mensile - Amici di Monte Mario

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Pro-memoria per i candidati Questo numero di “Monte Mario” ospita diversi messaggi elettorali, ai quali si è aperto in regime di assoluta parità rispetto alle parti in campo, nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ma anche dell’indipendenza del nostro periodico - e dell’Associazione che lo esprime - dai partiti politici. Da parte nostra, quindi, nessun suggerimento agli elettori, ma vogliamo piuttosto ricordare ai candidati di ogni parte alcuni importanti temi sui quali sollecitiamo la loro attenzione; vorremmo che prima delle elezioni dichiarassero chiaramente i loro programmi al riguardo e prendessero precisi impegni. Vi sono problemi che spettano al Comune, altri ai Municipi; altri ancora soggetti a competenze di altri Enti, ma sui quali Comune e Municipi possono ben farsi sentire. Cominciamo dalle grandi questioni specifiche di Monte Mario. La prima è Santa Maria della Pietà, sul cui destino non c’è ancora chiarezza; i tempi di attuazione del noto protocollo d’inte- 8 sa, peraltro insufficiente a garantire un degno futuro al comprensorio, sono saltati e l’Università La Sapienza ha sospeso l’acquisto dei padiglioni che dovevano portare prestigio culturale ma che erano anche fonte di vari dubbi. È necessario che ci si fermi a ragionare, in un clima di vera partecipazione, e per Santa Maria della Pietà si costruisca un vero progetto, organico e completo, che soddisfi le fondamentali esigenze di fruizione pubblica, tutela ambientale e gestione unitaria, pur in una molteplicità di funzioni. Ed il progetto dovrà far sì che “centralità” non resti solo un freddo termine del P.R.G., ma che tale la senta la cittadinanza di tutto Monte Mario (nella nostra ampia accezione territoriale). Muovendo da Santa Maria della Pietà verso valle, emerge la sconfortante vicenda della pista ciclopedonale sulla copertura della FR3: promessa, finanziata, progettata ma non realizzata. Dopo le lungaggini degli adeguamenti progettuali, delle approvazioni, dello stralcio di un’opera estranea che impediva l’appalto, sulla pista - anzi, sul “parco lineare” - è calato il silenzio. Nessuna comunicazione ufficiale, solo voci secondo le quali i soldi non basterebbero più o forse non ci sarebbero più affatto. Urge chiarezza ed il rapido avvio dell’opera. Ci sono poi i temi della viabilità primaria. Dei problemi posti dal nuovo svincolo Trionfale-GRA parliamo proprio in questo numero, ma resta aperta “OTELLO CALZATURE” ... dal 1965 Nuovi arrivi primavera-estate Esperienza e qualità al Vostro servizio perché... La salute nasce dai piedi • Calzature Moda Comoda • Linea Soft MELLUSO, SANAGENS, F.lli TOMASI, MEAZZO • Calzature e Pantofole predisposte per inserimento plantari • Pantofole anatomiche • Calzature per religiosi • Articoli sanitari • Accessori per calzature • Pelletteria (borse cinte portamonete uomo e donna) VIA G. TAVERNA, 15/17 - 00135 ROMA TEL./FAX 06 35505805 la questione della sistemazione dell’intera via Trionfale, le cui tratte congestionate potranno aggravarsi proprio per effetto dei flussi che troveranno l’itinerario Trionfale-Passante a Nord- Ovest competitivo rispetto alla Cassia. La soluzione non è facile, perché si devono conciliare aspetti funzionali ed ambientali, senza dimenticare che spesso allargare una strada richiama nuovo traffico e genera nuovi ingorghi altrove. Occorre quindi una progettazione lungimirante, che operi su un ampio orizzonte; occorre per esempio che si metta mano alla cosiddetta “Trionfale bis”, per avere una gronda esterna verso l’Aurelio. E, mentre si sollecita il completamento del raddoppio di via della Pineta Sacchetti, bisogna ricordare che l’aumento dei flussi su questa strada renderà inestricabili i nodi di circonvallazione Cornelia. Per non pretendere l’impossibile dalla rete viaria, è necessario aumentare la quota di spostamenti effettuati col trasporto pubblico, ma la gente deve essere attratta da servizi di qualità piuttosto che impedita ad usare il mezzo privato. A tal fine c’è molto da fare anche nel nostro settore. Per quanto riguarda la “cura del ferro”, la FR3 deve diventare più metropolitana di quanto lo sia oggi, ma ciò significa materiale rotabile più appropriato e impianti atti a consentire maggiori frequenze; è materia di RFI e Trenitalia, ma anche Comune e Municipi hanno i loro compiti, per rendere meglio accessibili le stazioni, a piedi, con l’autobus o con il mezzo privato a 4 o 2 ruote. In tema di metropolitane, andrebbe riesaminato il tracciato del prolungamento della linea “A” oltre Battistini, per servire più direttamente i densi quartieri di Primavalle e Torrevecchia. E per gli autobus si attendono sempre una riforma razionale della rete di nord-ovest ed i provvedimenti necessari a garantire la regolarità dei passaggi; tra essi efficaci corsie preferenziali (dove servono) ma non solo.
Un altro tema urbanistico è quello del Foro Italico. I programmi del Coni preoccupano, fanno temere l’alterazione e la mercificazione di un importantissimo patrimonio architettonico e ambientale, che dovrebbe essere ben preservato e goduto, senza condizionamenti, dalla cittadinanza e dai visitatori. Anche in questo caso crediamo che si debba aprire una fase di riesame, crediamo che il futuro del comprensorio debba essere attentamente valutato, col contributo di tutte le competenti strutture e con la partecipazione (vera) della popolazione, senza accettare a priori scelte basate fondamentalmente su fattori economici. C’è anzi da chiedersi se è giusto che il calcio (quello dello spettacolo, quello commerciale) resti lì, nello stadio strappato alla funzione originaria e sconciato da quella copertura che si staglia offensivamente sul verde di Monte Mario; che resti in una zona immersa nella città, mettendo a soqquadro ogni domenica interi quartieri. Della questione dei parcheggi, che ha agitato recentemente Balduina, Belsito e Monte Gaudio, abbiamo detto negli ultimi numeri. In sintesi, mentre si condivide naturalmente la necessità di tentare di mettere un po’ d’ordine nelle strade riducendovi il carico di auto in sosta, si vorrebbe che, quando si va a modificare un territorio in cui si sono consolidate residenze ed attività, la partecipazione offerta alla cittadinanza fosse più concreta, non mirata ad un’approvazione a cose quasi fatte. Quindi nessun diniego aprioristico, ma servono assoluta trasparenza, veri studi geotecnici, progetti dettagliati, impegni a lungo termine sulle modalità di gestione e sulle tariffe, apertura a riconoscere le eventuali ragioni ostative. C’è un altro tema specifico di Monte Mario, quello delle antenne radio. La foresta è stata parzialmente disboscata, ma vi sono ancora impianti che preoccupano chi vive nelle loro vicinanze ed auspica che l’opera di delocalizzazione sia presto completata. Si vorrebbero anche notizie certe sui campi elettromagnetici generati nell’abitato dai due impianti della Rai (via Cadlolo e Monte Ciocci). È invece generale, di tutta la Città, la problematica della manutenzione stradale, sotto vari aspetti. Troppe vie hanno il manto in pessime condizioni, fonte di disturbo e rischio per gli autoveicoli ma ancor più per le due ruote ed i pedoni; troppi tombini sono intasati e causano allagamenti ad ogni pioggia forte; troppi marciapiedi sono cosparsi di buche e rigonfiamenti (nonché di sporcizia e di motocicli, ma questo è un altro discorso). E non poche volte i marciapiedi non ci sono, mentre la mobilità pedonale (e, in particolare, quella delle persone che devono muoversi in sedia a ruote) dovrebbe essere sempre e prioritariamente salvaguardata. La sporcizia dei marciapiedi ci porta ad un’altra tematica generale, quella della nettezza urbana. Si auspica anzitutto un significativo impegno per la migliore pulizia delle strade, accompagnato, s’intende, da una più incisiva azione di dissuasione - e, occorrendo, repressione - nei confronti degli sporcaccioni. Poi, sia pure in attesa di una efficiente ristrutturazione del servizio di asporto dei rifiuti, si vorrebbe una migliore distribuzione dei cassonetti ed una riorganizzazione dei giri delle autocompattatrici, che troppo spesso passano ad orari irregolari o saltano il passaggio: così è usuale vedere cassonetti straboccanti e cumuli di immondizie per terra, mentre talvolta vengono scaricati cassonetti praticamente vuoti. Quanto alla raccolta differenziata, deve essere resa più agevole, ma bisogna anche che alle persone di buona volontà che si impegnano per dividere i rifiuti fosse risparmiata la frustrazione di vedere (e sentire), per esempio, lo scarico quotidiano, da parte di un ristoratore, di valanghe di bottiglie e lattine in un cassonetto ordinario. Dalle strade alla loro segnaletica: c’è da riesaminare quella verticale, per eliminare quella mandata in desuetudine (se la desuetudine ha buon fondamento), installare quella mancante, correggere quella non appropriata. Ma c’è soprattutto da assicurare una buona manutenzione di quella orizzontale; le strisce pedonali stanno scomparendo quasi dappertutto e ciò rende ancor più pericoloso l’attraversamento delle strade. Ci sarebbe ancora molto da dire; l’accenno alle strisce pedonali richiama infatti alla mente l’insufficiente presenza dei Vigili urbani sulle strade e, forse, una scarsa attenzione a tante infrazioni che, pur non costituendo potenziale cagione di pericolo, danneggiano qualcuno ed evidenziano dispregio del prossimo. Bisognerebbe anche chiedere impegni per il completamento dei parchi e per la loro manutenzione. Ma ci fermiamo qui ed aspettiamo le dichiarazioni dei candidati, per poter scegliere a ragione veduta. G.M. 9
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