mensile - Amici di Monte Mario

Le attività sociali delle parrocchie di Monte Mario
Nostra Signora di Guadalupe
Il complesso Nostra Signora di Guadalupe
fu costruito nel periodo
1928-1932 dalle Suore Messicane
Figlie di Maria Immacolata di Guadalupe,
in ricordo della miracolosa
apparizione ad un umile indio avvenuta
quattro secoli prima. Eretta a
parrocchia nel 1936 con il decreto
“Dominici gregis” del cardinal vicario
Francesco Marchetti Selvaggiani,
la chiesa fu affidata al clero diocesano
di Roma dopo il rientro in
patria delle suore messicane. Nel
1944, in piena battaglia tra gli eserciti
che circondavano la città, i fedeli
pregarono la Vergine di proteggerli
facendo voto di erigere una edicola
in suo onore, edicola che ancora
oggi si può vedere all’incrocio tra
via Trionfale e via Chiarugi.
Il territorio di pertinenza di questa
parrocchia, desunto da quello di
San Francesco d’Assisi a Monte
Mario, è delimitato da un tratto di
via Trionfale fino a imboccare via
Floridiana, prosegue lungo il Fosso
della Valle della Rimessola, piega
per via dell’Acqua Traversa, taglia
fino a raggiungere il Fosso dell’Insugherata,
sfiora via Paolo Emilio
Castagnola e via Giuseppe Baretti e
si ricongiunge con via Trionfale più
a nord. In questo spazio vivono
circa 25.000 persone: operai,
impiegati, professionisti e molti
pensionati.
Testimone dell’incontro con il parroco
è stato un bel cane.
Siamo in uno dei campi sportivi
risanati, vuoto perché oggi è giorno
di vacanza. “Sono stato ordinato
sacerdote proprio in questa parrocchia;
poi ne sono stato nominato
vice parroco – spiega monsignor
Franco Mammoli mentre getta una
pallina al suo fido amico, Laico, un
magnifico cane lupo e prosegue
indicando un palazzo inondato di
sole – laggiù abita mio padre ormai
novantenne. Dopo quindici anni di
assenza sono ritornato come parroco
e qui c’è molto da fare”. In soli
tre anni, infatti , con una spesa di
250.000 euro non ancora tutti restituiti
nonostante le generose offerte
e donazioni dei fedeli, è riuscito a
ristrutturare la casa parrocchiale e
l’interno della chiesa ridotte in
stato pietoso. Il prossimo intervento
riguarderà la sistemazione del
campo da bocce, del parco giochi
per i più piccoli e dell’ex cinema,
oggi adibito a sala parrocchiale, nel
quale ora non è possibile pensare
ad una animazione culturale. Ma
anche la sacrestia e gli uffici hanno
urgente bisogno di lavori radicali.
All’esterno tutto è in ordine: il
campo di calcio, quello di basket, la
pista di pattinaggio; purtroppo questo
spazio da un lato è delimitato da
un brutto muro oltre il quale il
La chiesa di Nostra Signora di Guadalupe.
campo da bocce, oggi fuori uso, è
frequentato dal Gruppo bocciofili
che si adatta ad utilizzarlo per giocare
a carte o, semplicemente, per
incontrarsi in attesa di un benefattore.
Questa è una delle tante iniziative
sociali che cercheremo di elencare.
Un centinaio di ragazzi, al di fuori
dell’oratorio domenicale che raduna
figli e genitori, frequenta i
campi sportivi, la Scuola di calcio
e quella di pattinaggio artistico
organizzate da volontari parrocchiani
ai quali si deve anche un
Corso di chitarra.
Per risolvere problemi relativi a
bambini da zero a tre anni, come
per esempio l’insonnia, Incontri di
psicologia sono tenuti dal pediatra
di zona, dott. Roberto Perlini, coadiuvato
da una psicologa.
Da oltre dieci anni coppie di sposi
con i figli e i sacerdoti si riunisco-
no due volte al mese per il pranzo e
la discussione su un tema spirituale
attento alla vita nelle sue molteplici
manifestazioni, come la fine dei
matrimoni o la convivenza.
Il Circolo per adulti, ex Arcobaleno
e ancora in cerca di un nuovo
nome, offre dopo la merenda, una
serie di attività, suddivise nei
pomeriggi della settimana, con
l’assistenza di volontari esperti
nelle varie materie: decoupage,
ceramica, chitarra, inglese, lettura
di giornali, ballo (liscio e danze
sudamericane), ginnastica dolce,
visite culturali, ecc.
Insieme per, un gruppo costituito
da assistenti sociali che opera in
collaborazione con il Dipartimento
di Igiene Mentale, ancora oggi permane
in parrocchia come Centro
diurno aperto a una ventina di assistiti
domiciliari, accolti settimanalmente
da volontari per il pranzo, il
gioco, il decoupage.
Tutte queste attività sono svolte
dalla Caritas e dal Volontariato
vincenziano che inoltre gestiscono
il Centro di ascolto aperto a tutti i
bisognosi, distribuiscono viveri e
indumenti, sostengono con vendite,
riffe e lotterie alcune famiglie in
difficoltà attraverso il pagamento di
bollette e medicinali. Tutto ciò non
sarebbe possibile senza l’aiuto di
volontari come Francesca Boccia o
Alfredo Maurizi che sogna di informatizzare
la segreteria.
Per concludere in musica va citato
il Coro polifonico, costituito da
una ventina di elementi, che sotto
la direzione del maestro Luigi
Sacco, sottolinea la liturgia domenicale,
speriamo che un giorno,
accompagnato da un magnifico
organo per il godimento dei fedeli
seduti su banchi nuovi.
M.C.C.
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