<br />

impostando i criteri di ricerca solo<br />

su “religione e città”, gli esce una stri-<br />

GENERE<br />

AMICI<br />

FoF<br />

FOTOGRAFIE<br />

NOME<br />

UTENTI<br />

FACEBOOK<br />

INTERNET<br />

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