Badante, una professione di congiunzione - Caritas Diocesana ...
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12 Per maggiori approfon<strong>di</strong>menti, si<br />
rinvia a Righetti (2005).<br />
<strong>Badante</strong>, <strong>una</strong> <strong>professione</strong> <strong>di</strong> <strong>congiunzione</strong><br />
alle 25 ore sia ascrivibile con quasi certezza alla mansione <strong>di</strong> badante. Tuttavia, per le<br />
considerazioni testé fatte, anche questa <strong>di</strong>stinzione assume carattere <strong>di</strong> ipotesi.<br />
Infine si riba<strong>di</strong>sce che la fonte ufficiale presa in considerazione consente <strong>di</strong> conteg-<br />
giare la presenza regolare <strong>di</strong> questo segmento <strong>di</strong> mercato del lavoro, ovvero quella<br />
quota parte che versa regolarmente i contributi previdenziali. Pertanto la presente<br />
analisi si limita a quantificare <strong>una</strong> parte del fenomeno assistenziale poiché sfugge<br />
dal computo la presenza irregolare. A tale proposito si richiama come <strong>una</strong> recente<br />
stima dell’ISTAT 12 avrebbe quantificato il lavoro irregolare in <strong>una</strong> quota parte pari al<br />
41% del totale delle assistenti familiari.<br />
La crescita della componente immigrata<br />
nel lavoro domestico<br />
Assumendo un approccio <strong>di</strong> tipo concentrico, che prende in considerazione tre livelli <strong>di</strong><br />
aggregazione territoriale (nazionale, regionale, provinciale) si intende quantificare il<br />
rapporto numerico, che si è andato stabilendo nel corso degli anni, tra lavoratori do-<br />
mestici stranieri e lavoratori domestici italiani. Innanzitutto, considerando la serie stori-<br />
ca 2000-2004 (Tab. 3), si osserva come l’anno <strong>di</strong> “svolta”, ossia <strong>di</strong> incremento sostan-<br />
ziale dei lavoratori domestici sia rappresentato dal 2002, anno della regolarizzazione:<br />
in particolare la crescita, probabilmente effetto dell’emersione del lavoro in nero, ha ri-<br />
guardato quasi esclusivamente i lavoratori stranieri. A livello nazionale la loro presen-<br />
za si è più che duplicata, a livello regionale e provinciale si è quadruplicata. Per con-<br />
verso negli anni seguenti non appaiono incrementi significativi anzi, nel 2004, la ten-<br />
denza sembra piuttosto invertirsi, decrementandosi la presenza straniera almeno <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>eci punti percentuali (la variazione nell’ultimo biennio è a livello nazionale pari al<br />
–10,4%, a livello regionale è pari al –14,2%, a livello provinciale è pari al –13,7%).<br />
Di conseguenza, l’effetto della regolarizzazione ha comportato un notevole cambia-<br />
mento nel rapporto numerico tra lavoratori italiani e stranieri, tant’è che proprio nel<br />
2002 si registrava il superamento della compagine immigrata sull’autoctona. Con ri-<br />
ferimento ai dati provinciali nel 2000 e 2001 gli immigrati rappresentavano meno<br />
della metà dei lavoratori domestici complessivi, nel 2002 la percentuale passa al<br />
79,2%, attestandosi al 76,8% nel 2004.