PE 042011_Layout 1 - Unione delle comunità ebraiche italiane
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P36 RITRATTO<br />
n. 4 | aprile 2011 pagine <strong>ebraiche</strong><br />
Inaugurazione<br />
Una nuova Gallery italiana a Neve Tzedek, nel cuore di Tel Aviv<br />
Una galleria italiana per dare voce agli artisti<br />
internazionali nel cuore di Tel Aviv. La Ermanno<br />
Tedeschi Gallery, diretta da Simona<br />
Di Nepi, inaugura con la mostra World (a<br />
cura di Luca Beatrice) il 6 giugno nella location<br />
più ambita della metropoli israeliana<br />
per eccellenza: Neve Tzedek, il quartiere tra<br />
storia e modernità, centro nevralgico della<br />
vita culturale d’Israele. A sud della città, tra<br />
la vecchia Jaffa, che ha dato vita a Tel Aviv,<br />
con le sue case basse che non superano i tre<br />
piani, e i moderni grattacieli che guardano<br />
il mare, Neve Tzedek è un vero e proprio<br />
gioiello del Paese, effervescente e affascinante,<br />
dove l’arte e la cultura sono in ogni<br />
ú–– Arturo Schwarz<br />
Questo “anche” duchampiano nel<br />
titolo mi sembra più appropriato<br />
che mai nel caso del mio caro<br />
amico Ermanno Tedeschi. Mi si<br />
lasci riepilogare, molto succintamente,<br />
cosa ci sia dietro questo<br />
“anche”.<br />
Giovanissimo, all’età di 14 anni,<br />
parte per Israele per lavorare in<br />
un kibbutz. Rientrato in Italia milita<br />
nel movimento giovanile Benè<br />
Akiva per alcuni anni.<br />
Partecipa a diversi viaggi in Israele<br />
e a seminari di studio. Studia inoltre<br />
per alcuni anni nella scuola<br />
rabbinica di Torino. All’inizio della<br />
sua carriera segue un breve percorso<br />
politico come consigliere<br />
comunale di Torino quindi, dopo<br />
aver conseguito la laurea in giurisprudenza<br />
lavora nel settore finanziario<br />
e immobiliare con incarichi<br />
dirigenziali.<br />
Nel 2001 abbandona l’attività<br />
politica, per dedicarsi<br />
interamente all’arte,<br />
essendo sempre stata,<br />
questa, la sua vera passione<br />
– il primo quadro<br />
se lo compera a 18 anni<br />
con i propri risparmi<br />
già privilegiando i giovani<br />
talenti. Passione,<br />
questa, che gli permette<br />
di coniugare i suoi interessi per<br />
il sociale con quelli estetici ritenendo<br />
che l’arte sia tra i migliori ambasciatori<br />
della pace – anche tra israeliani<br />
e palestinesi.<br />
Questa svolta lo porterà a essere uno<br />
dei galleristi italiani più autorevoli<br />
quando fonda la prima <strong>delle</strong> sue due<br />
gallerie Art & Art – Arte Contemporanea<br />
(2001-2004) che diventerà,<br />
a partire del 2004, la Ermanno Tedeschi<br />
Gallery con sede a Torino e,<br />
successivamente l’anno seguente, anche<br />
a Milano e poi a Roma dal 2007.<br />
Si dedica in primo luogo alla valo-<br />
angolo del quartiere.<br />
L’architettura di Neve<br />
Tzedek ha subito l’influenza<br />
di numerose correnti,<br />
tra cui la Bauhaus,<br />
che ha reso questi luoghi<br />
patrimonio dell’Unesco.<br />
Neve Tzedek (“Oasi di<br />
giustizia”) è il primo<br />
quartiere di Tel Aviv, fondato nel 1887 dall’uomo<br />
d’affari Aharon Shlush. La casa di<br />
Shlush, insieme alle case e agli edifici<br />
d’epoca, è stata restaurata in occasione del<br />
Centenario della città nel 2009, dunque oggi<br />
passeggiare per queste vie significa intra-<br />
Un gallerista “anche”<br />
rizzazione<br />
dei talenti italiani,<br />
presentando nelle sue gallerie progetti<br />
ambiziosi e scommettendo su<br />
giovani alle prime armi.<br />
Alcuni artisti sono cresciuti con lui,<br />
negli ultimi anni, da Enrico De Paris<br />
passato dai quadri alle installazioni<br />
interattive a Valerio Berruti, approdato<br />
al Padiglione Italia nella Biennale<br />
di Venezia 2009 e proiettato a<br />
una dimensione realmente interna-<br />
zionale. Quindi Alex<br />
Pinna, Riccardo Gusmaroli,<br />
Barbara Nahmad solo per citarne<br />
alcuni.<br />
Dal 2000 al 2004 è stato Presidente<br />
dell’associazione Amici della galleria<br />
di arte moderna (Gam) di Torino;<br />
dal 2005 al 2009 ha presieduto gli<br />
Amici del museo d’arte di Tel Aviv<br />
(Amata.). Inoltre è membro del consiglio<br />
di amministrazione della Fondazione<br />
De Levy di Torino che so-<br />
www.moked.it<br />
prendere un viaggio nella<br />
storia. Proprio in questo<br />
quartiere artisti e scrittori<br />
hanno trovato ispirazione<br />
per raccontare la cultura<br />
israeliana al di là dei confini.<br />
Come il padre della<br />
letteratura israeliana e<br />
premio Nobel Shmuel<br />
Yosef Agnon, il poeta Haim Nahman Bialik,<br />
di cui è possibile visitare la casa-museo, e il<br />
grande artista Nachum Gutman cui è dedicato<br />
un museo.<br />
A pochi passi dalla Ermanno Tedeschi Gallery,<br />
tra i celebri ristoranti e caffè del quar-<br />
Ermanno Tedeschi, raccontato dal critico Arturo Schwarz, ha saputo puntare sui giovani<br />
VANESSA BELARDO<br />
stiene iniziative culturali del mondo<br />
ebraico; analoga carica nel<br />
consiglio di amministrazione della<br />
scuola rabbinica Marguglies<br />
Disegni. È anche presidente della<br />
Fondazione Elio Toaff per la cultura<br />
ebraica.<br />
Nell’ambito politico ha collaborato<br />
nel centro di ricerche Luigi<br />
Einaudi occupandosi di politica<br />
estera e in particolare di Israele.<br />
Intuisce con largo anticipo il mix<br />
di cultura e creatività che rende<br />
l’arte israeliana interessante.<br />
Da qui nasce l’iniziativa di creare<br />
un ponte culturale con l’Italia e<br />
dare largo spazio ai giovani artisti<br />
israeliani presentandoli nelle sue<br />
gallerie e seguendoli da vicino<br />
nel loro percorso.<br />
Non esclude comunque artisti<br />
già affermati quali Kadishman,<br />
noto scultore e pittore israeliano,<br />
che presenta per<br />
la prima volta in Italia<br />
con una grande retrospettiva<br />
nella sua<br />
galleria di Torino.<br />
Ma il suo sogno è<br />
sempre stato<br />
quello di dare<br />
una dimensione<br />
internazionale al<br />
proprio lavoro.<br />
Tale obiettivo si è<br />
potuto realizzare grazie<br />
anche all’incontro con Jenny<br />
Hannuna, architetto, appassionata<br />
di arte contemporanea e molto sensibile<br />
al fermento culturale israeliano<br />
e con il giovane Joseph Matalon,<br />
cresciuto da sempre a contatto con<br />
l’arte moderna e contemporanea che<br />
dalla Christie’s di New York è approdato<br />
a dirigere la galleria di Roma.<br />
Con loro oggi Ermanno corona<br />
il suo sogno aprendo una galleria nel<br />
quartiere antico di Neve Tzedek, a<br />
Tel Aviv in cui esporrà artisti europei<br />
e internazionali assieme ad artisti<br />
israeliani.<br />
tiere, alcuni poli culturali della città, come<br />
la vecchia Stazione ferroviaria (Tahanà), appena<br />
restaurata, che ospita numerosi eventi<br />
e spettacoli, e il Suzanne Dellal Centre for<br />
Dance and Theatre, ovvero “il tempio” della<br />
danza israeliana. E se Neve Tzedek ha raccontato<br />
per oltre un secolo la storia dell’arte<br />
e la cultura israeliana a tutto il<br />
mondo, adesso si aggiunge un importante<br />
tassello a questo mosaico fatto di storia e<br />
modernità: la Ermanno Tedeschi Gallery conferma<br />
la vocazione culturale della città di<br />
Tel Aviv, portando l’arte contemporanea internazionale<br />
sotto i riflettori della scena<br />
più antica della città.<br />
LA MOSTRA<br />
Sarà la mostra collettiva World,<br />
curata da Luca Beatrice, a inaugurare<br />
a giugno la nuova Ermanno<br />
Tedeschi Gallery a Tel Aviv.<br />
La programmazione della Galleria,<br />
già attenta alla dimensione<br />
internazionale della scena artistica<br />
contemporanea sceglie di<br />
approdare nella pulsante ed effervescente<br />
metropoli israeliana<br />
con una “concept exhibition” di<br />
grande interesse.<br />
In World una selezione di artisti<br />
– europei e internazionali – si<br />
confronterà infatti in termini di<br />
globalizzazione, di mobilità e di<br />
sconfinamenti territoriali, superate<br />
le barriere materiali e immateriali<br />
di circolazione di persone,<br />
informazioni e idee.<br />
L’esposizione si propone come<br />
una mostra collettiva all’interno<br />
della quale rintracciare, seppur<br />
nella loro difformità il comune<br />
denominatore di un’internazionalità<br />
che permette ai linguaggi<br />
di contaminarsi preservando le<br />
rispettive specificità. Nella compressione<br />
spazio temporale<br />
inaugurata dal globale, si intendono<br />
favorire le diversità sopprimendo<br />
la rigidità imposta<br />
dall’idea di confine, qualsiasi significato<br />
la parola possa intendersi.<br />
World chiama a raccolta 14 artisti<br />
provenienti da tutto il mondo:<br />
Barbara Nahmad, Tobia Ravà, Valerio<br />
Berruti, Enrico T. De Paris,<br />
Daniele Galliano, Riccardo Gusmaroli,<br />
Sam Havadtoy, David<br />
Kassman, Minjung Kim, Sharon<br />
Pazner, Shay Frisch Peri, Alex<br />
Pinna, Robert Sagerman, Maurizio<br />
Savini. Molto diverse le forme<br />
espressive prescelte dai diversi<br />
autori. In mostra vi saranno<br />
infatti opere che spaziano dalla<br />
pittura alla fotografia, dalla scultura<br />
all’installazione e al video.<br />
World schiude così un ideale<br />
ponte culturale che unisce Europa,<br />
America, Estremo Oriente<br />
e Israele, reso possibile grazie alla<br />
preziosa collaborazione di Jenny<br />
Hannuna e a Joseph Matalon.