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Lituania Il sistema di comunicazione e la logistica ... - Sviluppo Lazio

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Terreni: bassa pianura, suolo fertile, molti piccoli <strong>la</strong>ghi<br />

Risorse naturali: torba, terra arabile<br />

Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 45,22%, colture permanenti 0,91%, altro 53,87%<br />

(nel 2001)<br />

Rischi ambientali: contaminazione del suolo e delle acque sotterranee con prodotti chimici<br />

e petroliferi<br />

Le risorse ambientali e <strong>la</strong> conservazione del patrimonio naturale<br />

Nel<strong>la</strong> regione baltica si possono trovare ampie zone incontaminate preservate con un alto<br />

livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />

Le foreste sono tra le più importanti risorse naturali dell’area, oltre al valore naturale e<br />

turistico sono una delle fonti principali dei red<strong>di</strong>ti da esportazione e rappresentano<br />

un’opportunità per le piccole e me<strong>di</strong>e imprese nelle zone rurali e periferiche.<br />

Altra preziosa ricchezza naturale è il Mar Baltico, oggetto tra l’altro, <strong>di</strong> una spinosa<br />

questione ambientale re<strong>la</strong>tiva all’elevata concentrazione <strong>di</strong> metalli pesanti (eutrofizzazione)<br />

presenti nelle sue acque. <strong>Il</strong> collegamento con il mare del Nord e l’oceano At<strong>la</strong>ntico è molto<br />

limitato; in inverno soprattutto, quando il Baltico è in <strong>la</strong>rga parte ghiacciato.<br />

Un problema a parte è <strong>la</strong> minaccia ambientale che viene dal nord-ovest del<strong>la</strong> Russia, posta<br />

dallo smaltimento delle scorie ra<strong>di</strong>oattive, specialmente <strong>di</strong> origine militare. La presenza <strong>di</strong><br />

reattori nucleari nel<strong>la</strong> regione russa e i problemi associati al<strong>la</strong> loro sicurezza fanno del<strong>la</strong><br />

questione nucleare un problema esteso a tutti i Paesi vicini.<br />

Negli Stati in transizione le politiche ambientali soffrono ancora <strong>di</strong> conflitti <strong>di</strong> fondo tra<br />

protezione naturale e sviluppo socio-economico. Attualmente le attività <strong>di</strong> conservazione del<br />

patrimonio naturale non sono coor<strong>di</strong>nate con le politiche spaziali e regionali, e ancora <strong>di</strong><br />

meno sono comprese concettualmente all’interno <strong>di</strong> esse. Spesso, dunque, le essenziali<br />

misure volte al progresso economico vengono ostaco<strong>la</strong>te, perché non si riesce a concepire<br />

una promozione innovativa delle risorse naturali come fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e non si arriva a<br />

riconoscere l’importanza del<strong>la</strong> flessibilità nel raggiungimento dello sviluppo territoriale.<br />

La pianificazione del territorio offre importanti opportunità in questo senso per <strong>la</strong><br />

protezione e lo sviluppo delle risorse naturali, attraverso <strong>la</strong> gestione integrata delle aree<br />

ecologicamente vulnerabili, i paesaggi culturali, i siti industriali ed economici, le zone<br />

densamente popo<strong>la</strong>te. Essa, quando è in grado <strong>di</strong> supportare una struttura inse<strong>di</strong>ativa<br />

policentrica in sintonia con le capacità ambientali (anche concentrandosi su forme <strong>di</strong><br />

trasporto “ambientalmente corrette”), riesce a mettere d’accordo territorio naturale e<br />

territorio economico; riesce eventualmente anche a superare <strong>la</strong> competizione tra <strong>di</strong>fferenti, a<br />

volte contrad<strong>di</strong>ttori, usi del territorio quali turismo, industria, agricoltura, inse<strong>di</strong>amenti<br />

residenziali.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista degli inse<strong>di</strong>amenti, le aree periferiche sono prevalentemente rurali,<br />

caratterizzate da bassa densità <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione, grande <strong>di</strong>stanza dai mercati principali, piccoli<br />

mercati interni, carenza <strong>di</strong> opportunità per economie <strong>di</strong> sca<strong>la</strong>, scarsità <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> formazione,<br />

livello dell’educazione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione re<strong>la</strong>tivamente basso ed una crescente mancanza <strong>di</strong><br />

persone in età <strong>la</strong>vorativa che si spostano nelle aree metropolitane. Proprio le risorse umane<br />

sono, invece, un elemento chiave dello sviluppo, <strong>di</strong> cui emerge nuovamente <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

locale e regionale; è necessario che si stabiliscano delle interazioni fisiche e intellettuali<br />

attraverso no<strong>di</strong> strategici <strong>di</strong> sinergie e comunicazioni, ambito in cui, ancora una volta, gioca<br />

un ruolo fondamentale un’organizzazione territoriale che sappia combinare <strong>la</strong> crescita con un<br />

ragionevole equilibrio spaziale, mettendo in campo adeguate strutture fisiche e risorse<br />

istituzionali.<br />

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