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Servizi invernali

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AC 2. Predisposizione di un sistema di simulazione numerica per la qualità dell’aria<br />

Intervento:<br />

Soggetti coinvolti:<br />

Principali inquinanti interessati:<br />

Estensione temporale:<br />

Ambito:<br />

Efficacia:<br />

Potenziali emissioni evitabili:<br />

Indicatore di controllo:<br />

L’azione consiste nella predisposizione di una “catena modellistica” che parte da valutazioni a grande scala per giungere ad una stima di concentrazione al suolo. La<br />

soluzione descritta rappresenta una delle possibili opzioni praticabili e prende spunto da quanto già adottato, seppure con diverse implementazioni, da diverse agenzie<br />

per l'ambiente in Europa e in Italia.<br />

Il primo passo è la valutazione e la previsione delle condizioni meteorologiche a grande scala, che possono essere effettuate, per esempio, tramite il modello MM5<br />

(NCAR): si ottengono in questo modo informazioni su un grigliato regolare con risoluzione di diversi km, un'informazione comunque eccessivamente “grezza” per un<br />

territorio morfologicamente molto complesso come il Trentino.<br />

Occorrono quindi informazioni più dettagliate su campi di vento, temperatura, turbolenza e stabilità negli strati più bassi dell'atmosfera, dove hanno luogo l'emissione,<br />

il trasporto e la dispersione degli inquinanti. Tramite modelli come CALMET (Earth Tech) è possibile produrre campi orari tridimensionali di vento e di temperatura<br />

e campi bidimensionali di alcune grandezze descrittive della turbolenza e del bilancio energetico alla superficie con cadenza oraria.<br />

Una versione “operativa” della procedura dovrebbe essere in grado di effettuare simulazioni giornaliere in tempi rapidi. Per la zona della Provincia di Trento dovrebbe<br />

risultare opportuno un passo di griglia orizzontale non superiore a 0,5 km, un dominio che si estende fino a coprire parte delle province confinanti, con 10-15 livelli<br />

verticali tra la superficie e i 3500 metri di quota. I valori di precipitazione, utili per la stima del dilavamento delle polveri potrebbero essere ricavati dalle stazioni<br />

meteorologiche della rete meteorologica provinciale.<br />

Per quanto riguarda la modellazione di traccianti passivi, ovvero che non reagiscono (foto-) chimicamente durante la loro permanenza in atmosfera (o quantomeno<br />

non in maniera significativa), può essere utilizzato il modello CALPUFF (Earth Tech), che può essere accoppiato al processore diagnostico CALMET; il modello<br />

include moduli che contemplano gli effetti dovuti alla orografia e ai processi di rimozione secca e umida. Per gli inquinanti di origine secondaria è invece opportuno<br />

fare riferimento ad uno strumento che incorpori la formazione per via fotochimica di inquinanti, essenzialmente ozono e polveri sottili. Per quanto riguarda le polveri<br />

si deve tenere conto, infatti, che una frazione significativa risulta di origine secondaria, cioè si genera a partire da inquinanti gassosi. Il processo è incentivato nelle<br />

aree caratterizzate da più intensa emissione, tuttavia gli elevati tempi di residenza in atmosfera degli inquinanti gassosi sono tali da permettere il mescolamento di<br />

grandi masse d'aria, mentre avvengono le trasformazioni chimiche. Un modello matematico che contempla tale processo è per esempio CALGRID, che si appoggia<br />

alle uscite del processore diagnostico e costituisce parte della catena modellistica che va dalla meteorologia alla valutazione dell'impatto al suolo.<br />

Per essere completamente operativi i modelli descritti necessitano di calibrazione, devono cioè essere integrati attraverso misure di campo. Per questo motivo si può<br />

ricorrere ad un monitoraggio opportunamente progettato con lo scopo di integrare le informazioni esistenti e fornire alla modellistica informazioni più dettagliate sullo<br />

stato dell'atmosfera nell'area di interesse. Tali campagne di misure intensive, concentrate cioè in brevi intervalli temporali lungo l'arco dell'anno, vanno condotte in<br />

modo da cogliere la variabilità stagionale dei fenomeni, coprendo almeno i due estremi estivo ed invernale: limitare tali indagini di dettaglio ad un ristretto lasso di<br />

tempo non toglie validità alla caratterizzazione, posto che si provveda a verificare la significatività dei dati misurati mediante il confronto con serie storiche estese che<br />

consentano di inquadrare climatologicamente l'area in esame.<br />

Provincia Autonoma di Trento, istituti di ricerca<br />

Tutti<br />

Azione di medio-lungo termine.<br />

Non definibile.<br />

Questa azione consente di approfondire la conoscenza relativa alle dinamiche di trasporto, dispersione e trasformazione degli<br />

inquinanti in atmosfera; l’applicazione della catena modellistica consente inoltre di stimare preventivamente l’efficacia di<br />

diversi provvedimenti di mitigazione.<br />

L’azione non implica una riduzione delle emissioni ma ha l’obiettivo di implementare degli strumenti utili per la valutazione<br />

della qualità dell’aria.<br />

Numero di zone in cui viene applicato efficacemente un sistema di<br />

previsione a breve termine delle concentrazioni di inquinanti.<br />

AZIONI CONOSCITIVE

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