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Marzo 2010 - n. 1 - Anno 20° - Centro Orientamento Educativo

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Giovanni Fazzini, era un giovane<br />

maestro di Premana quando<br />

ha conosciuto l’associazione<br />

fondata da don Francesco Pedretti. In<br />

quegli anni lontani, ha potuto constatare<br />

quale sia stato il progetto educativo<br />

del COE e quale ricaduta sull’intero<br />

comprensorio montano abbia avuto la<br />

presenza rispettosa e creativa di quel<br />

“gruppo di ragazze” costituitosi grazie<br />

al carisma e alle intuizioni di questo<br />

sacerdote.<br />

Come è avvenuto il suo incontro con<br />

il COE?<br />

Sono entrato in contatto con il COE<br />

quando ero già diplomato nel 1959,<br />

quando iniziai a insegnare in una<br />

scuola sussidiaria a Vegno di Crandola,<br />

con sette alunni, in una pluriclasse.<br />

A fine anno lo stato verificava la preparazione<br />

degli alunni sottoponendoli<br />

a un esame e dava anche un premio<br />

all’insegnante. Io l’ebbi, perché tutti<br />

gli alunni furono promossi… Carla<br />

Airoldi, in quel periodo mi coinvolse<br />

nell’insegnamento come supplente<br />

nella scuola media di Introbio e<br />

per tre anni assistetti al decollo della<br />

Scuola di Avviamento e quindi all’istituzione<br />

della Scuola Media Unificata.<br />

A quei tempi, in Valsassina, chi voleva<br />

continuare a studiare dopo le elementari,<br />

o andava dai salesiani a Vendrogno,<br />

a Sondrio o a Milano, oppure al<br />

collegio “Volta” di Lecco. Il COE, per<br />

una decina d’anni, ha traghettato la<br />

frequenza scolastica della fascia degli<br />

adolescenti, alle medie e dopo, quando<br />

ormai queste erano consolidate, ha<br />

lasciato che le istituzioni le gestissero,<br />

pur mantenendo una presenza all’interno<br />

della scuola con la preside Carla<br />

Airoldi.<br />

Quale rapporto mantenevano i docenti<br />

con il COE?<br />

Come docente ho fatto esperienza a<br />

Introbio per un anno, ma continuavo<br />

IL COE E LA VALSASSINA<br />

Intervista a Giovanni Fazzini<br />

a frequentare l’ambiente. Si percepiva<br />

di appartenere a una organizzazione<br />

molto ampia e complessa, ad una rete<br />

intricatissima ed efficientissima, sia<br />

che tu fossi alunno, sia che tu fossi insegnante.<br />

Anche la casa de “La Benedicta” di<br />

Santa Caterina, era una risorsa a disposizione<br />

per far crescere i giovani<br />

a contatto con la natura. Docenti e<br />

alunni, ci si trovava a tentare di salire<br />

al Cevedale o il Gran Zebrù, sotto la<br />

guida del COE. Era lo stesso contesto;<br />

uno spirito chiaro permeava tutto.<br />

Sia a Santa Caterina che in Valsassina,<br />

c’era uno stretto legame con le parrocchie<br />

e con le associazioni sportive.<br />

È emblematica la vicenda del professor<br />

Migliore. Arrivava da Caltanisetta<br />

e cercava lavoro. Era capitato per caso<br />

a Premana e pensava di trasferirsi altrove<br />

in breve tempo. Carla Airoldi gli<br />

disse che il suo posto era a Premana.<br />

Leonardo Migliore è rimasto e si è così<br />

radicato nella comunità, che ha sposato<br />

una premanese, è diventato assessore<br />

e, da quindici anni, è presidente<br />

della casa “Madonna della neve”. E<br />

confessa che, allora, le scelte per lui le<br />

fecero Carla Airoldi e don Francesco,<br />

dei quali si era fidato. È un caso che<br />

evidenzia l’attenzione che il COE aveva<br />

alla scuola: Don Francesco e i suoi<br />

collaboratori individuavano docenti<br />

motivati, con valori, che costituissero<br />

un punto di riferimento, così che le<br />

scuole fossero caratterizzate e li invitarono<br />

a collaborare.<br />

Che cosa faceva il COE in Valsassina<br />

e in Valvarrone?<br />

Il COE aveva legami con molti paesi<br />

della zona, e manteneva contatti<br />

anche con gli ex allievi. Curava con<br />

grande attenzione la formazione<br />

professionale dei docenti. In tutta la<br />

Valsassina organizzava varie attività:<br />

tornei sportivi, recite, cori. In questo<br />

modo, anche i docenti che arrivavano<br />

da lontano potevano esercitare le proprie<br />

capacità e mettere a disposizione<br />

le proprie potenzialità culturali. Il COE<br />

copriva la metà delle proposte in Valsassina<br />

riguardo ai corsi professionali<br />

ed era molto attento alle esigenze delle<br />

ragazze. Era un impegno, nella valle<br />

intera, una risorsa, mai una prevaricazione.<br />

Il COE aveva creato una “rete”,<br />

grazie alla quale transitavano docenti,<br />

studenti, iniziative. Beh, c’era sempre<br />

un pullmino che andava su e giù…<br />

Com’era il rapporto con le famiglie?<br />

Proprio il servizio prestato a moltissimi<br />

alunni della Valsassina è stata<br />

occasione preziosa per tener contatti<br />

con le famiglie, per informarle dell’andamento<br />

dei figli e per fare attività di<br />

sensibilizzazione culturale. Il COE si<br />

è sempre qualificato. Si sapeva che<br />

la scelta educativa aveva motivazioni<br />

molto profonde. Don Francesco era<br />

onnipresente. Non so quanti viaggi<br />

abbia fatto da Saronno a Barzio per<br />

incoraggiare, promuovere, inventare.<br />

E con le istituzioni locali?<br />

È stata una felice intuizione quella di<br />

legarsi al territorio. Anche l’impegno<br />

per la mondialità è una caratteristica<br />

del COE, una costante a tutti i livelli. Il<br />

COE ha investito moltissimo sulla valle<br />

e tutta la Valsassina ha fatto tesoro del<br />

COE come risorsa. Non vorrei dimenticare<br />

il ruolo del prof. Vittorio Calvetti,<br />

assessore provinciale all’Istruzione<br />

in quegli anni lontani. Con il Provveditore<br />

agli Studi di Como, Calvetti e il<br />

COE si creò un triangolo virtuoso che<br />

permise, in pochi anni, il decollo della<br />

scuola media in Valsassina, allargando<br />

la fascia di utenza dell’istruzione<br />

obbligatoria. Le istituzioni compresero<br />

che il COE non avrebbe dato un<br />

appoggio distaccato e formale, ma un<br />

progetto educativo da condividere.<br />

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