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23) [BERLAIMONT, Noel van (d. 1531)]-CORNELIUS, Valerius (1512-1578). Colloquia cum dictionariolum sex linguarum: Teutonicae, Latinae, Germanicae, Gallicae, Hispanicae, et Italicae… Recognita et emendate, ac praeterea duobus Dialogis aucta, …Gemeine gesprache oder Colloquia, sampt einem Dictionario von sechs Sprache,… so begeren die selbige Sprachen zu lehren. Antwerp, Gilles van den Rade per Henry Hendricx, 1579. In 8vo oblungo (cm 7,5x11); legatura del XVII secolo in piena pelle, dorso a nervi con tassello e titolo in oro, tagli colorati (risguardi recenti, dorso restaurato); cc. (240). Lievi aloni e leggere fioriture sparse, ma ottima copia. RARA EDIZIONE RIVISTA ED AU- MENTATA di questo frasario poliglotta basato sul Vocabulaire di Noel van Berlaimont. Questi, maestro di scuola originario di Anversa, intorno al 1530 compose un dizionario fiammingo-francese ad uso dei mercanti e degli studenti. La prima edizione dell’opera fu stampata da Vorsterman ad Anversa nel 1536 (cfr. M. Colombo-Timelli, Dictionnaires pour voyageurs, dictionnaires pour marchands ou la polyglossie au quotidien aux XVIe et XVIIe siècles, in: “Linguisticae Investigationes”, XVI, 2, 1992, pp. 395-420). Date la sua semplicità e praticità, che andavano incontro alle esigenze dei viaggiatori del tempo, l’opera ebbe straordinario successo e fu ristampata un centinaio di volte, sia nella sua forma originale, sia in diverse combinazioni bilingui, sia in edizioni poliglotte. Ad appena vent’anni dalla morte del Berlaimont, nel 1551, apparve la prima versione poliglotta del suo frasario, stampata a Lovanio da Bartholomy de Grave e contenente il fiammingo, lo spagnolo, il francese e il latino. La parte latina venne curata dal celebre umanista Cornelius Valerius, allora docente presso il Collegium Trilingue di Lovanio (cfr. H. de Vocht, Cornelii Valerii ab Auwater epistolae et carmina, publ. from the original drafts, with introduction and notes, Louvain, 1957, passim). Edizioni ulteriormente aumentate o modificate apparvero negli anni successivi. Nel 1576 ad Anversa l’editore Henry Hendricx per primo introdusse alcuni dialoghi di uso comune in inglese e tedesco. Il successo editoriale gli permise di dare alle stampe la presente edizione del 1579 con l’aggiunta di due nuovi dialoghi. L’incremento del numero delle lingue e dei dialoghi obbligò tuttavia gli editori a ridurre il numero delle voci per non appesantire eccessivamente il volumetto. Hendricx snellì la parte grammaticale e operò tagli nella sezione di interesse religioso (cfr. C.B. Bourland, The Spanish School- Master and the Polyglot Derivatives of Noel de Berlaimont’s ‘Vocabulare’, in: “Revue Hispanique”, LXXXI, 1933, pp. 289-298). Index Aureliensis, 142.995. F. Claes, Lijst van Nederlandse woordenlijsten en woordenboeken gedrukt tot 1600, Louvain, 1974, nr. 280. J. Peeters-Fontanais, Bibliographie des impressions espagnoles des Pays-Bas Méridionaux, Louvain, 1933, nr. 330. R. Rizzi, a cura di, Colloquia, et dictionariolum octo linguarum, Viareggio, 1996, p. VIII. W.R.R. Verdeyen, Colloquia et Dictionariolum Septem linguarum, Antwerp, 1925-1935, nr. 18. € 1.900,00 108 TAVOLE A COLORI DI PESCI 24) BLOCH, Marcus Elieser (1723-1799). Kupfer zu Dr. Bolch’s oeconomische Naturgeschichte der Fische Deutschlandes. [Berlin, Hr. Hesse a spese dell’autore, 1784]. In folio oblungo (cm 25x40); legatura coeva in mezza pelle, dorso con tassello e titolo in oro, tagli rossi (dorso lacunoso, cerniere deboli, cuffie e punte danneggiate); titolo inciso (D. Berger sc. 1784) e 108 tavole a piena pagina incise in rame e magnificamente colorate a mano all’epoca. Ottima copia. PRIMA EDIZIONE dell’atlante destinato ad accompagnare i tre volumi di testo sui pesci tedeschi, pubblicati da Bloch a Berlino fra il 1782 e il 1784, che costituivano la prima parte della più generale Allgemeine Geschichte der Fische, uscita in 15 volumi (di cui 3 di tavole) dal 1782 al ’95. Essa, finanziata personalmente dall’autore e portata a termine grazie ai sussidi e ai finanziamenti donati da vari principi e patroni, rappresentò la più grande opera di ittiologia del secolo. Originario di Ansbach, Marcus Bloch studiò medicina e scienze naturali a Berlino e a Francoforte sull’Oder, - 20 -
dove si laureò nel 1747. Esercitò la professione medica a Berlino per molti anni. Compì inoltre alcuni viaggi di interesse naturalistico e si formò un’importante collezione ittica, che dopo la sua morte fu comprata dal governo prussiano ed oggi si trova presso il Museo Zoologico di Berlino. Morì a Carlsbad nel 1799. C. Nissen, Schöne Fischbücher, Stuttgart, 1951, nr. 23. C. Nissen, Die zoologische Buchillustration, Stuttgart, 1969, nr. 415. € 12.000,00 ANTOLOGIA NEOLATINA DI POESIE D’AMORE 25) BLYENBURGH, Damas van (1558-1616). Veneres Blyenburgicae, Sive amorum hortus: in quinque areolas divisus, & fragrantissimis cxlviij celeberrimorum poetarum flosculis refertus. Dordrecht, Isaac Caninus per David Episcopius, 1600. In 8vo (cm 16). Pp.(16), 865, (88), ult. ca. bianca. Perg. rigida coeva, tass. in mar. marron con tit. oro al dorso, tagli rossi. Lievissime bruniture ma ottima copia. RARA EDIZIONE ORIGINALE di quella che sembra essere la sola antologia contenente solo poesia neolatina in tutto il XVI secolo. Essa include quasi 150 autori di ogni paese europeo: Angeriano, Bembo, Bourbon, Buchanan, Cordus, Dolet, Du Bellay, Erasmus, Flaminio, Gruyter, Manuzio, Marullus, Melissus, Poliziano, Sabinus, Scaliger e molti altri compreso l’autore. Il volume è dedicato allo statista, storico, poeta, filologo olandese Janus Dousa. (cfr. C.L. Heesakkers, De Nederlands muze in Latjins gewaad, Leiden, 1991, pp.147 e 158). Forse l’aspetto più sorprendente della poesia amorosa neolatina si ritrova nel suo trattare, con molta maggior disinvoltura di quella vernacolare, tutti gli aspetti più personali ed intimi della vita affettiva ed erotica. Un esempio eloquente è il modo in cui Joachim du Bellay tratta un episodio di seduzione ed adulterio con una giovane romana maritata ad un vecchio: nei Regrets la vicenda è descritta in modo piuttosto vago e conciso, mentre negli Amores è raccontata con dovizia di particolari. Poco si sa di Blyenburgh. Egli fu maestro della zecca di Dordrecht e più tardi primo consigliere di Thomax Galax, governatore della Virginia. (cfr. Gerlo e Vervliet, Bibliographie de l’humanisme des anciens Pays Bas, Bruxelles, 1972, p.252, nr. 3255). Il suo progetto culturale era quello di stampare una vasta raccolta di testi poetici significativi di vari autori nei diversi campi della vita civile. Pubblicò infatti nel 1599 a Leiden il Cento ethicus ex variis poetis, ma altre due antologie dedicate alla economia domestica e alla politica non videro mai la luce. Index Aureliensis, 120.032. Adams, B-2116. € 900,00 IL DECAMERONE ALDINO 26) BOCCACCIO, Giovanni (1313-1375). Il Decamerone di M. Giovanni Boccaccio novamente corretto con tre novelle aggiunte. In fine: eredi di Aldo Manuzio & Andrea Torresani, novembre 1522. In 4to (cm 20); legatura inglese della fine del Seicento in piena pelle, triplice filettatura a secco sui piatti, supralibros più tardo impresso in oro al piatto anteriore, dorso a quattro nervi con tassello posteriore e titolo in oro, tagli marmorizzati; cc. 317, 1 bianca, (8). Ancora aldina sul titolo ed in fine. Esemplare appartenuto a Richard Leveson (firma autografa sul titolo), a Sir John Leveson Gower of Trentham in Staffordshire (1694-1754) (ex-libris inciso sul risguardo fisso) ed a Granville Leveson Gower (1786-1861), terzo duca di Sutherland, le cui armi sono impresse sulla legatura. Frontespizio un po’ sporco e con una lieve macchia centrale che continua anche nella carta successiva, qualche leggero alone marginale, ma nel complesso ottima copia marginosa e dalla carta “croccante”. PRIMA EDIZIONE ALDINA del grande capolavoro del Boccaccio. Nella dedica di Francesco Torresani, figlio di Andrea, a Roberto Maggi, protonotario apostolico e segretario di Altobello Averoldi, si dice che l’edizione fu curata dallo stesso Aldo Manuzio prima di morire. Se così fosse, si tratterebbe dell’unico testo volgare da lui personalmente editato. Più probabilmente egli raccolse il materiale per l’edizione che fu poi approntata all’interno dell’officina. - 21 -
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