mensile - Amici di Monte Mario
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Lezione “<strong>di</strong>fferenziata”<br />
Una iniziativa dell’Associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> <strong>Mario</strong>”<br />
Le immagini <strong>di</strong> Napoli sommersa dai<br />
rifiuti che sono rimbalzate ovunque<br />
attraverso giornali e televisioni hanno<br />
creato un effetto shock. È <strong>di</strong> poche settimane<br />
fa la notizia che nel Lazio si è<br />
verificata una improvvisa e positiva<br />
inversione <strong>di</strong> tendenza nella raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata che fa sperare che il 2008,<br />
come è negli obiettivi dell’AMA, l’azienda<br />
municipalizzata che si occupa<br />
della raccolta dei rifiuti, sia davvero<br />
l’anno della svolta.<br />
Anche da Napoli arriva qualche notizia<br />
confortante: nelle scuole sono state<br />
avviate iniziative per spiegare ai ragazzi<br />
che cosa significa praticare la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata e perfino le parrocchie<br />
si sono attivate spiegando ai fedeli<br />
all’uscita della Messa perché è necessario<br />
riciclare i rifiuti.<br />
Analoghe iniziative sono partite anche<br />
a Roma. Basta cliccare www. Amaroma.it<br />
per ottenere tutte le informazioni<br />
su come e perché <strong>di</strong>fferenziare i rifiuti;<br />
che cosa inserire nei <strong>di</strong>versi cassonetti<br />
e che cosa non inserire; dove buttare<br />
pile scariche, farmaci scaduti, indumenti<br />
usati e tutti i materiali che per le<br />
loro caratteristiche <strong>di</strong> pericolosità, tossicità<br />
e possibilità <strong>di</strong> riutilizzo vanno<br />
gettati separatamente.<br />
Anche l’Associazione “<strong>Amici</strong> <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>”, come sempre sensibile alla<br />
salute del territorio, ha pensato <strong>di</strong> sensibilizzare<br />
i suoi abitanti, rivolgendosi<br />
ai più piccoli. Da qualche settimana,<br />
infatti, in quattro scuole si sta svolgendo<br />
una sorta <strong>di</strong> laboratorio al quale<br />
hanno aderito ventitrè classi e l’intenzione<br />
è <strong>di</strong> allargare agli altri plessi.<br />
Il primo incontro è avvenuto il giorno<br />
12<br />
11 marzo nella Scuola Elementare<br />
Nazario Sauro in via Trionfale. Gli<br />
alunni, dalla prima alla quinta, dopo<br />
una introduzione sulle ragioni e le<br />
modalità della raccolta <strong>di</strong>fferenziata, si<br />
sono impegnati nella realizzazione <strong>di</strong><br />
modelli <strong>di</strong> cassonetti in cartone.<br />
L’obiettivo – come era stato spiegato<br />
agli insegnanti – era naturalmente quello<br />
<strong>di</strong> contribuire a creare una coscienza<br />
ecologica. Perché non si debba più <strong>di</strong>re<br />
quando si percorrono le strade <strong>di</strong> <strong>Monte</strong><br />
<strong>Mario</strong>, parafrasando una vecchia filastrocca,<br />
“e tutto giù per terra”.<br />
Ma ve<strong>di</strong>amo come hanno risposto gli<br />
alunni. Cominciamo dai bambini della<br />
prima classe elementare, sezione A.<br />
Incuriositi dai cartoni pronti da piegare<br />
per costruire tre cassonetti in miniatura,<br />
hanno fatto a gara per partecipare. Con<br />
la carta crespata hanno collaborato a<br />
confezionare gran<strong>di</strong> fiocchi per <strong>di</strong>stinguere<br />
i tre contenitori. Bianco, abbiamo<br />
spiegato, per mettere la carta. Blu, “Per<br />
il vetro”, interviene pronto Alessandro,<br />
“Pulito”, aggiunge, “perché fa male alla<br />
natura”. Spieghiamo che nel cassonetto<br />
blu va messo anche il metallo e la plastica.<br />
“Chio<strong>di</strong>”, <strong>di</strong>ce Denis. “Una pentola<br />
vecchia”, aggiunge un altro bambino.<br />
E nel cassonetto verde? “Bucce <strong>di</strong><br />
banana”, <strong>di</strong>ce ancora Denis.<br />
Lasciamo che i bambini decorino i cassonetti<br />
liberamente e proce<strong>di</strong>amo con<br />
la terza A. Fra gli alunni c’è già chi<br />
conosce il problema del riciclo. “Così<br />
non si tagliano gli alberi per fare la<br />
carta”, spiega Edoardo. Quanto al<br />
vetro, bottiglie… “Pulite”, <strong>di</strong>cono in<br />
coro. “Bicchieri rotti”, precisa Valerio,<br />
“Barattoli <strong>di</strong> marmellata”, aggiunge un<br />
altro “Le maniglie – aggiunge Valerio<br />
– quando butti le porte butti pure le<br />
maniglie”.<br />
In quarta A introduciamo il metodo del<br />
compostaggio domestico e l’argomento<br />
desta molto interesse. Si parla <strong>di</strong> umido<br />
e <strong>di</strong> “bucce dell’uovo” che in questo<br />
modo non vanno a finire come quelle <strong>di</strong><br />
banana fra i rifiuti non riciclabili ma<br />
servono a formare un ottimo compost<br />
adatto a concimare le piante. Ma già<br />
nella classe visitata prima Alessandro<br />
aveva raccontato che in casa lo zio conservava<br />
le bucce dell’uovo per far concime.<br />
MULTICLIMA<br />
Seconda A: anche qui, come in tutte le<br />
precedenti classi, gli alunni preparano<br />
con i cartoni i modelli <strong>di</strong> cassonetti<br />
contrad<strong>di</strong>stinti da tre fiocchi <strong>di</strong> carta<br />
crespata bianca, blu e verde e intervengono<br />
continuamente: “Per riciclare”,<br />
<strong>di</strong>ce uno, “Per usare un’altra volta”,<br />
spiega un altro. Nel cassonetto verde<br />
sono pronti a gettare “Vetro”, “Barattolo<br />
<strong>di</strong> mais”, “Lattina dell’aranciata”,<br />
“Del caffè”, “Bicchiere <strong>di</strong> vetro se è<br />
rotto”. Quanto al cassonetto blu serve<br />
per gettare “La mela mezzo mangiata e<br />
la carta sporca”, <strong>di</strong>ce Marco.<br />
Terza B. Si parla <strong>di</strong> cassonetto bianco e<br />
subito un bambino interviene: “La carta<br />
non deve essere stropicciata”. Spieghiamo<br />
allora che è sufficiente che sia<br />
pulita così come deve essere pulito il<br />
vetro che va messo nel cassonetto blu.<br />
“Mia mamma prima <strong>di</strong> buttare il barattolo<br />
della nutella la sciacqua” <strong>di</strong>ce<br />
Michela. E aggiunge: “Ha provato ma<br />
non sapeva più dove buttare. Nel cassonetto<br />
blu ha visto carta, ma anche lattine<br />
e plastica.<br />
Chie<strong>di</strong>amo ai bambini se sanno perché<br />
le batterie vanno buttate negli appositi<br />
contenitori, per altro <strong>di</strong>fficili da reperire<br />
nella zona. “Perché c’è un acido”,<br />
<strong>di</strong>ce Carlotta. Anche Edoardo, quinta<br />
B, sa che le batterie contengono un<br />
acido, l’acido solforico, e che perciò<br />
vanno gettate separatamente. Tutta la<br />
classe sembra attenta alle spiegazioni<br />
che sono date ed è consapevole della<br />
necessità della raccolta <strong>di</strong>fferenziata,<br />
così come in quinta A.<br />
Ci tratteniamo a lungo, sommersi da<br />
domande, commenti, interrogativi. C’è<br />
anche chi ascolta ma è chino sul banco<br />
a <strong>di</strong>segnare e a scrivere. E sarà per noi<br />
una risposta inattesa.<br />
Conclu<strong>di</strong>amo il nostro incontro con le<br />
parole <strong>di</strong> una canzone tratta dallo spettacolo<br />
“Una città pulita”.<br />
Cantano gli alunni della quarta B:<br />
Quando tu vuoi buttare<br />
devi <strong>di</strong>fferenziare.<br />
Guarda bene il contenitore<br />
Ma devi prestare attenzione al colore”.<br />
Fuori, in corridoio, un volo <strong>di</strong> palom-<br />
belle. Sono state fatte, riciclando materiale,<br />
insieme con la mamma dell’insegnante,<br />
insegnante anch’essa. Chissà se<br />
fra i tanti ex alunni della scuola Nazario<br />
Sauro qualcuno ricorda la maestra<br />
Bartocci?<br />
La lezione “<strong>di</strong>fferenziata” riprende il<br />
26 marzo nella scuola elementare <strong>di</strong> via<br />
Taverna con i bambini della prima B.<br />
Il lavoro si svolge velocemente perché<br />
gli alunni, anche se molto vivaci, sono<br />
particolarmente interessati ai tre cassonetti<br />
in miniatura e subito Simona<br />
interviene <strong>di</strong>cendo “Ce ne sono anche<br />
altri: quello delle pile, che sono pericolose.<br />
“Se le metti tra la frutta e la verdura<br />
– <strong>di</strong>ce Emma – le pile inquinano la<br />
terra”, “E la frutta <strong>di</strong>venta terra”,<br />
aggiunge Alessandro B. “E poi si<br />
ammala l’uomo” conclude l’altro Alessandro.<br />
I bambini <strong>di</strong> prima A sono più tranquilli,<br />
ma non per questo meno partecipi.<br />
Costruiscono con perizia i tre cassonetti<br />
mentre la piccola Rossana spiega per<br />
quale motivo devono essere <strong>di</strong> colori<br />
<strong>di</strong>versi. Sono pronti a coprirli con la<br />
carta crespata bianca, blu e verde e a<br />
decorarli.<br />
Il lavoro nella scuola <strong>di</strong> via Taverna si<br />
conclude con una quarta elementare, la<br />
sezione B.<br />
Una volta introdotto, come in tutte le<br />
altre classi, il problema della raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata e mostrate le immagini<br />
dei cassonetti da costruire con i cartoni,<br />
ci <strong>di</strong>lunghiamo in spiegazioni più<br />
approfon<strong>di</strong>te. Si parla <strong>di</strong> tutto: “No batterie<br />
nel blu, perché contengono<br />
acido”, <strong>di</strong>ce Mattia che durante tutto il<br />
tempo interverrà continuamente. La<br />
scolaresca è molto attenta e preparata.<br />
Si parla <strong>di</strong> materiale non riciclabile, <strong>di</strong><br />
umido, <strong>di</strong> humus, e c’è chi propone <strong>di</strong><br />
fare un tema sull’argomento.<br />
Arrivederci alla ripresa delle lezioni <strong>di</strong><br />
“<strong>di</strong>fferenziata” con gli alunni delle scuole<br />
<strong>di</strong> via Assarotti e <strong>di</strong> via Vallombrosa.<br />
S.G.<br />
Ringraziamo gli sponsor che ci hanno<br />
fornito tutti i materiali:<br />
PUBBLISHOCK, CALAMUS<br />
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