Marzo 2010 - n. 1 - Anno 20° - Centro Orientamento Educativo
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cameroun<br />
Nel sesto secolo prima dei nostri tempi<br />
i marinai cartaginesi condotti da<br />
Hanno, il Navigatore hanno dato il<br />
nome di Carro di Dio al Monte Camerun,<br />
che il popolo Bakweri della zona chiama<br />
Mongo ma Loba cioè Montagna di Dio, un<br />
vulcano attivo fino ai nostri giorni e la più<br />
alta dell’Africa Centrale (4100 m). La città<br />
di Buea capoluogo della regione del Sud-<br />
Ovest si trova ai suoi piedi.<br />
Da più di un anno Monsignor Immanuel<br />
Buschu, vescovo della diocesi di Buea ha rivolto<br />
l’invito al COE a essere presente nella<br />
sua diocesi.<br />
Diversi impegni hanno fatto rimandare l’incontro<br />
col Vescovo e l’occasione propizia é<br />
arrivata quando Nicoletta ha ricevuto l’invito<br />
dalla sua amica suora carmelitana nel<br />
monastero di Sasse a Buea di partecipare<br />
alla professione religiosa di Suora Maria Teresa<br />
di Gesù il 7 novembre 2009.<br />
Per partecipare a questo avvenimento e nello<br />
stesso tempo per incontrare il vescovo<br />
partiamo Pina, Nicoletta, Aurora e Magloire<br />
da Mbalmayo la mattina del 6 novembre<br />
a bordo della vettura del CPS per arrivare<br />
a metà pomeriggio a Buea dove troviamo<br />
l’amica Mirabelle, conosciuta durante l’ultimo<br />
CFAS, che ci fa da guida. Dopo una<br />
breve sosta all’albergo si va direttamente al<br />
Vescovado dove Mons. Buschu ci attende.<br />
Pina incomincia presentando la delegazione<br />
che l’accompagna poi passa a parlare<br />
dell’impegno del COE nel mondo e in Ca-<br />
Ascensione<br />
verso le “Char de Dieu”<br />
di Mbarga Manga Magloire<br />
merun e conclude affermando<br />
che, nonostante<br />
la scarsità dei<br />
mezzi, il COE assume<br />
questi impegni con<br />
gioia e fiducia nel Signore<br />
che ci interpella<br />
a essere presenti<br />
dove c’è bisogno.<br />
Monsignore da parte<br />
sua presenta il suo<br />
impegno nella formazione<br />
(scuola di teologia<br />
e di musica) e le<br />
sue preoccupazioni<br />
per l’animazione e la<br />
formazione dei giovani<br />
a Buea che è sede<br />
di una delle più grandi università del Camerun<br />
nella zona anglofona. Espone anche<br />
la sua idea di un <strong>Centro</strong> di formazione dei<br />
giovani in tecniche di produzione agricola<br />
biologica. Augura che il COE possa collaborare<br />
e introdurre novità come il turismo,<br />
l’arte e altre iniziative utili per la crescita dei<br />
giovani di questa diocesi.<br />
Il giorno dopo rivediamo il Vescovo in cattedrale<br />
durante la commovente cerimonia<br />
dei voti perpetui della giovane suora carmelitana<br />
accompagnata dai suoi genitori giunti<br />
dalla Sicilia!<br />
L’incontro con Monsignor Immanuel Bushu,<br />
un uomo aperto, semplice e umile che ci ha<br />
parlato dei suoi impegni, delle sue preoccu-<br />
UN AVVENIMENTO STRAORDINARIO<br />
di Gabriella Pasqui<br />
pazioni e dei suoi progetti per la pastorale<br />
dei giovani, ci ha fatto scoprire che la mietitura<br />
è grande e gli operai sono poco numerosi…<br />
In altre parole, usando la metafora<br />
adatta al posto, l’ascensione della montagna<br />
è lunga e difficile e gli accompagnatori sono<br />
pochi… Il vescovo ha invitato il COE a dare<br />
il suo contributo all’edificazione di uomini<br />
nuovi per un mondo nuovo a Buea, città del<br />
popolo Bakweri, città universitaria e capoluogo<br />
della regione del Sud-ovest, con tante<br />
potenzialità da valorizzare.<br />
Negli usi delle culture tradizionali africane<br />
un uomo maturo e rispettoso non parla molto…<br />
non chiede, si esprime…A noi di capirlo<br />
e rispondere al suo desiderio…<br />
Tale può definirsi un concerto di chitarra classica al carcere di<br />
Mbalmayo tenuto l´11 Febbraio <strong>2010</strong> in occasione della «Fete de<br />
la Jeunesse» dal maestro Michelangelo Severi.<br />
Il maestro è in Cameroun con la moglie Gabriella per un´esperienza<br />
di due mesi e mezzo di volontariato col COE. Essendo i prigionieri<br />
abituati ai ritmi frenetici dei tamburi, balafon e tam tam, eravamo<br />
dubbiosi sull’accoglienza che avremmo ricevuto.<br />
Invece i carcerati hanno ascoltato la musica, prima timidamente,<br />
poi rapiti ed estasiati in un “CRESCENDO”...trascinati dall’esecuzione<br />
del maestro, travolti dall’entusiasmo e dall’emozione che ci<br />
ha coinvolto tutti.. Ci hanno lasciato col grido “Incroyable! Tornate:<br />
le porte sono aperte...” Quel momento è stato un coro, una preghiera<br />
rivolta verso l´ALTO…!<br />
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