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Lituania Il sistema di comunicazione e la logistica ... - Sviluppo Lazio

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<strong>Lituania</strong><br />

<strong>Il</strong> <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> e <strong>la</strong> <strong>logistica</strong><br />

in <strong>Lituania</strong> e nei paesi baltici<br />

a cura <strong>di</strong>:<br />

<strong>Sviluppo</strong> <strong>Lazio</strong> S.p.A.<br />

Servizio Internazionalizzazione<br />

1


In<strong>di</strong>ce<br />

INTRODUZIONE………………………………………………………………………………….4<br />

1. SCENARIO DI RIFERIMENTO……………………………………………………………. 5<br />

1.1 Territorio naturale<br />

1.2 Panorama economico<br />

1.3 Rapporti con l’Italia e opportunità d’investimento<br />

1.4 Analisi SWOT<br />

2. I PAESI BALTICI NELL’UNIONE EUROPEA………………………………………….15<br />

2.1 Al<strong>la</strong>rgamento ad est<br />

2.2 L’ingresso nell’euro<br />

2.3 <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> convergenza<br />

2.4 Conseguenze spaziali<br />

3. LOGISTICA………………………………………………………………………………… .22<br />

3.1 Importanza del<strong>la</strong> pianificazione territoriale<br />

3.2 Struttura inse<strong>di</strong>ativi<br />

3.3 Trasporti<br />

3.4 Telecomunicazioni<br />

3.5 Energia<br />

3.6 Politiche e programmi europei <strong>di</strong> sviluppo<br />

3.7 I corridoi paneuropei<br />

3.8 Progetti infrastrutturali<br />

4. LE OPPORTUNITA’ D’INVESTIMENTO PER LE PMI LAZIALI…………………… 47<br />

4.1 Analisi del territorio e del tessuto produttivo del <strong>Lazio</strong> nel settore del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong><br />

4.2 Infrastrutture e <strong>logistica</strong> nel <strong>Lazio</strong>: indagine sulle aziende <strong>la</strong>ziali del settore<br />

4.3 Le opportunità nelle repubbliche baltiche per le imprese del <strong>Lazio</strong> nel settore<br />

CONCLUSIONI…………………………………………………………………………………57<br />

2


Settembre 2005<br />

3


INTRODUZIONE<br />

Le Repubbliche baltiche fanno parte <strong>di</strong> una delle aree più interessanti dal punto <strong>di</strong> vista<br />

geopolitico e geo-economico: Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> sono nate dal recente<br />

smembramento dell’URSS (1991) e sono tra i <strong>di</strong>eci Paesi protagonisti del<strong>la</strong> recentissima<br />

espansione dell’Unione Europea (1 maggio 2004), in qualità <strong>di</strong> Stati membri con deroga.<br />

L’al<strong>la</strong>rgamento ad est ha come <strong>di</strong>retta conseguenza quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> portare importanti<br />

cambiamenti nel <strong>sistema</strong> economico dell’Unione, ovviamente più drammatici per i nuovi<br />

membri, in quanto si tratta <strong>di</strong> cambiamenti strutturali. Si può ragionevolmente aspettare che<br />

<strong>la</strong> futura crescita del<strong>la</strong> regione baltica faccia raggiungere il livello attuale dell’UE in circa<br />

trent’anni, il che presuppone un periodo intensivo <strong>di</strong> investimenti probabilmente<br />

accompagnati da sconvolgimenti nel<strong>la</strong> struttura inse<strong>di</strong>ativa. Tutte questioni in cui una<br />

pianificazione spaziale sostenibile, e quin<strong>di</strong> proiettata nel futuro, può e deve giocare il<br />

suo ruolo.<br />

E’ da considerare poi che Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> si trovano a confrontarsi <strong>di</strong>rettamente<br />

con gli altri Stati appartenenti al<strong>la</strong> regione baltica, con cui hanno re<strong>la</strong>zioni fortemente<br />

squilibrate. In effetti, economicamente, socialmente e culturalmente, gli Stati europei più<br />

piccoli sono tendenzialmente <strong>di</strong>pendenti dai loro vicini più gran<strong>di</strong>, con il rischio <strong>di</strong> una<br />

concentrazione sproporzionata <strong>di</strong> attività economiche al centro del continente. Emerge quin<strong>di</strong><br />

il bisogno, ma è anche una grossa sfida e al tempo stesso un’opportunità, che i Paesi<br />

periferici si rafforzino all’interno, per essere capaci <strong>di</strong> agire in<strong>di</strong>pendentemente nel <strong>sistema</strong><br />

economico globale.<br />

Le attività economiche tendono sempre più ad aprirsi al mercato globale, cercando partner<br />

commerciali in circoli sempre più ampi e facendo sempre meno affidamento sul semplice<br />

contesto statale. Contemporaneamente i soggetti economici cercano <strong>di</strong> inserirsi in ambienti<br />

più prettamente “locali”, che rendano possibili contatti face-to-face e <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un clima<br />

<strong>di</strong> fiducia, così che le imprese possano scambiarsi i vantaggi delle economie esterne. Queste<br />

ultime <strong>di</strong>pendono dalle re<strong>la</strong>zioni sociali <strong>di</strong> produzione che si costituiscono all’interno del<br />

territorio che le comprende, e trovano <strong>la</strong> loro efficacia nel grado <strong>di</strong> coesione socioculturale<br />

e soprattutto nel<strong>la</strong> consapevolezza presente nel <strong>sistema</strong> locale.<br />

La logica dell’organizzazione spaziale così <strong>di</strong>venta uno strumento cruciale per <strong>la</strong> formazione<br />

<strong>di</strong> un milieu innovativo e <strong>di</strong>namico, in cui si possano combinare sinergicamente varie attività<br />

e competenze. Per ottenere un alto livello <strong>di</strong> interazione è necessario un altrettanto alto<br />

livello <strong>di</strong> sviluppo economico che metta in evidenza a tutti i partner vantaggi reciproci.<br />

4


Capitolo primo<br />

SCENARIO DI RIFERIMENTO<br />

ESTONIA<br />

LETTONIA<br />

LITUANIA<br />

5


ESTONIA<br />

Superficie<br />

45.227 kmq (15% del<strong>la</strong> sup. dell'Italia)<br />

Capitale<br />

Tallinn (434.763 abitanti);<br />

Popo<strong>la</strong>zione<br />

1.32.893 abitanti (2005)<br />

Gruppi etnici<br />

Estoni 67,9%, Russi 25,6%, Ucraini 2,1%, Fin<strong>la</strong>ndesi 1,3%, Ucraini 1%, altri 2,2%<br />

Composizione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in base all’età:<br />

0-14 (15,2%), 15-64 (67,6%), 65 ed oltre (17,2%)<br />

Lingua<br />

La lingua ufficiale del Paese è l’estone (67,3%); tuttavia, è <strong>di</strong>ffuso anche il russo (27,9%), altro<br />

2,3%, sconosciuti 0,7%) (2000).<br />

Religione<br />

Luterani 13,6%, ortodossi 12,8%, altri cristiani (tra cui Meto<strong>di</strong>sti, Avventisti, Romano Cattolici) 1,4%,<br />

non affiliati 34,1%, altri non specificati 32%, non praticanti alcuna religione 6,1% (2000)<br />

Moneta<br />

L’unità monetaria è <strong>la</strong> Corona (EEK); (cambio a lunedì 3 aprile 2006: 1 EEK = 0.0639115 EUR /1 EUR<br />

= 15.6466 EEK)<br />

Forma <strong>di</strong> Governo<br />

Repubblica Par<strong>la</strong>mentare<br />

Capo dello stato: Arnold RUUTEL (2001)<br />

Capo del governo: Andrus ANSIP (2005)<br />

gabinetto: il Consiglio dei Ministri è nominato dal premier su approvazione del par<strong>la</strong>mento<br />

elezioni: le ultime tornate elettorali per il par<strong>la</strong>mento risalgono a marzo 2003, le prossime<br />

sono previste per marzo 2007; le ultime tornate elettorali per il presidente risalgono a<br />

settembre 2001, le prossime sono previste per l’autunno 2006;<br />

-il presidente del<strong>la</strong> repubblica viene eletto dal par<strong>la</strong>mento con mandato quinquennale (il<br />

can<strong>di</strong>dato deve assicurasi i 2/3 dei voti, altrimenti dopo 3 ballottaggi viene convocata un<br />

assemblea par<strong>la</strong>mentare con membri del par<strong>la</strong>mento e dei governi locali per eleggere il<br />

presidente tra i primi due can<strong>di</strong>dati con <strong>la</strong> più <strong>la</strong>rga percentuale <strong>di</strong> voti.<br />

Divisioni amministrative:<br />

15 contee (Harjumaa, Hiiumaa, Ida-Virumaa, Jarvamaa, Jogevamaa, Laanemaa, Laane-<br />

Virumaa, Parnumaa, Polvamaa, Rap<strong>la</strong>maa, Saaremaa, Tartumaa, Valgamaa, Viljan<strong>di</strong>maa,<br />

Vorumaa<br />

6


LETTONIA<br />

Superficie<br />

64.589 Kmq (21 % del<strong>la</strong> sup. dell'Italia)<br />

Capitale<br />

Riga (815.815 abitanti);<br />

Popo<strong>la</strong>zione<br />

2.290.237 abitanti (2005)<br />

Gruppi etnici<br />

Lettoni 57,7%, Russi 29,6%, Po<strong>la</strong>cchi 2%, Lituani 1,4%, altri 2%<br />

Composizione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in base all’età:<br />

0-14 (14%), 15-64 (69,6%), 65 ed oltre (16,4%)<br />

Lingua<br />

La lingua ufficiale del Paese è il lettone (antica lingua Indoeuropea); tuttavia, è <strong>di</strong>ffuso anche il<br />

russo. A livello commerciale <strong>la</strong> lingua usata è l’inglese sebbene si faccia <strong>la</strong>rgamente ricorso<br />

anche al tedesco.<br />

Religione<br />

Luterani, Romano Cattolici, Russi Ortodossi<br />

Moneta<br />

L’unità monetaria è il Lats (LVL); (cambio a lunedì 3 aprile 2006 :1 LVL = 1.42287 EUR/1 EUR =<br />

0.702804 LVL )<br />

Forma <strong>di</strong> Governo<br />

Democrazia Par<strong>la</strong>mentare.<br />

Capo dello Stato: Vaira Vike-Freiberga (1999)<br />

Capo del Governo: Aigars Kalvitis (2004),<br />

gabinetto: <strong>Il</strong> consiglio dei ministri viene nominato dal par<strong>la</strong>mento su proposta del premier<br />

elezioni:le ultime elezioni par<strong>la</strong>mentari risalgono ad ottobre 2002, le prossime si dovrebbero<br />

tenere nell’ottobre 2006; le ultime presidenziali sono si sono tenute il 29/06/03 le prossime<br />

sono previste per giugno 2007<br />

-il presidente è stato rieletto dal par<strong>la</strong>mento con un mandato quadriennale; il primo ministro<br />

viene designato dal presidente<br />

Divisioni Amministrative:<br />

26 contee (Aizkraukles, Aluksnes, Balvu, Bauskas, Cesu, Daugavpils, Dobeles, Gulbenes,<br />

Jekabpils, Jelgavas, Kras<strong>la</strong>vas, Kul<strong>di</strong>gas, Liepajas, Limbazu, Ludzas, Madonas, Ogres, Preilu,<br />

Rezeknes, Rigas, Saldus, Talsu, Tukuma, Valkas, Valmieras, Ventspils ) e 7 municipalità<br />

(Daugavpils, Jelgava, Jurma<strong>la</strong>, Liepaja, Rezekne, Riga, Ventspils)<br />

Re<strong>la</strong>zioni internazionali<br />

Membro <strong>di</strong>: ONU, OSCE, FAO, UNCTAD, UNESCO, WIPO, WTO<br />

7


LITUANIA<br />

Superficie<br />

62.500 Kmq (pari al 22% del<strong>la</strong> sup.dell’Italia)<br />

Capitale e città principali<br />

Vilnius (576.000 abitanti); Kaunas (415.000 abitanti); K<strong>la</strong>ipėda (203.000 abitanti);<br />

Šiauliai (147.000 abitanti);Panevėys (132.000 abitanti)<br />

Popo<strong>la</strong>zione<br />

3.585.906 abitanti ; densità 57 abitanti per Kmq<br />

Gruppi etnici<br />

Lituani 80,6%, Russi 8,7%, Po<strong>la</strong>cchi 7%, Bielorussi 1,6%, Ucraini 1%, altri 0,9%<br />

Composizione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in base all’età:<br />

0-14 (16,7%), 15-64 (70,3%), 65 ed oltre (13%)<br />

Lingua<br />

La lingua ufficiale del Paese è il lituano (antica lingua Indoeuropea); tuttavia, è <strong>di</strong>ffuso anche il<br />

russo. A livello commerciale <strong>la</strong> lingua usata è l’inglese sebbene si faccia <strong>la</strong>rgamente ricorso<br />

anche al tedesco.<br />

Religione<br />

Cattolici (72%), Ortodossi (2,5%), Protestanti (1,3%)<br />

Moneta<br />

L’unità monetaria è <strong>la</strong> Litas (LTL). La <strong>Lituania</strong> è entrata nel EMR II (Exchange Rate Mechanism)<br />

nel giugno 2004 con un tasso <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> 3,45 litas per un euro. Nei confronti del dol<strong>la</strong>ro, <strong>la</strong><br />

litas ha registrato dei continui apprezzamenti dal 2002 ad oggi.<br />

(cambio a giovedì 6 aprile 2006: 1 LTL = 0.289620 EUR/1 EUR = 3.45280 LTL)<br />

Forma <strong>di</strong> Governo<br />

Repubblica Presidenziale<br />

Capo dello Stato: Valdas Adamkus (2004);<br />

capo del Governo: Algirdas M. Brazauskas (2001);<br />

Ministro degli Esteri: Ananas Valionis<br />

gabinetto: <strong>Il</strong> consiglio dei ministri viene nominato dal presidente del<strong>la</strong> repubblica su proposta del<br />

premier<br />

elezioni: le ultime elezioni par<strong>la</strong>mentari risalgono ad ottobre 2004, le prossime sono previste per<br />

ottobre 2008; le ultime elezioni presidenziali risalgono a giugno 2004, le prossime sono previste per<br />

giugno 2009;<br />

-il capo dello stato viene eletto con voto popo<strong>la</strong>re per un periodo <strong>di</strong> cinque anni ; il premier viene<br />

nominato dal presidente su approvazione del par<strong>la</strong>mento<br />

Divisioni amministrative:<br />

10 contee (Alytus, Kauno, K<strong>la</strong>ipedos, Marijampoles, Panevezio, Siauliu, Taurages, Telsiu, Utenos,<br />

Vilnius)<br />

Re<strong>la</strong>zioni internazionali<br />

Membro <strong>di</strong>: Consiglio d’Europa, EBRD, ONU, OSCE, FAO, UNCTAD, UNESCO, WIPO, NATO e UE<br />

8


1.1 TERRITORIO NATURALE<br />

ESTONIA<br />

Superficie totale: 45226 kmq<br />

terra: 43211 kmq<br />

acqua: 2015 kmq<br />

comprende 1520 isole nel Mar Baltico<br />

Confini: 633 km (339 km con <strong>la</strong> Lettonia, 294 km con <strong>la</strong> Russia)<br />

Coste: 3794 km<br />

Concessioni marittime: acque territoriali 12 miglia<br />

zona economica esclusiva 200 miglia<br />

Clima: marittimo, umido, inverni moderati, estati fresche<br />

Terreni: paludosi, piatti al nord e collinosi al sud<br />

Risorse naturali: olio <strong>di</strong> scisto, torba, fosforite, argil<strong>la</strong>, calcare, sabbia,<br />

dolomite, terra arabile, fanghi marini<br />

Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 16,04%, colture permanenti 0,45%, altro 83,51%<br />

(nel 2001)<br />

Rischi ambientali: aria inquinata con biossido <strong>di</strong> zolfo dal<strong>la</strong> combustione <strong>di</strong> olio <strong>di</strong><br />

scisto nel nord est. Comunque, <strong>la</strong> quantità <strong>di</strong> inquinanti emessi nell’aria sta<br />

progressivamente <strong>di</strong>minuendo, le emissioni nel 2000 erano 80% in meno<br />

rispetto al 1980; i rifiuti scaricati nelle acque nel 2000 erano 1/20 rispetto<br />

al 1980; l’Estonia ha più <strong>di</strong> 1400 <strong>la</strong>ghi naturali e artificiali, che hanno bisogno<br />

<strong>di</strong> essere monitorati, specialmente nelle aree agricole.<br />

LETTONIA<br />

Superficie totale: 64589 kmq<br />

terra: 63589 kmq<br />

acqua: 1000 kmq<br />

Confini: 1150 km (339 km con l’Estonia, 217 km con <strong>la</strong> Russia, 141 km con <strong>la</strong> Bielorussia,<br />

453 km con <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong>)<br />

Coste: 531 km<br />

Concessioni marittime: acque territoriali 12 miglia<br />

zona economica esclusiva 200 miglia<br />

piattaforma continentale 200 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà<br />

Clima: marittimo, umido, inverni moderati, estati fresche<br />

Terreni: bassa pianura<br />

Risorse naturali: torba, calcare, dolomite, ambra, legno, terra arabile<br />

Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 29,67%, colture permanenti 0,47%, altro 69,86%<br />

(nel 2001)<br />

Rischi ambientali: dopo l’in<strong>di</strong>pendenza l’ambiente ha beneficiato del<strong>la</strong><br />

riconversione economica verso l’industria dei servizi; le priorità sono il<br />

miglioramento del<strong>la</strong> qualità dell’acqua potabile, il <strong>sistema</strong> fognario, <strong>la</strong> gestione<br />

dei rifiuti pericolosi, <strong>la</strong> riduzione dell’inquinamento atmosferico.<br />

LITUANIA<br />

Confini: 1273 km (453 km con <strong>la</strong> Lettonia, 502 km con <strong>la</strong> Bielorussia, 91 km con <strong>la</strong><br />

Polonia, 227 km con <strong>la</strong> Russia-Kaliningrad)<br />

Coste: 99 km<br />

Concessioni marittime: acque territoriali 12 miglia<br />

Clima: transitorio, tra marittimo e continentale, umido, inverni ed estati moderati<br />

9


Terreni: bassa pianura, suolo fertile, molti piccoli <strong>la</strong>ghi<br />

Risorse naturali: torba, terra arabile<br />

Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 45,22%, colture permanenti 0,91%, altro 53,87%<br />

(nel 2001)<br />

Rischi ambientali: contaminazione del suolo e delle acque sotterranee con prodotti chimici<br />

e petroliferi<br />

Le risorse ambientali e <strong>la</strong> conservazione del patrimonio naturale<br />

Nel<strong>la</strong> regione baltica si possono trovare ampie zone incontaminate preservate con un alto<br />

livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />

Le foreste sono tra le più importanti risorse naturali dell’area, oltre al valore naturale e<br />

turistico sono una delle fonti principali dei red<strong>di</strong>ti da esportazione e rappresentano<br />

un’opportunità per le piccole e me<strong>di</strong>e imprese nelle zone rurali e periferiche.<br />

Altra preziosa ricchezza naturale è il Mar Baltico, oggetto tra l’altro, <strong>di</strong> una spinosa<br />

questione ambientale re<strong>la</strong>tiva all’elevata concentrazione <strong>di</strong> metalli pesanti (eutrofizzazione)<br />

presenti nelle sue acque. <strong>Il</strong> collegamento con il mare del Nord e l’oceano At<strong>la</strong>ntico è molto<br />

limitato; in inverno soprattutto, quando il Baltico è in <strong>la</strong>rga parte ghiacciato.<br />

Un problema a parte è <strong>la</strong> minaccia ambientale che viene dal nord-ovest del<strong>la</strong> Russia, posta<br />

dallo smaltimento delle scorie ra<strong>di</strong>oattive, specialmente <strong>di</strong> origine militare. La presenza <strong>di</strong><br />

reattori nucleari nel<strong>la</strong> regione russa e i problemi associati al<strong>la</strong> loro sicurezza fanno del<strong>la</strong><br />

questione nucleare un problema esteso a tutti i Paesi vicini.<br />

Negli Stati in transizione le politiche ambientali soffrono ancora <strong>di</strong> conflitti <strong>di</strong> fondo tra<br />

protezione naturale e sviluppo socio-economico. Attualmente le attività <strong>di</strong> conservazione del<br />

patrimonio naturale non sono coor<strong>di</strong>nate con le politiche spaziali e regionali, e ancora <strong>di</strong><br />

meno sono comprese concettualmente all’interno <strong>di</strong> esse. Spesso, dunque, le essenziali<br />

misure volte al progresso economico vengono ostaco<strong>la</strong>te, perché non si riesce a concepire<br />

una promozione innovativa delle risorse naturali come fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e non si arriva a<br />

riconoscere l’importanza del<strong>la</strong> flessibilità nel raggiungimento dello sviluppo territoriale.<br />

La pianificazione del territorio offre importanti opportunità in questo senso per <strong>la</strong><br />

protezione e lo sviluppo delle risorse naturali, attraverso <strong>la</strong> gestione integrata delle aree<br />

ecologicamente vulnerabili, i paesaggi culturali, i siti industriali ed economici, le zone<br />

densamente popo<strong>la</strong>te. Essa, quando è in grado <strong>di</strong> supportare una struttura inse<strong>di</strong>ativa<br />

policentrica in sintonia con le capacità ambientali (anche concentrandosi su forme <strong>di</strong><br />

trasporto “ambientalmente corrette”), riesce a mettere d’accordo territorio naturale e<br />

territorio economico; riesce eventualmente anche a superare <strong>la</strong> competizione tra <strong>di</strong>fferenti, a<br />

volte contrad<strong>di</strong>ttori, usi del territorio quali turismo, industria, agricoltura, inse<strong>di</strong>amenti<br />

residenziali.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista degli inse<strong>di</strong>amenti, le aree periferiche sono prevalentemente rurali,<br />

caratterizzate da bassa densità <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione, grande <strong>di</strong>stanza dai mercati principali, piccoli<br />

mercati interni, carenza <strong>di</strong> opportunità per economie <strong>di</strong> sca<strong>la</strong>, scarsità <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> formazione,<br />

livello dell’educazione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione re<strong>la</strong>tivamente basso ed una crescente mancanza <strong>di</strong><br />

persone in età <strong>la</strong>vorativa che si spostano nelle aree metropolitane. Proprio le risorse umane<br />

sono, invece, un elemento chiave dello sviluppo, <strong>di</strong> cui emerge nuovamente <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

locale e regionale; è necessario che si stabiliscano delle interazioni fisiche e intellettuali<br />

attraverso no<strong>di</strong> strategici <strong>di</strong> sinergie e comunicazioni, ambito in cui, ancora una volta, gioca<br />

un ruolo fondamentale un’organizzazione territoriale che sappia combinare <strong>la</strong> crescita con un<br />

ragionevole equilibrio spaziale, mettendo in campo adeguate strutture fisiche e risorse<br />

istituzionali.<br />

10


1.2 PANORAMA ECONOMICO<br />

Durante il regime sovietico, le Repubbliche baltiche erano considerate <strong>la</strong> zona industrializzata<br />

dell’URSS, visto il gran numero <strong>di</strong> industrie esistenti. Dopo <strong>la</strong> caduta del comunismo sono<br />

venuti meno i rapporti commerciali con i partner tra<strong>di</strong>zionali e <strong>la</strong> liberalizzazione dei prezzi ha<br />

portato gravi problemi <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà; trovandosi poi ad un basso livello <strong>di</strong> sviluppo, i Paesi non<br />

hanno potuto stabilire velocemente nuovi rapporti commerciali con gli Stati occidentali e<br />

quasi tutti i gran<strong>di</strong> gruppi industriali si sono praticamente <strong>di</strong>ssolti.<br />

Le strutture economiche degli Stati baltici portano ancora con sé elementi dell’economia<br />

centralizzata <strong>di</strong> derivazione sovietica, anche se si tratta <strong>di</strong> un fattore che ha un peso<br />

sempre minore.<br />

Si assiste ad un rapido incremento <strong>di</strong> industrie manifatturiere orientate all’esportazione,<br />

spesso con un forte interesse straniero che sfrutta soprattutto i vantaggi dei bassi sa<strong>la</strong>ri.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> economia <strong>la</strong>bour intensive sarà predominante ancora per un lungo periodo e,<br />

nonostante soffra <strong>di</strong> una forte <strong>di</strong>screpanza tra il <strong>sistema</strong> educativo e i reali obiettivi<br />

economici, rimane uno strumento fondamentale quando un Paese si inserisce nel contesto<br />

occidentale europeo e ha bisogno <strong>di</strong> farne parte con un proprio vantaggio competitivo.<br />

Nei prossimi anni è previsto un cambiamento graduale nel<strong>la</strong> struttura economica <strong>di</strong> tali Paesi,<br />

a favore <strong>di</strong> un’economia knowledge intensive. Questa tipologia, sebbene ad uno sta<strong>di</strong>o<br />

iniziale, è fondamentale in un’ottica <strong>di</strong> lungo periodo se si vuole competere con le altre<br />

economie europee su uno stesso livello; <strong>la</strong> società dell’informazione e del<strong>la</strong> tecnologia è il<br />

nuovo para<strong>di</strong>gma economico e culturale e le basi <strong>di</strong> questa espansione devono essere<br />

gettate ora.<br />

L’andamento economico dei tre Paesi baltici presenta da anni ormai un andamento<br />

costantemente positivo, grazie alle riforme intraprese dal 1991, con tassi <strong>di</strong> crescita tra i<br />

più elevati in Europa. Fin dal 1999, infatti, al<strong>la</strong> recessione indotta dal<strong>la</strong> crisi finanziaria russa<br />

del 1998 è seguita una significativa ripresa, trainata soprattutto dal<strong>la</strong> domanda estera.<br />

Anzitutto è importante ricordarsi delle <strong>di</strong>mensioni piuttosto ridotte delle regione (si tratta <strong>di</strong><br />

tre nazioni che non raggiungono in totale 8 milioni <strong>di</strong> abitanti) e del fatto che, non essendosi<br />

ancora probabilmente del tutto completato il processo <strong>di</strong> ristrutturazione economica,<br />

l’economia non ufficiale, e pertanto non registrata nelle statistiche, riveste ancora un ruolo<br />

non in<strong>di</strong>fferente (essa è stata stimata da un articolo pubblicato ad ottobre 2003 dal<br />

quoti<strong>di</strong>ano Financial Times come prossima al 30% del PIL).<br />

I settori che maggiormente hanno alimentato questa crescita sono stati <strong>la</strong> produzione<br />

industriale, l’e<strong>di</strong>lizia, il commercio. Poche industrie dominano il settore industriale; negli<br />

ultimi anni i governi centrali hanno cercato <strong>di</strong> facilitare <strong>la</strong> fondazione <strong>di</strong> nuove aziende e il<br />

miglioramento delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese. I punti <strong>di</strong> forza sono insiti proprio nell’intensità<br />

del <strong>la</strong>voro e nei comparti a basso valore aggiunto (<strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> prodotti alimentari, <strong>di</strong><br />

legname, prodotti tessili). L’entrata nell’Unione Europea, però, ha messo in evidenza il<br />

problema del<strong>la</strong> ristrutturazione dei macchinari e degli equipaggiamenti elettrici esistenti.<br />

L’e<strong>di</strong>lizia è stato uno dei settori più <strong>di</strong>namici dell’economia negli ultimi anni, sebbene il<br />

boom e<strong>di</strong>lizio sia concentrato nelle capitali e in alcune delle principali città. La costruzione <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>fici commerciali (per <strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio e all’ingrosso) è stata più attiva grazie al<strong>la</strong><br />

massiccia costruzione <strong>di</strong> centri commerciali. Dal 2003 si sta invece assistendo anche al<strong>la</strong><br />

crescita dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale e ad un significativo aumento <strong>di</strong> progetti per <strong>la</strong><br />

riqualificazione <strong>di</strong> infrastrutture pubbliche, come il miglioramento dei porti, <strong>la</strong> riparazione <strong>di</strong><br />

strade e <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> trattamento delle acque fognarie.<br />

<strong>Il</strong> volume degli scambi commerciali è in notevole aumento e riguarda soprattutto<br />

macchinari per l’industria, prodotti legnari, tessili, siderurgici, chimici, mezzi <strong>di</strong> trasporto,<br />

metalli, alimentari. I Paesi maggiormente interessati a questi rapporti commerciali sono<br />

11


Russia, Germania, Svezia, Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a, Norvegia, Danimarca, Gran Bretagna, Polonia, Stati<br />

Uniti.<br />

<strong>Il</strong> turismo è una voce che <strong>di</strong> recente ha fatto registrare una crescita del red<strong>di</strong>to. I Paesi<br />

baltici non sono, infatti, propriamente identificati come una destinazione turistica. Tuttavia il<br />

turismo <strong>di</strong> affari e quello <strong>di</strong> piacere, specialmente rivolti alle capitali e alle gran<strong>di</strong> città, hanno<br />

oggi una loro nicchia nell’economia locale e costituiscono un potenziale per contribuire allo<br />

sviluppo con nuova occupazione, e al<strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una nuova coscienza ambientale e<br />

culturale. I turisti cercano nuove esperienze dal<strong>la</strong> cultura, dal<strong>la</strong> natura, dalle re<strong>la</strong>zioni sociali<br />

proprie del territorio in cui si trovano; chi viaggia per <strong>la</strong>voro ha bisogno <strong>di</strong> servizi tecnici,<br />

competenza, sicurezza. L’espansione del turismo chiama in causa un monitoraggio sul<strong>la</strong><br />

presenza e sul<strong>la</strong> funzionalità delle infrastrutture <strong>di</strong> base: si rendono necessari investimenti in<br />

aeroporti, porti, strade, ferrovie, telecomunicazioni e nuove tecnologie, al fine <strong>di</strong> intrecciare<br />

re<strong>la</strong>zioni più strette con l’economia europea e mon<strong>di</strong>ale, per non perdere le opportunità che<br />

derivano dall’inserimento <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> locale nel contesto globale.<br />

Un problema permanente, comune a tutti e tre gli Stati, è <strong>la</strong> <strong>di</strong>soccupazione.<br />

Principalmente <strong>di</strong> natura strutturale, è notevolmente aumentata in seguito al<strong>la</strong> transizione<br />

verso il libero mercato, come conseguenza del processo <strong>di</strong> ristrutturazione ed ottimizzazione<br />

dell’intero settore industriale. Molte persone hanno una formazione professionale <strong>di</strong> tipo<br />

sovietico, che non è compatibile con le richieste <strong>di</strong> un’economia moderna <strong>di</strong> mercato.<br />

Numerose, inoltre, sono le attività legate all’economia sommersa e i <strong>la</strong>vori sottopagati.<br />

1.3 RAPPORTI CON L’ITALIA ED OPPORTUNITA’<br />

D’INVESTIMENTO<br />

Per quanto riguarda le re<strong>la</strong>zioni con l’Italia, i settori del<strong>la</strong> meccanica, dell’abbigliamento e<br />

delle calzature e dei prodotti alimentari, sono quelli che in termini <strong>di</strong> qualità meglio<br />

rappresentano il “made in Italy”, vantando in queste zone una notevole <strong>di</strong>ffusione anche nel<br />

commercio al dettaglio.<br />

La presenza italiana resta comunque inferiore alle sue potenzialità; in effetti, <strong>la</strong> lontananza<br />

geografica dei mercati dei Paesi baltici e le loro ridotte <strong>di</strong>mensioni, sia in termini <strong>di</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione che <strong>di</strong> potere d’acquisto, unitamente al<strong>la</strong> farraginosità dell’apparato burocratico,<br />

non rappresentano certo degli incentivi per le PMI italiane. Questi deterrenti sono in parte<br />

compensati dai vantaggi rappresentati dal<strong>la</strong> strategica posizione geografica del<strong>la</strong> regione,<br />

quale ponte per l’Occidente verso il vasto mercato che arriva fino alle aree nord-occidentali<br />

del<strong>la</strong> Russia.<br />

In realtà, negli ultimi <strong>di</strong>eci anni, Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> hanno compiuto notevoli<br />

progressi, assicurando <strong>la</strong> stabilità macroeconomia e migliorando costantemente il clima degli<br />

investimenti. Nei settori tecnologicamente avanzati, in cui le imprese italiane hanno<br />

raggiunto buoni livelli <strong>di</strong> specializzazione, sono auspicabili sinergie ed interazioni con i più<br />

importanti comparti dell’industria locale, soprattutto nei settori dei beni strumentali e<br />

dell’impiantistica, e non solo per fornire macchinari, impianti e componenti, ma anche per<br />

incentivare investimenti e col<strong>la</strong>borazioni industriali. In effetti, nelle partecipazioni industriali e<br />

negli investimenti <strong>di</strong>retti, <strong>la</strong> posizione dell’Italia è ancora alquanto debole poiché, nonostante<br />

le forti potenzialità, manca da parte delle aziende un reale interesse, che può essere<br />

sollecitato prendendo in considerazione i programmi <strong>di</strong> sviluppo delle tre Repubbliche<br />

baltiche nel loro insieme, con partico<strong>la</strong>re attenzione ai fon<strong>di</strong> che vengono messi a<br />

<strong>di</strong>sposizione dal<strong>la</strong> Comunità Europea, schiudendo interessanti opportunità <strong>di</strong><br />

cooperazione. Ad esempio, appaiono promettenti gli investimenti nei settori<br />

dell’approvvigionamento idrico, del<strong>la</strong> viabilità, dell’energia e del<strong>la</strong> protezione dell’ambiente in<br />

senso <strong>la</strong>to, ambiti in cui saranno necessari adeguamenti delle infrastrutture e dei processi<br />

alle normative comunitarie.<br />

12


L’Istituto per il Commercio Estero ha identificato fra i settori più attraenti per l’export italiano<br />

quelli del<strong>la</strong> meccanica in senso <strong>la</strong>to, senza tra<strong>la</strong>sciare comunque i tra<strong>di</strong>zionali settori degli<br />

articoli <strong>di</strong> gomma e p<strong>la</strong>stica, prodotti chimici e farmaceutici, nonché tessuti, calzature,<br />

autoveicoli industriali e agricoli, prodotti alimentari. Quanto alle opportunità d’investimento,<br />

le opportunità maggiori sono presenti nei beni strumentali e nell’impiantistica oltre che nei<br />

settori tessile, alimentare, ambiente, delle telecomunicazioni e del legno.<br />

Un’area <strong>di</strong> potenziale interesse per le imprese italiane potrebbe essere quel<strong>la</strong> dei servizi<br />

bancari. <strong>Il</strong> <strong>sistema</strong> bancario, infatti, è formato da un numero limitato <strong>di</strong> istituti, parzialmente<br />

in mano a gruppi stranieri, e offre una contenuta gamma <strong>di</strong> servizi finanziari, scarsamente<br />

<strong>di</strong>versificata e non sufficientemente flessibile. In nessuna delle tre Repubbliche, comunque, è<br />

presente una banca italiana, il che incide negativamente sui rapporti commerciali e<br />

costituisce un deterrente per gli investitori; allo stesso tempo rappresenta un potenziale<br />

interesse.<br />

E’ soprattutto nel campo delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese e delle aziende agricole che il <strong>sistema</strong><br />

bancario appare inadeguato a finanziare i progetti <strong>di</strong> ristrutturazione e il potenziamento delle<br />

infrastrutture, nonché a sostenere lo sforzo <strong>di</strong> competitività che l’ingresso nell’Unione<br />

Europea comporta. Nel settore agricolo, in partico<strong>la</strong>re, le piccole aziende non sono in grado<br />

<strong>di</strong> reperire i finanziamenti necessari per adeguare le proprie strutture e <strong>di</strong>mensioni alle<br />

esigenze <strong>di</strong> un’agricoltura moderna.<br />

13


1.4 ANALISI SWOT<br />

PUNTI DI FORZA<br />

Percezione del concetto “Baltico” come<br />

una preziosa qualità comune: visione<br />

pan-baltica in termini <strong>di</strong> rafforzamento<br />

politico e cooperazione transnazionale.<br />

Apertura al commercio internazionale<br />

ed agli investimenti.<br />

Qualità ambientale re<strong>la</strong>tivamente alta.<br />

Importante patrimonio culturale.<br />

Presenza <strong>di</strong> risorse naturali ancora da<br />

sfruttare.<br />

OPPORTUNITA’<br />

Cooperazione tra città e regioni per<br />

rafforzare <strong>la</strong> posizione competitiva<br />

dell’intera area baltica.<br />

Utilizzo dei fon<strong>di</strong> dell’UE.<br />

Potenzialità <strong>di</strong> un lungo periodo <strong>di</strong><br />

rapida crescita.<br />

Benefici derivanti dal<strong>la</strong> globalizzazione.<br />

Potenzialità per lo sviluppo <strong>di</strong> turismo<br />

<strong>di</strong> qualità.<br />

Pressione sul territorio re<strong>la</strong>tivamente<br />

bassa, grazie ad una bassa densità <strong>di</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione.<br />

Alto potenziale dei servizi marittimi per<br />

assorbire <strong>la</strong> futura crescita <strong>di</strong> trasporti.<br />

PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

Instabilità delle istituzioni nel<br />

delineamento <strong>di</strong> politiche territoriali.<br />

Insufficienza delle istituzioni <strong>di</strong> mercato.<br />

Disparità nel livello <strong>di</strong> sviluppo socioeconomico<br />

nei confronti dei Paesi occidentali<br />

vicini.<br />

Persistenza <strong>di</strong> barriere per l’accesso al<br />

mercato.<br />

Alto grado <strong>di</strong> sensibilità naturale,<br />

inquinamento del Mar Baltico.<br />

Mancanza <strong>di</strong> una strategia <strong>logistica</strong> per<br />

connessioni intermodali.<br />

Insufficienza delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto.<br />

RISCHI<br />

Crescita economica accompagnata da<br />

<strong>di</strong>suguaglianze sociali.<br />

<strong>Sviluppo</strong> insostenibile dovuto all’ottica <strong>di</strong><br />

breve periodo, al<strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> approcci<br />

integrati e multisettoriali.<br />

Difficoltà a fare propri i requisiti del<strong>la</strong> “New<br />

economy” .<br />

Pressione crescente sulle regioni agricole.<br />

Forte pressione delle attività umane sul<br />

paesaggio.<br />

<strong>Sviluppo</strong> non equilibrato del <strong>sistema</strong> urbano.<br />

Diseconomie urbane.<br />

Livello decrescente dei servizi per il<br />

trasporto pubblico, eccessivo aumento del<br />

trasporto stradale.<br />

Fonte: e<strong>la</strong>borazione da “Baltic Sea Region INTERREG III B Neighbourhood Programme<br />

2002-2006”<br />

14


Capitolo secondo<br />

I PAESI BALTICI NELL’UNIONE EUROPEA<br />

Fonte: Banca Centrale Europea<br />

2.1 ALLARGAMENTO AD EST<br />

Tra <strong>la</strong> fine del XX e l’inizio del XXI secolo si sono aperte e si stanno attualmente<br />

delineando per i Paesi baltici nuove prospettive <strong>di</strong> sviluppo. Queste sono alimentate<br />

da due gran<strong>di</strong> processi: <strong>la</strong> transizione, in ogni singolo Stato, del <strong>sistema</strong> socio-economico<br />

verso <strong>la</strong> democrazia e l’economia orientata al mercato, e il loro accesso all’Unione Europea. <strong>Il</strong><br />

primo processo si è <strong>di</strong>ffuso praticamente nell’intera regione, portando innovazioni<br />

nell’impren<strong>di</strong>toria locale grazie al<strong>la</strong> reale apertura dei mercati agli scambi internazionali; il<br />

secondo processo è in corso e lontano dall’essere concluso, in ragione <strong>di</strong> alcune questioni da<br />

affrontare e superare, sebbene Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> siano ufficialmente entrate<br />

nell’UE nel 2004.<br />

A <strong>di</strong>fferenza degli altri nuovi membri che precedentemente hanno avuto accesso all’Unione,<br />

le Repubbliche Baltiche stanno sperimentando un impatto più profondo, poiché le loro<br />

strutture amministrative e i loro meccanismi decisionali non sono abbastanza armonizzati per<br />

rispondere adeguatamente alle iniziative comunitarie. Questo implica un’enorme sfida sia per<br />

gli Stati stessi, che per i vecchi membri che devono contribuire ad incrementare <strong>la</strong> capacità<br />

dei nuovi ad adottare i dettami fondamentali del<strong>la</strong> politica europea ed aiutarli nel<strong>la</strong><br />

riconciliazione tra sviluppo, crescita ed equilibrio.<br />

In effetti, l’al<strong>la</strong>rgamento non costituisce una novità assoluta, dal momento che il processo<br />

d’integrazione dei mercati è cominciato imme<strong>di</strong>atamente dopo il crollo del muro <strong>di</strong> Berlino nel<br />

15


1989. L’efficienza economica dell’Unione al<strong>la</strong>rgata non deriverà in modo automatico dal<strong>la</strong> sua<br />

ampiezza; molto <strong>di</strong>penderà dal modello economico che si darà il processo d’integrazione e a<br />

come verranno gestite opportunità, vantaggi e rischi.<br />

Per gli Stati già appartenenti all’Unione, l’integrazione economica ad est ha già realizzato<br />

progressi importanti nel<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> preadesione dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>la</strong> flessibilità delle<br />

imprese, dell’acquisizione <strong>di</strong> nuovi spazi <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> favorevoli occasioni <strong>di</strong> investimento.<br />

Oltre ai gran<strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> capitali in vecchi e nuovi assetti, si è assistito allo<br />

spostamento <strong>di</strong> attività già esistenti nei Paesi comunitari, attraverso l’outsourcing <strong>di</strong> segmenti<br />

produttivi o <strong>di</strong> intere produzioni <strong>di</strong> beni ad alta intensità <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, soprattutto nel campo<br />

dell’abbigliamento, delle calzature, del<strong>la</strong> metallurgia, <strong>di</strong> articoli elettrici.<br />

2.2 L’INGRESSO NELL’EURO<br />

<strong>Il</strong> passaggio all’euro è visto come il sigillo conclusivo e irreversibile del<strong>la</strong> nuova appartenenza<br />

all’Unione e quin<strong>di</strong> una tappa d’arrivo delle politiche <strong>di</strong> transizione passate e in corso.<br />

L’”obiettivo euro” comporta a sua volta vincoli che possono contribuire a motivare ed<br />

accelerare il processo <strong>di</strong> riforme economiche e sociali in atto: privatizzazioni delle imprese<br />

ancora sotto l’egida pubblica, liberalizzazione <strong>di</strong> tariffe e prezzi amministrati,<br />

derego<strong>la</strong>mentazione del mercato del <strong>la</strong>voro, ri<strong>di</strong>mensionamento del welfare state; riforme<br />

sollecitate dalle istituzioni internazionali, come l’Organizzazione per <strong>la</strong> Cooperazione e lo<br />

<strong>Sviluppo</strong> Economico e il Fondo Monetario Internazionale, ma che incontrano resistenze in<br />

una parte consistente delle forze sociali e politiche.<br />

A favore dell’ingresso nell’euro, si rileva come <strong>la</strong> sua adozione può rafforzare <strong>la</strong> crescita<br />

attraverso <strong>la</strong> riduzione dei tassi d’interesse e l’eliminazione del rischio <strong>di</strong> cambio; stabilizzare<br />

le politiche fiscali per corrispondere ai più rigi<strong>di</strong> criteri dell’Unione Europea; contenere<br />

stabilmente i tassi d’inf<strong>la</strong>zione; porre l’economia al riparo dagli shock monetari e finanziari<br />

dei mercati esteri. L’insieme <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni può, a sua volta, giocare a favore degli<br />

investimenti esteri, e così rafforzare ulteriormente <strong>la</strong> crescita.<br />

Nonostante le potenzialità positive attribuite all’ingresso nell’euro, le istituzioni internazionali<br />

evidenziano anche il rovescio del<strong>la</strong> medaglia; si <strong>di</strong>stingue <strong>la</strong> partecipazione all’euro, una volta<br />

realizzata, dal<strong>la</strong> preparazione per accedervi. La transizione implica l’adozione <strong>di</strong> un insieme<br />

stringente <strong>di</strong> regole, che può risultare <strong>di</strong> ostacolo al<strong>la</strong> crescita e al<strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> colmare il<br />

profondo <strong>di</strong>vario economico dei paesi in questione rispetto all’Unione. In altri termini, si<br />

sottolinea <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> puntare a una convergenza reale, prima che a quel<strong>la</strong> nominale.<br />

<strong>Il</strong> FMI evidenzia che i tassi d’inf<strong>la</strong>zione tendono ad elevarsi in presenza <strong>di</strong> una crescita<br />

accelerata (che è in<strong>di</strong>spensabile a questi paesi) e che il <strong>di</strong>savanzo fiscale può essere<br />

influenzato dall’esigenza <strong>di</strong> una più intensa politica <strong>di</strong> investimenti infrastrutturali e dal<strong>la</strong><br />

partecipazione finanziaria all’utilizzo dei fon<strong>di</strong> strutturali del<strong>la</strong> Comunità. Inoltre, <strong>la</strong> flessibilità<br />

del cambio può essere una leva per un più favorevole equilibrio del<strong>la</strong> politica commerciale.<br />

Questi sono tutti fattori che contrastano con <strong>la</strong> rigi<strong>di</strong>tà delle regole previste per <strong>la</strong><br />

partecipazione all’euro.<br />

Dal 28 giugno 2004 Estonia e <strong>Lituania</strong> sono entrate a far parte dei nuovi Accor<strong>di</strong> Europei<br />

<strong>di</strong> Cambio (AEC II), accor<strong>di</strong> multi<strong>la</strong>terali re<strong>la</strong>tivi a un regime <strong>di</strong> cambio fisso ma<br />

aggiustabile, basato su una parità centrale e una banda <strong>di</strong> oscil<strong>la</strong>zione standard del ±15 per<br />

cento. Le politiche economiche degli Stati membri partecipanti agli accor<strong>di</strong> devono essere<br />

coerenti con il mantenimento del<strong>la</strong> parità centrale e atte, pertanto, ad evitare<br />

<strong>di</strong>sallineamenti. L’accordo per <strong>la</strong> partecipazione agli AEC II ha poggiato sul preciso impegno<br />

delle rispettive autorità a perseguire politiche <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio rigorose, essenziali per mantenere <strong>la</strong><br />

stabilità macroeconomica e assicurare <strong>la</strong> sostenibilità del processo <strong>di</strong> convergenza. Inoltre,<br />

allo scopo <strong>di</strong> ridurre i <strong>di</strong>savanzi e garantire <strong>la</strong> sostenibilità dei conti correnti, i due paesi<br />

hanno convenuto <strong>di</strong> contenere l’espansione del cre<strong>di</strong>to interno, <strong>di</strong> assicurare un’efficace<br />

16


vigi<strong>la</strong>nza sul <strong>sistema</strong> finanziario e, nel caso dell’Estonia, <strong>di</strong> promuovere <strong>la</strong> moderazione<br />

sa<strong>la</strong>riale.<br />

La Lettonia ha invece mantenuto <strong>la</strong> propria valuta al <strong>di</strong> fuori del meccanismo <strong>di</strong> cambio,<br />

provocando il deprezzamento del <strong>la</strong>t, indebolimento dovuto principalmente al rafforzamento<br />

dell’euro.<br />

2.3 IL PROCESSO DI CONVERGENZA<br />

Da parte dei nuovi Paesi entranti, l’adesione all’Unione Europea ha implicato un complesso<br />

processo <strong>di</strong> convergenza attraverso dei negoziati durati molti anni, in seguito ai quali hanno<br />

dovuto avviare l’adeguamento all’acquis comunitario (<strong>di</strong>rettive, rego<strong>la</strong>menti, prassi) che<br />

rego<strong>la</strong> i rapporti all’interno dell’Unione. La contropartita determinata dall’adesione è<br />

l’ingresso in un’area economica avanzata che rafforza le potenzialità <strong>di</strong> sviluppo dei Paesi<br />

aderenti.<br />

Tre questioni, che si ritengono non risolte, hanno occupato un posto centrale nei negoziati:<br />

quelle inerenti al<strong>la</strong> politica agrico<strong>la</strong>, che prevede un’equiparazione dei sussi<strong>di</strong> entro il 2013, a<br />

partire da una base del 25% dei contributi attualmente erogati nei Paesi beneficiari dei<br />

Quin<strong>di</strong>ci (il sussi<strong>di</strong>o attualmente previsto è <strong>di</strong> 49 euro per ettaro); vi è poi <strong>la</strong> questione dei<br />

fon<strong>di</strong> strutturali, che non possono superare il livello massimo del 4% del red<strong>di</strong>to nazionale<br />

dei Paesi beneficiari, il che trova giustificazioni nel<strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> assorbimento dei fon<strong>di</strong> stessi,<br />

ma in termini assoluti penalizza i Paesi più poveri; infine, <strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione dei <strong>la</strong>voratori<br />

incontrerà limiti determinati autonomamente dai Paesi <strong>di</strong> accoglienza per un periodo <strong>di</strong><br />

transizione che potrà andare da due a sette anni.<br />

In linea generale, <strong>la</strong> transizione ha richiesto per tutti tre mutamenti <strong>di</strong> fondo: <strong>la</strong><br />

liberalizzazione del commercio estero e dei prezzi; <strong>la</strong> privatizzazione delle attività<br />

produttive, a partire dalle attività minori fino alle gran<strong>di</strong> imprese <strong>di</strong> Stato; <strong>la</strong><br />

stabilizzazione finanziaria.<br />

I problemi del<strong>la</strong> convergenza, che vengono a volte sintetizzati dallo scarto nel red<strong>di</strong>to procapite,<br />

sono in realtà più artico<strong>la</strong>ti e investono i temi del<strong>la</strong> coesione sociale; il red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o,<br />

sia in termini <strong>di</strong> cambio che <strong>di</strong> potere d’acquisto, nasconde <strong>di</strong>vari rilevanti nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> del<br />

red<strong>di</strong>to e delle retribuzioni, <strong>di</strong>vari che tendono a crescere fra coloro che <strong>la</strong>vorano nei settori<br />

legati ai mercati internazionali, e i <strong>la</strong>voratori delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese locali e delle<br />

amministrazioni pubbliche. La convergenza assume, pertanto, sia valori quantitativi<br />

(<strong>la</strong> crescita del red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o), sia valori qualitativi (in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> coesione<br />

sociale).<br />

I problemi del modello economico e sociale si riflettono, infine, sul<strong>la</strong> stabilità politica dei<br />

governi; <strong>la</strong> politica fiscale presenta, infatti, aspetti molto delicati e contrastanti. Se, da un<br />

<strong>la</strong>to, <strong>la</strong> riduzione delle imposte <strong>di</strong>rette trova consenso in un’impostazione <strong>di</strong> politica<br />

economica neo-liberista, dall’altro, il Fondo Monetario Internazionale e <strong>la</strong> Banca Centrale<br />

Europea raccomandano ai paesi entranti una riduzione rapida e strutturale del <strong>di</strong>savanzo<br />

pubblico, conforme ai criteri del Patto <strong>di</strong> stabilità, anche in<strong>di</strong>pendentemente dal loro ingresso<br />

nell’euro. Questo significa che <strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> spesa pubblica si riflette sui regimi <strong>di</strong> welfare<br />

(sanità, istruzione, pensioni e sussi<strong>di</strong>), accentuando il <strong>di</strong>sagio sociale in una parte del<strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione e alimentando gli elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssenso e d’instabilità politica.<br />

Da circa <strong>la</strong> metà del 2003 si è delineata una tendenza ascendente dei tassi d’inf<strong>la</strong>zione,<br />

dovuta al<strong>la</strong> rapida crescita del<strong>la</strong> domanda interna, accompagnata dal<strong>la</strong> forte espansione dei<br />

sa<strong>la</strong>ri e del cre<strong>di</strong>to, all’aumento delle imposte in<strong>di</strong>rette e dei prezzi amministrati connesso<br />

con l’adesione all’UE e al rincaro del petrolio. I tassi d’inf<strong>la</strong>zione hanno registrato livelli assai<br />

elevati nel biennio 1996-1997, per poi scendere al <strong>di</strong> sotto del 5% agli inizi del 1999 e ridursi<br />

ulteriormente nel 2002-2003; più recentemente l’inf<strong>la</strong>zione ha registrato una tendenza<br />

crescente. Nel me<strong>di</strong>o periodo i nuovi Stati membri devono prepararsi ad affrontare alcuni<br />

rischi e talune sfide per <strong>la</strong> stabilità dei prezzi. Data <strong>la</strong> crescita attesa del<strong>la</strong> domanda sia<br />

interna sia esterna e del grado <strong>di</strong> utilizzo del<strong>la</strong> capacità produttiva, sussistono rischi <strong>di</strong> effetti<br />

<strong>di</strong> secondo impatto sui sa<strong>la</strong>ri, che potrebbero pregiu<strong>di</strong>care <strong>la</strong> stabilità dei prezzi nel me<strong>di</strong>o<br />

17


periodo; è inoltre probabile che nei prossimi anni anche il processo <strong>di</strong> catching up influisca<br />

sul tasso <strong>di</strong> inf<strong>la</strong>zione, benché le <strong>di</strong>mensioni precise <strong>di</strong> tale impatto siano <strong>di</strong>fficili da valutare.<br />

ESTONIA<br />

I presupposti fondamentali per il conseguimento <strong>di</strong> un grado elevato <strong>di</strong> convergenza<br />

sostenibile in Estonia sono rappresentati dal mantenimento del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio e<br />

dal contenimento dell’espansione del cre<strong>di</strong>to nel contesto <strong>di</strong> un’efficace vigi<strong>la</strong>nza<br />

finanziaria; ciò contribuirebbe altresì a garantire un or<strong>di</strong>nato ri<strong>di</strong>mensionamento dell’ampio<br />

<strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> conto corrente su livelli sopportabili. Un importante obiettivo delle politiche<br />

economiche nel me<strong>di</strong>o periodo è inoltre costituito da un migliore funzionamento del<br />

mercato del <strong>la</strong>voro, necessario per il raggiungimento <strong>di</strong> una stabilità dei prezzi, l’aumento<br />

del<strong>la</strong> crescita e l’abbassamento del tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione persistentemente elevato<br />

dell’Estonia.<br />

L’inf<strong>la</strong>zione al consumo ha generalmente mostrato una tendenza ca<strong>la</strong>nte, anche se in epoche<br />

più recenti è andata aumentando. <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> riduzione dell’inf<strong>la</strong>zione riflette importanti<br />

scelte <strong>di</strong> politica economica, e in partico<strong>la</strong>re l’avere orientato <strong>la</strong> politica monetaria al<br />

raggiungimento del<strong>la</strong> stabilità dei prezzi me<strong>di</strong>ante l’adozione <strong>di</strong> un regime <strong>di</strong> currency board<br />

a partire dal 1992. L’inf<strong>la</strong>zione è andata ca<strong>la</strong>ndo sia nelle fasi <strong>di</strong> vigorosa crescita in termini<br />

reali del PIL, sia in quelle <strong>di</strong> notevole rallentamento del<strong>la</strong> stessa. L’incremento del costo del<br />

<strong>la</strong>voro per unità <strong>di</strong> prodotto è sceso a livelli estremamente bassi nel 2000 e nel 2001, per poi<br />

salire lievemente nei due anni successivi.<br />

Su un orizzonte temporale più lungo, il mantenimento <strong>di</strong> un contesto favorevole al<strong>la</strong> stabilità<br />

dei prezzi in Estonia è subor<strong>di</strong>nato al<strong>la</strong> conduzione, fra l’altro, <strong>di</strong> adeguate politiche fiscali e<br />

sa<strong>la</strong>riali. Migliorare il funzionamento dei mercati del <strong>la</strong>voro è un ulteriore e importante<br />

obiettivo delle politiche economiche; gli incrementi sa<strong>la</strong>riali dovrebbero tener conto <strong>di</strong> quelli<br />

nei paesi concorrenti e mantenersi in linea con <strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> produttività del <strong>la</strong>voro.<br />

L’elevato <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> conto corrente del paese giustifica il mantenimento <strong>di</strong> politiche<br />

fiscali prudenti. Per quanto concerne <strong>la</strong> sostenibilità degli andamenti <strong>di</strong> finanza pubblica, sul<strong>la</strong><br />

base degli avanzi fiscali previsti nel Programma <strong>di</strong> convergenza, l’Estonia continuerà a<br />

rispettare l’obiettivo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o termine contenuto nel Patto <strong>di</strong> stabilità e crescita, che prevede<br />

un saldo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio prossimo al pareggio o in avanzo.<br />

LETTONIA<br />

L’avvio <strong>di</strong> un adeguato percorso <strong>di</strong> risanamento delle finanze pubbliche e il contenimento<br />

del<strong>la</strong> forte crescita del cre<strong>di</strong>to costituiscono i presupposti fondamentali per il conseguimento<br />

<strong>di</strong> un grado elevato <strong>di</strong> convergenza sostenibile in Lettonia.<br />

<strong>Il</strong> tasso d’inf<strong>la</strong>zione al consumo ha mostrato una tendenza ca<strong>la</strong>nte fino al 2003, per poi<br />

subire un’inversione <strong>di</strong> tendenza; <strong>la</strong> <strong>di</strong>scesa dell’inf<strong>la</strong>zione è stata accompagnata da una<br />

robusta crescita in termini reali del PIL.<br />

Nonostante <strong>la</strong> sostenuta <strong>di</strong>namica economica, il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, pur in graduale<br />

<strong>di</strong>minuzione, resta su livelli elevati. La creazione <strong>di</strong> un contesto favorevole al<strong>la</strong> stabilità dei<br />

prezzi in Lettonia è subor<strong>di</strong>nata, fra l’altro, all’adozione <strong>di</strong> politiche macroeconomiche solide e<br />

in partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> un orientamento fiscale restrittivo.<br />

Gli incrementi sa<strong>la</strong>riali non dovrebbero superare né quelli dei paesi concorrenti né <strong>la</strong> crescita<br />

del<strong>la</strong> produttività del <strong>la</strong>voro. Risulta inoltre importante aumentare ulteriormente <strong>la</strong> flessibilità<br />

del mercato dei beni e affrontare i rimanenti problemi strutturali del mercato del <strong>la</strong>voro, in<br />

quanto ciò potrebbe concorrere a ridurre l’elevato livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione del paese.<br />

LITUANIA<br />

Per un insieme <strong>di</strong> fattori specifici, <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> è attualmente considerata un caso<br />

anomalo in termini <strong>di</strong> stabilità dei prezzi. I rischi <strong>di</strong> aumento dell’inf<strong>la</strong>zione sono<br />

connessi al possibile surriscaldamento dell’economia, al<strong>la</strong> forte crescita del cre<strong>di</strong>to, a un<br />

orientamento fiscale espansivo e ai possibili effetti <strong>di</strong> secondo impatto provocati dal recente<br />

incremento dell’inf<strong>la</strong>zione. In un orizzonte temporale più lungo, il mantenimento <strong>di</strong> un<br />

18


contesto favorevole al<strong>la</strong> stabilità dei prezzi in <strong>Lituania</strong> è subor<strong>di</strong>nato, fra l’altro, all’avvio <strong>di</strong> un<br />

percorso sostenibile <strong>di</strong> risanamento delle finanze pubbliche, a una <strong>di</strong>namica sa<strong>la</strong>riale<br />

moderata, al<strong>la</strong> maggiore concorrenza sui mercati dei beni e al migliore funzionamento dei<br />

mercati del <strong>la</strong>voro.<br />

Per quanto riguarda <strong>la</strong> sostenibilità degli andamenti <strong>di</strong> finanza pubblica, con i <strong>di</strong>savanzi fiscali<br />

previsti per i prossimi anni <strong>la</strong> Lettonia e <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> non sod<strong>di</strong>sferebbero l’obiettivo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o<br />

termine contenuto nel Patto <strong>di</strong> stabilità e crescita. L’ampio <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> conto corrente dei<br />

due Paesi rende opportuna l’adozione <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio prudenti; è necessario<br />

perseguire con determinazione il contenimento dell’attuale forte crescita del cre<strong>di</strong>to e<br />

un’efficace vigi<strong>la</strong>nza finanziaria.<br />

In tale contesto, un <strong>sistema</strong> fiscale e assistenziale più efficiente e più favorevole allo sviluppo<br />

dell’occupazione potrebbe accrescere gli incentivi al <strong>la</strong>voro e contribuire in misura<br />

significativa al riequilibrio delle finanze pubbliche, promuovendo nel contempo <strong>la</strong> crescita<br />

economica e <strong>la</strong> convergenza del red<strong>di</strong>to reale, nel quadro del completamento del processo <strong>di</strong><br />

transizione verso un’economia <strong>di</strong> mercato.<br />

2.4 CONSEGUENZE SPAZIALI<br />

Le <strong>di</strong>sparità regionali costituiscono una delle questioni principali in<strong>di</strong>viduate dalle politiche<br />

comunitarie il processo <strong>di</strong> al<strong>la</strong>rgamento dovrebbe coinvolgere tutti i livelli amministrativi delle<br />

tre Repubbliche baltiche, così che possano essere in grado <strong>di</strong> condurre azioni concertate<br />

verso <strong>la</strong> coesione economica e sociale.<br />

L’obiettivo richiede <strong>la</strong> partecipazione attiva delle amministrazioni locali e regionali, come<br />

tramite nel <strong>di</strong>alogo tra governi nazionali e <strong>la</strong> Commissione Europea. <strong>Il</strong> modello <strong>di</strong> partnership<br />

nazionale-regionale nell’affrontare le questioni <strong>di</strong> sviluppo regionale rappresenta ancora una<br />

sfida per gli Stati; ancora oggi, infatti, l’adesione all’UE, con i tutti prerequisiti necessari al<br />

processo, è considerata fondamentalmente una responsabilità nazionale. I governi<br />

dell’Estonia, del<strong>la</strong> Lettonia e del<strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> <strong>la</strong>sciano poco spazio alle politiche regionali, il che<br />

fino da ora è stato giustificato dal fatto che c’è una debole tra<strong>di</strong>zione politica nell’associare <strong>la</strong><br />

pianificazione territoriale allo sviluppo regionale, rispetto a quel<strong>la</strong> nei vecchi Stati membri.<br />

Inoltre, c’è una debolezza <strong>di</strong> fondo legata all’in<strong>di</strong>pendenza del livello regionale nel <strong>sistema</strong><br />

territoriale politico-amministrativo, non supportato da strumenti finanziari, o in alcuni casi<br />

anche assente.<br />

E’ importante dunque che agli Stati baltici derivino dalle good practices degli altri Stati<br />

europei, insegnamenti sui successi del<strong>la</strong> pianificazione spaziale nel model<strong>la</strong>re le politiche <strong>di</strong><br />

sviluppo regionale. I documenti nazionali pre<strong>di</strong>sposti all’accesso nell’Unione in<strong>di</strong>viduano<br />

alcune aree <strong>di</strong> priorità, per lo più <strong>di</strong> natura settoriale; <strong>la</strong> pianificazione, in quanto strumento<br />

trasversale, non è menzionata.<br />

All’interno del<strong>la</strong> politica <strong>di</strong> sviluppo spaziale europea, nuove misure includono l’identificazione<br />

e il monitoraggio <strong>di</strong> progetti infrastrutturali e <strong>di</strong> pianificazione, effettuati da <strong>di</strong>fferenti settori<br />

pubblici, formu<strong>la</strong>ndo strategie integrate e, quin<strong>di</strong>, superando <strong>la</strong> logica settoriale delle<br />

politiche amministrative.<br />

Risulta essenziale per <strong>la</strong> regione baltica che <strong>la</strong> pianificazione tenga conto <strong>di</strong> alcuni aspetti:<br />

l’espansione delle infrastrutture per il trasporto transnazionale e per <strong>la</strong> politica comunitaria<br />

dei trasporti, <strong>la</strong> riqualificazione delle zone post-industriali e delle aree urbane,<br />

l’aggiustamento strutturale nelle campagne, l’effettiva gestione del patrimonio naturale e<br />

culturale. Queste misure devono attivare iniziative regionali assicurando il co-finanziamento<br />

dai fon<strong>di</strong> europei.<br />

Le azioni <strong>di</strong> pianificazione transnazionale sono chiamate a costituire un solido fondamento<br />

per i programmi operativi comunitari, focalizzati sugli investimenti “across the border”.<br />

Questo ovviamente contribuirà al<strong>la</strong> coesione economica e sociale delle aree separate finora<br />

da confini statali, e sarà un reciproco processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e un rafforzamento delle<br />

re<strong>la</strong>zioni partenariali.<br />

19


La formu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo spaziale per il <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> territori transnazionali si<br />

evidenzia per <strong>la</strong> sua importanza come supporto all’integrazione, al rafforzamento del<strong>la</strong><br />

competitività ed al<strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione delle <strong>di</strong>sparità. <strong>Il</strong> nuovo scenario mira a migliorare il ruolo<br />

delle aree considerate periferiche e <strong>di</strong> sviluppare il potenziale dei nuovi Stati membri in<br />

termini <strong>di</strong> comunicazioni; le politiche <strong>di</strong> trasporto, inoltre hanno l’obiettivo <strong>di</strong> incoraggiare<br />

varie forme <strong>di</strong> sviluppo policentrico.<br />

20


Prodotto Interno Lordo pro capite per area<br />

Fonte: ESPON database<br />

21


Capitolo terzo<br />

LOGISTICA<br />

3.1 IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE<br />

<strong>Il</strong> territorio non è semplicemente uno spazio: è composto da persone che ci abitano, con le<br />

loro <strong>di</strong>fferenti organizzazioni sociali e i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> costruire le proprie identità, inse<strong>di</strong>andosi in un<br />

luogo, instaurando re<strong>la</strong>zioni.<br />

Viviamo un’epoca in cui le concezioni <strong>di</strong> spazio e <strong>di</strong> tempo cambiano e si re<strong>la</strong>tivizzano molto<br />

velocemente, perdendo spesso <strong>la</strong> corrispondenza con <strong>la</strong> materialità; le <strong>di</strong>stanze si accorciano<br />

sempre <strong>di</strong> più fino ad annul<strong>la</strong>rsi e a sovrapporsi. Le connessioni e le reti acquisiscono,<br />

dunque, un’importanza cruciale, simbolica oltre che materiale, <strong>la</strong> cui assenza costituisce un<br />

grande ostacolo e <strong>la</strong> cui presenza un potenziale ventaglio <strong>di</strong> opportunità.<br />

Coloro che ci guidano ci fanno apparire abitanti <strong>di</strong> un mondo a porte aperte, senza confini. Ci<br />

invitano a muoverci, a sentirci citta<strong>di</strong>ni del mondo. Purtroppo invece <strong>la</strong> maggioranza delle<br />

persone trova quelle porte chiuse, si vede impossibilitata a superare quegli stessi confini, per<br />

questioni politiche, sociali, mentali e talvolta anche solo materiali. Le barriere formali che<br />

infatti si cercano <strong>di</strong> abbattere giorno dopo giorno, si scoprono essere spesso tutt’altro che un<br />

retaggio, sia dal punto <strong>di</strong> vista istituzionale, che dal punto <strong>di</strong> vista delle persone che abitano<br />

e si spostano in un determinato territorio. Emerge <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> rivedere e correggere le<br />

logiche del<strong>la</strong> pianificazione territoriale, specialmente in quelle regioni del mondo che hanno<br />

in un certo modo subito le scelte globalizzanti dell’altra parte del mondo.<br />

<strong>Il</strong> criterio con cui si pianifica un territorio è fondamentale perché può promuovere<br />

l’inse<strong>di</strong>amento equilibrato delle strutture, l’efficienza delle reti <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>, un uso<br />

appropriato delle risorse naturali e quin<strong>di</strong> uno sviluppo spaziale sostenibile, contribuendo al<strong>la</strong><br />

coesione economica e sociale dell’intera regione in cui si va ad operare. Le reti <strong>di</strong><br />

trasporto e <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>, i sistemi urbani e gli inse<strong>di</strong>amenti, le strutture per <strong>la</strong><br />

protezione delle aree naturali e del paesaggio richiedono un coor<strong>di</strong>namento per l’integrazione<br />

dell’intero territorio.<br />

La tematica del<strong>la</strong> coesione spaziale viene fuori in tutta <strong>la</strong> sua rilevanza. Nel modello<br />

tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> sviluppo regionale le autorità statali erano deputate al<strong>la</strong> correzione delle<br />

<strong>di</strong>fferenziazioni e degli squilibri; in un’Europa che si vuole senza confini sorge il bisogno <strong>di</strong><br />

delineare politiche su territori più vasti, cercando <strong>di</strong> offrire eque opportunità <strong>di</strong> sviluppo.<br />

La coesione territoriale si basa su alcune con<strong>di</strong>zioni che ne dovrebbero garantire <strong>la</strong><br />

sostenibilità: il potenziale, <strong>la</strong> posizione, l’integrazione. La nozione <strong>di</strong> potenziale si riferisce<br />

al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione endogena dello sviluppo, esprime il fatto che <strong>la</strong> coesione può essere<br />

raggiunta dai territori che hanno una sufficiente dotazione <strong>di</strong> risorse e che così possono<br />

sviluppare una propria identità. <strong>Il</strong> potenziale include i vantaggi così come i vincoli presenti in<br />

un’area, tenendo conto che un fattore può essere considerato in entrambi i mo<strong>di</strong> a seconda<br />

dei punti <strong>di</strong> vista, ad esempio una montagna, un’infrastruttura possono rappresentare<br />

un’opportunità per un tipo <strong>di</strong> economia, ma anche un limite per un altro tipo. I <strong>di</strong>versi punti<br />

<strong>di</strong> vista con cui si interpreta e si utilizza un elemento del territorio possono generare conflitti<br />

sul<strong>la</strong> valutazione e sul<strong>la</strong> gestione delle risorse; una corretta metodologia <strong>di</strong> pianificazione<br />

dovrebbe soprattutto concentrarsi sull’uso strategico del territorio per prevenire e risolvere<br />

tali conflitti.<br />

La posizione invece fa riferimento al contesto spaziale, esprime il fatto che <strong>la</strong> coesione si<br />

basa sul<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tività dei territori, perché <strong>la</strong> localizzazione non può prescindere dalle<br />

caratteristiche delle aree vicine e dalle re<strong>la</strong>zioni che si instaurano. Specificare <strong>la</strong> posizione ci<br />

sve<strong>la</strong> parecchi aspetti <strong>di</strong> un territorio: accessibilità in termini <strong>di</strong> trasporti e comunicazioni,<br />

presenza <strong>di</strong> confini e <strong>di</strong>scontinuità con le altre zone, rapporti con i territori a<strong>di</strong>acenti in<br />

termini <strong>di</strong> complementarietà/competitività, evoluzione temporale <strong>di</strong> tali rapporti con riguardo<br />

al<strong>la</strong> convergenza/<strong>di</strong>vergenza.<br />

22


<strong>Il</strong> concetto <strong>di</strong> integrazione si focalizza sulle re<strong>la</strong>zioni tra le parti del territorio considerato<br />

che si presentano sotto forma <strong>di</strong> flussi e scambi materiali o immateriali; <strong>di</strong>pende dal<br />

potenziale e dal<strong>la</strong> posizione, ma anche da altri parametri quali il contesto globale e quello<br />

storico <strong>di</strong> riferimento. L’integrazione può rafforzare il potenziale <strong>di</strong> un territorio ma può anche<br />

accentuare le <strong>di</strong>sparità; è necessario che venga attuata al livello orizzontale (coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti attività e politiche settoriali) e al livello verticale (coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />

autorità nel <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> pianificazione nazionale).<br />

<strong>Il</strong> territorio è promosso come una risorsa qualitativa <strong>di</strong> sviluppo, includendo l’organizzazione<br />

e il funzionamento degli inse<strong>di</strong>amenti, le infrastrutture, le ricchezze naturali e culturali. La<br />

pianificazione territoriale rappresenta dunque un’importante opportunità, in quanto<br />

determina <strong>la</strong> competitività socio-economica delle regioni. L’organizzazione dei sistemi urbani,<br />

delle reti del<strong>la</strong> mobilità e dell’inse<strong>di</strong>amento, l’equilibrio delle re<strong>la</strong>zioni fra città e campagna,<br />

l’ambiente culturale, <strong>la</strong> localizzazione del capitale umano, <strong>la</strong> prossimità geografica e le<br />

interre<strong>la</strong>zioni tra scienza e industria, sono alcuni tra i molteplici fattori che giocano un ruolo<br />

importante nell’assicurare l’innovatività <strong>di</strong> una regione. La questione non rimanda al<strong>la</strong> mera<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> territorio, ma soprattutto al<strong>la</strong> sua strutturazione e alle re<strong>la</strong>zioni funzionali tra i<br />

vari stakeholders.<br />

3.2 STRUTTURA INSEDIATIVA<br />

La struttura inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> una regione mette in luce rilevanti aspetti dell’organizzazione<br />

socio-economica dell’area ed è essenziale per <strong>la</strong> componente ambientale e sociale dello<br />

sviluppo sostenibile. La struttura <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> locale è soprattutto fondamentale in quanto<br />

determina l’accessibilità <strong>di</strong> un territorio, elemento in<strong>di</strong>spensabile per <strong>la</strong> capacità <strong>di</strong><br />

attrarre investimenti.<br />

In linea generale una configurazione policentrica, e comunque non concentrata su un unico<br />

polo attrattore, assicurando <strong>la</strong> migliore fruibilità dei principali servizi sociali, sembra essere <strong>la</strong><br />

tipologia che meglio risponde sia all’ottica dello sviluppo sostenibile che a quel<strong>la</strong> economica<br />

degli investitori; <strong>la</strong> cooperazione e <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> reti fra città favoriscono <strong>la</strong> coesione<br />

regionale.<br />

Per quanto riguarda gli Stati baltici, da un punto <strong>di</strong> vista transnazionale si impone <strong>la</strong><br />

necessità <strong>di</strong> istituire re<strong>la</strong>zioni tra i loro nuclei urbani con quelli degli altri Paesi europei,<br />

re<strong>la</strong>zioni per ragioni storiche abbastanza deboli, ma che stanno progressivamente<br />

migliorando, specialmente tenendo conto del nuovo contesto comunitario e le opportunità <strong>di</strong><br />

costruire connessioni che esso comporta.<br />

Le subregioni metropolitane baltiche devono comunque ancora superare totalmente l’ere<strong>di</strong>tà<br />

del passato, <strong>di</strong> territori che gravitavano attorno al<strong>la</strong> Russia statalista e non hanno potuto<br />

quin<strong>di</strong> sviluppare nel tempo una loro struttura, in modo sufficiente da permettere all’area <strong>di</strong><br />

occupare un ruolo in<strong>di</strong>pendente nell’economia globale. Questo si accompagna alle<br />

conseguenze del<strong>la</strong> globalizzazione e al<strong>la</strong> recente apertura del<strong>la</strong> loro economia. L’economia <strong>di</strong><br />

mercato, infatti, facilita <strong>la</strong> <strong>di</strong>spersione degli inse<strong>di</strong>amenti e l’urbanizzazione srego<strong>la</strong>ta; <strong>la</strong><br />

rapida crescita che hanno sperimentato le tre Repubbliche si è concentrata nelle aree che<br />

gravitano intorno alle capitali a <strong>di</strong>scapito delle altre zone, che invece registrano un generale<br />

declino demografico. <strong>Il</strong> risultato è una struttura pressoché monocentrica: in Estonia, Tallin<br />

con 400.000 abitanti rappresenta il 29% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione totale, mentre Tartu, con 100.000<br />

abitanti, ha un ruolo secondario a livello nazionale; in Lettonia, Riga (760.000 abitanti) ha il<br />

32% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, e Daugavpils (con soli 110.000 abitanti) è <strong>la</strong> seconda città; <strong>la</strong><br />

<strong>Lituania</strong> fa leggermente eccezione, con Vilnius (540.000 abitanti) che rappresenta il 16%<br />

dell’intera popo<strong>la</strong>zione e Kaunas che, con 380.000 abitanti, riesce a giocare un ruolo anche<br />

internazionale. Altri problemi sono: <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> controllo dell’urbanizzazione, rapporti<br />

insufficienti dello sviluppo urbano con i sistemi <strong>di</strong> trasporto pubblico, continua localizzazione<br />

23


<strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti senza preoccuparsi del<strong>la</strong> forma che assumono, degrado dei centri<br />

urbani, decrescente accessibilità alle zone rurali.<br />

E’ in<strong>di</strong>spensabile che queste tendenze vengano controbi<strong>la</strong>nciate da adeguate misure, che<br />

includano nei piani una logica <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> e sinergia <strong>di</strong> reti. L’accrescimento<br />

dell’accessibilità e del<strong>la</strong> connettività, come strategia per il consolidamento del<strong>la</strong> competitività,<br />

contribuisce al<strong>la</strong> coesione e al<strong>la</strong> riduzione delle <strong>di</strong>sparità territoriali.<br />

3.3 TRASPORTI<br />

ESTONIA<br />

Ferrovie: totali 958 km.<br />

Autostrade: totali 55.944 km, <strong>di</strong> cui 13.874 pavimentati e 42.070 non pavimentati (nel 2002).<br />

Vie acquatiche: 500 km.<br />

Porti: Haapsalu, Kunda, Muuga, Pal<strong>di</strong>ski, Parnu, Tallinn.<br />

Gasdotti: 859 km.<br />

LETTONIA<br />

Ferrovie: totali 2303 km.<br />

Autostrade: totali 60.472 km, <strong>di</strong> cui 57.206 pavimentati e 3265 non pavimentati (nel 2002).<br />

Vie acquatiche: 300 km.<br />

Porti: Liepaja, Riga, Ventspils.<br />

Gasdotti: 1097 km.<br />

LITUANIA<br />

Ferrovie: totali 1998 km.<br />

Autostrade: totali 77.148 km, <strong>di</strong> cui 69.202 km pavimentati e 7.946 non pavimentati (nel<br />

2002).<br />

Vie acquatiche: 600 km.<br />

Porti: Butinge, Kaunas, K<strong>la</strong>ipeda.<br />

Gasdotti: 1696 km.<br />

Negli ultimissimi anni si è registrato, come conseguenza del<strong>la</strong> crescita economica, un<br />

incremento del volume degli scambi <strong>di</strong> merci e persone; è aumentata <strong>la</strong> domanda per le<br />

spe<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> merci e per i servizi legati ai trasporti, domanda spesso non supportata da un<br />

aumento parallelo delle strutture logistiche.<br />

L’accordo europeo del 2002 impone l’armonizzazione del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione interna dei Paesi con<br />

<strong>la</strong> normativa comunitaria e il miglioramento dell’accesso al mercato dei trasporti, una<br />

cooperazione per <strong>la</strong> ristrutturazione e l’ammodernamento delle infrastrutture e dei veicoli<br />

stessi, <strong>la</strong> facilitazione del transito e il raggiungimento <strong>di</strong> standard operativi comparabili a<br />

quelli del<strong>la</strong> Comunità.<br />

Nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del 2003, <strong>la</strong> Commissione europea aveva già constatato che le Repubbliche<br />

baltiche rispettano gli impegni e i requisiti fondamentali risultanti dai negoziati <strong>di</strong> adesione in<br />

materia <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> trasporto transeuropee, <strong>di</strong> trasporto su strada, <strong>di</strong> navigazione interna e <strong>di</strong><br />

trasporti ferroviari, e che sarebbero state in grado <strong>di</strong> applicare l’acquis comunitario.<br />

TRASPORTI STRADALI<br />

La situazione infrastrutturale dei trasporti stradali negli Stati baltici può essere descritta come<br />

un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> collegamenti e reti mancanti. Gran parte del<strong>la</strong> rete stradale è ormai<br />

logora e le risorse finanziarie non sono state fino ad ora sufficienti al rifacimento totale <strong>di</strong><br />

tutto il pavimento asfaltato. <strong>Il</strong> numero dei veicoli è in costante aumento, ma si tratta<br />

maggiormente <strong>di</strong> vetture obsolete e molto inquinanti; <strong>la</strong> maggior parte delle città poi non è<br />

24


dotata <strong>di</strong> tangenziali, il che causa un notevole congestionamento automobilistico. Anche gli<br />

autobus pubblici, urbani e interurbani, sono <strong>di</strong>ventati obsoleti, insicuri e inquinanti.<br />

La legge sui trasporti stradali adottata in Estonia a giugno 2000, che <strong>di</strong>sciplina il trasporto<br />

nazionale e internazionale <strong>di</strong> merci e il trasporto a carattere non commerciale dei viaggiatori,<br />

costituisce <strong>la</strong> base <strong>di</strong> vari testi che trattano questioni fiscali e re<strong>la</strong>tive al <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>scio<br />

delle licenze per i trasporti internazionali; introduce inoltre per <strong>la</strong> prima volta nel Paese <strong>la</strong><br />

nozione <strong>di</strong> trasporto combinato. Con <strong>la</strong> legge sui trasporti pubblici del 2001, sono state<br />

adottate <strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive agli obblighi <strong>di</strong> servizio che i trasporti pubblici devono rispettare,<br />

agli aiuti <strong>di</strong> Stato concessi a questi ultimi ed alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso per le imprese al<br />

mercato dei servizi <strong>di</strong> trasporto. In materia <strong>di</strong> capacità amministrativa, sono stati raggiunti<br />

dei miglioramenti nel<strong>la</strong> formazione del personale. Nel 2003 è stato completato l’acquis<br />

comunitario in campo fiscale e sociale, ad eccezione dei controlli dei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> guida e <strong>di</strong><br />

riposo degli autisti; deve continuare l’allineamento in materia <strong>di</strong> controllo tecnico su strada<br />

dei veicoli commerciali, nonché <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> limitazione del<strong>la</strong> velocità.<br />

La Lettonia nel 2000 ha armonizzato <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione re<strong>la</strong>tiva al trasporto <strong>di</strong> merci pericolose,<br />

con il miglioramento del<strong>la</strong> legge sul controllo tecnico. Nel 2002 si è allineata sulle norme in<br />

materia <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> guida e <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> riposo; ha inoltre ratificato <strong>la</strong> convenzione europea<br />

concernente i servizi internazionali occasionali <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> viaggiatori effettuati con<br />

INTERBUS. La Lettonia deve tuttavia continuare a migliorare l’accesso al mercato dei<br />

trasporti, <strong>la</strong> determinazione delle tariffe, l’armonizzazione fiscale, <strong>la</strong> sicurezza, l’ambiente, <strong>la</strong><br />

legis<strong>la</strong>zione sociale. L’amministrazione, inoltre, deve essere ulteriormente potenziata; occorre<br />

chiarire <strong>la</strong> struttura dell’organico e il ruolo svolto dal Ministero dei Trasporti.<br />

Uno dei problemi più gran<strong>di</strong> che ostaco<strong>la</strong> lo sviluppo del <strong>sistema</strong> logistico dei<br />

trasporti è legato al confine orientale con <strong>la</strong> Russia, in Estonia e Lettonia. Uno stesso<br />

varco è utilizzato per tutti i tipi <strong>di</strong> veicoli, l’attraversamento del confine può richiedere anche<br />

molte ore; i controlli russi sono spesso molto rigi<strong>di</strong>, specialmente per quanto riguarda le<br />

norme sanitarie e veterinarie.<br />

Anche in <strong>Lituania</strong> <strong>la</strong> maggior parte dei progressi registrati concernono il trasporto <strong>di</strong> merci<br />

pericolose su strada, grazie all’adozione <strong>di</strong> decreti ministeriali sulle procedure <strong>di</strong> formazione<br />

dei conducenti e sui requisiti tecnici dei veicoli. Nel 2001 ha ratificato l’accordo INTERBUS;<br />

tra il 2001 e il 2002 l’allineamento legis<strong>la</strong>tivo all’acquis ha compiuto progressi, ma resta da<br />

rafforzare <strong>la</strong> capacità amministrativa e l’attuazione del<strong>la</strong> normativa sociale.<br />

25


Principali arterie viarie su strada<br />

Fonte:UNEP<br />

26


TRASPORTO FERROVIARIO<br />

<strong>Il</strong> trasporto ferroviario è caratterizzato da un lento processo <strong>di</strong> riorganizzazione, da una<br />

bassa qualità strutturale, da un’offerta non equilibrata <strong>di</strong> infrastrutture sul territorio, dal<strong>la</strong><br />

mancanza <strong>di</strong> interfunzionalità tra i <strong>di</strong>fferenti sistemi ferroviari nazionali (<strong>di</strong>fferenze<br />

nei sistemi elettrici, <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zione, <strong>di</strong>fferenti misure delle ferrovie stesse). I problemi<br />

principali sono: l’ammortamento fisico delle infrastrutture, <strong>la</strong> povertà delle connessioni con il<br />

resto dell’Europa, specialmente attraverso <strong>la</strong> Polonia, l’insufficiente sviluppo delle linee<br />

elettriche.<br />

In Estonia è stato completato nel 2001 il processo <strong>di</strong> privatizzazione delle ferrovie e procede<br />

<strong>la</strong> riorganizzazione dell’amministrazione, ma è opportuno completare <strong>la</strong> sud<strong>di</strong>visione delle<br />

mansioni e deve ancora essere garantita l’in<strong>di</strong>pendenza delle funzioni <strong>di</strong> ripartizione delle<br />

capacità e <strong>di</strong> tariffazione.<br />

In Lettonia il settore è in continua ristrutturazione, ha cominciato ad aprirsi al<strong>la</strong> concorrenza<br />

a seguito del ri<strong>la</strong>scio, a due società private, <strong>di</strong> licenze per il trasporto <strong>di</strong> merci. Nell’ottobre<br />

2000 è stata adottata una legge che ha istituito un’autorità <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione per i<br />

trasporti ferroviari; nel 2002 è stato creato un operatore separato per il trasporto interno <strong>di</strong><br />

passeggeri, <strong>la</strong> filiale “Treni passeggeri”, nel quadro del<strong>la</strong> ristrutturazione del<strong>la</strong> S.p.A.<br />

“Ferrovie lettoni”. L’acquis re<strong>la</strong>tivo all’interoperabilità deve ancora essere recepito e deve<br />

essere mo<strong>di</strong>ficata <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione sulle tariffe, le sovvenzioni e il <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>scio delle<br />

licenze.<br />

In <strong>Lituania</strong> nel 2000 il governo ha adottato una rego<strong>la</strong>mentazione sul<strong>la</strong> riorganizzazione e<br />

liberalizzazione delle ferrovie; per rendere i trasporti più red<strong>di</strong>tizi e competitivi occorre<br />

rafforzare le capacità dell’Ispezione nazionale e delle altre amministrazioni competenti nel<br />

settore. <strong>Il</strong> recepimento dell’acquis deve essere completato per quanto riguarda <strong>la</strong><br />

separazione strutturale tra i responsabili dell’infrastruttura e l’operatore.<br />

27


Linee ferroviarie nei paesi baltici<br />

Fonte: Thorsten Büker<br />

La situazione delle infrastrutture si presenta piuttosto critica: le aree <strong>di</strong> frontiera tra <strong>la</strong><br />

Lettonia e <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong>, infatti, sono tra le poche che appaiono ben servite, insieme ai due<br />

28


estremi geografici dei tre Stati baltici, il nord dell’Estonia e il sud del<strong>la</strong> <strong>Lituania</strong>, al confine con<br />

<strong>la</strong> Polonia. La gran parte del territorio vede una bassa densità <strong>di</strong> linee ferroviarie, anche<br />

all’interno delle province delle capitali.<br />

TRASPORTO MARITTIMO<br />

<strong>Il</strong> trasporto marittimo costituisce un importante mezzo <strong>di</strong> trasporto internazionale, anche se è<br />

ancora dominato dai bisogni del commercio russo; il settore riceve <strong>di</strong>screti<br />

investimenti dai governi e dalle compagnie private, soprattutto perché è una fonte cospicua<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e <strong>la</strong>voro.<br />

In Estonia esiste una legge-quadro per <strong>la</strong> determinazione delle regole e delle con<strong>di</strong>zioni per il<br />

ri<strong>la</strong>scio, <strong>la</strong> sospensione o il ritiro dei permessi <strong>di</strong> gestione agli impren<strong>di</strong>tori che forniscono<br />

servizi corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> costruzione, al<strong>la</strong> fabbricazione, al<strong>la</strong> riparazione, alle prove e al controllo<br />

delle navi. Nel 2000 sono stati adottati degli emendamenti che autorizzano le navi <strong>di</strong> uno<br />

Stato membro dell’UE a effettuare servizi <strong>di</strong> trasporto marittimo fra porti estoni, su basi <strong>di</strong><br />

reciprocità. Nel <strong>di</strong>cembre 2001 il Paese ha aderito al<strong>la</strong> convenzione dell’Organizzazione<br />

Marittima Internazionale (OMI) riguardante le facilitazioni al traffico marittimo internazionale;<br />

deve però rafforzarsi in tema <strong>di</strong> sicurezza e impegnarsi per far <strong>di</strong>minuire il tasso <strong>di</strong><br />

immobilizzazione delle navi sottoposte ad ispezione.<br />

La Lettonia ha ratificato tutte le convenzioni dell’OMI e ha già allineato parzialmente o<br />

integralmente le <strong>di</strong>sposizioni nel settore del<strong>la</strong> sicurezza; deve tuttavia essere completata<br />

l’adozione del <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> gestione del traffico marittimo, il <strong>sistema</strong> sulle<br />

attrezzature navali e dei battelli da pesca. Per quanto riguarda <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione sul<strong>la</strong><br />

navigazione interna, le autorità lettoni competenti hanno deciso <strong>di</strong> non recepir<strong>la</strong>, perché<br />

considerano che, in linea <strong>di</strong> principio, si tratta <strong>di</strong> vie non utilizzabili per <strong>la</strong> navigazione.<br />

Nel 2000 il Par<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> ha adottato <strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong> sicurezza marittima che,<br />

riguardo al porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>peida, intende garantire <strong>la</strong> libera concorrenza e <strong>la</strong> parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

commerciali per tutti gli operatori economici. Sono stati anche ri<strong>la</strong>sciati decreti ministeriali sul<br />

piano nazionale <strong>di</strong> emergenza in caso <strong>di</strong> riversamento <strong>di</strong> idrocarburi in mare, sul<strong>la</strong><br />

manutenzione delle apparecchiature e dei mezzi tecnici delle navi, sul trasporto <strong>di</strong> passeggeri<br />

e bagagli e sulle <strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive al ri<strong>la</strong>scio dei <strong>di</strong>plomi marittimi e ai certificati <strong>di</strong> qualifica<br />

professionale. <strong>Il</strong> Paese ha inoltre ratificato le convenzioni internazionali sull’agevo<strong>la</strong>zione del<br />

traffico marittimo, sul<strong>la</strong> responsabilità civile e sull’istituzione <strong>di</strong> un fondo internazionale <strong>di</strong><br />

indennizzo per i danni dovuti all’inquinamento. Nel 2001 è stata creata l’amministrazione per<br />

<strong>la</strong> sicurezza dei trasporti marittimi; nel 2002 il governo ha approvato <strong>la</strong> “Strategia Lituana <strong>di</strong><br />

<strong>Sviluppo</strong> del<strong>la</strong> Navigazione Marittima”, che mira ad introdurre un approccio vasto e globale<br />

nel settore.<br />

In riferimento al trasporto fluviale, esiste un co<strong>di</strong>ce a cui è stato aggiunto nel 2000 un<br />

supplemento, che <strong>di</strong>sciplina l’accesso ai battelli stranieri alle vie navigabili interne del Paese;<br />

sono state anche adottate <strong>di</strong>sposizioni sui requisiti tecnici minimi e sullo sfruttamento tecnico<br />

dei battelli per <strong>la</strong> navigazione interna.<br />

29


Fonte: Baltic Gateway<br />

Progetto Baltic Gateway<br />

Negli ultimi anni, il trasporto <strong>di</strong> passeggeri e beni si è incrementato moltissimo nell’area<br />

baltica. Le infrastrutture in essere non sono assolutamente sufficienti a gestire<br />

adeguatamente tale traffico in modo efficiente e sostenibile. A questo proposito sono<br />

intervenute <strong>di</strong>verse organizzazioni del settore per cooperare in vista <strong>di</strong> un miglioramento<br />

dei trasporti nell’area. Da tale è nato il progetto Baltic Gateway che ha lo scopo <strong>di</strong><br />

sviluppare una strategia comune ed integrata per realizzare un <strong>sistema</strong> dei trasporti e dei<br />

re<strong>la</strong>tivi servizi <strong>di</strong> alta qualità che connetta in modo efficiente e sostenibile Paesi baltici,<br />

Scan<strong>di</strong>navia, Russia, Europa nord-occidentale, Ucraina, Bielorussia ed Asia.<br />

l progetto coinvolge 38 organizzazioni che appartengono a sette Stati, l’ente capofi<strong>la</strong> è<br />

Region Blekinge. I <strong>la</strong>vori sono iniziati nel 2003 e dovrebbero terminare entro <strong>la</strong> fine<br />

del2006. La strategia pianificata comprende un rafforzamento del trasporto intermodale.<br />

30


TRASPORTI AEREI<br />

Nel settore dei trasporti aerei le Repubbliche Baltiche sono <strong>di</strong>ventate membri delle Autorità<br />

aeronautiche Comuni dell’Aviazione (JAA), un organismo del<strong>la</strong> Conferenza dell’Aviazione<br />

Civile Europea (ECAC) che promuove <strong>la</strong> cooperazione nello sviluppo <strong>di</strong> standard e procedure<br />

comuni nel rego<strong>la</strong>mentare <strong>la</strong> sicurezza aerea; sono invece in corso i negoziati per l’adesione<br />

all’EUROCONTROL, l’Organizzazione Europea per <strong>la</strong> Sicurezza del Traffico Aereo.<br />

In Estonia è stato adottato il “Piano Nazionale <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> dell’Aviazione per il 2000-2006”,<br />

che si concentra sull’allineamento comunitario. Sono stati pubblicati rego<strong>la</strong>menti che<br />

stabiliscono le regole per il ri<strong>la</strong>scio e il ritiro delle licenze, dei certificati <strong>di</strong> trasportatore aereo<br />

e dei servizi <strong>di</strong> navigazione aerea, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>scio delle licenze <strong>di</strong> costruzione,<br />

fabbricazione e gestione degli apparecchi, le esigenze in materia <strong>di</strong> navigabilità e in materia<br />

<strong>di</strong> ambiente per gli aerei a reazione, le <strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive all’uso dello spazio aereo estone e<br />

alle gestione del traffico aereo. E’ stato inoltre avviato un processo legis<strong>la</strong>tivo per l’istituzione<br />

<strong>di</strong> un organismo in<strong>di</strong>pendente incaricato delle indagini sugli incidenti.<br />

La <strong>Lituania</strong> ha istituito nel 2000 un’autorità per l’aviazione civile incaricata dei servizi<br />

commerciali del<strong>la</strong> navigazione e dell’ispettorato per <strong>la</strong> sorveglianza del<strong>la</strong> sicurezza dei voli.<br />

Nel 2002 il Paese ha approvato una serie <strong>di</strong> norme sulle inchieste in materia <strong>di</strong> incidenti ed<br />

inconvenienti dell’aviazione; a livello tecnico sono stati adottati decreti ministeriali re<strong>la</strong>tivi alle<br />

norme sull’abilitazione <strong>di</strong> periti, sull’immatrico<strong>la</strong>zione e sulle in<strong>di</strong>cazioni sul<strong>la</strong> carlinga degli<br />

aeromobili civili. <strong>Il</strong> governo ha anche approvato <strong>la</strong> privatizzazione del vettore nazionale<br />

Lithuanian Airlines.<br />

31


Traffico aereo<br />

Fonte: ESPON database<br />

32


3.4 TELECOMUNICAZIONI<br />

La <strong>di</strong>sponibilità dell’informazione è <strong>di</strong>ventata, nel contesto del<strong>la</strong> globalizzazione, una delle<br />

forze trainanti dell’economia e, quin<strong>di</strong>, del<strong>la</strong> competitività territoriale. Di conseguenza, le<br />

infrastrutture e le tecnologie connesse al<strong>la</strong> società dell’informazione hanno ora<br />

un’importanza strategica, simile a quel<strong>la</strong> delle convenzionali infrastrutture dei trasporti.<br />

I telefoni cellu<strong>la</strong>ri, che 15 anni fa quasi non esistevano, ora sono ovunque; Internet fornisce<br />

un flusso ininterrotto <strong>di</strong> informazioni on line. Grazie ai sistemi <strong>di</strong>gitali ad alta capacità che<br />

mettono in contatto <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>otelevisiva e delle telecomunicazioni, si può scegliere tra<br />

una varietà impressionante <strong>di</strong> programmi e servizi.<br />

La rivoluzione delle comunicazioni è alimentata dalle tecnologie e dalle forze del mercato; è<br />

importante che i meccanismi con cui queste operano assicurino benefici ai citta<strong>di</strong>ni e alle<br />

aziende. Una delle priorità è prevenire <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> un ulteriore “<strong>di</strong>vario <strong>di</strong>gitale” tra le<br />

regioni ricche e quelle più povere; queste ultime spesso sono le zone periferiche, con minori<br />

possibilità <strong>di</strong> accesso ai nuovi servizi e con minore peso e potere all’interno del<strong>la</strong> nuova<br />

società dell’informazione.<br />

<strong>Il</strong> <strong>la</strong>to negativo è costituito dal fatto che lo sviluppo delle ICT (Information and<br />

Communication Technologies) avviene in un contesto globale, dove spesso gli input a livello<br />

locale rimangono nel<strong>la</strong> marginalità; l’atteggiamento prevalente è ancora quello del<strong>la</strong><br />

competizione tra regioni, città e istituzioni, e non quello del<strong>la</strong> cooperazione per <strong>la</strong> costruzione<br />

sul territorio <strong>di</strong> capacità.<br />

Nelle Repubbliche Baltiche <strong>la</strong> densità delle linee telefoniche varia dalle 20 alle 30 connessioni<br />

or<strong>di</strong>narie su 100 abitanti, con notevoli <strong>di</strong>sparità regionali (in Estonia e Lettonia<br />

partico<strong>la</strong>rmente forti) a favore delle aree urbanizzate, e un processo incompleto <strong>di</strong><br />

ammodernamento del<strong>la</strong> rete fissa e <strong>di</strong> riequilibrio dei prezzi. <strong>Il</strong> mercato del<strong>la</strong> telefonia<br />

mobile, penetrato nell’economia dei tre Paesi con una crescita tra le più rapide in Europa, è<br />

stato liberalizzato e le reti fisse sono state da poco liberate dal monopolio statale.<br />

Anche se negli Stati baltici ci saranno notevoli investimenti nelle infrastrutture tecnologiche,<br />

sembra ci sia una spinta troppo debole e una comprensione insufficiente delle politiche<br />

rivolte al settore. L’ostacolo, in realtà, non è rappresentato dalle infrastrutture stesse, ma<br />

dalle attitu<strong>di</strong>ni mentali, che devono adattarsi se si vuole giocare un ruolo significativo nel<strong>la</strong><br />

società dell’informazione; anche le barriere linguistiche rendono <strong>di</strong>fficoltosa <strong>la</strong> partecipazione<br />

del<strong>la</strong> società civile e delle piccole imprese nell’uso <strong>di</strong> internet e dell’ e-commerce.<br />

ESTONIA<br />

Sistema telefonico: investimenti stranieri (joint ventures) hanno <strong>la</strong>rgamente<br />

contribuito a migliorare i servizi, costituiti da una rete a fibre ottiche trasmette<br />

<strong>di</strong>gitalmente il traffico telefonico, televisivo, ra<strong>di</strong>ofonico;<br />

nazionale: alta qualità del<strong>la</strong> voce, dei dati e dei servizi internet, <strong>di</strong>sponibili su tutto il<br />

territorio;<br />

internazionale: cavi a fibre ottiche per <strong>la</strong> Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a, Svezia, Lettonia,<br />

Russia . Due commutatori internazionali sono situati a Tallin.<br />

Linee telefoniche in uso: 475,000 (nel 2002)<br />

Telefoni cellu<strong>la</strong>ri: 881,000 (nel 2002)<br />

Stazioni ra<strong>di</strong>o: AM 0, FM 98, a onde corte 0<br />

Stazioni televisive: 3<br />

Postazioni internet: 82,142 (nel 2004)<br />

Utenti internet: 444,000 (nel 2002)<br />

In Estonia <strong>la</strong> privatizzazione e l’ammodernamento delle strutture nel settore delle<br />

telecomunicazioni sono a buon punto; già nel 1999 è stata <strong>la</strong>nciata una vasta offerta<br />

pubblica delle azioni sul mercato internazionale. La produttività del settore del<strong>la</strong> telefonia<br />

fissa ha registrato una rapida crescita e il ramo del<strong>la</strong> telefonia mobile è in espansione: nel<br />

33


2002 il tasso <strong>di</strong> penetrazione dei servizi pubblici ha raggiunto il 54% e il Paese conta tre<br />

operatori GSM.<br />

La legge sul<strong>la</strong> trasmissione via cavo (1999) <strong>di</strong>sciplina l’abolizione delle restrizioni al<strong>la</strong><br />

fornitura <strong>di</strong> tali servizi e control<strong>la</strong> le partecipazioni incrociate tra reti <strong>di</strong> telecomunicazioni e<br />

reti via cavo.<br />

I servizi postali sono stati già derego<strong>la</strong>mentati; ai sensi del<strong>la</strong> legge adottata nel 2001 sarà<br />

ri<strong>la</strong>sciata una licenza che autorizza <strong>la</strong> prestazione del servizio postale universale soltanto a un<br />

operatore che applica tariffe uniformi su tutto il territorio estone.<br />

Nel campo del<strong>la</strong> ricerca e dello sviluppo tecnologico, <strong>la</strong> strategia definita dall’Estonia per<br />

il periodo 2002-2006 serve a preparare piani <strong>di</strong> azione annuali in materia <strong>di</strong> ricerca, sviluppo<br />

e innovazione; <strong>la</strong> quota destinata al settore è stata aumentata e dovrebbe raggiungere entro<br />

il 2006 l’1,5%.<br />

<strong>Il</strong> Paese ha continuato <strong>la</strong> realizzazione del programma d’informatizzazione delle scuole<br />

(“Tiger Leap”), volto ad estendere a tutti gli istituti sco<strong>la</strong>stici l’uso dell’informatica e l’accesso<br />

a Internet, nonché l’informatizzazione delle strutture amministrative. Si sono tuttavia<br />

registrati alcuni ritar<strong>di</strong> a causa <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> accesso a linee telefoniche <strong>di</strong> qualità in alcune<br />

aree iso<strong>la</strong>te e a causa <strong>di</strong> restrizioni <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio. Tra i Paesi dell’Europa centrale ed orientale<br />

l’Estonia registra <strong>la</strong> maggiore penetrazione <strong>di</strong> Internet.<br />

LETTONIA<br />

Sistema telefonico: generalmente inadeguato, ma in via <strong>di</strong> modernizzazione per<br />

procurarsi un’idoneità in<strong>di</strong>pendente dal commutatore <strong>di</strong> Mosca;<br />

nazionale: recente espansione del tratto principale delle connessioni<br />

urbane, dei centralini rurali e dei sistemi <strong>di</strong> telefonia mobile;<br />

internazionale: connessioni internazionali sono ora <strong>di</strong>sponibili via cavo,<br />

con una stazione terrestre satellitare a Riga.<br />

Linee telefoniche in uso: 653,900 (nel 2003).<br />

Telefoni cellu<strong>la</strong>ri: 1,219,600 (nel 2003).<br />

Stazioni ra<strong>di</strong>o: AM 8, FM 56, a onda corta 1.<br />

Stazioni televisive: 44<br />

Postazioni internet: 51,758 ( nel 2004).<br />

Utenti internet: 936,000 (nel 2003).<br />

Nel settore delle telecomunicazioni, <strong>la</strong> nuova legge adottata nel 2001 fornisce il quadro<br />

giuri<strong>di</strong>co in cui si inserisce <strong>la</strong> liberalizzazione completa del mercato. In partico<strong>la</strong>re, ha portato<br />

nel 2003 al<strong>la</strong> scadenza dei <strong>di</strong>ritti esclusivi in materia <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> servizi sul<strong>la</strong> rete fissa <strong>di</strong><br />

Lattelekom, l’operatore nazionale monopolista. La penetrazione del<strong>la</strong> rete fissa è pari al 32%<br />

ed è stabilizzata a questo livello; il tasso <strong>di</strong> accesso dei servizi <strong>di</strong> telefonia mobile è del 30%,<br />

vi sono due operatori GSM ma le licenze UMTS non sono ancora state concesse.<br />

E’ stato istituito un comitato tecnico <strong>di</strong> normalizzazione per il settore delle telecomunicazioni,<br />

incaricato <strong>di</strong> applicare le norme europee e garantire l’interoperabilità delle reti. Per<br />

conformarsi al<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione dell’UE, bisognerà assicurare che le competenze degli organi <strong>di</strong><br />

controllo e quelle degli operatori siano chiaramente <strong>di</strong>stinte; occorrono, inoltre, sostanziali<br />

investimenti in infrastrutture e impianti per uniformarli agli standard UE.<br />

Nel settore dei servizi postali <strong>la</strong> Lettonia deve continuare ad allineare <strong>la</strong> propria normativa<br />

riguardo a parecchi servizi.<br />

Per quanto concerne <strong>la</strong> ricerca e lo sviluppo tecnologico, il Paese ha approvato in<strong>di</strong>rizzi<br />

prioritari in campo scientifico per il finanziamento del<strong>la</strong> ricerca fondamentale ed applicata<br />

nel periodo 2002-2005. Questi orientamenti riguardano le tecnologie dell’informazione, <strong>la</strong><br />

sintesi organica e <strong>la</strong> biome<strong>di</strong>cina, <strong>la</strong> scienza dei materiali, <strong>la</strong> silvicoltura e le tecnologie del<br />

legno. Le spese destinate al<strong>la</strong> ricerca restano però molto modeste in percentuale del PIL, e<br />

devono aumentare per avvicinarsi al<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> spesa dell’Unione Europea.<br />

34


Sono stati avviati due programmi, uno sull’applicazione delle tecnologie dell’informazione al<br />

settore dell’istruzione e l’altro sull’informatizzazione del <strong>sistema</strong> sco<strong>la</strong>stico, oltre al<br />

programma nazionale <strong>di</strong> informatica (piano 1999-2005). Dal 2003 tutte le infrastrutture del<br />

settore, sia <strong>di</strong> istruzione generale che <strong>di</strong> formazione professionale, devono <strong>di</strong>sporre per legge<br />

<strong>di</strong> un <strong>la</strong>boratorio <strong>di</strong> informatica, sono collegate ad una rete comune e hanno accesso a<br />

internet. E’ stato inoltre attualizzato il programma lettone per il piano d’azione e-Europe+,<br />

che intende accelerare il processo <strong>di</strong> riforma delle economie dei Paesi can<strong>di</strong>dati, grazie al<br />

ricorso alle nuove tecnologie. Lo scopo è quello <strong>di</strong> integrare il concetto <strong>di</strong> e-Latvia,<br />

destinato a far si che tutte le fasce del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione partecipino attivamente allo sviluppo<br />

del<strong>la</strong> società dell’informazione.<br />

LITUANIA<br />

Sistema telefonico: in via <strong>di</strong> modernizzazione per una maggiore fruibilità<br />

residenziale e una migliore idoneità internazionale.<br />

nazionale: recente cab<strong>la</strong>ggio a fibre ottiche interurbano; i centralini rurali<br />

sono in espansione e in miglioramento; telefonia mobile e accesso<br />

internet instal<strong>la</strong>ti.<br />

internazionale: connessioni terrestri per <strong>la</strong> Polonia e <strong>la</strong> Lettonia, maggiori<br />

connessioni con <strong>la</strong> Danimarca, <strong>la</strong> Svezia e <strong>la</strong> Norvegia attraverso cavi<br />

sottomarini.<br />

Linee telefoniche in uso: 824,200 (nel 2003).<br />

Telefoni cellu<strong>la</strong>ri: 2,169,900 (nel 2003).<br />

Stazioni ra<strong>di</strong>o: AM 29, FM 142, a onda corta 1.<br />

Stazioni televisive: 27.<br />

Postazioni internet: 67,769 (nel 2004).<br />

Utenti internet: 695,700 (nel 2003).<br />

Dal <strong>di</strong>cembre 2002, <strong>la</strong> legge sulle telecomunicazioni ha introdotto in <strong>Lituania</strong> <strong>la</strong><br />

liberalizzazione del mercato, portando via al<strong>la</strong> società nazionale Lietuvos Telekomas<br />

l’esclusiva sui servizi come unico operatore <strong>di</strong> telefonia fissa. La legge precisa anche le<br />

funzioni dell’Autorità <strong>di</strong> Rego<strong>la</strong>mentazione delle Comunicazioni (ARC) e semplifica l’accesso al<br />

mercato. La capacità amministrativa dell’ARC non è però sufficiente ad attuare e far<br />

rispettare <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione necessaria per conformarsi all’acquis comunitario; occorrono anche<br />

maggiori risorse per trattare in maniera efficace e in<strong>di</strong>pendente gli aspetti economici e<br />

giuri<strong>di</strong>ci del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione.<br />

<strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> penetrazione del<strong>la</strong> rete fissa raggiunge il 34%, quello del<strong>la</strong> telefonia mobile il<br />

30%. Esistono tre operatori GSM ma le licenze UMTS non sono ancora state ri<strong>la</strong>sciate.<br />

L’impresa pubblica <strong>di</strong> posta lituana, Lietuvos Pastas, gode <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti esclusivi per <strong>la</strong> raccolta<br />

e <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuziona dei prodotti e dei pagamenti postali; anche le capacità amministrative <strong>di</strong><br />

questo settore devono essere migliorate, con un aumento <strong>di</strong> organico e una formazione<br />

adeguata.<br />

Nel settore del<strong>la</strong> ricerca e dello sviluppo tecnologico è stata adottata nel 2000 una legge<br />

sull’istruzione superiore che <strong>di</strong>sciplina l’attività <strong>di</strong> ricerca; l’anno seguente il governo ha<br />

approvato un piano <strong>di</strong> ristrutturazione delle istituzioni pubbliche dell’insegnamento scientifico<br />

e superiore.<br />

Nel 2002 sono stati compiuti progressi nel rafforzamento del<strong>la</strong> cooperazione tra gli istituti <strong>di</strong><br />

ricerca e sviluppo e le PMI¸<strong>la</strong> comunità accademica e le imprese hanno esaminato in modo<br />

approfon<strong>di</strong>to il nuovo documento strategico sui parchi scientifici e tecnologici. E’ iniziata a<br />

Vilnius <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un nuovo parco scientifico e tecnologico “IT Versiorai” ed è stato<br />

inoltre firmato un memorandum sul<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un altro polo tecnologico a Kaunas.<br />

La <strong>Lituania</strong> deve comunque aumentare <strong>la</strong> spesa interna lorda e quel<strong>la</strong> del settore privato;<br />

deve dotarsi <strong>di</strong> una legis<strong>la</strong>zione favorevole al<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> imprese ad alta<br />

tecnologia per attirare gli investimenti esteri.<br />

35


3.5 ENERGIA<br />

<strong>Il</strong> mercato energetico è molto cambiato durante gli ultimi anni. <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong><br />

derego<strong>la</strong>mentazione dei mercati nazionali ri<strong>la</strong>ncia l’importanza del commercio <strong>di</strong> elettricità e<br />

gas all’interno del nuovo mercato unico; <strong>la</strong> partecipazione all’interscambio fa <strong>di</strong>minuire <strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>pendenza da un singolo fornitore e aiuta ad ottimizzare l’uso delle comuni risorse<br />

energetiche. La decentralizzazione e <strong>la</strong> liberalizzazione del mercato elettrico probabilmente<br />

intensificherà l’utilizzo <strong>di</strong> carburanti locali e, <strong>di</strong> conseguenza, richiederà misure più specifiche<br />

<strong>di</strong> pianificazione territoriale.<br />

La domanda energetica è in continua crescita e aumenterà del 20% nei prossimi trent’anni,<br />

così come l’uso <strong>di</strong> energia rinnovabile (probabilmente del 70%), <strong>di</strong> gas naturale (del 100%) e<br />

si ridurrà invece l’utilizzo <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> fossili del 60%.<br />

Secondo lo scenario preparato dall’Agenda 21, <strong>la</strong> strategia per lo sviluppo del settore<br />

energetico nei paesi baltici riguarda il risparmio <strong>di</strong> energia attraverso <strong>la</strong> cooperazione<br />

internazionale attorno al Mar Baltico, con partico<strong>la</strong>re riguardo al<strong>la</strong> produzione e al<br />

commercio del<strong>la</strong> risorsa. La produzione combinata <strong>di</strong> calore ed elettricità (CPH) può far<br />

risparmiare circa il 20-30% <strong>di</strong> energia; poiché <strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> elettricità durante l’estate non<br />

può essere sod<strong>di</strong>sfatta con il CPH, e in inverno <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> CPH eccede <strong>la</strong> domanda,<br />

questo significa far funzionare il CPH e l’energia idrica a fasi alterne: il CPH in inverno e<br />

l’energia idrica nei mesi estivi. Questa strategia non solo mira al risparmio energetico, ma<br />

riduce anche i rischi <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> acqua nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà. <strong>Il</strong> prerequisito tecnico<br />

principale per questa metodologia è <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> scambiare elettricità in grosse quantità<br />

tra i Paesi del Nord (energia idrica) e gli Stati Baltici (CPH).<br />

Nel febbraio del 2000 Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> hanno deciso <strong>di</strong> istituire un mercato<br />

comune dell’elettricità e <strong>di</strong> stabilire collegamenti tra i tre paesi attraverso una rete <strong>di</strong><br />

trasporti; si tratta <strong>di</strong> un’importante misura per il mercato interno dell’energia. Nel maggio<br />

2000, inoltre, i governi dell’Estonia e del<strong>la</strong> Lettonia hanno firmato un accordo <strong>di</strong><br />

cooperazione fra Esti Energia e Latvenergo, le due compagnie statali operanti nel settore.<br />

ESTONIA<br />

Nonostante gli sforzi fatti nel settore energetico, l'Estonia resta fortemente tributaria del suo<br />

principale combustibile locale, gli scisti bituminosi, che sono strettamente legati al<strong>la</strong><br />

situazione del<strong>la</strong> sicurezza dell'approvvigionamento <strong>di</strong> energia. il governo estone ha<br />

adottato, nel marzo 2001, <strong>la</strong> legge re<strong>la</strong>tiva agli stock minimi combustibili, che fissa le norme<br />

per <strong>di</strong>sciplinare <strong>la</strong> costituzione degli stock petroliferi richiesti dall'acquis comunitario e<br />

stabilisce un calendario per raggiungere il livello minimo nel 2010.<br />

Per il mercato interno dell'energia, <strong>la</strong> ristrutturazione del settore degli scisti bituminosi<br />

continua, ma il processo <strong>di</strong> privatizzazione del settore del<strong>la</strong> produzione dell'elettricità, a<br />

partire da questa sostanza, rischia <strong>di</strong> generare contrad<strong>di</strong>zioni in materia <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong><br />

mercato nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione comunitaria. Un ulteriore problema è costituito dal<strong>la</strong> percentuale<br />

elevata <strong>di</strong> carburanti illeciti sul mercato dei combustibili liqui<strong>di</strong>.<br />

L'Estonia ha ottenuto un periodo <strong>di</strong> transizione, che scadrà al<strong>la</strong> fine del 2008, per applicare le<br />

<strong>di</strong>sposizioni europee sull'apertura del mercato. Si rende opportuno potenziare l'Ispettorato<br />

del mercato dell'energia, in partico<strong>la</strong>re per quanto riguarda <strong>la</strong> sua in<strong>di</strong>pendenza, tenuto<br />

conto del conflitto <strong>di</strong> interessi che potrebbe insorgere per il fatto che lo Stato è proprietario<br />

dell'Esti Energy e che l'Ispettorato <strong>di</strong>pende dal ministero delle Finanze.<br />

Anche se il Paese non produce energia servendosi <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> energia nucleare, i suoi impianti<br />

suscitano tuttavia preoccupazioni sul piano ra<strong>di</strong>ologico. Possiede due impianti <strong>di</strong> deposito <strong>di</strong><br />

residui ra<strong>di</strong>oattivi, uno è stato spostato e l'altro chiuso; esistono piani <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> questi<br />

residui verso Pal<strong>di</strong>ski. L'Estonia è quin<strong>di</strong> sempre interessata alle misure re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> sicurezza<br />

nucleare e dovrebbe tenere conto delle raccomandazioni pertinenti del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del<br />

36


Consiglio, adottata nel giugno 2001, che riguarda <strong>la</strong> sicurezza nucleare nel contesto<br />

dell'al<strong>la</strong>rgamento.<br />

LETTONIA<br />

Nel settembre 1997, il governo lettone ha adottato un programma nazionale per l'energia<br />

(che avrà termine nel 2020) e un pacchetto <strong>di</strong> politiche in materia <strong>di</strong> elettricità e<br />

riscaldamento che si prefigge <strong>di</strong> incrementare <strong>la</strong> concorrenza nel settore e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare <strong>la</strong><br />

tariffazione, l'accesso <strong>di</strong> terzi alle reti, <strong>la</strong> pianificazione delle emergenze, <strong>la</strong> conservazione e <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> dell'ambiente. Nel novembre 1999 le autorità hanno definito una politica energetica<br />

globale, re<strong>la</strong>tiva all'elettricità e al riscaldamento, che prevede una <strong>di</strong>versificazione delle fonti<br />

<strong>di</strong> energia.<br />

Per quanto concerne <strong>la</strong> sicurezza dell'approvvigionamento, e più partico<strong>la</strong>rmente le<br />

scorte <strong>di</strong> petrolio, <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> Lettonia e le scorte non rispettano ancora l'acquis<br />

comunitario. Nel febbraio 2000 il governo ha adottato un documento strategico sul<strong>la</strong><br />

costituzione delle scorte <strong>di</strong> petrolio, stimando che sarebbe stato necessario un periodo<br />

compreso tra i 10 e i 25 anni per costituire le scorte necessarie, prevedendo anche <strong>la</strong><br />

partecipazione del settore privato. Nel<strong>la</strong> prospettiva del<strong>la</strong> competitività<br />

del mercato interno, il ministro dell'economia ha accettato, nel novembre 2000, il<br />

programma <strong>di</strong> ristrutturazione dell'impresa pubblica <strong>di</strong> produzione d'energia, Latvenergo. La<br />

nuova autorità, <strong>la</strong> Commissione <strong>di</strong> Rego<strong>la</strong>mentazione dei Servizi pubblici, <strong>di</strong>ventata operativa<br />

nel settembre 2001, mira a separare le funzioni <strong>di</strong> e<strong>la</strong>borazione e controllo delle politiche<br />

energetiche dalle funzioni <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione. Ciò nonostante le strutture amministrative<br />

esistenti devono essere potenziate e le <strong>di</strong>storsioni <strong>di</strong> prezzo nel mercato del gas e<br />

dell’energia elettrica devono essere abolite. Nel 2002 è stata adottata una normativa che<br />

promuove l'utilizzazione delle fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile e <strong>la</strong> produzione nazionale<br />

energetica, negli impianti <strong>di</strong> produzione combinata <strong>di</strong> calore e <strong>di</strong> elettricità. In materia <strong>di</strong><br />

energia nucleare, l'unico reattore nucleare <strong>di</strong> ricerca in Lettonia, situato a Sa<strong>la</strong>spils, è stato<br />

chiuso nel 1998. Nel 2001 lo Stato ha organizzato un centro <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oprotezione che è<br />

responsabile del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza e del controllo nel settore del<strong>la</strong> ra<strong>di</strong>oprotezione e del<strong>la</strong> sicurezza<br />

nucleare; <strong>la</strong> Lettonia ha inoltre compiuto progressi nel<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> soluzioni per <strong>la</strong> gestione<br />

del combustibile usato proveniente dal reattore <strong>di</strong> ricerca scientifica e dai rifiuti ra<strong>di</strong>oattivi.<br />

LITUANIA<br />

Nonostante i piani <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione per tutto il settore, <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> resta fortemente<br />

<strong>di</strong>pendente dal<strong>la</strong> Russia per l'approvvigionamento energetico (in partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> petrolio, gas<br />

ed energia nucleare). <strong>Il</strong> Paese ha concluso un accordo che garantisce una seconda fonte<br />

russa <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>di</strong> una raffineria e che mira ad una privatizzazione<br />

complementare; questo accordo dovrebbe migliorare <strong>la</strong> sicurezza dell'approvvigionamento<br />

ma bisognerebbe stabilire un piano <strong>di</strong> finanziamento in questo settore.<br />

La <strong>Lituania</strong> sta procedendo ad un'apertura progressiva del mercato e <strong>la</strong> liberalizzazione totale<br />

dovrebbe aver luogo a partire dal 2010; nel 2003 il 26% del mercato dell'elettricità e l'80%<br />

<strong>di</strong> quello del gas erano aperti al<strong>la</strong> concorrenza. È stata istituita <strong>la</strong> Commissione nazionale <strong>di</strong><br />

controllo dei prezzi e dell'energia, autorità <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione destinata al controllo dei<br />

mercati del gas e dell'elettricità che funziona correttamente ma deve ancora essere<br />

rafforzata.<br />

Nel settore dell'energia nucleare, <strong>la</strong> partnership per l'adesione in<strong>di</strong>ca come priorità a<br />

breve termine lo stabilimento <strong>di</strong> una strategia globale a lungo termine per l'energia e un<br />

piano <strong>di</strong> arresto definitivo del<strong>la</strong> centrale nucleare <strong>di</strong> Ignalina.<br />

37


3.6. Politiche e programmi europei <strong>di</strong> sviluppo<br />

Le reti TEN<br />

L’Unione Europea ha pianificato una strategia <strong>di</strong> azione coor<strong>di</strong>nata per sviluppare<br />

collegamenti funzionali in Europa rispetto a tre settori fondamentali: trasporti,<br />

telecomunicazioni ed energia. <strong>Il</strong> Trattato <strong>di</strong> Maastricht (1992) ha riconosciuto l'importanza<br />

del<strong>la</strong> creazione delle Reti Transeuropee (Trans-European Network) nei suddetti settori,<br />

ma un vero impulso politico al<strong>la</strong> loro creazione è venuto nel giugno 1993, in occasione del<br />

Consiglio europeo <strong>di</strong> Copenaghen. Da allora, l'Unione Europea ha definito gli orientamenti<br />

comunitari per i tre tipi <strong>di</strong> Reti Transeuropee. I maggiori ostacoli al<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> tali<br />

infrastrutture derivano principalmente dall'insufficienza dei mezzi <strong>di</strong>sponibili e dal<strong>la</strong> mancanza<br />

<strong>di</strong> volontà politica rispetto all'impegno necessario; il carattere transfrontaliero e <strong>la</strong> necessità<br />

<strong>di</strong> superare barriere naturali aumentano ulteriormente le <strong>di</strong>fficoltà dell'opera.<br />

L'al<strong>la</strong>rgamento agli otto paesi dell'Europa centrale ed orientale, a Cipro e a Malta rafforza<br />

l'importanza delle TEN: dal 1° maggio 2004 <strong>la</strong> superficie e <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione dell'Unione sono<br />

aumentate del 20%, ma <strong>la</strong> sua ricchezza (in termini <strong>di</strong> PIL) solo del 5%. Coprendo tutto il<br />

territorio dell'UE al<strong>la</strong>rgata, le Reti Transeuropee dovranno contribuire a favorire uno<br />

sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio.<br />

<strong>Il</strong> costo totale delle sole reti <strong>di</strong> trasporto è valutato 400 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. È evidente che i<br />

finanziamenti pubblici sono insufficienti per coprire tutte le spese; per questo motivo l'Unione<br />

cerca <strong>di</strong> coinvolgere sempre più il settore privato nel finanziamento delle reti, promovendo i<br />

partenariati pubblico/privati.<br />

TRASPORTI<br />

La politica comunitaria dei trasporti riunisce strategie ed iniziative che riguardano<br />

aspetti sostanziali delle infrastrutture dei trasporti come, ad esempio, trasporto intermodale e<br />

tariffazione delle reti viarie.<br />

Nel <strong>di</strong>cembre 1992, <strong>la</strong> Commissione ha presentato un Libro bianco su "Lo sviluppo futuro<br />

del<strong>la</strong> politica comune dei trasporti", nel quale essa si impegna a promuovere le reti<br />

transeuropee dei trasporti (Trans-European Network- Transportation– TEN-T)<br />

favorendo l’interconnessione (i collegamenti tra gli Stati membri) e l'interoperabilità tra le<br />

reti, tenendo conto allo stesso tempo delle esigenze <strong>di</strong> protezione ambientale. L'obiettivo<br />

globale <strong>di</strong> questa politica è <strong>di</strong> trasformare le singole reti nazionali in una rete unica <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensione europea, eliminando le strozzature e aggiungendo i tratti mancanti. L'accento<br />

viene posto decisamente sulle soluzioni <strong>di</strong> sostituzione dei trasporti su terra: l'80% degli<br />

investimenti sono destinati al<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> linee ferroviarie e il 9% ai collegamenti<br />

ferrovia-strada. La Rete Transeuropea <strong>di</strong> trasporto comprende le infrastrutture (strade,<br />

ferrovie, vie navigabili, porti, aeroporti, mezzi <strong>di</strong> navigazione, piattaforme intermodali, pipelines<br />

<strong>di</strong> prodotti) e i servizi necessari al funzionamento <strong>di</strong> queste infrastrutture. Le priorità<br />

dell'azione riguardano: l'attuazione dei collegamenti necessari per agevo<strong>la</strong>re il trasporto; il<br />

potenziamento dell'efficacia delle infrastrutture esistenti; l'attuazione dell'interoperabilità<br />

degli elementi del<strong>la</strong> rete; l'integrazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione ambientale nel<strong>la</strong> rete.<br />

Nell'aprile 2004 <strong>la</strong> Commissione ha mo<strong>di</strong>ficato gli orientamenti comunitari per <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong><br />

integrare le reti dei nuovi Stati membri e ha redatto un elenco <strong>di</strong> 30 progetti prioritari da<br />

avviare per il 2010; tra questi, quelli che riguardano da vicino gli Stati baltici sono l’asse<br />

ferroviario Rail Baltica (Varsavia-Kaunas-Riga-Tallinn-Helsinki) e l’autostrada del mare<br />

Mar Baltico.<br />

In base ad un rego<strong>la</strong>mento del 1995 è prevista <strong>la</strong> concessione <strong>di</strong> un contributo<br />

finanziario comunitario a favore <strong>di</strong> progetti nel settore delle reti transeuropee <strong>di</strong><br />

infrastrutture <strong>di</strong> trasporto, <strong>di</strong> energia e <strong>di</strong> telecomunicazioni, che non può superare<br />

complessivamente il 10% del costo totale dell’investimento. La decisione <strong>di</strong> attribuzione del<br />

contributo tiene conto del<strong>la</strong> maturità del progetto, dell’effetto <strong>di</strong> stimolo sui finanziamenti<br />

38


pubblici e privati, del<strong>la</strong> soli<strong>di</strong>tà del<strong>la</strong> struttura finanziaria dei progetti, degli effetti<br />

socioeconomici <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti (in partico<strong>la</strong>re sull’occupazione), dell’impatto ambientale.<br />

<strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> Valutazione dei Bisogni delle Infrastrutture <strong>di</strong> Trasporto TINA (Transport<br />

Infrastructure Needs Assessment) ha il compito <strong>di</strong> trasferire i principi, gli obiettivi e i<br />

criteri, già delineati per <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> Reti Transeuropee nell’Unione, nei territori dei nuovi<br />

Stati membri. L’intenzione è quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> dare inizio allo sviluppo <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> trasporto<br />

multimodale, da realizzarsi nell’orizzonte temporale del 2015, che possa avere riferimento in<br />

un GIS (Geographical Information System) che colleghi le informazioni economiche,<br />

geografiche, <strong>di</strong> traffico. Le priorità vengono date al rafforzamento dell’interoperabilità, al<strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>minuzione dei tempi <strong>di</strong> spostamento, all’aumento delle capacità; il tutto in un contesto che<br />

cerca <strong>di</strong> dare un senso <strong>di</strong> continuità lungo i confini fra Stati.<br />

<strong>Il</strong> processo prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> componenti ad<strong>di</strong>zionali, necessari allo sviluppo del<strong>la</strong><br />

rete: collegamenti (ferrovie, strade, acque interne) e no<strong>di</strong> (aeroporti, porti, terminali, etc.),<br />

gestione del traffico e delle reti, infrastrutture logistiche, strutture <strong>di</strong> trasporto intermodale.<br />

<strong>Il</strong> principale obiettivo del<strong>la</strong> politica del<strong>la</strong> Commissione in materia <strong>di</strong> tariffazione delle<br />

infrastrutture è che, in ogni modo <strong>di</strong> trasporto, le tasse e le imposte possano variare in<br />

modo da riflettere il costo imputabile alle <strong>di</strong>fferenze dei livelli <strong>di</strong> inquinamento, del<strong>la</strong> durata<br />

degli spostamenti, dell'ammontare dei danni causati e dei costi infrastrutturali; è richiesta<br />

l’applicazione del principio "chi inquina paga" e vengono forniti chiari incentivi fiscali per<br />

contribuire al<strong>la</strong> realizzazione degli obiettivi in materia <strong>di</strong> riduzione delle congestioni del<br />

traffico, <strong>di</strong> lotta all'inquinamento, <strong>di</strong> riequilibrio del<strong>la</strong> ripartizione tra i <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

trasporto.<br />

<strong>Il</strong> programma Marco Polo<br />

Altro programma re<strong>la</strong>tivo ai trasporti, il programma Marco Polo, è uno strumento finanziario<br />

che mira a ridurre <strong>la</strong> congestione del<strong>la</strong> rete stradale e a migliorare le prestazioni ambientali<br />

dell'intero <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto, trasferendo una parte del traffico merci dal<strong>la</strong> strada verso <strong>la</strong><br />

navigazione marittima a corto raggio, <strong>la</strong> ferrovia e <strong>la</strong> navigazione interna, rafforzando in<br />

questo modo il trasporto intermodale.<br />

TELECOMUNICAZIONI<br />

La politica comunitaria in materia <strong>di</strong> telecomunicazioni prevede <strong>di</strong> eliminare gli<br />

ostacoli al corretto funzionamento del mercato unico delle reti, dei servizi e delle<br />

apparecchiature <strong>di</strong> telecomunicazioni, <strong>di</strong> aprire i mercati esteri alle imprese comunitarie e <strong>di</strong><br />

mettere a <strong>di</strong>sposizione dei citta<strong>di</strong>ni e delle imprese dell'Unione europea servizi moderni e<br />

<strong>di</strong>sponibili ovunque. Gli obiettivi debbono essere conseguiti con l'armonizzazione delle norme<br />

e delle con<strong>di</strong>zioni per le offerte <strong>di</strong> servizio, con <strong>la</strong> liberalizzazione dei mercati dei terminali,<br />

dei servizi e delle reti e con l'adozione dei necessari strumenti normativi.<br />

Per garantire che tutti possano beneficiare del<strong>la</strong> società dell'informazione, <strong>la</strong> Commissione ha<br />

avviato alcuni programmi per ottimizzare l'accesso ad Internet, favorire lo sviluppo <strong>di</strong><br />

contenuti <strong>di</strong> qualità elevata nel rispetto del retaggio linguistico e culturale europeo, e<br />

consentire alle imprese <strong>di</strong> svolgere un ruolo guida nel costante sviluppo <strong>di</strong> applicazioni<br />

telematiche multime<strong>di</strong>ali, contribuendo all’incremento del<strong>la</strong> produttività e del<strong>la</strong> competitività,<br />

al<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> nuovi posti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro e al rafforzamento dello spirito impren<strong>di</strong>toriale.<br />

L'iniziativa e-Europe ha contribuito a conferire al settore un rinnovato s<strong>la</strong>ncio, finalizzato a<br />

mettere i vantaggi del<strong>la</strong> società dell'informazione al<strong>la</strong> portata <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni dell'Unione e<br />

<strong>di</strong> tutte le imprese europee, in partico<strong>la</strong>re delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese (PMI), basandosi<br />

sulle politiche esistenti a livello europeo e nazionale e, <strong>la</strong>ddove necessario, sostenendole e<br />

completandole.<br />

39


3.7. I CORRIDOI PANEUROPEI<br />

All’interno delle reti TEN-T nasce il concetto <strong>di</strong> corridoio paneuropeo con una forte<br />

connotazione <strong>di</strong> carattere geopolitico. Dopo il crollo del muro <strong>di</strong> Berlino, <strong>la</strong> frattura provocata<br />

dal<strong>la</strong> dominazione del comunismo sovietico poteva essere superata solo attraverso <strong>la</strong><br />

creazione <strong>di</strong> robusti meccanismi <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> tra l'Europa occidentale e l'Europa<br />

orientale, in una prospettiva euroasiatica. Questi meccanismi erano fondati sul<strong>la</strong><br />

multimodalità delle vie <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> (ferrovie, strade, porti, terminali per container,<br />

autostrade telematiche, gasdotti e oleodotti) e <strong>di</strong> ciò che viene trasportato (merci, persone,<br />

idee, fonti energetiche e bits).<br />

Per impulso e sotto <strong>la</strong> guida delle istituzioni comunitarie, <strong>la</strong> prima conferenza paneuropea sui<br />

trasporti <strong>di</strong> Praga (1991) ha gettato le basi del progetto nelle sue linee generali; <strong>la</strong> seconda<br />

conferenza <strong>di</strong> Creta (1994) ha definito i primi nove corridoi; <strong>la</strong> terza conferenza <strong>di</strong> Helsinki<br />

(1997) ha in<strong>di</strong>viduato il decimo corridoio. Inoltre, a Helsinki sono state decise estensioni ai<br />

progetti iniziali, su <strong>di</strong> uno schema a rete, per collegare al tracciato dei corridoi veri e propri le<br />

aree che gravitano attorno agli assi <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>. La via Baltica (corridoio 1); i<br />

collegamenti tra Germania, Ucraina e Russia, attraverso <strong>la</strong> Polonia (corridoi 2 e 3); i corridoi<br />

balcanici, che partono dal<strong>la</strong> Germania (corridoio 4, fino ad Istanbul), dall’Austria (corridoio<br />

10) e dall’Italia (corridoio 5, con vari settori paralleli, anche fino a Kiev); il congiungimento<br />

tra i corridoi 1, 2, 3 e 5, attraverso <strong>la</strong> Polonia, <strong>la</strong> Repubblica ceca e <strong>la</strong> Slovacchia (corridoio<br />

6); <strong>la</strong> via fluviale del Danubio, sempre attraverso l’area balcanica, dal<strong>la</strong> Germania al Mar<br />

Nero (corridoio 7); le ramificazioni, dall’Europa settentrionale, Russia compresa, ai paesi<br />

balcanici (corridoio 9).<br />

Tracciati Ovest-Est, dunque, ma soprattutto Nord-Sud, che sul<strong>la</strong> carta formano un<br />

reticolo denso e perfettamente integrato, con intersezioni ripetute che fungono da punto <strong>di</strong><br />

scambio, tuttavia con ostacoli <strong>di</strong> natura amministrativa (i confini tra Stati non membri<br />

dell’UE), <strong>di</strong> natura geografica, <strong>di</strong> natura storico-economica (<strong>la</strong> profonda arretratezza delle<br />

dotazioni iniziali <strong>di</strong> alcuni paesi).<br />

Gli Stati coinvolti in ogni singolo corridoio firmano un Protocollo d’intesa, formano un<br />

Comitato d’in<strong>di</strong>rizzo, in<strong>di</strong>viduano un paese guida che ha il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare tutte le<br />

iniziative tese al<strong>la</strong> realizzazione dei progetti concordati. Si tratta <strong>di</strong> progetti che riaprono<br />

<strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> rese inservibili dal<strong>la</strong> Guerra fredda e partono da infrastrutture già<br />

esistenti, progetti che per <strong>la</strong> maggior parte sono partiti dal nul<strong>la</strong> e sono ancora alle fasi<br />

preliminari <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Soprattutto sono programmi che, oltre che dai finanziamenti europei,<br />

<strong>di</strong>pendono dalle capacità dei singoli Stati <strong>di</strong> mobilitare risorse e <strong>di</strong> creare <strong>la</strong> cornice politicoamministrativa<br />

necessaria ad attirare gli investimenti, anche privati. I corridoi paneuropei<br />

hanno dunque <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> ripristinate i collegamenti tra Est e Ovest in quanto tasselli più<br />

vistosi del più ampio ed ambizioso progetto re<strong>la</strong>tivo al network paneuropeo dei trasporti.<br />

Corridoio I - 995 km (445 km stradali; 550 km ferroviari)<br />

Helsinki Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a<br />

Tallinn Estonia<br />

Riga Lettonia<br />

Kaunas<br />

K<strong>la</strong>ipeda<br />

Varsavia<br />

Gdansk<br />

<strong>Lituania</strong><br />

Polonia<br />

40


Kaliningrad Russia<br />

41


Corridoio IX - 6500 km (strade, ferrovie, porti)<br />

Helsinki Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a<br />

Vyborg<br />

St Pietroburgo<br />

Pskov<br />

Mosca<br />

Kaliningrad<br />

Kiev<br />

Ljubasevka<br />

Odessa<br />

Russia<br />

Ucraina<br />

Chisinau Moldova<br />

Bucarest Romania<br />

Vilnius<br />

Kaunas<br />

K<strong>la</strong>ipeda<br />

<strong>Lituania</strong><br />

Minsk Bielorussia<br />

Alexandroupolis Grecia<br />

Dimitrovgrad<br />

Ormenio<br />

Bulgaria<br />

43


3.8 PROGETTI INFRASTRUTTURALI<br />

Tra i principali progetti <strong>di</strong> opere pubbliche inseriti nell’ampio contesto dei corridoi europei,<br />

vanno menzionati in partico<strong>la</strong>re due rami del corridoio I, quello denominato Via Baltica che<br />

collega <strong>la</strong> Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a al<strong>la</strong> Polonia (Helsinki-Tallinn-Riga-Kaunas-Varsavia), e <strong>la</strong> Via Anseatica<br />

(Riga-Kaliningrad-Danzica).<br />

I maggiori progetti riguardanti l’Estonia sono: <strong>la</strong> riabilitazione del<strong>la</strong> rete stradale lungo <strong>la</strong> Via<br />

Baltica, <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettrica, l’estensione al Paese<br />

del progetto dell’oleodotto dal<strong>la</strong> Svezia al<strong>la</strong> Polonia, l’adeguamento delle strutture <strong>di</strong> fornitura<br />

dell’acqua potabile, a livello regionale e comunale, ai requisiti <strong>di</strong> qualità europea.<br />

La Lettonia ha pianificato l’attuazione dei seguenti programmi infrastrutturali: il<br />

collegamento dei porti <strong>di</strong> Ventspils, Riga e Liepaja ai corridoi <strong>di</strong> trasporto europeo<br />

n° 1, 2 e 9; l’ammodernamento delle ferrovie, in partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione est-ovest; lo<br />

sviluppo dei servizi idrici <strong>di</strong> Riga, Jelgava, Ventspils e <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>ciotto centri minori; <strong>la</strong><br />

costruzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> rifiuti pericolosi e <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> gestione degli<br />

stessi; <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un nuovo ponte per l’attraversamento del fiume Daugava; lo<br />

sviluppo delle infrastrutture delle zone economiche speciali annesse ai porti.<br />

La <strong>Lituania</strong> ha in cantiere <strong>la</strong>vori pubblici sul<strong>la</strong> rete stradale e autostradale per un valore <strong>di</strong><br />

circa 250 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>la</strong> modernizzazione del<strong>la</strong> rete ferroviaria per un valore <strong>di</strong> circa 150<br />

milioni <strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> energetica, per <strong>la</strong> prevista unificazione delle reti elettriche con<br />

<strong>la</strong> Polonia, per altri 150 milioni <strong>di</strong> euro. Numerosi sono inoltre i progetti a livello regionale e<br />

municipale, quali <strong>la</strong> riqualificazione del<strong>la</strong> rete idrica del<strong>la</strong> capitale e il consolidamento delle<br />

strutture del porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeida.<br />

<strong>Il</strong> progetto più rilevante è quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> chiusura del<strong>la</strong> centrale nucleare <strong>di</strong><br />

Ignalina, per <strong>la</strong> quale è stata concordata <strong>la</strong> data definitiva nel 2009, e si sta valutando il<br />

volume degli aiuti comunitari necessari (attorno ai 2,3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro). Si tratta <strong>di</strong> un<br />

progetto <strong>di</strong> potenziale interesse per l’Italia, tenuto conto del Know how posseduto dall’Enea<br />

in materia <strong>di</strong> decommissioning delle centrali nucleari. <strong>Il</strong> 12 gennaio del 2005 è stato firmato<br />

un contratto <strong>di</strong> 92,7 milioni <strong>di</strong> euro, finanziato dal Fondo Internazionale <strong>di</strong> Supporto allo<br />

Smantel<strong>la</strong>mento amministrato dal<strong>la</strong> Banca Europea per <strong>la</strong> Ricostruzione e lo <strong>Sviluppo</strong>, tra <strong>la</strong><br />

centrale nucleare <strong>di</strong> Ignalina e il Consorzio tedesco GNS-RWE NUKEM; il contratto prevede <strong>la</strong><br />

costruzione <strong>di</strong> un’infrastruttura per lo stoccaggio <strong>di</strong> materiale nucleare.<br />

Un settore che viene finanziato dai fon<strong>di</strong> europei è quello immobiliare e delle<br />

costruzioni, dall’e<strong>di</strong>lizia popo<strong>la</strong>re a quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> lusso (in partico<strong>la</strong>r modo lungo <strong>la</strong> costa <strong>di</strong><br />

Tallinn), dalle ristrutturazioni agli ammodernamenti. L’UE ha messo a <strong>di</strong>sposizione, per <strong>la</strong><br />

città <strong>di</strong> Riga, <strong>di</strong>eci miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro per <strong>la</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> 5200 appartamenti non in rego<strong>la</strong><br />

con le <strong>di</strong>sposizioni ambientali per il risparmio energetico; altri fon<strong>di</strong> per <strong>la</strong> riqualificazione<br />

del<strong>la</strong> vecchia capitale lituana Kaunas e del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda.<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> rigenerazione urbana, un nuovo impulso <strong>di</strong> recente riguarda <strong>la</strong><br />

riqualificazione dei waterfront, infatti ad oggi i porti <strong>di</strong> Riga e Tallinn e le vecchie zone<br />

portuali a<strong>di</strong>acenti sono in uno stato <strong>di</strong> degrado, e costituiscono un’opportunità <strong>di</strong><br />

investimento non in<strong>di</strong>fferente.<br />

46


Capitolo quarto<br />

LE OPPORTUNITA’ D’INVESTIMENTO PER LE PMI<br />

LAZIALI<br />

4.1 ANALISI DEL TERRITORIO E DEL TESSUTO PRODUTTIVO<br />

DEL LAZIO NEL SETTORE DELLA LOGISTICA<br />

Un’attenta osservazione del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> trasporti che collega un territorio con il resto del mondo<br />

può chiarirne <strong>la</strong> posizione sia rispetto ad alcune comuni problematiche o<strong>di</strong>erne che nei<br />

confronti dei paesi/territori partner.<br />

<strong>Il</strong> nostro <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto internazionale appare carente sotto certi aspetti e molto<br />

sviluppato sotto altri. E’ sempre più in<strong>di</strong>spensabile creare un <strong>di</strong>alogo tra produzione e<br />

<strong>logistica</strong> che possa servire ai seguenti scopi:<br />

- invertire <strong>la</strong> deleteria abitu<strong>di</strong>ne che vede, in molti casi, le aziende produttrici optare per <strong>la</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta “franco fabbrica” aprendo così <strong>la</strong> strada a una competizione selvaggia tra gli<br />

operatori, orientata soltanto al<strong>la</strong> ricerca del vettore con tariffe più basse, a tutto scapito del<strong>la</strong><br />

sicurezza e del<strong>la</strong> qualità del trasporto;<br />

- conservare <strong>la</strong> competitività dei nostri <strong>di</strong>stretti industriali, autentico punto <strong>di</strong> forza<br />

dell’economia del Paese, attraverso un efficiente <strong>sistema</strong> logistico che consenta loro <strong>di</strong><br />

internazionalizzarsi.<br />

In quest’ottica, sarebbe importante sig<strong>la</strong>re una sorta <strong>di</strong> patto produttivo tra imprese <strong>di</strong><br />

produzione e imprese <strong>di</strong> trasporti, che possa, da una parte, contrastare <strong>la</strong> tendenza delle<br />

prime a rimanere confinate in nicchie commerciali e, dall’altra, permetta alle seconde <strong>di</strong><br />

ottimizzare il rapporto con <strong>la</strong> committenza per evitare eventuali <strong>di</strong>seconomie.<br />

Per mantenere il vantaggio che le imprese <strong>la</strong>ziali hanno su altri paesi produttori è<br />

in<strong>di</strong>spensabile un <strong>sistema</strong> integrato che tenga conto del<strong>la</strong> pianificazione delle infrastrutture<br />

sul territorio e dell’interconnessione tra le modalità <strong>di</strong>sponibili. Questo compito non può che<br />

essere affrontato da una <strong>logistica</strong> <strong>di</strong> eccellenza con imprese <strong>di</strong> trasporto che si trasformano<br />

in centri logistici tecnologici, ed imprese meccaniche che applicano <strong>la</strong> movimentazione e <strong>la</strong><br />

gestione automatizzata dei magazzini.<br />

La competizione va vinta attraverso una nuova strategia focalizzata sull’innovazione <strong>di</strong><br />

prodotto e servizio e sull’essere piattaforma <strong>di</strong>stributiva per l’Europa, grazie anche ai<br />

vantaggi territoriali che <strong>la</strong> posizione centrale dell’Italia, e in partico<strong>la</strong>re del <strong>Lazio</strong>, offre nel<br />

Me<strong>di</strong>terraneo. La sfida sarà quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> dar vita ad una nuova industria del<strong>la</strong> mobilità che si<br />

affianchi all’industria <strong>di</strong> trasformazione.<br />

La <strong>logistica</strong> ha ormai assunto un’importanza primaria, tanto più se si riferisce al modello <strong>di</strong><br />

sviluppo dell’economia <strong>di</strong> filiera. Non si par<strong>la</strong> solo ed esclusivamente <strong>di</strong> infrastrutture, ma <strong>di</strong><br />

una vera e propria politica industriale per <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> che necessita <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione delle best<br />

practices e l’intensificazione <strong>di</strong> processi formativi mirati. Nel <strong>Lazio</strong> una vera supply chain non<br />

esiste ancora; <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> è a volte frammentaria ed i <strong>di</strong>versi attori non sempre si integrano<br />

fra loro. La strada migliore è quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> specializzazione, vale a <strong>di</strong>re fornire servizi a valore<br />

aggiunto perfettamente integrati con il processo produttivo del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>. Operazione<br />

preliminare è <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> nuovi strumenti finanziari de<strong>di</strong>cati al<strong>la</strong> <strong>logistica</strong>, più sofisticati <strong>di</strong><br />

quelli finora in essere ed assolutamente in<strong>di</strong>spensabili a operare su un mercato globale.<br />

47


4.2 INFRASTRUTTURE E LOGISTICA NEL LAZIO: INDAGINE<br />

SULLE AZIENDE LAZIALI DEL SETTORE<br />

Punto <strong>di</strong> incontro al tempo stesso strategico e nodale, Roma è servita dai centri multimodali<br />

(strada, ferrovia, aereo e combinato) <strong>di</strong> Tivoli e Fiumicino, ai quali va aggiunta una fitta rete<br />

stradale, autostradale, ferroviaria che <strong>la</strong> collega non solo ad altri territori del<strong>la</strong> provincia<br />

stessa, ma a tutto il resto del territorio nazionale.<br />

L'enorme sviluppo delle strutture <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> e dei trasporti - sostenuto attraverso un<br />

incremento sostanziale degli investimenti negli ultimi anni - consente al<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> situarsi<br />

al secondo posto per numero <strong>di</strong> imprese in Italia.<br />

Nel periodo 1998-2000 si registra una crescita sostanziale del numero <strong>di</strong> aziende: 2, 9<br />

imprese in più ogni 100 esistenti. <strong>Il</strong> livello <strong>di</strong> “mortalità impren<strong>di</strong>toriale” (4,1) è il più basso<br />

d'Italia. Dominano i settori del commercio e dei servizi.<br />

Di rilievo, inoltre, le aree industriali <strong>di</strong> Pomezia e Colleferro e quel<strong>la</strong> portuale <strong>di</strong><br />

Civitavecchia, realtà ormai consolidate e dunque sufficientemente autonome rispetto a<br />

Roma. Ma sono appena alcuni esempi <strong>di</strong> quanto esiste sul territorio del<strong>la</strong> provincia e <strong>di</strong><br />

quanto potrà svilupparsi nell’imme<strong>di</strong>ato futuro.<br />

Fulcro del segmento logistico del<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Viterbo è senza dubbio il Centro merci <strong>di</strong><br />

Orte. L'ex Interporto è al centro <strong>di</strong> una fase <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>ncio e valorizzazione per il ruolo derivante<br />

dal<strong>la</strong> sua essenziale posizione ferroviaria e stradale. <strong>Il</strong> Centro Merci <strong>di</strong> Orte risulta quin<strong>di</strong><br />

partico<strong>la</strong>rmente importante a livello regionale e nazionale, assumendo una considerevole<br />

funzione strategica come infrastruttura del cosiddetto corridoio pedemontano, perno<br />

d’una vasta area che abbraccia le province <strong>di</strong> Viterbo, Rieti e Terni. <strong>Il</strong> Centro è un rilevante<br />

punto <strong>di</strong> raccordo per il trasporto e lo stoccaggio delle merci e per il collegamento<br />

autostradale fra Civitavecchia (ed il porto), Viterbo, Rieti e Terni.<br />

E’ importante anche come collegamento con il sud e il nord Italia, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> linea<br />

ferroviaria Napoli – Roma – Bologna – Mi<strong>la</strong>no, e come al<strong>la</strong>cciamento con <strong>la</strong> costa<br />

adriatica attraverso il corridoio ferroviario Orte - Ancona.<br />

Notevole <strong>la</strong> rilevanza a livello logistico e turistico che può assumere anche l’Aeroporto per <strong>la</strong><br />

città, meta incessante <strong>di</strong> un flusso turistico nazionale ed internazionale. Per questi motivi lo<br />

scalo <strong>di</strong> Viterbo è al centro <strong>di</strong> importanti opere strutturali e d’investimento finalizzate al<br />

ri<strong>la</strong>ncio occupazionale e produttivo del<strong>la</strong> provincia.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista logistico, <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Rieti ruota intorno all’importante polo <strong>di</strong> Passo<br />

Corese-Fara Sabina. L’area vanta una posizione strategicamente invi<strong>di</strong>abile estendendosi<br />

nel<strong>la</strong> parte sud del<strong>la</strong> provincia, nelle strette vicinanze del<strong>la</strong> Strada Statale 4 Sa<strong>la</strong>ria, del<strong>la</strong> S.S.<br />

313 e dell’Autostrada A1. <strong>Il</strong> territorio, che gode d’un efficiente <strong>sistema</strong> viario e ferroviario, è<br />

fortemente attrattivo soprattutto per tutti quei segmenti a supporto inerenti <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> e <strong>la</strong><br />

movimentazione delle merci.<br />

Considerando che il polo <strong>di</strong> Passo Corese-Fara Sabina agisce in sinergia con l’asse Rieti-<br />

Cittaducale, ad alta concentrazione industriale e con una buona propensione all’export,<br />

l’agglomerato del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong> riveste un ruolo fondamentale per l’economia reatina e <strong>la</strong>ziale.<br />

<strong>Sviluppo</strong> e occupazione dell’area appaiono assicurati anche da due importanti fattori: <strong>la</strong><br />

vicinanza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> bacini industriali come quello romano, dei nuclei Mentana-<br />

Monterotondo e Tivoli-Guidonia, e una popo<strong>la</strong>zione residente giovane, garanzia d’un<br />

elevato ricambio generazionale e <strong>di</strong> un’ ampia <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> forza <strong>la</strong>voro qualificata.<br />

Rilevante punto <strong>di</strong> snodo <strong>di</strong> traffici regionali e nazionali, l’area <strong>logistica</strong> <strong>di</strong> Passo Corese è<br />

situata in una zona essenziale dal punto <strong>di</strong> vista infrastrutturale, ed è inserita nel più<br />

importante contesto industriale del<strong>la</strong> Provincia.<br />

Per <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Latina si possono in<strong>di</strong>viduare due principali sistemi territoriali, omogenei<br />

per storia, ma <strong>di</strong>versi per caratteristiche economiche: l’area Nord Pontina e l’area Sud<br />

Pontina. La prima a vocazione industriale, <strong>la</strong> seconda maggiormente turistica.<br />

48


<strong>Il</strong> nord del<strong>la</strong> provincia comprende i comuni che vanno da Aprilia a Terracina (lungo <strong>la</strong> fascia<br />

costiera), da Rocca Massima a Sonnino (all’interno, fino al confine con le province <strong>di</strong> Roma e<br />

Frosinone). Qui è sufficiente paragonare i dati re<strong>la</strong>tivi ai settori <strong>di</strong> attività con <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong><br />

Roma e con il resto <strong>di</strong> Italia per comprendere come l’industria sia un traino <strong>di</strong> assoluto<br />

rilievo. <strong>Il</strong> 29, 1 per cento contro il 19, 7 <strong>di</strong> Roma e il 31, 8 del<strong>la</strong> nazione.<br />

<strong>Il</strong> sud invece - che comprende i comuni che tra <strong>la</strong> costa ed il territorio interno si collocano tra<br />

Roma e Napoli – ha sempre avuto nel settore turistico il suo punto <strong>di</strong> forza. La costa, le<br />

bellezze artistico-culturali <strong>di</strong> pregio, i due parchi naturali fanno <strong>di</strong> questa porzione del<br />

territorio pontino e <strong>la</strong>ziale un luogo ambito da numerosi turisti in ogni periodo dell’anno.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong> l'area si presenta come un terreno ancora vergine. La nuova<br />

apertura delle imprese del frusinate al mercato internazionale e al trasporto <strong>di</strong> merci nel<br />

resto del territorio nazionale, rende necessario e urgente un nuovo sforzo per migliorare <strong>la</strong><br />

situazione.<br />

<strong>Il</strong> territorio si connota per <strong>la</strong> netta prevalenza <strong>di</strong> microimprese (uno o due addetti) e <strong>la</strong> scarsa<br />

incidenza delle imprese artigiane. Poco rilevanti le attività che erogano servizi alle imprese<br />

(4,4 per cento del totale).<br />

Un mondo impren<strong>di</strong>toriale puntiforme che ora guarda al mercato globale e ha bisogno <strong>di</strong> un<br />

raccordo logistico.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista delle infrastrutture <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Frosinone vanta un'ottima rete<br />

stradale: <strong>la</strong> sesta in Italia e <strong>la</strong> prima nel Centro. A questo proposito è interessante notare<br />

come <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione del<strong>la</strong> rete sul territorio abbia una buona continuità longitu<strong>di</strong>nale (Nord -<br />

Sud) a cui però non corrisponde una rete altrettanto <strong>di</strong>ffusa in <strong>di</strong>rezione trasversale (Est -<br />

Ovest). Ve detto comunque che <strong>la</strong> provincia si caratterizza per una buona complementarietà<br />

in quanto dotata <strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong> collegamenti: autostrade, superstrade, ferrovia.<br />

ALCUNE AZIENDE LAZIALI CHE OPERANO NEL SETTORE:<br />

AGENS<br />

Agenzia Confederale dei Trasporti e dei Servizi<br />

V. Appia Pignatelli , 5<br />

00178 Roma<br />

Tel. 06 51600571<br />

Fax 06 51600627<br />

e-mail: agens@agens.it<br />

ENAV S.P.A.<br />

Società nazionale per l’assistenza al volo<br />

Via Sa<strong>la</strong>ria, 716<br />

00138 Roma<br />

Tel. +39.06.81.66.1<br />

e-mail: re<strong>la</strong>zioniesterne@enav.it<br />

TSF<br />

Via Vito Giuseppe Ga<strong>la</strong>ti, 71<br />

Via dello Scalo Prenestino, 15<br />

Via del<strong>la</strong> Stazione Tusco<strong>la</strong>na, 104<br />

tel. 06 43624505<br />

www.tsf.it<br />

TAV SPA<br />

Via Mantova, 24<br />

00198 Roma<br />

tel. 06/852581<br />

fax. 06/85258324<br />

49


OMNIA EXPRESS<br />

Viale dello Scalo <strong>di</strong> S. Lorenzo, 16<br />

00185 Roma<br />

TEL. +39 06 49202309<br />

FAX +39 06 49202365<br />

e-mail: info@omniaexpress.it www.omniaexpress.it<br />

AISCAT<br />

Associazione Italiana Società Concessionaria Autostrade e Trafori<br />

Via Sardegna, 40<br />

00187 Roma<br />

TEL. (+39)064827941<br />

Fax. (+39)064746968<br />

www.aiscat.it<br />

ANITA<br />

Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici<br />

Via Oglio, 9<br />

Roma<br />

tel. 06/8550263<br />

Telefax 06/8554066<br />

e-mail: anita@anita.it<br />

ASSAEREO<br />

Associzione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo<br />

Via del<strong>la</strong> Corona Boreale, 86<br />

00054 Fiumicino - Roma<br />

Tel. 06/65002791<br />

Fax 06/65002793<br />

e-mail: assaereo@assaereo.it<br />

ASSTRA<br />

Associazione Trasporti<br />

Piazza Co<strong>la</strong> <strong>di</strong> Rienzo, 80 - 00192 Roma<br />

Tel. 06/68603.1<br />

Fax. 06/68603.555<br />

asstra@asstra.it<br />

CONSORZIO GRUPPO SERVIZI GENERALI<br />

Sede legale: piazza Ponte Lungo 11 Roma<br />

Sede amministrativa: via F. Antolisei 25 Roma<br />

Sito WEB: http://www.grupposervizigenerali.it<br />

Attivita': Azienda <strong>di</strong> Logistica<br />

INTERMINAL SRL<br />

Sede legale: via Lungomare Caboto 110<br />

Gaeta (LT)<br />

Sede amministrativa: via Sparanise 88<br />

Formia (LT)<br />

Tel. 0771/310077<br />

Fax 0771/470119<br />

Sito WEB: www.interminal.it<br />

Attivita': Terminalista Portuale, Silos, Magazzino Doganale, Deposito IVA, Azienda <strong>di</strong><br />

Logistica, Trasporto<br />

50


C.R.S.<br />

Cooperativa Romana Servizi<br />

Via San Luca 15<br />

00060 (ROMA)<br />

Tel. 3389405930<br />

Attività: Gestione completa del magazzino, ottimizzazione del <strong>la</strong>yout <strong>di</strong><br />

magazzino,smistamento e controllo a co<strong>di</strong>ce, stoccaggio, approntamento or<strong>di</strong>ni,<br />

carico/scarico, magazzinaggio,packaging, facchinaggio collettame, pulizie interni ed esterni,<br />

<strong>di</strong>stribuzione merci.<br />

CONSORZIO OMNIA SERVICE<br />

Via Appia Nuova 27<br />

00041 Albano Laziale (ROMA)<br />

Tel. 3389405930<br />

Attività: servizi globali, dal<strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta al<strong>la</strong> consegna<br />

PI.MS S.R.L<br />

Via casal del marmo,510<br />

00166 Roma (ROMA)<br />

Trasporti nazionali e internazionali refrigerati<br />

STANTE SRL<br />

Via Casal del Marmo,510<br />

00166 Roma (ROMA)<br />

Tel. 06934791<br />

Fax 0693479210<br />

Spe<strong>di</strong>zionieri Internazionali Cee ed Extra Cee<br />

TRANS ITALIA S.A.S.<br />

via Vado <strong>la</strong> Lena, 5<br />

03100 Frosinone<br />

Tel. 0775/294581-2<br />

Fax 0775/29171<br />

4.3 LE OPPORTUNITÀ NELLE REPUBBLICHE BALTICHE PER LE<br />

IMPRESE DEL LAZIO NEL SETTORE<br />

I Fon<strong>di</strong> Strutturali costituiscono lo strumento principale con cui l'Unione Europea persegue <strong>la</strong><br />

propria politica comunitaria <strong>di</strong> coesione economica e sociale tra le regioni degli Stati Membri.<br />

A <strong>di</strong>fferenza degli altri programmi europei, gestiti <strong>di</strong>rettamente da Bruxelles, i Fon<strong>di</strong><br />

Strutturali sono costituiti da fon<strong>di</strong> europei gestiti a livello nazionale dalle regioni o dai<br />

ministeri locali.<br />

La politica <strong>di</strong> coesione economica e sociale è stata ri<strong>di</strong>segnata, secondo mutate esigenze, in<br />

modo da adattarsi alle nuove politiche dell'Unione: crescita dell'occupazione e maggiore<br />

autonomia regionale nel contesto <strong>di</strong> un'Europa in al<strong>la</strong>rgamento. La politica <strong>di</strong> coesione ha<br />

quin<strong>di</strong> acquisito progressivamente importanza tra le politiche comunitarie: <strong>la</strong> promozione <strong>di</strong><br />

uno sviluppo bi<strong>la</strong>nciato tra le <strong>di</strong>verse regioni dell'Unione è fondamentale non solo ai fini del<strong>la</strong><br />

coesione economica e sociale, ma anche quale garanzia <strong>di</strong> stabilità macroeconomica e quale<br />

51


mezzo per incrementare il tasso <strong>di</strong> crescita dell'Unione e <strong>la</strong> sua competitività sullo scenario<br />

mon<strong>di</strong>ale.<br />

DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – LITUANIA<br />

Priorità 1 – <strong>Sviluppo</strong> dell’infrastruttura sociale ed economica<br />

Misura 1.1 Miglioramento dell’accessibilità e del<strong>la</strong> qualità del servizio delle<br />

infrastrutture <strong>di</strong> trasporto<br />

OBIETTIVI<br />

L’obiettivo generale del<strong>la</strong> misura è quello <strong>di</strong> creare un unico <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto moderno, i<br />

cui parametri tecnici e qualità dei servizi corrispondano al livello dei Paesi dell’Unione<br />

Europea e che sia integrato nel <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto europeo, in modo da garantire<br />

con<strong>di</strong>zioni favorevoli per lo sviluppo dell’economia lituana nel suo insieme.<br />

Obiettivi specifici:<br />

- migliorare <strong>la</strong> situazione del traffico sulle strade, aumentare <strong>la</strong> sicurezza, <strong>di</strong>minuire l’impatto<br />

ambientale negativo.<br />

- migliorare l’efficienza delle ferrovie, promuovere il trasporto ferroviario <strong>di</strong> merci e passeggeri<br />

adeguandone <strong>la</strong> qualità dei servizi annessi.<br />

- aumentare il flusso <strong>di</strong> merci e passeggeri nel K<strong>la</strong>ipeda State Seaport, per stabilire un unico<br />

<strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto fluviale.<br />

- aumentare <strong>la</strong> sicurezza negli aeroporti internazionali e nei voli.<br />

- sviluppare il trasporto multimodale in <strong>Lituania</strong>.<br />

CONTENUTI<br />

La strategia a lungo termine sullo sviluppo dei trasporti mira allo sviluppo <strong>di</strong> un moderno<br />

<strong>sistema</strong> multimodale per il 2015. Questa misura dà supporto al<strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> merci<br />

e passeggeri nel breve e me<strong>di</strong>o periodo investendo nelle infrastrutture del trasporto stradale,<br />

ferroviario e marittimo, così come nei settori strettamente corre<strong>la</strong>ti. Per quanto riguarda il<br />

meccanismo <strong>di</strong> controllo del trasporto stradale, il Rego<strong>la</strong>mento comunitario 3821/98 prevede<br />

l’introduzione del <strong>sistema</strong> tachigrafo <strong>di</strong>gitale in <strong>Lituania</strong>, che abbia gli stessi standard<br />

operativi in tutti i Paesi europei, in modo da assicurare effettivi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> guida e riposo e<br />

migliorare <strong>la</strong> sicurezza stradale.<br />

La modernizzazione delle strade andrà incontro ad un ulteriore passo in avanti, attraverso lo<br />

sviluppo <strong>di</strong> singoli <strong>di</strong>stretti, il miglioramento dei collegamenti tra i <strong>di</strong>stretti amministrativi,<br />

industriali, d’affari, agricoli e turistici, e facendo si che <strong>la</strong> rete stradale sod<strong>di</strong>sfi i crescenti<br />

bisogni del traffico e, attraverso i parametri tecnici, raggiunga gli standard internazionali. Si<br />

pianifica l’introduzione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> protezione ambientale, per ridurre gli<br />

impatti negativi e gli incidenti sulle strade principali, nazionali e regionali. La riduzione del<strong>la</strong><br />

congestione del trasporto e il miglioramento del<strong>la</strong> gestione del traffico nelle strade urbane<br />

saranno raggiunte con <strong>la</strong> ricostruzione delle strade, dei passaggi, delle intersezioni<br />

multilivello e sotterranee, l’introduzione <strong>di</strong> moderni sistemi <strong>di</strong> controllo del traffico e altre<br />

misure all’interno del settore del trasporto pubblico.<br />

Lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie garantirà un traffico rego<strong>la</strong>re e sicuro, l’aumento<br />

del<strong>la</strong> velocità dei treni e un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> gestione del traffico ferroviario moderno e<br />

centralizzato. <strong>Il</strong> miglioramento del trasporto dei passeggeri viene effettuato con <strong>la</strong><br />

ricostruzione <strong>di</strong> terminali ferroviari, il rinnovamento del<strong>la</strong> sovrastruttura e l’adattamento ai<br />

bisogni dei passeggeri <strong>di</strong>sabili. L’incremento del<strong>la</strong> sicurezza e <strong>la</strong> riduzione dell’inquinamento<br />

saranno ottenute con l’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> controllo e monitoraggio.<br />

I tratti ferroviari all’interno del K<strong>la</strong>ipeda State Seaport saranno ricostruiti per sviluppare<br />

l’interazione del trasporto marittimo e terrestre.<br />

Lo sviluppo delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto acquatico incrementerà <strong>la</strong> qualità dei servizi dei<br />

passeggeri nel porto e svilupperà il turismo marittimo. Per il 2006 dovrebbe essere terminata<br />

l’instal<strong>la</strong>zione dell’ infrastruttura del terminal crocieristico: <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> spazi per<br />

52


l’accoglienza delle navi, <strong>di</strong> hall <strong>di</strong> attesa per i passeggeri, assicurando uguali opportunità per<br />

tutti gli operatori.<br />

Per stabilire un unico sistemo viario acquatico da Kaunas a K<strong>la</strong>ipeda si prevede un<br />

adattamento delle infrastrutture ai bisogni del trasporto <strong>di</strong> merci e passeggeri, includendo <strong>la</strong><br />

costruzione <strong>di</strong> pi<strong>la</strong>stri, strade <strong>di</strong> accesso e aree <strong>di</strong> parcheggio. In questo ambito il territorio <strong>di</strong><br />

Nemunas River è <strong>di</strong> interesse internazionale ed è inclusa nel<strong>la</strong> rete TEN-T, ma il costo totale<br />

<strong>di</strong> tutti i progetti è inferiore ai 10 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Le infrastrutture degli aeroporti lituani saranno modernizzate anche a favore del<strong>la</strong> sicurezza<br />

dell’equipaggio e del<strong>la</strong> qualità dei servizi ai passeggeri, ed allineate agli standard<br />

internazionali.<br />

Una delle misure per l’implementazione <strong>di</strong> questa priorità è lo sviluppo <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong><br />

trasporto per <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> dei centri industriali amministrativi , utilizzando <strong>la</strong> capacità dei<br />

corridoi I e IX e il porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda per il mercato europeo. Grande attenzione è data allo<br />

sviluppo dei trasporti sostenibili, sfruttando al massimo le infrastrutture <strong>di</strong>sponibili <strong>di</strong> separati<br />

modalità <strong>di</strong> trasporto, così come allo sviluppo <strong>di</strong> collegamenti stradali e ferroviari con <strong>la</strong> rete<br />

TEN-T e l’infrastruttura del porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda.<br />

I progetti nel settore dei trasporti sono tecnicamente complessi e <strong>la</strong> loro preparazione e<br />

implementazione richiederà un periodo lungo. Sarà prestata una notevole considerazione al<strong>la</strong><br />

preparazione del<strong>la</strong> documentazione tecnica dei progetti nel settore dei trasporti. Questo<br />

aumenterà le probabilità <strong>di</strong> ricevere fon<strong>di</strong> ad<strong>di</strong>zionali per completare <strong>la</strong> necessaria<br />

infrastruttura <strong>di</strong> trasporto.<br />

Prossimamente verranno svolti rilevanti stu<strong>di</strong> e calcoli tecnico-scientifici che mirano al<strong>la</strong><br />

connessione dei sistemi <strong>di</strong> trasporto passeggero nazionale, urbano e locale e che faccia una<br />

complessiva valutazione <strong>di</strong> essi. <strong>Il</strong> <strong>la</strong>voro sarà utile per assicurare un uso razionale ed<br />

effettivo dei fon<strong>di</strong>, per risolvere i generali problemi <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> all’interno delle città e<br />

tra <strong>di</strong> esse. Si prepareranno stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità e documentazioni tecniche per progetti<br />

infrastrutturale.<br />

Nel settore lituano dei trasporti <strong>la</strong> Strategia del Fondo <strong>di</strong> Coesione continua<br />

l’implementazione del periodo ISPA, pianificata sul<strong>la</strong> base delle priorità dello sviluppo delle<br />

reti <strong>di</strong> trasporto :<br />

- definizione e sviluppo dei necessari collegamenti e interre<strong>la</strong>zioni, eliminazione degli<br />

ingorghi, completamento delle componenti principali del<strong>la</strong> rete;<br />

- ottima integrazione e combinazione dei <strong>di</strong>fferenti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasporto;<br />

- valutazione dell’impatto ambientale durante il processo <strong>di</strong> progettazione e sviluppo del<strong>la</strong><br />

rete <strong>di</strong> trasporto;<br />

- miglioramento graduale dell’interoperabilità del<strong>la</strong> rete;<br />

- ottimizzazione delle capacità <strong>di</strong>sponibili e dell’efficienza del<strong>la</strong> rete;<br />

- definizione e miglioramento delle piattaforme intermodali;<br />

- aumento del<strong>la</strong> sicurezza e affidabilità del<strong>la</strong> rete;<br />

- definizione e implementazione dei sistemi <strong>di</strong> controllo e gestione del traffico del<strong>la</strong> rete e<br />

dell’informazione degli utenti, per ottimizzare l’uso delle infrastrutture;<br />

- stu<strong>di</strong> che permettano <strong>di</strong> raggiungere <strong>la</strong> migliore progettazione ed efficienza<br />

nell’implementazione dei progetti all’interno del<strong>la</strong> rete transeuropea dei trasporti.<br />

Progetti <strong>di</strong> <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong> (superiori a 10 milioni <strong>di</strong> euro) re<strong>la</strong>tivi allo sviluppo delle reti <strong>di</strong><br />

trasporto transeuropeo saranno finanziati dal Fondo <strong>di</strong> Coesione. La lista dei progetti<br />

identificati dal<strong>la</strong> Strategia Lituana del Fondo <strong>di</strong> Coesione è molto ampia, il budget limitato.<br />

Comunque, un numero <strong>di</strong> progetti, importanti per il successo del TEN-T verranno finanziati<br />

dal FESR: modernizzazione degli aeroporti internazionali, stabilimento <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong><br />

trasporto per centri logistici, ricostruzione delle ferrovie nel territorio <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda State<br />

Seaport, <strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> unico <strong>di</strong> canali navigabili interni attraverso il Nemunas<br />

River.<br />

53


Attività in<strong>di</strong>cative:<br />

- aggiornamento dei parametri tecnici, costruzione e ricostruzione delle infrastrutture <strong>di</strong><br />

trasporto e il loro funzionamento;<br />

- implementazione delle misure ambientali e del<strong>la</strong> sicurezza del traffico, incluso <strong>la</strong><br />

ricostruzione dei passaggi a livello ferroviari;<br />

- ricostruzione dei terminal per i passeggeri e le infrastrutture <strong>di</strong> accesso;<br />

- sviluppo del trasporto multimodale. Definizione delle infrastrutture per centri logistici;<br />

- ricostruzione e sviluppo <strong>di</strong> strade locali; miglioramento delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto<br />

urbano, implementazione dei sistemi <strong>di</strong> gestione del traffico urbano e miglioramento del<strong>la</strong><br />

qualità del trasporto pubblico, costruzione <strong>di</strong> piste cic<strong>la</strong>bili e zone pedonali;<br />

- preparazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità e documentazione tecnica per i progetti nel settore dei<br />

trasporti.<br />

Gruppi target:<br />

- spe<strong>di</strong>zionieri e trasportatori;<br />

- popo<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> città, citta<strong>di</strong>ne e vil<strong>la</strong>ggi;<br />

- passeggeri;<br />

- municipalità;<br />

- imprese agricole, <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> servizi;<br />

- turisti.<br />

POSSIBILI CANDIDATI:<br />

- amministrazione stradale lituana;<br />

- JSC Ferrovie Lituane;<br />

- SE Amministrazione <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda State Seaport;<br />

- SE Direzione dei canali navigabili interni;<br />

- Aeroporti internazionali;<br />

- Amministrazioni <strong>di</strong> Contee;<br />

- Municipalità;<br />

- Stati;<br />

- Istituzioni appartenenti alle municipalità;<br />

- Imprese municipali;<br />

- Altre istituzioni pubbliche.<br />

INDICATORI E TARGET:<br />

In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> output:<br />

- strade costruite e ricostruite (650 km);<br />

- ferrovie costruite e ricostruite (60 km);<br />

- misure ambientali e <strong>di</strong> sicurezza implementate (10);<br />

- progetti <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> gestione del traffico urbano supportati (10);<br />

- progetti <strong>di</strong> modernizzazione dell’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto aereo (2);<br />

- progetti <strong>di</strong> modernizzazione dell’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto acquatico (2).<br />

In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultato:<br />

- posti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro durante l’implementazione dei progetti (1500);<br />

- accorciamento del<strong>la</strong> durata del tempo dei trasporti;<br />

- incremento dei flussi <strong>di</strong> merci e passeggeri.<br />

In<strong>di</strong>catori d’impatto:<br />

- riduzione del rumore;<br />

- riduzione dei costi <strong>di</strong> manutenzione dei mezzi <strong>di</strong> trasporto;<br />

- cambiamento dell’inquinamento;<br />

- effetto sull’occupazione netta;<br />

54


- miglioramento del<strong>la</strong> <strong>comunicazione</strong> tra gran<strong>di</strong> e piccoli centri.<br />

ISTITUZIONI RESPONSABILI DELL’ IMPLEMENTAZIONE DELLA MISURA<br />

Corpo interme<strong>di</strong>ario – Ministero del Trasporto e delle Comunicazioni<br />

Agenzia d’implementazione – Direzione dell’Investimento nel Trasporto<br />

CANDIDATURE<br />

Per ricevere assistenza dai Fon<strong>di</strong> Strutturali europei le persone legali devono preparare un<br />

progetto. <strong>Il</strong> progetto deve essere in linea con le misure <strong>di</strong> investimento e le attività fornite<br />

dal Documento Unico <strong>di</strong> Programmazione lituano per il periodo 2004-2006 e il Complemento<br />

<strong>di</strong> Programmazione.. I progetti devono essere sottomessi all’Agenzia d’Implementazione.<br />

L’Agenzia d’Implementazione deve avviare ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> concorso, seguendo l’or<strong>di</strong>ne prescritto<br />

dal Corpo Interme<strong>di</strong>ario, attraverso cui decidere quali soggetti sono eleggibili per<br />

l’assistenza, fornire moduli <strong>di</strong> applicazione e i documenti da presentare per i progetti.<br />

La valutazione e <strong>la</strong> selezione <strong>di</strong> ogni progetto deve passare le fasi seguenti:<br />

- Le applicazioni devono essere valutate dall’Agenzia d’Implementazione seguendo le regole<br />

prescritte dal Corpo Interme<strong>di</strong>ario. Se necessario, l’agenzia può utilizzare consulenti esterni;<br />

deve preparare dei report <strong>di</strong> valutazione e presentare le sue conclusioni e raccomandazioni al<br />

Comitato <strong>di</strong> Selezione del Progetto, stabilito dal Corpo Interme<strong>di</strong>ario.<br />

- <strong>Il</strong> Comitato <strong>di</strong> Selezione del Progetto deve esaminare le applicazioni e presentare le sue<br />

conclusioni sul progetto da finanziare, e <strong>la</strong> misura dei Fon<strong>di</strong> Strutturali e del co-finanziamento<br />

nazionale da assegnargli. Rappresentanti <strong>di</strong> altri ministeri e dell’Autorità <strong>di</strong> Gestione<br />

(Ministero delle Finanze) prenderà parte nell’assemblea del Comitato <strong>di</strong> Valutazione.<br />

- Sul<strong>la</strong> base delle raccomandazioni del comitato <strong>di</strong> selezione, il Corpo Interme<strong>di</strong>ario prenderà<br />

una decisione sul finanziamento del progetto<br />

- In seguito a questa decisione, l’Agenzia d’Implementazione informerà i can<strong>di</strong>dati sull’esito<br />

e concluderà con loro i contratti d’assistenza.<br />

CRITERI DI SELEZIONE<br />

Sarà data preferenza ai progetti che prendono in considerazione i seguenti argomenti:<br />

- aumento del volume dei traffici;<br />

- interoperabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasporto;<br />

- aumento del<strong>la</strong> sicurezza del traffico e miglioramento dell’ambiente;<br />

- sviluppo del trasporto sostenibile<br />

COORDINAMENTO CON ALTRE MISURE<br />

L’implementazione del<strong>la</strong> misura del trasporto ha una stretta re<strong>la</strong>zione con le seguenti misure<br />

DOCUP:<br />

- Misura 1.3 Miglioramento del<strong>la</strong> Qualità Ambientale e Prevenzione del Danno Ambientale.<br />

Saranno affrontati i problemi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> congestione e all’inquinamento,<br />

contemporaneamente verrà ridotto l’impatto negativo sull’ambiente, dopo aver implementato<br />

i progetti <strong>di</strong> gestione del traffico, sicurezza e protezione ambientale.<br />

- Tutte le misure sotto <strong>la</strong> Priorità 3. <strong>Sviluppo</strong> del settore produttivo.<br />

<strong>Il</strong> miglioramento dell’infrastruttura <strong>di</strong> strade, ferrovie, trasporto acquatico e multimodale<br />

porterà non solo una crescita nel volume dell’import e dell’export e nei flussi <strong>di</strong> cargo<br />

nazionali e in transito, ma anche un generale sviluppo degli affari. La migliore qualità delle<br />

strade sarà capace <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong> incidenti e accorcerà <strong>la</strong> durata del trasporto. Una<br />

rete stradale ben sviluppata permetterà <strong>di</strong> avvantaggiarsi delle nuove possibilità <strong>di</strong> libera<br />

circo<strong>la</strong>zione, incoraggerà il turismo e renderà più attive le comunicazioni tra gli abitanti.<br />

- Tutte le misure sotto <strong>la</strong> Priorità 4. <strong>Sviluppo</strong> rurale e ittico.<br />

Con <strong>la</strong> pavimentazione delle strade sterrate, sarà più agevole l’accesso alle aree più remote e<br />

anche le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita nelle località vicine a queste strade; saranno anche stabilite<br />

con<strong>di</strong>zioni favorevoli per una migliore <strong>comunicazione</strong> tra gli abitanti con i centri<br />

55


amministrativi, industriali e agricoli. Lo sviluppo dell’infrastruttura del trasporto fluviale<br />

costituirà un’opportunità per i cargo e per i passeggeri lungo il fiume Nemunas; questo<br />

faciliterà lo sviluppo del turismo rurale e stimolerà il settore agricolo e ittico.<br />

POLITICHE ORIZZONTALI<br />

Politica ambientale. Lo sviluppo dell’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto, <strong>la</strong> ricostruzione delle strade,<br />

ferrovie, porti e aeroporti saranno capaci <strong>di</strong> ridurre non solo i costi <strong>di</strong> trasporto ma anche<br />

l’inquinamento ambientale. Dopo <strong>la</strong> pavimentazione delle strade sterrate <strong>di</strong>minuirà polvere e<br />

rifiuti, e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita miglioreranno.<br />

<strong>Sviluppo</strong> regionale. Saranno incentivate le comunicazioni tra abitanti <strong>di</strong> zone più remote con<br />

quelli delle zone centrali, tra abitanti <strong>di</strong> regioni <strong>di</strong>fferenti, le comunicazioni urbane, le<br />

connessione tra centri industriali, agricoli, turistici. La modernizzazione del trasporto<br />

acquatico stabilirà con<strong>di</strong>zioni favorevoli allo sviluppo <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese, avendo un<br />

effetto positivo sullo sviluppo socio-economico delle regioni. L’aeroporto <strong>di</strong> Pa<strong>la</strong>nga è una<br />

parte importante dell’infrastruttura del<strong>la</strong> regione K<strong>la</strong>ipeda; lo sviluppo delle comunicazioni<br />

con <strong>la</strong> regione costiera incoraggerà perciò il turismo, il commercio e i servizi, con un grande<br />

contributo al<strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>soccupazione.<br />

<strong>Il</strong> Ministero delle Finanze è l’Autorità <strong>di</strong> Gestione del Programma:<br />

Minister of Finance<br />

Mr. Butkevičius, Algirdas<br />

J. Tumo-Vaižganto st. 8/2<br />

LT-01512 Vilnius<br />

Tel.: + 370 5 239 01 00<br />

Fax.: + 370 5 279 14 81<br />

E-mail.: finmin@finmin.lt,a.butkevicius@finmin.lt<br />

Web: Ministry of Finance of the Republic of Lithuania<br />

DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – ESTONIA<br />

Priorità 4 – Infrastrutture e sviluppo locale<br />

<strong>Il</strong> ruolo del FESR in questa priorità è complementare al Fondo <strong>di</strong> Coesione. Sarà dato<br />

supporto alle strade statali, ai piccoli porti, agli aeroporti regionali e alle ferrovie. Nel settore<br />

ambientale ci saranno investimenti <strong>di</strong> picco<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> nel settore dei rifiuti e nel<strong>la</strong> risorsa acqua,<br />

così come nell’introduzione <strong>di</strong> energia rinnovabile e nel<strong>la</strong> protezione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>versità biologica e<br />

territoriale. Ci saranno ulteriori investimenti nelle infrastrutture applicate all’educazione e in<br />

partico<strong>la</strong>re nello sviluppo <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> formazione. Per quanto riguarda <strong>la</strong> rete ospedaliera,<br />

alcuni ospedali saranno modernizzati; ci sarà un ampliamento dell’accesso a Internet. Verrà<br />

dato anche supporto all’eliminazione <strong>di</strong> ingorghi e strozzature nelle infrastrutture locali.<br />

<strong>Il</strong> Ministero delle Finanze è l’Autorità <strong>di</strong> Gestione del Programma:<br />

Minister of Finance<br />

Mr. Veskimägi, Taavi<br />

Suur-Amerika 1<br />

EE-15006 Tallinn<br />

Tel.: +372 611 3444<br />

Fax.: +372 631 7810<br />

56


E-mail.: mailto:info@fin.ee,taavi.veskimagi@fin.ee<br />

Web: Ministry of Finance of the Republic of Estonia<br />

DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – LETTONIA<br />

Priorità 1 – Promozione del<strong>la</strong> coesione territoriale<br />

L’obiettivo <strong>di</strong> questa priorità è quello <strong>di</strong> migliorare <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita, rafforzare l’attrattività<br />

delle regioni e promuovere uno sviluppo equilibrato dell’intero territorio. Questo sarà portato<br />

a termine con lo sviluppo delle infrastrutture legate al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita (ambientali,<br />

sanitarie, sociali, formative) e all’accessibilità (trasporto, informazione e <strong>comunicazione</strong>).<br />

<strong>Il</strong> Ministero delle Finanze è l’Autorità <strong>di</strong> Gestione del Programma:<br />

Minister of Finance<br />

Mr. Dombrovskis, V<strong>la</strong><strong>di</strong>s<br />

Smilšu Ie<strong>la</strong> 1<br />

LV-1919 Riga<br />

Tel.: +371 7 22 66 72<br />

Fax.: +371 7 09 55 03<br />

E-mail.: val<strong>di</strong>s.dombrovskis@fm.gov.lv<br />

Web: Ministry of Finance of the Republic of Latvia - EU Assistance<br />

57


CONCLUSIONI<br />

In seguito all’analisi qui riportata, emerge <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> un ripensamento del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong> in<br />

chiave sistemica, per favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio.<br />

Par<strong>la</strong>re <strong>di</strong> Reti Transeuropee chiama in causa il coinvolgimento che ogni Paese può avere<br />

nel<strong>la</strong> pianificazione infrastrutturale delle altri nazioni, che riguarda, non solo le infrastrutture<br />

stesse, ma soprattutto i servizi <strong>di</strong> varia natura necessari al loro funzionamento ed al<strong>la</strong> loro<br />

interoperabilità.<br />

Sarebbe interessante l’osservazione, da parte <strong>di</strong> singoli sistemi territoriali, dei cambiamenti e<br />

degli sviluppi in ambito baltico; ad esempio, nel caso del<strong>la</strong> riqualificazione dei waterfront<br />

urbani potrebbe rive<strong>la</strong>rsi utile l’analisi del porto <strong>di</strong> Civitavecchia e l’eventuale scambio <strong>di</strong><br />

esperienza tra territori che sono periferici, ma allo stesso tempo strategici per l’integrazione<br />

europea.<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> best practices, quin<strong>di</strong>, ed appren<strong>di</strong>mento simultaneo, per superare i limiti presenti<br />

in entrambi i territori e sfruttarne al meglio le risorse.<br />

58


Fonti:<br />

• www.ice.it<br />

• www.europa.eu.int<br />

• www.informest.it<br />

• www.bsrinterreg.net<br />

• www.cbss.st<br />

• www.balticsea.net<br />

• www.vasab.org.pl<br />

• http://utenti.lycos.it/progettoeurasia/terre.htm<br />

• www.bbc.co.uk<br />

• Comunità Europea, ESPON in progress<br />

• Dossier CISS, La <strong>di</strong>mensione economica-sociale dell’al<strong>la</strong>rgamento ad est, Center for<br />

International<br />

• Social Stu<strong>di</strong>es<br />

• Banca Centrale Europea, Rapporto sul<strong>la</strong> convergenza 2004<br />

• Conti S. Geografia Economica<br />

• UNEP<br />

• Baltic Gateway<br />

59


SVILUPPO LAZIO S.P.A.<br />

SERVIZIO INTERNAZIONALIZZATONE<br />

E-MAIL: INTERNAZIONALIZZAZIONE@AGENZISVILUPPOLAZIO.IT<br />

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