Lituania Il sistema di comunicazione e la logistica ... - Sviluppo Lazio
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<strong>Lituania</strong><br />
<strong>Il</strong> <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> e <strong>la</strong> <strong>logistica</strong><br />
in <strong>Lituania</strong> e nei paesi baltici<br />
a cura <strong>di</strong>:<br />
<strong>Sviluppo</strong> <strong>Lazio</strong> S.p.A.<br />
Servizio Internazionalizzazione<br />
1
In<strong>di</strong>ce<br />
INTRODUZIONE………………………………………………………………………………….4<br />
1. SCENARIO DI RIFERIMENTO……………………………………………………………. 5<br />
1.1 Territorio naturale<br />
1.2 Panorama economico<br />
1.3 Rapporti con l’Italia e opportunità d’investimento<br />
1.4 Analisi SWOT<br />
2. I PAESI BALTICI NELL’UNIONE EUROPEA………………………………………….15<br />
2.1 Al<strong>la</strong>rgamento ad est<br />
2.2 L’ingresso nell’euro<br />
2.3 <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> convergenza<br />
2.4 Conseguenze spaziali<br />
3. LOGISTICA………………………………………………………………………………… .22<br />
3.1 Importanza del<strong>la</strong> pianificazione territoriale<br />
3.2 Struttura inse<strong>di</strong>ativi<br />
3.3 Trasporti<br />
3.4 Telecomunicazioni<br />
3.5 Energia<br />
3.6 Politiche e programmi europei <strong>di</strong> sviluppo<br />
3.7 I corridoi paneuropei<br />
3.8 Progetti infrastrutturali<br />
4. LE OPPORTUNITA’ D’INVESTIMENTO PER LE PMI LAZIALI…………………… 47<br />
4.1 Analisi del territorio e del tessuto produttivo del <strong>Lazio</strong> nel settore del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong><br />
4.2 Infrastrutture e <strong>logistica</strong> nel <strong>Lazio</strong>: indagine sulle aziende <strong>la</strong>ziali del settore<br />
4.3 Le opportunità nelle repubbliche baltiche per le imprese del <strong>Lazio</strong> nel settore<br />
CONCLUSIONI…………………………………………………………………………………57<br />
2
Settembre 2005<br />
3
INTRODUZIONE<br />
Le Repubbliche baltiche fanno parte <strong>di</strong> una delle aree più interessanti dal punto <strong>di</strong> vista<br />
geopolitico e geo-economico: Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> sono nate dal recente<br />
smembramento dell’URSS (1991) e sono tra i <strong>di</strong>eci Paesi protagonisti del<strong>la</strong> recentissima<br />
espansione dell’Unione Europea (1 maggio 2004), in qualità <strong>di</strong> Stati membri con deroga.<br />
L’al<strong>la</strong>rgamento ad est ha come <strong>di</strong>retta conseguenza quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> portare importanti<br />
cambiamenti nel <strong>sistema</strong> economico dell’Unione, ovviamente più drammatici per i nuovi<br />
membri, in quanto si tratta <strong>di</strong> cambiamenti strutturali. Si può ragionevolmente aspettare che<br />
<strong>la</strong> futura crescita del<strong>la</strong> regione baltica faccia raggiungere il livello attuale dell’UE in circa<br />
trent’anni, il che presuppone un periodo intensivo <strong>di</strong> investimenti probabilmente<br />
accompagnati da sconvolgimenti nel<strong>la</strong> struttura inse<strong>di</strong>ativa. Tutte questioni in cui una<br />
pianificazione spaziale sostenibile, e quin<strong>di</strong> proiettata nel futuro, può e deve giocare il<br />
suo ruolo.<br />
E’ da considerare poi che Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> si trovano a confrontarsi <strong>di</strong>rettamente<br />
con gli altri Stati appartenenti al<strong>la</strong> regione baltica, con cui hanno re<strong>la</strong>zioni fortemente<br />
squilibrate. In effetti, economicamente, socialmente e culturalmente, gli Stati europei più<br />
piccoli sono tendenzialmente <strong>di</strong>pendenti dai loro vicini più gran<strong>di</strong>, con il rischio <strong>di</strong> una<br />
concentrazione sproporzionata <strong>di</strong> attività economiche al centro del continente. Emerge quin<strong>di</strong><br />
il bisogno, ma è anche una grossa sfida e al tempo stesso un’opportunità, che i Paesi<br />
periferici si rafforzino all’interno, per essere capaci <strong>di</strong> agire in<strong>di</strong>pendentemente nel <strong>sistema</strong><br />
economico globale.<br />
Le attività economiche tendono sempre più ad aprirsi al mercato globale, cercando partner<br />
commerciali in circoli sempre più ampi e facendo sempre meno affidamento sul semplice<br />
contesto statale. Contemporaneamente i soggetti economici cercano <strong>di</strong> inserirsi in ambienti<br />
più prettamente “locali”, che rendano possibili contatti face-to-face e <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un clima<br />
<strong>di</strong> fiducia, così che le imprese possano scambiarsi i vantaggi delle economie esterne. Queste<br />
ultime <strong>di</strong>pendono dalle re<strong>la</strong>zioni sociali <strong>di</strong> produzione che si costituiscono all’interno del<br />
territorio che le comprende, e trovano <strong>la</strong> loro efficacia nel grado <strong>di</strong> coesione socioculturale<br />
e soprattutto nel<strong>la</strong> consapevolezza presente nel <strong>sistema</strong> locale.<br />
La logica dell’organizzazione spaziale così <strong>di</strong>venta uno strumento cruciale per <strong>la</strong> formazione<br />
<strong>di</strong> un milieu innovativo e <strong>di</strong>namico, in cui si possano combinare sinergicamente varie attività<br />
e competenze. Per ottenere un alto livello <strong>di</strong> interazione è necessario un altrettanto alto<br />
livello <strong>di</strong> sviluppo economico che metta in evidenza a tutti i partner vantaggi reciproci.<br />
4
Capitolo primo<br />
SCENARIO DI RIFERIMENTO<br />
ESTONIA<br />
LETTONIA<br />
LITUANIA<br />
5
ESTONIA<br />
Superficie<br />
45.227 kmq (15% del<strong>la</strong> sup. dell'Italia)<br />
Capitale<br />
Tallinn (434.763 abitanti);<br />
Popo<strong>la</strong>zione<br />
1.32.893 abitanti (2005)<br />
Gruppi etnici<br />
Estoni 67,9%, Russi 25,6%, Ucraini 2,1%, Fin<strong>la</strong>ndesi 1,3%, Ucraini 1%, altri 2,2%<br />
Composizione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in base all’età:<br />
0-14 (15,2%), 15-64 (67,6%), 65 ed oltre (17,2%)<br />
Lingua<br />
La lingua ufficiale del Paese è l’estone (67,3%); tuttavia, è <strong>di</strong>ffuso anche il russo (27,9%), altro<br />
2,3%, sconosciuti 0,7%) (2000).<br />
Religione<br />
Luterani 13,6%, ortodossi 12,8%, altri cristiani (tra cui Meto<strong>di</strong>sti, Avventisti, Romano Cattolici) 1,4%,<br />
non affiliati 34,1%, altri non specificati 32%, non praticanti alcuna religione 6,1% (2000)<br />
Moneta<br />
L’unità monetaria è <strong>la</strong> Corona (EEK); (cambio a lunedì 3 aprile 2006: 1 EEK = 0.0639115 EUR /1 EUR<br />
= 15.6466 EEK)<br />
Forma <strong>di</strong> Governo<br />
Repubblica Par<strong>la</strong>mentare<br />
Capo dello stato: Arnold RUUTEL (2001)<br />
Capo del governo: Andrus ANSIP (2005)<br />
gabinetto: il Consiglio dei Ministri è nominato dal premier su approvazione del par<strong>la</strong>mento<br />
elezioni: le ultime tornate elettorali per il par<strong>la</strong>mento risalgono a marzo 2003, le prossime<br />
sono previste per marzo 2007; le ultime tornate elettorali per il presidente risalgono a<br />
settembre 2001, le prossime sono previste per l’autunno 2006;<br />
-il presidente del<strong>la</strong> repubblica viene eletto dal par<strong>la</strong>mento con mandato quinquennale (il<br />
can<strong>di</strong>dato deve assicurasi i 2/3 dei voti, altrimenti dopo 3 ballottaggi viene convocata un<br />
assemblea par<strong>la</strong>mentare con membri del par<strong>la</strong>mento e dei governi locali per eleggere il<br />
presidente tra i primi due can<strong>di</strong>dati con <strong>la</strong> più <strong>la</strong>rga percentuale <strong>di</strong> voti.<br />
Divisioni amministrative:<br />
15 contee (Harjumaa, Hiiumaa, Ida-Virumaa, Jarvamaa, Jogevamaa, Laanemaa, Laane-<br />
Virumaa, Parnumaa, Polvamaa, Rap<strong>la</strong>maa, Saaremaa, Tartumaa, Valgamaa, Viljan<strong>di</strong>maa,<br />
Vorumaa<br />
6
LETTONIA<br />
Superficie<br />
64.589 Kmq (21 % del<strong>la</strong> sup. dell'Italia)<br />
Capitale<br />
Riga (815.815 abitanti);<br />
Popo<strong>la</strong>zione<br />
2.290.237 abitanti (2005)<br />
Gruppi etnici<br />
Lettoni 57,7%, Russi 29,6%, Po<strong>la</strong>cchi 2%, Lituani 1,4%, altri 2%<br />
Composizione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in base all’età:<br />
0-14 (14%), 15-64 (69,6%), 65 ed oltre (16,4%)<br />
Lingua<br />
La lingua ufficiale del Paese è il lettone (antica lingua Indoeuropea); tuttavia, è <strong>di</strong>ffuso anche il<br />
russo. A livello commerciale <strong>la</strong> lingua usata è l’inglese sebbene si faccia <strong>la</strong>rgamente ricorso<br />
anche al tedesco.<br />
Religione<br />
Luterani, Romano Cattolici, Russi Ortodossi<br />
Moneta<br />
L’unità monetaria è il Lats (LVL); (cambio a lunedì 3 aprile 2006 :1 LVL = 1.42287 EUR/1 EUR =<br />
0.702804 LVL )<br />
Forma <strong>di</strong> Governo<br />
Democrazia Par<strong>la</strong>mentare.<br />
Capo dello Stato: Vaira Vike-Freiberga (1999)<br />
Capo del Governo: Aigars Kalvitis (2004),<br />
gabinetto: <strong>Il</strong> consiglio dei ministri viene nominato dal par<strong>la</strong>mento su proposta del premier<br />
elezioni:le ultime elezioni par<strong>la</strong>mentari risalgono ad ottobre 2002, le prossime si dovrebbero<br />
tenere nell’ottobre 2006; le ultime presidenziali sono si sono tenute il 29/06/03 le prossime<br />
sono previste per giugno 2007<br />
-il presidente è stato rieletto dal par<strong>la</strong>mento con un mandato quadriennale; il primo ministro<br />
viene designato dal presidente<br />
Divisioni Amministrative:<br />
26 contee (Aizkraukles, Aluksnes, Balvu, Bauskas, Cesu, Daugavpils, Dobeles, Gulbenes,<br />
Jekabpils, Jelgavas, Kras<strong>la</strong>vas, Kul<strong>di</strong>gas, Liepajas, Limbazu, Ludzas, Madonas, Ogres, Preilu,<br />
Rezeknes, Rigas, Saldus, Talsu, Tukuma, Valkas, Valmieras, Ventspils ) e 7 municipalità<br />
(Daugavpils, Jelgava, Jurma<strong>la</strong>, Liepaja, Rezekne, Riga, Ventspils)<br />
Re<strong>la</strong>zioni internazionali<br />
Membro <strong>di</strong>: ONU, OSCE, FAO, UNCTAD, UNESCO, WIPO, WTO<br />
7
LITUANIA<br />
Superficie<br />
62.500 Kmq (pari al 22% del<strong>la</strong> sup.dell’Italia)<br />
Capitale e città principali<br />
Vilnius (576.000 abitanti); Kaunas (415.000 abitanti); K<strong>la</strong>ipėda (203.000 abitanti);<br />
Šiauliai (147.000 abitanti);Panevėys (132.000 abitanti)<br />
Popo<strong>la</strong>zione<br />
3.585.906 abitanti ; densità 57 abitanti per Kmq<br />
Gruppi etnici<br />
Lituani 80,6%, Russi 8,7%, Po<strong>la</strong>cchi 7%, Bielorussi 1,6%, Ucraini 1%, altri 0,9%<br />
Composizione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in base all’età:<br />
0-14 (16,7%), 15-64 (70,3%), 65 ed oltre (13%)<br />
Lingua<br />
La lingua ufficiale del Paese è il lituano (antica lingua Indoeuropea); tuttavia, è <strong>di</strong>ffuso anche il<br />
russo. A livello commerciale <strong>la</strong> lingua usata è l’inglese sebbene si faccia <strong>la</strong>rgamente ricorso<br />
anche al tedesco.<br />
Religione<br />
Cattolici (72%), Ortodossi (2,5%), Protestanti (1,3%)<br />
Moneta<br />
L’unità monetaria è <strong>la</strong> Litas (LTL). La <strong>Lituania</strong> è entrata nel EMR II (Exchange Rate Mechanism)<br />
nel giugno 2004 con un tasso <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> 3,45 litas per un euro. Nei confronti del dol<strong>la</strong>ro, <strong>la</strong><br />
litas ha registrato dei continui apprezzamenti dal 2002 ad oggi.<br />
(cambio a giovedì 6 aprile 2006: 1 LTL = 0.289620 EUR/1 EUR = 3.45280 LTL)<br />
Forma <strong>di</strong> Governo<br />
Repubblica Presidenziale<br />
Capo dello Stato: Valdas Adamkus (2004);<br />
capo del Governo: Algirdas M. Brazauskas (2001);<br />
Ministro degli Esteri: Ananas Valionis<br />
gabinetto: <strong>Il</strong> consiglio dei ministri viene nominato dal presidente del<strong>la</strong> repubblica su proposta del<br />
premier<br />
elezioni: le ultime elezioni par<strong>la</strong>mentari risalgono ad ottobre 2004, le prossime sono previste per<br />
ottobre 2008; le ultime elezioni presidenziali risalgono a giugno 2004, le prossime sono previste per<br />
giugno 2009;<br />
-il capo dello stato viene eletto con voto popo<strong>la</strong>re per un periodo <strong>di</strong> cinque anni ; il premier viene<br />
nominato dal presidente su approvazione del par<strong>la</strong>mento<br />
Divisioni amministrative:<br />
10 contee (Alytus, Kauno, K<strong>la</strong>ipedos, Marijampoles, Panevezio, Siauliu, Taurages, Telsiu, Utenos,<br />
Vilnius)<br />
Re<strong>la</strong>zioni internazionali<br />
Membro <strong>di</strong>: Consiglio d’Europa, EBRD, ONU, OSCE, FAO, UNCTAD, UNESCO, WIPO, NATO e UE<br />
8
1.1 TERRITORIO NATURALE<br />
ESTONIA<br />
Superficie totale: 45226 kmq<br />
terra: 43211 kmq<br />
acqua: 2015 kmq<br />
comprende 1520 isole nel Mar Baltico<br />
Confini: 633 km (339 km con <strong>la</strong> Lettonia, 294 km con <strong>la</strong> Russia)<br />
Coste: 3794 km<br />
Concessioni marittime: acque territoriali 12 miglia<br />
zona economica esclusiva 200 miglia<br />
Clima: marittimo, umido, inverni moderati, estati fresche<br />
Terreni: paludosi, piatti al nord e collinosi al sud<br />
Risorse naturali: olio <strong>di</strong> scisto, torba, fosforite, argil<strong>la</strong>, calcare, sabbia,<br />
dolomite, terra arabile, fanghi marini<br />
Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 16,04%, colture permanenti 0,45%, altro 83,51%<br />
(nel 2001)<br />
Rischi ambientali: aria inquinata con biossido <strong>di</strong> zolfo dal<strong>la</strong> combustione <strong>di</strong> olio <strong>di</strong><br />
scisto nel nord est. Comunque, <strong>la</strong> quantità <strong>di</strong> inquinanti emessi nell’aria sta<br />
progressivamente <strong>di</strong>minuendo, le emissioni nel 2000 erano 80% in meno<br />
rispetto al 1980; i rifiuti scaricati nelle acque nel 2000 erano 1/20 rispetto<br />
al 1980; l’Estonia ha più <strong>di</strong> 1400 <strong>la</strong>ghi naturali e artificiali, che hanno bisogno<br />
<strong>di</strong> essere monitorati, specialmente nelle aree agricole.<br />
LETTONIA<br />
Superficie totale: 64589 kmq<br />
terra: 63589 kmq<br />
acqua: 1000 kmq<br />
Confini: 1150 km (339 km con l’Estonia, 217 km con <strong>la</strong> Russia, 141 km con <strong>la</strong> Bielorussia,<br />
453 km con <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong>)<br />
Coste: 531 km<br />
Concessioni marittime: acque territoriali 12 miglia<br />
zona economica esclusiva 200 miglia<br />
piattaforma continentale 200 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà<br />
Clima: marittimo, umido, inverni moderati, estati fresche<br />
Terreni: bassa pianura<br />
Risorse naturali: torba, calcare, dolomite, ambra, legno, terra arabile<br />
Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 29,67%, colture permanenti 0,47%, altro 69,86%<br />
(nel 2001)<br />
Rischi ambientali: dopo l’in<strong>di</strong>pendenza l’ambiente ha beneficiato del<strong>la</strong><br />
riconversione economica verso l’industria dei servizi; le priorità sono il<br />
miglioramento del<strong>la</strong> qualità dell’acqua potabile, il <strong>sistema</strong> fognario, <strong>la</strong> gestione<br />
dei rifiuti pericolosi, <strong>la</strong> riduzione dell’inquinamento atmosferico.<br />
LITUANIA<br />
Confini: 1273 km (453 km con <strong>la</strong> Lettonia, 502 km con <strong>la</strong> Bielorussia, 91 km con <strong>la</strong><br />
Polonia, 227 km con <strong>la</strong> Russia-Kaliningrad)<br />
Coste: 99 km<br />
Concessioni marittime: acque territoriali 12 miglia<br />
Clima: transitorio, tra marittimo e continentale, umido, inverni ed estati moderati<br />
9
Terreni: bassa pianura, suolo fertile, molti piccoli <strong>la</strong>ghi<br />
Risorse naturali: torba, terra arabile<br />
Uso del<strong>la</strong> terra: arabile 45,22%, colture permanenti 0,91%, altro 53,87%<br />
(nel 2001)<br />
Rischi ambientali: contaminazione del suolo e delle acque sotterranee con prodotti chimici<br />
e petroliferi<br />
Le risorse ambientali e <strong>la</strong> conservazione del patrimonio naturale<br />
Nel<strong>la</strong> regione baltica si possono trovare ampie zone incontaminate preservate con un alto<br />
livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />
Le foreste sono tra le più importanti risorse naturali dell’area, oltre al valore naturale e<br />
turistico sono una delle fonti principali dei red<strong>di</strong>ti da esportazione e rappresentano<br />
un’opportunità per le piccole e me<strong>di</strong>e imprese nelle zone rurali e periferiche.<br />
Altra preziosa ricchezza naturale è il Mar Baltico, oggetto tra l’altro, <strong>di</strong> una spinosa<br />
questione ambientale re<strong>la</strong>tiva all’elevata concentrazione <strong>di</strong> metalli pesanti (eutrofizzazione)<br />
presenti nelle sue acque. <strong>Il</strong> collegamento con il mare del Nord e l’oceano At<strong>la</strong>ntico è molto<br />
limitato; in inverno soprattutto, quando il Baltico è in <strong>la</strong>rga parte ghiacciato.<br />
Un problema a parte è <strong>la</strong> minaccia ambientale che viene dal nord-ovest del<strong>la</strong> Russia, posta<br />
dallo smaltimento delle scorie ra<strong>di</strong>oattive, specialmente <strong>di</strong> origine militare. La presenza <strong>di</strong><br />
reattori nucleari nel<strong>la</strong> regione russa e i problemi associati al<strong>la</strong> loro sicurezza fanno del<strong>la</strong><br />
questione nucleare un problema esteso a tutti i Paesi vicini.<br />
Negli Stati in transizione le politiche ambientali soffrono ancora <strong>di</strong> conflitti <strong>di</strong> fondo tra<br />
protezione naturale e sviluppo socio-economico. Attualmente le attività <strong>di</strong> conservazione del<br />
patrimonio naturale non sono coor<strong>di</strong>nate con le politiche spaziali e regionali, e ancora <strong>di</strong><br />
meno sono comprese concettualmente all’interno <strong>di</strong> esse. Spesso, dunque, le essenziali<br />
misure volte al progresso economico vengono ostaco<strong>la</strong>te, perché non si riesce a concepire<br />
una promozione innovativa delle risorse naturali come fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e non si arriva a<br />
riconoscere l’importanza del<strong>la</strong> flessibilità nel raggiungimento dello sviluppo territoriale.<br />
La pianificazione del territorio offre importanti opportunità in questo senso per <strong>la</strong><br />
protezione e lo sviluppo delle risorse naturali, attraverso <strong>la</strong> gestione integrata delle aree<br />
ecologicamente vulnerabili, i paesaggi culturali, i siti industriali ed economici, le zone<br />
densamente popo<strong>la</strong>te. Essa, quando è in grado <strong>di</strong> supportare una struttura inse<strong>di</strong>ativa<br />
policentrica in sintonia con le capacità ambientali (anche concentrandosi su forme <strong>di</strong><br />
trasporto “ambientalmente corrette”), riesce a mettere d’accordo territorio naturale e<br />
territorio economico; riesce eventualmente anche a superare <strong>la</strong> competizione tra <strong>di</strong>fferenti, a<br />
volte contrad<strong>di</strong>ttori, usi del territorio quali turismo, industria, agricoltura, inse<strong>di</strong>amenti<br />
residenziali.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista degli inse<strong>di</strong>amenti, le aree periferiche sono prevalentemente rurali,<br />
caratterizzate da bassa densità <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione, grande <strong>di</strong>stanza dai mercati principali, piccoli<br />
mercati interni, carenza <strong>di</strong> opportunità per economie <strong>di</strong> sca<strong>la</strong>, scarsità <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> formazione,<br />
livello dell’educazione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione re<strong>la</strong>tivamente basso ed una crescente mancanza <strong>di</strong><br />
persone in età <strong>la</strong>vorativa che si spostano nelle aree metropolitane. Proprio le risorse umane<br />
sono, invece, un elemento chiave dello sviluppo, <strong>di</strong> cui emerge nuovamente <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione<br />
locale e regionale; è necessario che si stabiliscano delle interazioni fisiche e intellettuali<br />
attraverso no<strong>di</strong> strategici <strong>di</strong> sinergie e comunicazioni, ambito in cui, ancora una volta, gioca<br />
un ruolo fondamentale un’organizzazione territoriale che sappia combinare <strong>la</strong> crescita con un<br />
ragionevole equilibrio spaziale, mettendo in campo adeguate strutture fisiche e risorse<br />
istituzionali.<br />
10
1.2 PANORAMA ECONOMICO<br />
Durante il regime sovietico, le Repubbliche baltiche erano considerate <strong>la</strong> zona industrializzata<br />
dell’URSS, visto il gran numero <strong>di</strong> industrie esistenti. Dopo <strong>la</strong> caduta del comunismo sono<br />
venuti meno i rapporti commerciali con i partner tra<strong>di</strong>zionali e <strong>la</strong> liberalizzazione dei prezzi ha<br />
portato gravi problemi <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà; trovandosi poi ad un basso livello <strong>di</strong> sviluppo, i Paesi non<br />
hanno potuto stabilire velocemente nuovi rapporti commerciali con gli Stati occidentali e<br />
quasi tutti i gran<strong>di</strong> gruppi industriali si sono praticamente <strong>di</strong>ssolti.<br />
Le strutture economiche degli Stati baltici portano ancora con sé elementi dell’economia<br />
centralizzata <strong>di</strong> derivazione sovietica, anche se si tratta <strong>di</strong> un fattore che ha un peso<br />
sempre minore.<br />
Si assiste ad un rapido incremento <strong>di</strong> industrie manifatturiere orientate all’esportazione,<br />
spesso con un forte interesse straniero che sfrutta soprattutto i vantaggi dei bassi sa<strong>la</strong>ri.<br />
Questo tipo <strong>di</strong> economia <strong>la</strong>bour intensive sarà predominante ancora per un lungo periodo e,<br />
nonostante soffra <strong>di</strong> una forte <strong>di</strong>screpanza tra il <strong>sistema</strong> educativo e i reali obiettivi<br />
economici, rimane uno strumento fondamentale quando un Paese si inserisce nel contesto<br />
occidentale europeo e ha bisogno <strong>di</strong> farne parte con un proprio vantaggio competitivo.<br />
Nei prossimi anni è previsto un cambiamento graduale nel<strong>la</strong> struttura economica <strong>di</strong> tali Paesi,<br />
a favore <strong>di</strong> un’economia knowledge intensive. Questa tipologia, sebbene ad uno sta<strong>di</strong>o<br />
iniziale, è fondamentale in un’ottica <strong>di</strong> lungo periodo se si vuole competere con le altre<br />
economie europee su uno stesso livello; <strong>la</strong> società dell’informazione e del<strong>la</strong> tecnologia è il<br />
nuovo para<strong>di</strong>gma economico e culturale e le basi <strong>di</strong> questa espansione devono essere<br />
gettate ora.<br />
L’andamento economico dei tre Paesi baltici presenta da anni ormai un andamento<br />
costantemente positivo, grazie alle riforme intraprese dal 1991, con tassi <strong>di</strong> crescita tra i<br />
più elevati in Europa. Fin dal 1999, infatti, al<strong>la</strong> recessione indotta dal<strong>la</strong> crisi finanziaria russa<br />
del 1998 è seguita una significativa ripresa, trainata soprattutto dal<strong>la</strong> domanda estera.<br />
Anzitutto è importante ricordarsi delle <strong>di</strong>mensioni piuttosto ridotte delle regione (si tratta <strong>di</strong><br />
tre nazioni che non raggiungono in totale 8 milioni <strong>di</strong> abitanti) e del fatto che, non essendosi<br />
ancora probabilmente del tutto completato il processo <strong>di</strong> ristrutturazione economica,<br />
l’economia non ufficiale, e pertanto non registrata nelle statistiche, riveste ancora un ruolo<br />
non in<strong>di</strong>fferente (essa è stata stimata da un articolo pubblicato ad ottobre 2003 dal<br />
quoti<strong>di</strong>ano Financial Times come prossima al 30% del PIL).<br />
I settori che maggiormente hanno alimentato questa crescita sono stati <strong>la</strong> produzione<br />
industriale, l’e<strong>di</strong>lizia, il commercio. Poche industrie dominano il settore industriale; negli<br />
ultimi anni i governi centrali hanno cercato <strong>di</strong> facilitare <strong>la</strong> fondazione <strong>di</strong> nuove aziende e il<br />
miglioramento delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese. I punti <strong>di</strong> forza sono insiti proprio nell’intensità<br />
del <strong>la</strong>voro e nei comparti a basso valore aggiunto (<strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> prodotti alimentari, <strong>di</strong><br />
legname, prodotti tessili). L’entrata nell’Unione Europea, però, ha messo in evidenza il<br />
problema del<strong>la</strong> ristrutturazione dei macchinari e degli equipaggiamenti elettrici esistenti.<br />
L’e<strong>di</strong>lizia è stato uno dei settori più <strong>di</strong>namici dell’economia negli ultimi anni, sebbene il<br />
boom e<strong>di</strong>lizio sia concentrato nelle capitali e in alcune delle principali città. La costruzione <strong>di</strong><br />
e<strong>di</strong>fici commerciali (per <strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio e all’ingrosso) è stata più attiva grazie al<strong>la</strong><br />
massiccia costruzione <strong>di</strong> centri commerciali. Dal 2003 si sta invece assistendo anche al<strong>la</strong><br />
crescita dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale e ad un significativo aumento <strong>di</strong> progetti per <strong>la</strong><br />
riqualificazione <strong>di</strong> infrastrutture pubbliche, come il miglioramento dei porti, <strong>la</strong> riparazione <strong>di</strong><br />
strade e <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> trattamento delle acque fognarie.<br />
<strong>Il</strong> volume degli scambi commerciali è in notevole aumento e riguarda soprattutto<br />
macchinari per l’industria, prodotti legnari, tessili, siderurgici, chimici, mezzi <strong>di</strong> trasporto,<br />
metalli, alimentari. I Paesi maggiormente interessati a questi rapporti commerciali sono<br />
11
Russia, Germania, Svezia, Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a, Norvegia, Danimarca, Gran Bretagna, Polonia, Stati<br />
Uniti.<br />
<strong>Il</strong> turismo è una voce che <strong>di</strong> recente ha fatto registrare una crescita del red<strong>di</strong>to. I Paesi<br />
baltici non sono, infatti, propriamente identificati come una destinazione turistica. Tuttavia il<br />
turismo <strong>di</strong> affari e quello <strong>di</strong> piacere, specialmente rivolti alle capitali e alle gran<strong>di</strong> città, hanno<br />
oggi una loro nicchia nell’economia locale e costituiscono un potenziale per contribuire allo<br />
sviluppo con nuova occupazione, e al<strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una nuova coscienza ambientale e<br />
culturale. I turisti cercano nuove esperienze dal<strong>la</strong> cultura, dal<strong>la</strong> natura, dalle re<strong>la</strong>zioni sociali<br />
proprie del territorio in cui si trovano; chi viaggia per <strong>la</strong>voro ha bisogno <strong>di</strong> servizi tecnici,<br />
competenza, sicurezza. L’espansione del turismo chiama in causa un monitoraggio sul<strong>la</strong><br />
presenza e sul<strong>la</strong> funzionalità delle infrastrutture <strong>di</strong> base: si rendono necessari investimenti in<br />
aeroporti, porti, strade, ferrovie, telecomunicazioni e nuove tecnologie, al fine <strong>di</strong> intrecciare<br />
re<strong>la</strong>zioni più strette con l’economia europea e mon<strong>di</strong>ale, per non perdere le opportunità che<br />
derivano dall’inserimento <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> locale nel contesto globale.<br />
Un problema permanente, comune a tutti e tre gli Stati, è <strong>la</strong> <strong>di</strong>soccupazione.<br />
Principalmente <strong>di</strong> natura strutturale, è notevolmente aumentata in seguito al<strong>la</strong> transizione<br />
verso il libero mercato, come conseguenza del processo <strong>di</strong> ristrutturazione ed ottimizzazione<br />
dell’intero settore industriale. Molte persone hanno una formazione professionale <strong>di</strong> tipo<br />
sovietico, che non è compatibile con le richieste <strong>di</strong> un’economia moderna <strong>di</strong> mercato.<br />
Numerose, inoltre, sono le attività legate all’economia sommersa e i <strong>la</strong>vori sottopagati.<br />
1.3 RAPPORTI CON L’ITALIA ED OPPORTUNITA’<br />
D’INVESTIMENTO<br />
Per quanto riguarda le re<strong>la</strong>zioni con l’Italia, i settori del<strong>la</strong> meccanica, dell’abbigliamento e<br />
delle calzature e dei prodotti alimentari, sono quelli che in termini <strong>di</strong> qualità meglio<br />
rappresentano il “made in Italy”, vantando in queste zone una notevole <strong>di</strong>ffusione anche nel<br />
commercio al dettaglio.<br />
La presenza italiana resta comunque inferiore alle sue potenzialità; in effetti, <strong>la</strong> lontananza<br />
geografica dei mercati dei Paesi baltici e le loro ridotte <strong>di</strong>mensioni, sia in termini <strong>di</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione che <strong>di</strong> potere d’acquisto, unitamente al<strong>la</strong> farraginosità dell’apparato burocratico,<br />
non rappresentano certo degli incentivi per le PMI italiane. Questi deterrenti sono in parte<br />
compensati dai vantaggi rappresentati dal<strong>la</strong> strategica posizione geografica del<strong>la</strong> regione,<br />
quale ponte per l’Occidente verso il vasto mercato che arriva fino alle aree nord-occidentali<br />
del<strong>la</strong> Russia.<br />
In realtà, negli ultimi <strong>di</strong>eci anni, Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> hanno compiuto notevoli<br />
progressi, assicurando <strong>la</strong> stabilità macroeconomia e migliorando costantemente il clima degli<br />
investimenti. Nei settori tecnologicamente avanzati, in cui le imprese italiane hanno<br />
raggiunto buoni livelli <strong>di</strong> specializzazione, sono auspicabili sinergie ed interazioni con i più<br />
importanti comparti dell’industria locale, soprattutto nei settori dei beni strumentali e<br />
dell’impiantistica, e non solo per fornire macchinari, impianti e componenti, ma anche per<br />
incentivare investimenti e col<strong>la</strong>borazioni industriali. In effetti, nelle partecipazioni industriali e<br />
negli investimenti <strong>di</strong>retti, <strong>la</strong> posizione dell’Italia è ancora alquanto debole poiché, nonostante<br />
le forti potenzialità, manca da parte delle aziende un reale interesse, che può essere<br />
sollecitato prendendo in considerazione i programmi <strong>di</strong> sviluppo delle tre Repubbliche<br />
baltiche nel loro insieme, con partico<strong>la</strong>re attenzione ai fon<strong>di</strong> che vengono messi a<br />
<strong>di</strong>sposizione dal<strong>la</strong> Comunità Europea, schiudendo interessanti opportunità <strong>di</strong><br />
cooperazione. Ad esempio, appaiono promettenti gli investimenti nei settori<br />
dell’approvvigionamento idrico, del<strong>la</strong> viabilità, dell’energia e del<strong>la</strong> protezione dell’ambiente in<br />
senso <strong>la</strong>to, ambiti in cui saranno necessari adeguamenti delle infrastrutture e dei processi<br />
alle normative comunitarie.<br />
12
L’Istituto per il Commercio Estero ha identificato fra i settori più attraenti per l’export italiano<br />
quelli del<strong>la</strong> meccanica in senso <strong>la</strong>to, senza tra<strong>la</strong>sciare comunque i tra<strong>di</strong>zionali settori degli<br />
articoli <strong>di</strong> gomma e p<strong>la</strong>stica, prodotti chimici e farmaceutici, nonché tessuti, calzature,<br />
autoveicoli industriali e agricoli, prodotti alimentari. Quanto alle opportunità d’investimento,<br />
le opportunità maggiori sono presenti nei beni strumentali e nell’impiantistica oltre che nei<br />
settori tessile, alimentare, ambiente, delle telecomunicazioni e del legno.<br />
Un’area <strong>di</strong> potenziale interesse per le imprese italiane potrebbe essere quel<strong>la</strong> dei servizi<br />
bancari. <strong>Il</strong> <strong>sistema</strong> bancario, infatti, è formato da un numero limitato <strong>di</strong> istituti, parzialmente<br />
in mano a gruppi stranieri, e offre una contenuta gamma <strong>di</strong> servizi finanziari, scarsamente<br />
<strong>di</strong>versificata e non sufficientemente flessibile. In nessuna delle tre Repubbliche, comunque, è<br />
presente una banca italiana, il che incide negativamente sui rapporti commerciali e<br />
costituisce un deterrente per gli investitori; allo stesso tempo rappresenta un potenziale<br />
interesse.<br />
E’ soprattutto nel campo delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese e delle aziende agricole che il <strong>sistema</strong><br />
bancario appare inadeguato a finanziare i progetti <strong>di</strong> ristrutturazione e il potenziamento delle<br />
infrastrutture, nonché a sostenere lo sforzo <strong>di</strong> competitività che l’ingresso nell’Unione<br />
Europea comporta. Nel settore agricolo, in partico<strong>la</strong>re, le piccole aziende non sono in grado<br />
<strong>di</strong> reperire i finanziamenti necessari per adeguare le proprie strutture e <strong>di</strong>mensioni alle<br />
esigenze <strong>di</strong> un’agricoltura moderna.<br />
13
1.4 ANALISI SWOT<br />
PUNTI DI FORZA<br />
Percezione del concetto “Baltico” come<br />
una preziosa qualità comune: visione<br />
pan-baltica in termini <strong>di</strong> rafforzamento<br />
politico e cooperazione transnazionale.<br />
Apertura al commercio internazionale<br />
ed agli investimenti.<br />
Qualità ambientale re<strong>la</strong>tivamente alta.<br />
Importante patrimonio culturale.<br />
Presenza <strong>di</strong> risorse naturali ancora da<br />
sfruttare.<br />
OPPORTUNITA’<br />
Cooperazione tra città e regioni per<br />
rafforzare <strong>la</strong> posizione competitiva<br />
dell’intera area baltica.<br />
Utilizzo dei fon<strong>di</strong> dell’UE.<br />
Potenzialità <strong>di</strong> un lungo periodo <strong>di</strong><br />
rapida crescita.<br />
Benefici derivanti dal<strong>la</strong> globalizzazione.<br />
Potenzialità per lo sviluppo <strong>di</strong> turismo<br />
<strong>di</strong> qualità.<br />
Pressione sul territorio re<strong>la</strong>tivamente<br />
bassa, grazie ad una bassa densità <strong>di</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione.<br />
Alto potenziale dei servizi marittimi per<br />
assorbire <strong>la</strong> futura crescita <strong>di</strong> trasporti.<br />
PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
Instabilità delle istituzioni nel<br />
delineamento <strong>di</strong> politiche territoriali.<br />
Insufficienza delle istituzioni <strong>di</strong> mercato.<br />
Disparità nel livello <strong>di</strong> sviluppo socioeconomico<br />
nei confronti dei Paesi occidentali<br />
vicini.<br />
Persistenza <strong>di</strong> barriere per l’accesso al<br />
mercato.<br />
Alto grado <strong>di</strong> sensibilità naturale,<br />
inquinamento del Mar Baltico.<br />
Mancanza <strong>di</strong> una strategia <strong>logistica</strong> per<br />
connessioni intermodali.<br />
Insufficienza delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto.<br />
RISCHI<br />
Crescita economica accompagnata da<br />
<strong>di</strong>suguaglianze sociali.<br />
<strong>Sviluppo</strong> insostenibile dovuto all’ottica <strong>di</strong><br />
breve periodo, al<strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> approcci<br />
integrati e multisettoriali.<br />
Difficoltà a fare propri i requisiti del<strong>la</strong> “New<br />
economy” .<br />
Pressione crescente sulle regioni agricole.<br />
Forte pressione delle attività umane sul<br />
paesaggio.<br />
<strong>Sviluppo</strong> non equilibrato del <strong>sistema</strong> urbano.<br />
Diseconomie urbane.<br />
Livello decrescente dei servizi per il<br />
trasporto pubblico, eccessivo aumento del<br />
trasporto stradale.<br />
Fonte: e<strong>la</strong>borazione da “Baltic Sea Region INTERREG III B Neighbourhood Programme<br />
2002-2006”<br />
14
Capitolo secondo<br />
I PAESI BALTICI NELL’UNIONE EUROPEA<br />
Fonte: Banca Centrale Europea<br />
2.1 ALLARGAMENTO AD EST<br />
Tra <strong>la</strong> fine del XX e l’inizio del XXI secolo si sono aperte e si stanno attualmente<br />
delineando per i Paesi baltici nuove prospettive <strong>di</strong> sviluppo. Queste sono alimentate<br />
da due gran<strong>di</strong> processi: <strong>la</strong> transizione, in ogni singolo Stato, del <strong>sistema</strong> socio-economico<br />
verso <strong>la</strong> democrazia e l’economia orientata al mercato, e il loro accesso all’Unione Europea. <strong>Il</strong><br />
primo processo si è <strong>di</strong>ffuso praticamente nell’intera regione, portando innovazioni<br />
nell’impren<strong>di</strong>toria locale grazie al<strong>la</strong> reale apertura dei mercati agli scambi internazionali; il<br />
secondo processo è in corso e lontano dall’essere concluso, in ragione <strong>di</strong> alcune questioni da<br />
affrontare e superare, sebbene Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> siano ufficialmente entrate<br />
nell’UE nel 2004.<br />
A <strong>di</strong>fferenza degli altri nuovi membri che precedentemente hanno avuto accesso all’Unione,<br />
le Repubbliche Baltiche stanno sperimentando un impatto più profondo, poiché le loro<br />
strutture amministrative e i loro meccanismi decisionali non sono abbastanza armonizzati per<br />
rispondere adeguatamente alle iniziative comunitarie. Questo implica un’enorme sfida sia per<br />
gli Stati stessi, che per i vecchi membri che devono contribuire ad incrementare <strong>la</strong> capacità<br />
dei nuovi ad adottare i dettami fondamentali del<strong>la</strong> politica europea ed aiutarli nel<strong>la</strong><br />
riconciliazione tra sviluppo, crescita ed equilibrio.<br />
In effetti, l’al<strong>la</strong>rgamento non costituisce una novità assoluta, dal momento che il processo<br />
d’integrazione dei mercati è cominciato imme<strong>di</strong>atamente dopo il crollo del muro <strong>di</strong> Berlino nel<br />
15
1989. L’efficienza economica dell’Unione al<strong>la</strong>rgata non deriverà in modo automatico dal<strong>la</strong> sua<br />
ampiezza; molto <strong>di</strong>penderà dal modello economico che si darà il processo d’integrazione e a<br />
come verranno gestite opportunità, vantaggi e rischi.<br />
Per gli Stati già appartenenti all’Unione, l’integrazione economica ad est ha già realizzato<br />
progressi importanti nel<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> preadesione dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>la</strong> flessibilità delle<br />
imprese, dell’acquisizione <strong>di</strong> nuovi spazi <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> favorevoli occasioni <strong>di</strong> investimento.<br />
Oltre ai gran<strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> capitali in vecchi e nuovi assetti, si è assistito allo<br />
spostamento <strong>di</strong> attività già esistenti nei Paesi comunitari, attraverso l’outsourcing <strong>di</strong> segmenti<br />
produttivi o <strong>di</strong> intere produzioni <strong>di</strong> beni ad alta intensità <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, soprattutto nel campo<br />
dell’abbigliamento, delle calzature, del<strong>la</strong> metallurgia, <strong>di</strong> articoli elettrici.<br />
2.2 L’INGRESSO NELL’EURO<br />
<strong>Il</strong> passaggio all’euro è visto come il sigillo conclusivo e irreversibile del<strong>la</strong> nuova appartenenza<br />
all’Unione e quin<strong>di</strong> una tappa d’arrivo delle politiche <strong>di</strong> transizione passate e in corso.<br />
L’”obiettivo euro” comporta a sua volta vincoli che possono contribuire a motivare ed<br />
accelerare il processo <strong>di</strong> riforme economiche e sociali in atto: privatizzazioni delle imprese<br />
ancora sotto l’egida pubblica, liberalizzazione <strong>di</strong> tariffe e prezzi amministrati,<br />
derego<strong>la</strong>mentazione del mercato del <strong>la</strong>voro, ri<strong>di</strong>mensionamento del welfare state; riforme<br />
sollecitate dalle istituzioni internazionali, come l’Organizzazione per <strong>la</strong> Cooperazione e lo<br />
<strong>Sviluppo</strong> Economico e il Fondo Monetario Internazionale, ma che incontrano resistenze in<br />
una parte consistente delle forze sociali e politiche.<br />
A favore dell’ingresso nell’euro, si rileva come <strong>la</strong> sua adozione può rafforzare <strong>la</strong> crescita<br />
attraverso <strong>la</strong> riduzione dei tassi d’interesse e l’eliminazione del rischio <strong>di</strong> cambio; stabilizzare<br />
le politiche fiscali per corrispondere ai più rigi<strong>di</strong> criteri dell’Unione Europea; contenere<br />
stabilmente i tassi d’inf<strong>la</strong>zione; porre l’economia al riparo dagli shock monetari e finanziari<br />
dei mercati esteri. L’insieme <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni può, a sua volta, giocare a favore degli<br />
investimenti esteri, e così rafforzare ulteriormente <strong>la</strong> crescita.<br />
Nonostante le potenzialità positive attribuite all’ingresso nell’euro, le istituzioni internazionali<br />
evidenziano anche il rovescio del<strong>la</strong> medaglia; si <strong>di</strong>stingue <strong>la</strong> partecipazione all’euro, una volta<br />
realizzata, dal<strong>la</strong> preparazione per accedervi. La transizione implica l’adozione <strong>di</strong> un insieme<br />
stringente <strong>di</strong> regole, che può risultare <strong>di</strong> ostacolo al<strong>la</strong> crescita e al<strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> colmare il<br />
profondo <strong>di</strong>vario economico dei paesi in questione rispetto all’Unione. In altri termini, si<br />
sottolinea <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> puntare a una convergenza reale, prima che a quel<strong>la</strong> nominale.<br />
<strong>Il</strong> FMI evidenzia che i tassi d’inf<strong>la</strong>zione tendono ad elevarsi in presenza <strong>di</strong> una crescita<br />
accelerata (che è in<strong>di</strong>spensabile a questi paesi) e che il <strong>di</strong>savanzo fiscale può essere<br />
influenzato dall’esigenza <strong>di</strong> una più intensa politica <strong>di</strong> investimenti infrastrutturali e dal<strong>la</strong><br />
partecipazione finanziaria all’utilizzo dei fon<strong>di</strong> strutturali del<strong>la</strong> Comunità. Inoltre, <strong>la</strong> flessibilità<br />
del cambio può essere una leva per un più favorevole equilibrio del<strong>la</strong> politica commerciale.<br />
Questi sono tutti fattori che contrastano con <strong>la</strong> rigi<strong>di</strong>tà delle regole previste per <strong>la</strong><br />
partecipazione all’euro.<br />
Dal 28 giugno 2004 Estonia e <strong>Lituania</strong> sono entrate a far parte dei nuovi Accor<strong>di</strong> Europei<br />
<strong>di</strong> Cambio (AEC II), accor<strong>di</strong> multi<strong>la</strong>terali re<strong>la</strong>tivi a un regime <strong>di</strong> cambio fisso ma<br />
aggiustabile, basato su una parità centrale e una banda <strong>di</strong> oscil<strong>la</strong>zione standard del ±15 per<br />
cento. Le politiche economiche degli Stati membri partecipanti agli accor<strong>di</strong> devono essere<br />
coerenti con il mantenimento del<strong>la</strong> parità centrale e atte, pertanto, ad evitare<br />
<strong>di</strong>sallineamenti. L’accordo per <strong>la</strong> partecipazione agli AEC II ha poggiato sul preciso impegno<br />
delle rispettive autorità a perseguire politiche <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio rigorose, essenziali per mantenere <strong>la</strong><br />
stabilità macroeconomica e assicurare <strong>la</strong> sostenibilità del processo <strong>di</strong> convergenza. Inoltre,<br />
allo scopo <strong>di</strong> ridurre i <strong>di</strong>savanzi e garantire <strong>la</strong> sostenibilità dei conti correnti, i due paesi<br />
hanno convenuto <strong>di</strong> contenere l’espansione del cre<strong>di</strong>to interno, <strong>di</strong> assicurare un’efficace<br />
16
vigi<strong>la</strong>nza sul <strong>sistema</strong> finanziario e, nel caso dell’Estonia, <strong>di</strong> promuovere <strong>la</strong> moderazione<br />
sa<strong>la</strong>riale.<br />
La Lettonia ha invece mantenuto <strong>la</strong> propria valuta al <strong>di</strong> fuori del meccanismo <strong>di</strong> cambio,<br />
provocando il deprezzamento del <strong>la</strong>t, indebolimento dovuto principalmente al rafforzamento<br />
dell’euro.<br />
2.3 IL PROCESSO DI CONVERGENZA<br />
Da parte dei nuovi Paesi entranti, l’adesione all’Unione Europea ha implicato un complesso<br />
processo <strong>di</strong> convergenza attraverso dei negoziati durati molti anni, in seguito ai quali hanno<br />
dovuto avviare l’adeguamento all’acquis comunitario (<strong>di</strong>rettive, rego<strong>la</strong>menti, prassi) che<br />
rego<strong>la</strong> i rapporti all’interno dell’Unione. La contropartita determinata dall’adesione è<br />
l’ingresso in un’area economica avanzata che rafforza le potenzialità <strong>di</strong> sviluppo dei Paesi<br />
aderenti.<br />
Tre questioni, che si ritengono non risolte, hanno occupato un posto centrale nei negoziati:<br />
quelle inerenti al<strong>la</strong> politica agrico<strong>la</strong>, che prevede un’equiparazione dei sussi<strong>di</strong> entro il 2013, a<br />
partire da una base del 25% dei contributi attualmente erogati nei Paesi beneficiari dei<br />
Quin<strong>di</strong>ci (il sussi<strong>di</strong>o attualmente previsto è <strong>di</strong> 49 euro per ettaro); vi è poi <strong>la</strong> questione dei<br />
fon<strong>di</strong> strutturali, che non possono superare il livello massimo del 4% del red<strong>di</strong>to nazionale<br />
dei Paesi beneficiari, il che trova giustificazioni nel<strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> assorbimento dei fon<strong>di</strong> stessi,<br />
ma in termini assoluti penalizza i Paesi più poveri; infine, <strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione dei <strong>la</strong>voratori<br />
incontrerà limiti determinati autonomamente dai Paesi <strong>di</strong> accoglienza per un periodo <strong>di</strong><br />
transizione che potrà andare da due a sette anni.<br />
In linea generale, <strong>la</strong> transizione ha richiesto per tutti tre mutamenti <strong>di</strong> fondo: <strong>la</strong><br />
liberalizzazione del commercio estero e dei prezzi; <strong>la</strong> privatizzazione delle attività<br />
produttive, a partire dalle attività minori fino alle gran<strong>di</strong> imprese <strong>di</strong> Stato; <strong>la</strong><br />
stabilizzazione finanziaria.<br />
I problemi del<strong>la</strong> convergenza, che vengono a volte sintetizzati dallo scarto nel red<strong>di</strong>to procapite,<br />
sono in realtà più artico<strong>la</strong>ti e investono i temi del<strong>la</strong> coesione sociale; il red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o,<br />
sia in termini <strong>di</strong> cambio che <strong>di</strong> potere d’acquisto, nasconde <strong>di</strong>vari rilevanti nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> del<br />
red<strong>di</strong>to e delle retribuzioni, <strong>di</strong>vari che tendono a crescere fra coloro che <strong>la</strong>vorano nei settori<br />
legati ai mercati internazionali, e i <strong>la</strong>voratori delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese locali e delle<br />
amministrazioni pubbliche. La convergenza assume, pertanto, sia valori quantitativi<br />
(<strong>la</strong> crescita del red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o), sia valori qualitativi (in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> coesione<br />
sociale).<br />
I problemi del modello economico e sociale si riflettono, infine, sul<strong>la</strong> stabilità politica dei<br />
governi; <strong>la</strong> politica fiscale presenta, infatti, aspetti molto delicati e contrastanti. Se, da un<br />
<strong>la</strong>to, <strong>la</strong> riduzione delle imposte <strong>di</strong>rette trova consenso in un’impostazione <strong>di</strong> politica<br />
economica neo-liberista, dall’altro, il Fondo Monetario Internazionale e <strong>la</strong> Banca Centrale<br />
Europea raccomandano ai paesi entranti una riduzione rapida e strutturale del <strong>di</strong>savanzo<br />
pubblico, conforme ai criteri del Patto <strong>di</strong> stabilità, anche in<strong>di</strong>pendentemente dal loro ingresso<br />
nell’euro. Questo significa che <strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> spesa pubblica si riflette sui regimi <strong>di</strong> welfare<br />
(sanità, istruzione, pensioni e sussi<strong>di</strong>), accentuando il <strong>di</strong>sagio sociale in una parte del<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione e alimentando gli elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssenso e d’instabilità politica.<br />
Da circa <strong>la</strong> metà del 2003 si è delineata una tendenza ascendente dei tassi d’inf<strong>la</strong>zione,<br />
dovuta al<strong>la</strong> rapida crescita del<strong>la</strong> domanda interna, accompagnata dal<strong>la</strong> forte espansione dei<br />
sa<strong>la</strong>ri e del cre<strong>di</strong>to, all’aumento delle imposte in<strong>di</strong>rette e dei prezzi amministrati connesso<br />
con l’adesione all’UE e al rincaro del petrolio. I tassi d’inf<strong>la</strong>zione hanno registrato livelli assai<br />
elevati nel biennio 1996-1997, per poi scendere al <strong>di</strong> sotto del 5% agli inizi del 1999 e ridursi<br />
ulteriormente nel 2002-2003; più recentemente l’inf<strong>la</strong>zione ha registrato una tendenza<br />
crescente. Nel me<strong>di</strong>o periodo i nuovi Stati membri devono prepararsi ad affrontare alcuni<br />
rischi e talune sfide per <strong>la</strong> stabilità dei prezzi. Data <strong>la</strong> crescita attesa del<strong>la</strong> domanda sia<br />
interna sia esterna e del grado <strong>di</strong> utilizzo del<strong>la</strong> capacità produttiva, sussistono rischi <strong>di</strong> effetti<br />
<strong>di</strong> secondo impatto sui sa<strong>la</strong>ri, che potrebbero pregiu<strong>di</strong>care <strong>la</strong> stabilità dei prezzi nel me<strong>di</strong>o<br />
17
periodo; è inoltre probabile che nei prossimi anni anche il processo <strong>di</strong> catching up influisca<br />
sul tasso <strong>di</strong> inf<strong>la</strong>zione, benché le <strong>di</strong>mensioni precise <strong>di</strong> tale impatto siano <strong>di</strong>fficili da valutare.<br />
ESTONIA<br />
I presupposti fondamentali per il conseguimento <strong>di</strong> un grado elevato <strong>di</strong> convergenza<br />
sostenibile in Estonia sono rappresentati dal mantenimento del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio e<br />
dal contenimento dell’espansione del cre<strong>di</strong>to nel contesto <strong>di</strong> un’efficace vigi<strong>la</strong>nza<br />
finanziaria; ciò contribuirebbe altresì a garantire un or<strong>di</strong>nato ri<strong>di</strong>mensionamento dell’ampio<br />
<strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> conto corrente su livelli sopportabili. Un importante obiettivo delle politiche<br />
economiche nel me<strong>di</strong>o periodo è inoltre costituito da un migliore funzionamento del<br />
mercato del <strong>la</strong>voro, necessario per il raggiungimento <strong>di</strong> una stabilità dei prezzi, l’aumento<br />
del<strong>la</strong> crescita e l’abbassamento del tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione persistentemente elevato<br />
dell’Estonia.<br />
L’inf<strong>la</strong>zione al consumo ha generalmente mostrato una tendenza ca<strong>la</strong>nte, anche se in epoche<br />
più recenti è andata aumentando. <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> riduzione dell’inf<strong>la</strong>zione riflette importanti<br />
scelte <strong>di</strong> politica economica, e in partico<strong>la</strong>re l’avere orientato <strong>la</strong> politica monetaria al<br />
raggiungimento del<strong>la</strong> stabilità dei prezzi me<strong>di</strong>ante l’adozione <strong>di</strong> un regime <strong>di</strong> currency board<br />
a partire dal 1992. L’inf<strong>la</strong>zione è andata ca<strong>la</strong>ndo sia nelle fasi <strong>di</strong> vigorosa crescita in termini<br />
reali del PIL, sia in quelle <strong>di</strong> notevole rallentamento del<strong>la</strong> stessa. L’incremento del costo del<br />
<strong>la</strong>voro per unità <strong>di</strong> prodotto è sceso a livelli estremamente bassi nel 2000 e nel 2001, per poi<br />
salire lievemente nei due anni successivi.<br />
Su un orizzonte temporale più lungo, il mantenimento <strong>di</strong> un contesto favorevole al<strong>la</strong> stabilità<br />
dei prezzi in Estonia è subor<strong>di</strong>nato al<strong>la</strong> conduzione, fra l’altro, <strong>di</strong> adeguate politiche fiscali e<br />
sa<strong>la</strong>riali. Migliorare il funzionamento dei mercati del <strong>la</strong>voro è un ulteriore e importante<br />
obiettivo delle politiche economiche; gli incrementi sa<strong>la</strong>riali dovrebbero tener conto <strong>di</strong> quelli<br />
nei paesi concorrenti e mantenersi in linea con <strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> produttività del <strong>la</strong>voro.<br />
L’elevato <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> conto corrente del paese giustifica il mantenimento <strong>di</strong> politiche<br />
fiscali prudenti. Per quanto concerne <strong>la</strong> sostenibilità degli andamenti <strong>di</strong> finanza pubblica, sul<strong>la</strong><br />
base degli avanzi fiscali previsti nel Programma <strong>di</strong> convergenza, l’Estonia continuerà a<br />
rispettare l’obiettivo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o termine contenuto nel Patto <strong>di</strong> stabilità e crescita, che prevede<br />
un saldo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio prossimo al pareggio o in avanzo.<br />
LETTONIA<br />
L’avvio <strong>di</strong> un adeguato percorso <strong>di</strong> risanamento delle finanze pubbliche e il contenimento<br />
del<strong>la</strong> forte crescita del cre<strong>di</strong>to costituiscono i presupposti fondamentali per il conseguimento<br />
<strong>di</strong> un grado elevato <strong>di</strong> convergenza sostenibile in Lettonia.<br />
<strong>Il</strong> tasso d’inf<strong>la</strong>zione al consumo ha mostrato una tendenza ca<strong>la</strong>nte fino al 2003, per poi<br />
subire un’inversione <strong>di</strong> tendenza; <strong>la</strong> <strong>di</strong>scesa dell’inf<strong>la</strong>zione è stata accompagnata da una<br />
robusta crescita in termini reali del PIL.<br />
Nonostante <strong>la</strong> sostenuta <strong>di</strong>namica economica, il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, pur in graduale<br />
<strong>di</strong>minuzione, resta su livelli elevati. La creazione <strong>di</strong> un contesto favorevole al<strong>la</strong> stabilità dei<br />
prezzi in Lettonia è subor<strong>di</strong>nata, fra l’altro, all’adozione <strong>di</strong> politiche macroeconomiche solide e<br />
in partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> un orientamento fiscale restrittivo.<br />
Gli incrementi sa<strong>la</strong>riali non dovrebbero superare né quelli dei paesi concorrenti né <strong>la</strong> crescita<br />
del<strong>la</strong> produttività del <strong>la</strong>voro. Risulta inoltre importante aumentare ulteriormente <strong>la</strong> flessibilità<br />
del mercato dei beni e affrontare i rimanenti problemi strutturali del mercato del <strong>la</strong>voro, in<br />
quanto ciò potrebbe concorrere a ridurre l’elevato livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione del paese.<br />
LITUANIA<br />
Per un insieme <strong>di</strong> fattori specifici, <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> è attualmente considerata un caso<br />
anomalo in termini <strong>di</strong> stabilità dei prezzi. I rischi <strong>di</strong> aumento dell’inf<strong>la</strong>zione sono<br />
connessi al possibile surriscaldamento dell’economia, al<strong>la</strong> forte crescita del cre<strong>di</strong>to, a un<br />
orientamento fiscale espansivo e ai possibili effetti <strong>di</strong> secondo impatto provocati dal recente<br />
incremento dell’inf<strong>la</strong>zione. In un orizzonte temporale più lungo, il mantenimento <strong>di</strong> un<br />
18
contesto favorevole al<strong>la</strong> stabilità dei prezzi in <strong>Lituania</strong> è subor<strong>di</strong>nato, fra l’altro, all’avvio <strong>di</strong> un<br />
percorso sostenibile <strong>di</strong> risanamento delle finanze pubbliche, a una <strong>di</strong>namica sa<strong>la</strong>riale<br />
moderata, al<strong>la</strong> maggiore concorrenza sui mercati dei beni e al migliore funzionamento dei<br />
mercati del <strong>la</strong>voro.<br />
Per quanto riguarda <strong>la</strong> sostenibilità degli andamenti <strong>di</strong> finanza pubblica, con i <strong>di</strong>savanzi fiscali<br />
previsti per i prossimi anni <strong>la</strong> Lettonia e <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> non sod<strong>di</strong>sferebbero l’obiettivo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o<br />
termine contenuto nel Patto <strong>di</strong> stabilità e crescita. L’ampio <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> conto corrente dei<br />
due Paesi rende opportuna l’adozione <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio prudenti; è necessario<br />
perseguire con determinazione il contenimento dell’attuale forte crescita del cre<strong>di</strong>to e<br />
un’efficace vigi<strong>la</strong>nza finanziaria.<br />
In tale contesto, un <strong>sistema</strong> fiscale e assistenziale più efficiente e più favorevole allo sviluppo<br />
dell’occupazione potrebbe accrescere gli incentivi al <strong>la</strong>voro e contribuire in misura<br />
significativa al riequilibrio delle finanze pubbliche, promuovendo nel contempo <strong>la</strong> crescita<br />
economica e <strong>la</strong> convergenza del red<strong>di</strong>to reale, nel quadro del completamento del processo <strong>di</strong><br />
transizione verso un’economia <strong>di</strong> mercato.<br />
2.4 CONSEGUENZE SPAZIALI<br />
Le <strong>di</strong>sparità regionali costituiscono una delle questioni principali in<strong>di</strong>viduate dalle politiche<br />
comunitarie il processo <strong>di</strong> al<strong>la</strong>rgamento dovrebbe coinvolgere tutti i livelli amministrativi delle<br />
tre Repubbliche baltiche, così che possano essere in grado <strong>di</strong> condurre azioni concertate<br />
verso <strong>la</strong> coesione economica e sociale.<br />
L’obiettivo richiede <strong>la</strong> partecipazione attiva delle amministrazioni locali e regionali, come<br />
tramite nel <strong>di</strong>alogo tra governi nazionali e <strong>la</strong> Commissione Europea. <strong>Il</strong> modello <strong>di</strong> partnership<br />
nazionale-regionale nell’affrontare le questioni <strong>di</strong> sviluppo regionale rappresenta ancora una<br />
sfida per gli Stati; ancora oggi, infatti, l’adesione all’UE, con i tutti prerequisiti necessari al<br />
processo, è considerata fondamentalmente una responsabilità nazionale. I governi<br />
dell’Estonia, del<strong>la</strong> Lettonia e del<strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> <strong>la</strong>sciano poco spazio alle politiche regionali, il che<br />
fino da ora è stato giustificato dal fatto che c’è una debole tra<strong>di</strong>zione politica nell’associare <strong>la</strong><br />
pianificazione territoriale allo sviluppo regionale, rispetto a quel<strong>la</strong> nei vecchi Stati membri.<br />
Inoltre, c’è una debolezza <strong>di</strong> fondo legata all’in<strong>di</strong>pendenza del livello regionale nel <strong>sistema</strong><br />
territoriale politico-amministrativo, non supportato da strumenti finanziari, o in alcuni casi<br />
anche assente.<br />
E’ importante dunque che agli Stati baltici derivino dalle good practices degli altri Stati<br />
europei, insegnamenti sui successi del<strong>la</strong> pianificazione spaziale nel model<strong>la</strong>re le politiche <strong>di</strong><br />
sviluppo regionale. I documenti nazionali pre<strong>di</strong>sposti all’accesso nell’Unione in<strong>di</strong>viduano<br />
alcune aree <strong>di</strong> priorità, per lo più <strong>di</strong> natura settoriale; <strong>la</strong> pianificazione, in quanto strumento<br />
trasversale, non è menzionata.<br />
All’interno del<strong>la</strong> politica <strong>di</strong> sviluppo spaziale europea, nuove misure includono l’identificazione<br />
e il monitoraggio <strong>di</strong> progetti infrastrutturali e <strong>di</strong> pianificazione, effettuati da <strong>di</strong>fferenti settori<br />
pubblici, formu<strong>la</strong>ndo strategie integrate e, quin<strong>di</strong>, superando <strong>la</strong> logica settoriale delle<br />
politiche amministrative.<br />
Risulta essenziale per <strong>la</strong> regione baltica che <strong>la</strong> pianificazione tenga conto <strong>di</strong> alcuni aspetti:<br />
l’espansione delle infrastrutture per il trasporto transnazionale e per <strong>la</strong> politica comunitaria<br />
dei trasporti, <strong>la</strong> riqualificazione delle zone post-industriali e delle aree urbane,<br />
l’aggiustamento strutturale nelle campagne, l’effettiva gestione del patrimonio naturale e<br />
culturale. Queste misure devono attivare iniziative regionali assicurando il co-finanziamento<br />
dai fon<strong>di</strong> europei.<br />
Le azioni <strong>di</strong> pianificazione transnazionale sono chiamate a costituire un solido fondamento<br />
per i programmi operativi comunitari, focalizzati sugli investimenti “across the border”.<br />
Questo ovviamente contribuirà al<strong>la</strong> coesione economica e sociale delle aree separate finora<br />
da confini statali, e sarà un reciproco processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e un rafforzamento delle<br />
re<strong>la</strong>zioni partenariali.<br />
19
La formu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo spaziale per il <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> territori transnazionali si<br />
evidenzia per <strong>la</strong> sua importanza come supporto all’integrazione, al rafforzamento del<strong>la</strong><br />
competitività ed al<strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione delle <strong>di</strong>sparità. <strong>Il</strong> nuovo scenario mira a migliorare il ruolo<br />
delle aree considerate periferiche e <strong>di</strong> sviluppare il potenziale dei nuovi Stati membri in<br />
termini <strong>di</strong> comunicazioni; le politiche <strong>di</strong> trasporto, inoltre hanno l’obiettivo <strong>di</strong> incoraggiare<br />
varie forme <strong>di</strong> sviluppo policentrico.<br />
20
Prodotto Interno Lordo pro capite per area<br />
Fonte: ESPON database<br />
21
Capitolo terzo<br />
LOGISTICA<br />
3.1 IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE<br />
<strong>Il</strong> territorio non è semplicemente uno spazio: è composto da persone che ci abitano, con le<br />
loro <strong>di</strong>fferenti organizzazioni sociali e i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> costruire le proprie identità, inse<strong>di</strong>andosi in un<br />
luogo, instaurando re<strong>la</strong>zioni.<br />
Viviamo un’epoca in cui le concezioni <strong>di</strong> spazio e <strong>di</strong> tempo cambiano e si re<strong>la</strong>tivizzano molto<br />
velocemente, perdendo spesso <strong>la</strong> corrispondenza con <strong>la</strong> materialità; le <strong>di</strong>stanze si accorciano<br />
sempre <strong>di</strong> più fino ad annul<strong>la</strong>rsi e a sovrapporsi. Le connessioni e le reti acquisiscono,<br />
dunque, un’importanza cruciale, simbolica oltre che materiale, <strong>la</strong> cui assenza costituisce un<br />
grande ostacolo e <strong>la</strong> cui presenza un potenziale ventaglio <strong>di</strong> opportunità.<br />
Coloro che ci guidano ci fanno apparire abitanti <strong>di</strong> un mondo a porte aperte, senza confini. Ci<br />
invitano a muoverci, a sentirci citta<strong>di</strong>ni del mondo. Purtroppo invece <strong>la</strong> maggioranza delle<br />
persone trova quelle porte chiuse, si vede impossibilitata a superare quegli stessi confini, per<br />
questioni politiche, sociali, mentali e talvolta anche solo materiali. Le barriere formali che<br />
infatti si cercano <strong>di</strong> abbattere giorno dopo giorno, si scoprono essere spesso tutt’altro che un<br />
retaggio, sia dal punto <strong>di</strong> vista istituzionale, che dal punto <strong>di</strong> vista delle persone che abitano<br />
e si spostano in un determinato territorio. Emerge <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> rivedere e correggere le<br />
logiche del<strong>la</strong> pianificazione territoriale, specialmente in quelle regioni del mondo che hanno<br />
in un certo modo subito le scelte globalizzanti dell’altra parte del mondo.<br />
<strong>Il</strong> criterio con cui si pianifica un territorio è fondamentale perché può promuovere<br />
l’inse<strong>di</strong>amento equilibrato delle strutture, l’efficienza delle reti <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>, un uso<br />
appropriato delle risorse naturali e quin<strong>di</strong> uno sviluppo spaziale sostenibile, contribuendo al<strong>la</strong><br />
coesione economica e sociale dell’intera regione in cui si va ad operare. Le reti <strong>di</strong><br />
trasporto e <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>, i sistemi urbani e gli inse<strong>di</strong>amenti, le strutture per <strong>la</strong><br />
protezione delle aree naturali e del paesaggio richiedono un coor<strong>di</strong>namento per l’integrazione<br />
dell’intero territorio.<br />
La tematica del<strong>la</strong> coesione spaziale viene fuori in tutta <strong>la</strong> sua rilevanza. Nel modello<br />
tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> sviluppo regionale le autorità statali erano deputate al<strong>la</strong> correzione delle<br />
<strong>di</strong>fferenziazioni e degli squilibri; in un’Europa che si vuole senza confini sorge il bisogno <strong>di</strong><br />
delineare politiche su territori più vasti, cercando <strong>di</strong> offrire eque opportunità <strong>di</strong> sviluppo.<br />
La coesione territoriale si basa su alcune con<strong>di</strong>zioni che ne dovrebbero garantire <strong>la</strong><br />
sostenibilità: il potenziale, <strong>la</strong> posizione, l’integrazione. La nozione <strong>di</strong> potenziale si riferisce<br />
al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione endogena dello sviluppo, esprime il fatto che <strong>la</strong> coesione può essere<br />
raggiunta dai territori che hanno una sufficiente dotazione <strong>di</strong> risorse e che così possono<br />
sviluppare una propria identità. <strong>Il</strong> potenziale include i vantaggi così come i vincoli presenti in<br />
un’area, tenendo conto che un fattore può essere considerato in entrambi i mo<strong>di</strong> a seconda<br />
dei punti <strong>di</strong> vista, ad esempio una montagna, un’infrastruttura possono rappresentare<br />
un’opportunità per un tipo <strong>di</strong> economia, ma anche un limite per un altro tipo. I <strong>di</strong>versi punti<br />
<strong>di</strong> vista con cui si interpreta e si utilizza un elemento del territorio possono generare conflitti<br />
sul<strong>la</strong> valutazione e sul<strong>la</strong> gestione delle risorse; una corretta metodologia <strong>di</strong> pianificazione<br />
dovrebbe soprattutto concentrarsi sull’uso strategico del territorio per prevenire e risolvere<br />
tali conflitti.<br />
La posizione invece fa riferimento al contesto spaziale, esprime il fatto che <strong>la</strong> coesione si<br />
basa sul<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tività dei territori, perché <strong>la</strong> localizzazione non può prescindere dalle<br />
caratteristiche delle aree vicine e dalle re<strong>la</strong>zioni che si instaurano. Specificare <strong>la</strong> posizione ci<br />
sve<strong>la</strong> parecchi aspetti <strong>di</strong> un territorio: accessibilità in termini <strong>di</strong> trasporti e comunicazioni,<br />
presenza <strong>di</strong> confini e <strong>di</strong>scontinuità con le altre zone, rapporti con i territori a<strong>di</strong>acenti in<br />
termini <strong>di</strong> complementarietà/competitività, evoluzione temporale <strong>di</strong> tali rapporti con riguardo<br />
al<strong>la</strong> convergenza/<strong>di</strong>vergenza.<br />
22
<strong>Il</strong> concetto <strong>di</strong> integrazione si focalizza sulle re<strong>la</strong>zioni tra le parti del territorio considerato<br />
che si presentano sotto forma <strong>di</strong> flussi e scambi materiali o immateriali; <strong>di</strong>pende dal<br />
potenziale e dal<strong>la</strong> posizione, ma anche da altri parametri quali il contesto globale e quello<br />
storico <strong>di</strong> riferimento. L’integrazione può rafforzare il potenziale <strong>di</strong> un territorio ma può anche<br />
accentuare le <strong>di</strong>sparità; è necessario che venga attuata al livello orizzontale (coor<strong>di</strong>namento<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti attività e politiche settoriali) e al livello verticale (coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />
autorità nel <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> pianificazione nazionale).<br />
<strong>Il</strong> territorio è promosso come una risorsa qualitativa <strong>di</strong> sviluppo, includendo l’organizzazione<br />
e il funzionamento degli inse<strong>di</strong>amenti, le infrastrutture, le ricchezze naturali e culturali. La<br />
pianificazione territoriale rappresenta dunque un’importante opportunità, in quanto<br />
determina <strong>la</strong> competitività socio-economica delle regioni. L’organizzazione dei sistemi urbani,<br />
delle reti del<strong>la</strong> mobilità e dell’inse<strong>di</strong>amento, l’equilibrio delle re<strong>la</strong>zioni fra città e campagna,<br />
l’ambiente culturale, <strong>la</strong> localizzazione del capitale umano, <strong>la</strong> prossimità geografica e le<br />
interre<strong>la</strong>zioni tra scienza e industria, sono alcuni tra i molteplici fattori che giocano un ruolo<br />
importante nell’assicurare l’innovatività <strong>di</strong> una regione. La questione non rimanda al<strong>la</strong> mera<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> territorio, ma soprattutto al<strong>la</strong> sua strutturazione e alle re<strong>la</strong>zioni funzionali tra i<br />
vari stakeholders.<br />
3.2 STRUTTURA INSEDIATIVA<br />
La struttura inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> una regione mette in luce rilevanti aspetti dell’organizzazione<br />
socio-economica dell’area ed è essenziale per <strong>la</strong> componente ambientale e sociale dello<br />
sviluppo sostenibile. La struttura <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> locale è soprattutto fondamentale in quanto<br />
determina l’accessibilità <strong>di</strong> un territorio, elemento in<strong>di</strong>spensabile per <strong>la</strong> capacità <strong>di</strong><br />
attrarre investimenti.<br />
In linea generale una configurazione policentrica, e comunque non concentrata su un unico<br />
polo attrattore, assicurando <strong>la</strong> migliore fruibilità dei principali servizi sociali, sembra essere <strong>la</strong><br />
tipologia che meglio risponde sia all’ottica dello sviluppo sostenibile che a quel<strong>la</strong> economica<br />
degli investitori; <strong>la</strong> cooperazione e <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> reti fra città favoriscono <strong>la</strong> coesione<br />
regionale.<br />
Per quanto riguarda gli Stati baltici, da un punto <strong>di</strong> vista transnazionale si impone <strong>la</strong><br />
necessità <strong>di</strong> istituire re<strong>la</strong>zioni tra i loro nuclei urbani con quelli degli altri Paesi europei,<br />
re<strong>la</strong>zioni per ragioni storiche abbastanza deboli, ma che stanno progressivamente<br />
migliorando, specialmente tenendo conto del nuovo contesto comunitario e le opportunità <strong>di</strong><br />
costruire connessioni che esso comporta.<br />
Le subregioni metropolitane baltiche devono comunque ancora superare totalmente l’ere<strong>di</strong>tà<br />
del passato, <strong>di</strong> territori che gravitavano attorno al<strong>la</strong> Russia statalista e non hanno potuto<br />
quin<strong>di</strong> sviluppare nel tempo una loro struttura, in modo sufficiente da permettere all’area <strong>di</strong><br />
occupare un ruolo in<strong>di</strong>pendente nell’economia globale. Questo si accompagna alle<br />
conseguenze del<strong>la</strong> globalizzazione e al<strong>la</strong> recente apertura del<strong>la</strong> loro economia. L’economia <strong>di</strong><br />
mercato, infatti, facilita <strong>la</strong> <strong>di</strong>spersione degli inse<strong>di</strong>amenti e l’urbanizzazione srego<strong>la</strong>ta; <strong>la</strong><br />
rapida crescita che hanno sperimentato le tre Repubbliche si è concentrata nelle aree che<br />
gravitano intorno alle capitali a <strong>di</strong>scapito delle altre zone, che invece registrano un generale<br />
declino demografico. <strong>Il</strong> risultato è una struttura pressoché monocentrica: in Estonia, Tallin<br />
con 400.000 abitanti rappresenta il 29% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione totale, mentre Tartu, con 100.000<br />
abitanti, ha un ruolo secondario a livello nazionale; in Lettonia, Riga (760.000 abitanti) ha il<br />
32% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, e Daugavpils (con soli 110.000 abitanti) è <strong>la</strong> seconda città; <strong>la</strong><br />
<strong>Lituania</strong> fa leggermente eccezione, con Vilnius (540.000 abitanti) che rappresenta il 16%<br />
dell’intera popo<strong>la</strong>zione e Kaunas che, con 380.000 abitanti, riesce a giocare un ruolo anche<br />
internazionale. Altri problemi sono: <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> controllo dell’urbanizzazione, rapporti<br />
insufficienti dello sviluppo urbano con i sistemi <strong>di</strong> trasporto pubblico, continua localizzazione<br />
23
<strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti senza preoccuparsi del<strong>la</strong> forma che assumono, degrado dei centri<br />
urbani, decrescente accessibilità alle zone rurali.<br />
E’ in<strong>di</strong>spensabile che queste tendenze vengano controbi<strong>la</strong>nciate da adeguate misure, che<br />
includano nei piani una logica <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> e sinergia <strong>di</strong> reti. L’accrescimento<br />
dell’accessibilità e del<strong>la</strong> connettività, come strategia per il consolidamento del<strong>la</strong> competitività,<br />
contribuisce al<strong>la</strong> coesione e al<strong>la</strong> riduzione delle <strong>di</strong>sparità territoriali.<br />
3.3 TRASPORTI<br />
ESTONIA<br />
Ferrovie: totali 958 km.<br />
Autostrade: totali 55.944 km, <strong>di</strong> cui 13.874 pavimentati e 42.070 non pavimentati (nel 2002).<br />
Vie acquatiche: 500 km.<br />
Porti: Haapsalu, Kunda, Muuga, Pal<strong>di</strong>ski, Parnu, Tallinn.<br />
Gasdotti: 859 km.<br />
LETTONIA<br />
Ferrovie: totali 2303 km.<br />
Autostrade: totali 60.472 km, <strong>di</strong> cui 57.206 pavimentati e 3265 non pavimentati (nel 2002).<br />
Vie acquatiche: 300 km.<br />
Porti: Liepaja, Riga, Ventspils.<br />
Gasdotti: 1097 km.<br />
LITUANIA<br />
Ferrovie: totali 1998 km.<br />
Autostrade: totali 77.148 km, <strong>di</strong> cui 69.202 km pavimentati e 7.946 non pavimentati (nel<br />
2002).<br />
Vie acquatiche: 600 km.<br />
Porti: Butinge, Kaunas, K<strong>la</strong>ipeda.<br />
Gasdotti: 1696 km.<br />
Negli ultimissimi anni si è registrato, come conseguenza del<strong>la</strong> crescita economica, un<br />
incremento del volume degli scambi <strong>di</strong> merci e persone; è aumentata <strong>la</strong> domanda per le<br />
spe<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> merci e per i servizi legati ai trasporti, domanda spesso non supportata da un<br />
aumento parallelo delle strutture logistiche.<br />
L’accordo europeo del 2002 impone l’armonizzazione del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione interna dei Paesi con<br />
<strong>la</strong> normativa comunitaria e il miglioramento dell’accesso al mercato dei trasporti, una<br />
cooperazione per <strong>la</strong> ristrutturazione e l’ammodernamento delle infrastrutture e dei veicoli<br />
stessi, <strong>la</strong> facilitazione del transito e il raggiungimento <strong>di</strong> standard operativi comparabili a<br />
quelli del<strong>la</strong> Comunità.<br />
Nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del 2003, <strong>la</strong> Commissione europea aveva già constatato che le Repubbliche<br />
baltiche rispettano gli impegni e i requisiti fondamentali risultanti dai negoziati <strong>di</strong> adesione in<br />
materia <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> trasporto transeuropee, <strong>di</strong> trasporto su strada, <strong>di</strong> navigazione interna e <strong>di</strong><br />
trasporti ferroviari, e che sarebbero state in grado <strong>di</strong> applicare l’acquis comunitario.<br />
TRASPORTI STRADALI<br />
La situazione infrastrutturale dei trasporti stradali negli Stati baltici può essere descritta come<br />
un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> collegamenti e reti mancanti. Gran parte del<strong>la</strong> rete stradale è ormai<br />
logora e le risorse finanziarie non sono state fino ad ora sufficienti al rifacimento totale <strong>di</strong><br />
tutto il pavimento asfaltato. <strong>Il</strong> numero dei veicoli è in costante aumento, ma si tratta<br />
maggiormente <strong>di</strong> vetture obsolete e molto inquinanti; <strong>la</strong> maggior parte delle città poi non è<br />
24
dotata <strong>di</strong> tangenziali, il che causa un notevole congestionamento automobilistico. Anche gli<br />
autobus pubblici, urbani e interurbani, sono <strong>di</strong>ventati obsoleti, insicuri e inquinanti.<br />
La legge sui trasporti stradali adottata in Estonia a giugno 2000, che <strong>di</strong>sciplina il trasporto<br />
nazionale e internazionale <strong>di</strong> merci e il trasporto a carattere non commerciale dei viaggiatori,<br />
costituisce <strong>la</strong> base <strong>di</strong> vari testi che trattano questioni fiscali e re<strong>la</strong>tive al <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>scio<br />
delle licenze per i trasporti internazionali; introduce inoltre per <strong>la</strong> prima volta nel Paese <strong>la</strong><br />
nozione <strong>di</strong> trasporto combinato. Con <strong>la</strong> legge sui trasporti pubblici del 2001, sono state<br />
adottate <strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive agli obblighi <strong>di</strong> servizio che i trasporti pubblici devono rispettare,<br />
agli aiuti <strong>di</strong> Stato concessi a questi ultimi ed alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso per le imprese al<br />
mercato dei servizi <strong>di</strong> trasporto. In materia <strong>di</strong> capacità amministrativa, sono stati raggiunti<br />
dei miglioramenti nel<strong>la</strong> formazione del personale. Nel 2003 è stato completato l’acquis<br />
comunitario in campo fiscale e sociale, ad eccezione dei controlli dei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> guida e <strong>di</strong><br />
riposo degli autisti; deve continuare l’allineamento in materia <strong>di</strong> controllo tecnico su strada<br />
dei veicoli commerciali, nonché <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> limitazione del<strong>la</strong> velocità.<br />
La Lettonia nel 2000 ha armonizzato <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione re<strong>la</strong>tiva al trasporto <strong>di</strong> merci pericolose,<br />
con il miglioramento del<strong>la</strong> legge sul controllo tecnico. Nel 2002 si è allineata sulle norme in<br />
materia <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> guida e <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> riposo; ha inoltre ratificato <strong>la</strong> convenzione europea<br />
concernente i servizi internazionali occasionali <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> viaggiatori effettuati con<br />
INTERBUS. La Lettonia deve tuttavia continuare a migliorare l’accesso al mercato dei<br />
trasporti, <strong>la</strong> determinazione delle tariffe, l’armonizzazione fiscale, <strong>la</strong> sicurezza, l’ambiente, <strong>la</strong><br />
legis<strong>la</strong>zione sociale. L’amministrazione, inoltre, deve essere ulteriormente potenziata; occorre<br />
chiarire <strong>la</strong> struttura dell’organico e il ruolo svolto dal Ministero dei Trasporti.<br />
Uno dei problemi più gran<strong>di</strong> che ostaco<strong>la</strong> lo sviluppo del <strong>sistema</strong> logistico dei<br />
trasporti è legato al confine orientale con <strong>la</strong> Russia, in Estonia e Lettonia. Uno stesso<br />
varco è utilizzato per tutti i tipi <strong>di</strong> veicoli, l’attraversamento del confine può richiedere anche<br />
molte ore; i controlli russi sono spesso molto rigi<strong>di</strong>, specialmente per quanto riguarda le<br />
norme sanitarie e veterinarie.<br />
Anche in <strong>Lituania</strong> <strong>la</strong> maggior parte dei progressi registrati concernono il trasporto <strong>di</strong> merci<br />
pericolose su strada, grazie all’adozione <strong>di</strong> decreti ministeriali sulle procedure <strong>di</strong> formazione<br />
dei conducenti e sui requisiti tecnici dei veicoli. Nel 2001 ha ratificato l’accordo INTERBUS;<br />
tra il 2001 e il 2002 l’allineamento legis<strong>la</strong>tivo all’acquis ha compiuto progressi, ma resta da<br />
rafforzare <strong>la</strong> capacità amministrativa e l’attuazione del<strong>la</strong> normativa sociale.<br />
25
Principali arterie viarie su strada<br />
Fonte:UNEP<br />
26
TRASPORTO FERROVIARIO<br />
<strong>Il</strong> trasporto ferroviario è caratterizzato da un lento processo <strong>di</strong> riorganizzazione, da una<br />
bassa qualità strutturale, da un’offerta non equilibrata <strong>di</strong> infrastrutture sul territorio, dal<strong>la</strong><br />
mancanza <strong>di</strong> interfunzionalità tra i <strong>di</strong>fferenti sistemi ferroviari nazionali (<strong>di</strong>fferenze<br />
nei sistemi elettrici, <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zione, <strong>di</strong>fferenti misure delle ferrovie stesse). I problemi<br />
principali sono: l’ammortamento fisico delle infrastrutture, <strong>la</strong> povertà delle connessioni con il<br />
resto dell’Europa, specialmente attraverso <strong>la</strong> Polonia, l’insufficiente sviluppo delle linee<br />
elettriche.<br />
In Estonia è stato completato nel 2001 il processo <strong>di</strong> privatizzazione delle ferrovie e procede<br />
<strong>la</strong> riorganizzazione dell’amministrazione, ma è opportuno completare <strong>la</strong> sud<strong>di</strong>visione delle<br />
mansioni e deve ancora essere garantita l’in<strong>di</strong>pendenza delle funzioni <strong>di</strong> ripartizione delle<br />
capacità e <strong>di</strong> tariffazione.<br />
In Lettonia il settore è in continua ristrutturazione, ha cominciato ad aprirsi al<strong>la</strong> concorrenza<br />
a seguito del ri<strong>la</strong>scio, a due società private, <strong>di</strong> licenze per il trasporto <strong>di</strong> merci. Nell’ottobre<br />
2000 è stata adottata una legge che ha istituito un’autorità <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione per i<br />
trasporti ferroviari; nel 2002 è stato creato un operatore separato per il trasporto interno <strong>di</strong><br />
passeggeri, <strong>la</strong> filiale “Treni passeggeri”, nel quadro del<strong>la</strong> ristrutturazione del<strong>la</strong> S.p.A.<br />
“Ferrovie lettoni”. L’acquis re<strong>la</strong>tivo all’interoperabilità deve ancora essere recepito e deve<br />
essere mo<strong>di</strong>ficata <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione sulle tariffe, le sovvenzioni e il <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>scio delle<br />
licenze.<br />
In <strong>Lituania</strong> nel 2000 il governo ha adottato una rego<strong>la</strong>mentazione sul<strong>la</strong> riorganizzazione e<br />
liberalizzazione delle ferrovie; per rendere i trasporti più red<strong>di</strong>tizi e competitivi occorre<br />
rafforzare le capacità dell’Ispezione nazionale e delle altre amministrazioni competenti nel<br />
settore. <strong>Il</strong> recepimento dell’acquis deve essere completato per quanto riguarda <strong>la</strong><br />
separazione strutturale tra i responsabili dell’infrastruttura e l’operatore.<br />
27
Linee ferroviarie nei paesi baltici<br />
Fonte: Thorsten Büker<br />
La situazione delle infrastrutture si presenta piuttosto critica: le aree <strong>di</strong> frontiera tra <strong>la</strong><br />
Lettonia e <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong>, infatti, sono tra le poche che appaiono ben servite, insieme ai due<br />
28
estremi geografici dei tre Stati baltici, il nord dell’Estonia e il sud del<strong>la</strong> <strong>Lituania</strong>, al confine con<br />
<strong>la</strong> Polonia. La gran parte del territorio vede una bassa densità <strong>di</strong> linee ferroviarie, anche<br />
all’interno delle province delle capitali.<br />
TRASPORTO MARITTIMO<br />
<strong>Il</strong> trasporto marittimo costituisce un importante mezzo <strong>di</strong> trasporto internazionale, anche se è<br />
ancora dominato dai bisogni del commercio russo; il settore riceve <strong>di</strong>screti<br />
investimenti dai governi e dalle compagnie private, soprattutto perché è una fonte cospicua<br />
<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e <strong>la</strong>voro.<br />
In Estonia esiste una legge-quadro per <strong>la</strong> determinazione delle regole e delle con<strong>di</strong>zioni per il<br />
ri<strong>la</strong>scio, <strong>la</strong> sospensione o il ritiro dei permessi <strong>di</strong> gestione agli impren<strong>di</strong>tori che forniscono<br />
servizi corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> costruzione, al<strong>la</strong> fabbricazione, al<strong>la</strong> riparazione, alle prove e al controllo<br />
delle navi. Nel 2000 sono stati adottati degli emendamenti che autorizzano le navi <strong>di</strong> uno<br />
Stato membro dell’UE a effettuare servizi <strong>di</strong> trasporto marittimo fra porti estoni, su basi <strong>di</strong><br />
reciprocità. Nel <strong>di</strong>cembre 2001 il Paese ha aderito al<strong>la</strong> convenzione dell’Organizzazione<br />
Marittima Internazionale (OMI) riguardante le facilitazioni al traffico marittimo internazionale;<br />
deve però rafforzarsi in tema <strong>di</strong> sicurezza e impegnarsi per far <strong>di</strong>minuire il tasso <strong>di</strong><br />
immobilizzazione delle navi sottoposte ad ispezione.<br />
La Lettonia ha ratificato tutte le convenzioni dell’OMI e ha già allineato parzialmente o<br />
integralmente le <strong>di</strong>sposizioni nel settore del<strong>la</strong> sicurezza; deve tuttavia essere completata<br />
l’adozione del <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> gestione del traffico marittimo, il <strong>sistema</strong> sulle<br />
attrezzature navali e dei battelli da pesca. Per quanto riguarda <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione sul<strong>la</strong><br />
navigazione interna, le autorità lettoni competenti hanno deciso <strong>di</strong> non recepir<strong>la</strong>, perché<br />
considerano che, in linea <strong>di</strong> principio, si tratta <strong>di</strong> vie non utilizzabili per <strong>la</strong> navigazione.<br />
Nel 2000 il Par<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> ha adottato <strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong> sicurezza marittima che,<br />
riguardo al porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>peida, intende garantire <strong>la</strong> libera concorrenza e <strong>la</strong> parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />
commerciali per tutti gli operatori economici. Sono stati anche ri<strong>la</strong>sciati decreti ministeriali sul<br />
piano nazionale <strong>di</strong> emergenza in caso <strong>di</strong> riversamento <strong>di</strong> idrocarburi in mare, sul<strong>la</strong><br />
manutenzione delle apparecchiature e dei mezzi tecnici delle navi, sul trasporto <strong>di</strong> passeggeri<br />
e bagagli e sulle <strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive al ri<strong>la</strong>scio dei <strong>di</strong>plomi marittimi e ai certificati <strong>di</strong> qualifica<br />
professionale. <strong>Il</strong> Paese ha inoltre ratificato le convenzioni internazionali sull’agevo<strong>la</strong>zione del<br />
traffico marittimo, sul<strong>la</strong> responsabilità civile e sull’istituzione <strong>di</strong> un fondo internazionale <strong>di</strong><br />
indennizzo per i danni dovuti all’inquinamento. Nel 2001 è stata creata l’amministrazione per<br />
<strong>la</strong> sicurezza dei trasporti marittimi; nel 2002 il governo ha approvato <strong>la</strong> “Strategia Lituana <strong>di</strong><br />
<strong>Sviluppo</strong> del<strong>la</strong> Navigazione Marittima”, che mira ad introdurre un approccio vasto e globale<br />
nel settore.<br />
In riferimento al trasporto fluviale, esiste un co<strong>di</strong>ce a cui è stato aggiunto nel 2000 un<br />
supplemento, che <strong>di</strong>sciplina l’accesso ai battelli stranieri alle vie navigabili interne del Paese;<br />
sono state anche adottate <strong>di</strong>sposizioni sui requisiti tecnici minimi e sullo sfruttamento tecnico<br />
dei battelli per <strong>la</strong> navigazione interna.<br />
29
Fonte: Baltic Gateway<br />
Progetto Baltic Gateway<br />
Negli ultimi anni, il trasporto <strong>di</strong> passeggeri e beni si è incrementato moltissimo nell’area<br />
baltica. Le infrastrutture in essere non sono assolutamente sufficienti a gestire<br />
adeguatamente tale traffico in modo efficiente e sostenibile. A questo proposito sono<br />
intervenute <strong>di</strong>verse organizzazioni del settore per cooperare in vista <strong>di</strong> un miglioramento<br />
dei trasporti nell’area. Da tale è nato il progetto Baltic Gateway che ha lo scopo <strong>di</strong><br />
sviluppare una strategia comune ed integrata per realizzare un <strong>sistema</strong> dei trasporti e dei<br />
re<strong>la</strong>tivi servizi <strong>di</strong> alta qualità che connetta in modo efficiente e sostenibile Paesi baltici,<br />
Scan<strong>di</strong>navia, Russia, Europa nord-occidentale, Ucraina, Bielorussia ed Asia.<br />
l progetto coinvolge 38 organizzazioni che appartengono a sette Stati, l’ente capofi<strong>la</strong> è<br />
Region Blekinge. I <strong>la</strong>vori sono iniziati nel 2003 e dovrebbero terminare entro <strong>la</strong> fine<br />
del2006. La strategia pianificata comprende un rafforzamento del trasporto intermodale.<br />
30
TRASPORTI AEREI<br />
Nel settore dei trasporti aerei le Repubbliche Baltiche sono <strong>di</strong>ventate membri delle Autorità<br />
aeronautiche Comuni dell’Aviazione (JAA), un organismo del<strong>la</strong> Conferenza dell’Aviazione<br />
Civile Europea (ECAC) che promuove <strong>la</strong> cooperazione nello sviluppo <strong>di</strong> standard e procedure<br />
comuni nel rego<strong>la</strong>mentare <strong>la</strong> sicurezza aerea; sono invece in corso i negoziati per l’adesione<br />
all’EUROCONTROL, l’Organizzazione Europea per <strong>la</strong> Sicurezza del Traffico Aereo.<br />
In Estonia è stato adottato il “Piano Nazionale <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> dell’Aviazione per il 2000-2006”,<br />
che si concentra sull’allineamento comunitario. Sono stati pubblicati rego<strong>la</strong>menti che<br />
stabiliscono le regole per il ri<strong>la</strong>scio e il ritiro delle licenze, dei certificati <strong>di</strong> trasportatore aereo<br />
e dei servizi <strong>di</strong> navigazione aerea, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>scio delle licenze <strong>di</strong> costruzione,<br />
fabbricazione e gestione degli apparecchi, le esigenze in materia <strong>di</strong> navigabilità e in materia<br />
<strong>di</strong> ambiente per gli aerei a reazione, le <strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive all’uso dello spazio aereo estone e<br />
alle gestione del traffico aereo. E’ stato inoltre avviato un processo legis<strong>la</strong>tivo per l’istituzione<br />
<strong>di</strong> un organismo in<strong>di</strong>pendente incaricato delle indagini sugli incidenti.<br />
La <strong>Lituania</strong> ha istituito nel 2000 un’autorità per l’aviazione civile incaricata dei servizi<br />
commerciali del<strong>la</strong> navigazione e dell’ispettorato per <strong>la</strong> sorveglianza del<strong>la</strong> sicurezza dei voli.<br />
Nel 2002 il Paese ha approvato una serie <strong>di</strong> norme sulle inchieste in materia <strong>di</strong> incidenti ed<br />
inconvenienti dell’aviazione; a livello tecnico sono stati adottati decreti ministeriali re<strong>la</strong>tivi alle<br />
norme sull’abilitazione <strong>di</strong> periti, sull’immatrico<strong>la</strong>zione e sulle in<strong>di</strong>cazioni sul<strong>la</strong> carlinga degli<br />
aeromobili civili. <strong>Il</strong> governo ha anche approvato <strong>la</strong> privatizzazione del vettore nazionale<br />
Lithuanian Airlines.<br />
31
Traffico aereo<br />
Fonte: ESPON database<br />
32
3.4 TELECOMUNICAZIONI<br />
La <strong>di</strong>sponibilità dell’informazione è <strong>di</strong>ventata, nel contesto del<strong>la</strong> globalizzazione, una delle<br />
forze trainanti dell’economia e, quin<strong>di</strong>, del<strong>la</strong> competitività territoriale. Di conseguenza, le<br />
infrastrutture e le tecnologie connesse al<strong>la</strong> società dell’informazione hanno ora<br />
un’importanza strategica, simile a quel<strong>la</strong> delle convenzionali infrastrutture dei trasporti.<br />
I telefoni cellu<strong>la</strong>ri, che 15 anni fa quasi non esistevano, ora sono ovunque; Internet fornisce<br />
un flusso ininterrotto <strong>di</strong> informazioni on line. Grazie ai sistemi <strong>di</strong>gitali ad alta capacità che<br />
mettono in contatto <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>otelevisiva e delle telecomunicazioni, si può scegliere tra<br />
una varietà impressionante <strong>di</strong> programmi e servizi.<br />
La rivoluzione delle comunicazioni è alimentata dalle tecnologie e dalle forze del mercato; è<br />
importante che i meccanismi con cui queste operano assicurino benefici ai citta<strong>di</strong>ni e alle<br />
aziende. Una delle priorità è prevenire <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> un ulteriore “<strong>di</strong>vario <strong>di</strong>gitale” tra le<br />
regioni ricche e quelle più povere; queste ultime spesso sono le zone periferiche, con minori<br />
possibilità <strong>di</strong> accesso ai nuovi servizi e con minore peso e potere all’interno del<strong>la</strong> nuova<br />
società dell’informazione.<br />
<strong>Il</strong> <strong>la</strong>to negativo è costituito dal fatto che lo sviluppo delle ICT (Information and<br />
Communication Technologies) avviene in un contesto globale, dove spesso gli input a livello<br />
locale rimangono nel<strong>la</strong> marginalità; l’atteggiamento prevalente è ancora quello del<strong>la</strong><br />
competizione tra regioni, città e istituzioni, e non quello del<strong>la</strong> cooperazione per <strong>la</strong> costruzione<br />
sul territorio <strong>di</strong> capacità.<br />
Nelle Repubbliche Baltiche <strong>la</strong> densità delle linee telefoniche varia dalle 20 alle 30 connessioni<br />
or<strong>di</strong>narie su 100 abitanti, con notevoli <strong>di</strong>sparità regionali (in Estonia e Lettonia<br />
partico<strong>la</strong>rmente forti) a favore delle aree urbanizzate, e un processo incompleto <strong>di</strong><br />
ammodernamento del<strong>la</strong> rete fissa e <strong>di</strong> riequilibrio dei prezzi. <strong>Il</strong> mercato del<strong>la</strong> telefonia<br />
mobile, penetrato nell’economia dei tre Paesi con una crescita tra le più rapide in Europa, è<br />
stato liberalizzato e le reti fisse sono state da poco liberate dal monopolio statale.<br />
Anche se negli Stati baltici ci saranno notevoli investimenti nelle infrastrutture tecnologiche,<br />
sembra ci sia una spinta troppo debole e una comprensione insufficiente delle politiche<br />
rivolte al settore. L’ostacolo, in realtà, non è rappresentato dalle infrastrutture stesse, ma<br />
dalle attitu<strong>di</strong>ni mentali, che devono adattarsi se si vuole giocare un ruolo significativo nel<strong>la</strong><br />
società dell’informazione; anche le barriere linguistiche rendono <strong>di</strong>fficoltosa <strong>la</strong> partecipazione<br />
del<strong>la</strong> società civile e delle piccole imprese nell’uso <strong>di</strong> internet e dell’ e-commerce.<br />
ESTONIA<br />
Sistema telefonico: investimenti stranieri (joint ventures) hanno <strong>la</strong>rgamente<br />
contribuito a migliorare i servizi, costituiti da una rete a fibre ottiche trasmette<br />
<strong>di</strong>gitalmente il traffico telefonico, televisivo, ra<strong>di</strong>ofonico;<br />
nazionale: alta qualità del<strong>la</strong> voce, dei dati e dei servizi internet, <strong>di</strong>sponibili su tutto il<br />
territorio;<br />
internazionale: cavi a fibre ottiche per <strong>la</strong> Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a, Svezia, Lettonia,<br />
Russia . Due commutatori internazionali sono situati a Tallin.<br />
Linee telefoniche in uso: 475,000 (nel 2002)<br />
Telefoni cellu<strong>la</strong>ri: 881,000 (nel 2002)<br />
Stazioni ra<strong>di</strong>o: AM 0, FM 98, a onde corte 0<br />
Stazioni televisive: 3<br />
Postazioni internet: 82,142 (nel 2004)<br />
Utenti internet: 444,000 (nel 2002)<br />
In Estonia <strong>la</strong> privatizzazione e l’ammodernamento delle strutture nel settore delle<br />
telecomunicazioni sono a buon punto; già nel 1999 è stata <strong>la</strong>nciata una vasta offerta<br />
pubblica delle azioni sul mercato internazionale. La produttività del settore del<strong>la</strong> telefonia<br />
fissa ha registrato una rapida crescita e il ramo del<strong>la</strong> telefonia mobile è in espansione: nel<br />
33
2002 il tasso <strong>di</strong> penetrazione dei servizi pubblici ha raggiunto il 54% e il Paese conta tre<br />
operatori GSM.<br />
La legge sul<strong>la</strong> trasmissione via cavo (1999) <strong>di</strong>sciplina l’abolizione delle restrizioni al<strong>la</strong><br />
fornitura <strong>di</strong> tali servizi e control<strong>la</strong> le partecipazioni incrociate tra reti <strong>di</strong> telecomunicazioni e<br />
reti via cavo.<br />
I servizi postali sono stati già derego<strong>la</strong>mentati; ai sensi del<strong>la</strong> legge adottata nel 2001 sarà<br />
ri<strong>la</strong>sciata una licenza che autorizza <strong>la</strong> prestazione del servizio postale universale soltanto a un<br />
operatore che applica tariffe uniformi su tutto il territorio estone.<br />
Nel campo del<strong>la</strong> ricerca e dello sviluppo tecnologico, <strong>la</strong> strategia definita dall’Estonia per<br />
il periodo 2002-2006 serve a preparare piani <strong>di</strong> azione annuali in materia <strong>di</strong> ricerca, sviluppo<br />
e innovazione; <strong>la</strong> quota destinata al settore è stata aumentata e dovrebbe raggiungere entro<br />
il 2006 l’1,5%.<br />
<strong>Il</strong> Paese ha continuato <strong>la</strong> realizzazione del programma d’informatizzazione delle scuole<br />
(“Tiger Leap”), volto ad estendere a tutti gli istituti sco<strong>la</strong>stici l’uso dell’informatica e l’accesso<br />
a Internet, nonché l’informatizzazione delle strutture amministrative. Si sono tuttavia<br />
registrati alcuni ritar<strong>di</strong> a causa <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> accesso a linee telefoniche <strong>di</strong> qualità in alcune<br />
aree iso<strong>la</strong>te e a causa <strong>di</strong> restrizioni <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio. Tra i Paesi dell’Europa centrale ed orientale<br />
l’Estonia registra <strong>la</strong> maggiore penetrazione <strong>di</strong> Internet.<br />
LETTONIA<br />
Sistema telefonico: generalmente inadeguato, ma in via <strong>di</strong> modernizzazione per<br />
procurarsi un’idoneità in<strong>di</strong>pendente dal commutatore <strong>di</strong> Mosca;<br />
nazionale: recente espansione del tratto principale delle connessioni<br />
urbane, dei centralini rurali e dei sistemi <strong>di</strong> telefonia mobile;<br />
internazionale: connessioni internazionali sono ora <strong>di</strong>sponibili via cavo,<br />
con una stazione terrestre satellitare a Riga.<br />
Linee telefoniche in uso: 653,900 (nel 2003).<br />
Telefoni cellu<strong>la</strong>ri: 1,219,600 (nel 2003).<br />
Stazioni ra<strong>di</strong>o: AM 8, FM 56, a onda corta 1.<br />
Stazioni televisive: 44<br />
Postazioni internet: 51,758 ( nel 2004).<br />
Utenti internet: 936,000 (nel 2003).<br />
Nel settore delle telecomunicazioni, <strong>la</strong> nuova legge adottata nel 2001 fornisce il quadro<br />
giuri<strong>di</strong>co in cui si inserisce <strong>la</strong> liberalizzazione completa del mercato. In partico<strong>la</strong>re, ha portato<br />
nel 2003 al<strong>la</strong> scadenza dei <strong>di</strong>ritti esclusivi in materia <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> servizi sul<strong>la</strong> rete fissa <strong>di</strong><br />
Lattelekom, l’operatore nazionale monopolista. La penetrazione del<strong>la</strong> rete fissa è pari al 32%<br />
ed è stabilizzata a questo livello; il tasso <strong>di</strong> accesso dei servizi <strong>di</strong> telefonia mobile è del 30%,<br />
vi sono due operatori GSM ma le licenze UMTS non sono ancora state concesse.<br />
E’ stato istituito un comitato tecnico <strong>di</strong> normalizzazione per il settore delle telecomunicazioni,<br />
incaricato <strong>di</strong> applicare le norme europee e garantire l’interoperabilità delle reti. Per<br />
conformarsi al<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione dell’UE, bisognerà assicurare che le competenze degli organi <strong>di</strong><br />
controllo e quelle degli operatori siano chiaramente <strong>di</strong>stinte; occorrono, inoltre, sostanziali<br />
investimenti in infrastrutture e impianti per uniformarli agli standard UE.<br />
Nel settore dei servizi postali <strong>la</strong> Lettonia deve continuare ad allineare <strong>la</strong> propria normativa<br />
riguardo a parecchi servizi.<br />
Per quanto concerne <strong>la</strong> ricerca e lo sviluppo tecnologico, il Paese ha approvato in<strong>di</strong>rizzi<br />
prioritari in campo scientifico per il finanziamento del<strong>la</strong> ricerca fondamentale ed applicata<br />
nel periodo 2002-2005. Questi orientamenti riguardano le tecnologie dell’informazione, <strong>la</strong><br />
sintesi organica e <strong>la</strong> biome<strong>di</strong>cina, <strong>la</strong> scienza dei materiali, <strong>la</strong> silvicoltura e le tecnologie del<br />
legno. Le spese destinate al<strong>la</strong> ricerca restano però molto modeste in percentuale del PIL, e<br />
devono aumentare per avvicinarsi al<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> spesa dell’Unione Europea.<br />
34
Sono stati avviati due programmi, uno sull’applicazione delle tecnologie dell’informazione al<br />
settore dell’istruzione e l’altro sull’informatizzazione del <strong>sistema</strong> sco<strong>la</strong>stico, oltre al<br />
programma nazionale <strong>di</strong> informatica (piano 1999-2005). Dal 2003 tutte le infrastrutture del<br />
settore, sia <strong>di</strong> istruzione generale che <strong>di</strong> formazione professionale, devono <strong>di</strong>sporre per legge<br />
<strong>di</strong> un <strong>la</strong>boratorio <strong>di</strong> informatica, sono collegate ad una rete comune e hanno accesso a<br />
internet. E’ stato inoltre attualizzato il programma lettone per il piano d’azione e-Europe+,<br />
che intende accelerare il processo <strong>di</strong> riforma delle economie dei Paesi can<strong>di</strong>dati, grazie al<br />
ricorso alle nuove tecnologie. Lo scopo è quello <strong>di</strong> integrare il concetto <strong>di</strong> e-Latvia,<br />
destinato a far si che tutte le fasce del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione partecipino attivamente allo sviluppo<br />
del<strong>la</strong> società dell’informazione.<br />
LITUANIA<br />
Sistema telefonico: in via <strong>di</strong> modernizzazione per una maggiore fruibilità<br />
residenziale e una migliore idoneità internazionale.<br />
nazionale: recente cab<strong>la</strong>ggio a fibre ottiche interurbano; i centralini rurali<br />
sono in espansione e in miglioramento; telefonia mobile e accesso<br />
internet instal<strong>la</strong>ti.<br />
internazionale: connessioni terrestri per <strong>la</strong> Polonia e <strong>la</strong> Lettonia, maggiori<br />
connessioni con <strong>la</strong> Danimarca, <strong>la</strong> Svezia e <strong>la</strong> Norvegia attraverso cavi<br />
sottomarini.<br />
Linee telefoniche in uso: 824,200 (nel 2003).<br />
Telefoni cellu<strong>la</strong>ri: 2,169,900 (nel 2003).<br />
Stazioni ra<strong>di</strong>o: AM 29, FM 142, a onda corta 1.<br />
Stazioni televisive: 27.<br />
Postazioni internet: 67,769 (nel 2004).<br />
Utenti internet: 695,700 (nel 2003).<br />
Dal <strong>di</strong>cembre 2002, <strong>la</strong> legge sulle telecomunicazioni ha introdotto in <strong>Lituania</strong> <strong>la</strong><br />
liberalizzazione del mercato, portando via al<strong>la</strong> società nazionale Lietuvos Telekomas<br />
l’esclusiva sui servizi come unico operatore <strong>di</strong> telefonia fissa. La legge precisa anche le<br />
funzioni dell’Autorità <strong>di</strong> Rego<strong>la</strong>mentazione delle Comunicazioni (ARC) e semplifica l’accesso al<br />
mercato. La capacità amministrativa dell’ARC non è però sufficiente ad attuare e far<br />
rispettare <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione necessaria per conformarsi all’acquis comunitario; occorrono anche<br />
maggiori risorse per trattare in maniera efficace e in<strong>di</strong>pendente gli aspetti economici e<br />
giuri<strong>di</strong>ci del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione.<br />
<strong>Il</strong> tasso <strong>di</strong> penetrazione del<strong>la</strong> rete fissa raggiunge il 34%, quello del<strong>la</strong> telefonia mobile il<br />
30%. Esistono tre operatori GSM ma le licenze UMTS non sono ancora state ri<strong>la</strong>sciate.<br />
L’impresa pubblica <strong>di</strong> posta lituana, Lietuvos Pastas, gode <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti esclusivi per <strong>la</strong> raccolta<br />
e <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuziona dei prodotti e dei pagamenti postali; anche le capacità amministrative <strong>di</strong><br />
questo settore devono essere migliorate, con un aumento <strong>di</strong> organico e una formazione<br />
adeguata.<br />
Nel settore del<strong>la</strong> ricerca e dello sviluppo tecnologico è stata adottata nel 2000 una legge<br />
sull’istruzione superiore che <strong>di</strong>sciplina l’attività <strong>di</strong> ricerca; l’anno seguente il governo ha<br />
approvato un piano <strong>di</strong> ristrutturazione delle istituzioni pubbliche dell’insegnamento scientifico<br />
e superiore.<br />
Nel 2002 sono stati compiuti progressi nel rafforzamento del<strong>la</strong> cooperazione tra gli istituti <strong>di</strong><br />
ricerca e sviluppo e le PMI¸<strong>la</strong> comunità accademica e le imprese hanno esaminato in modo<br />
approfon<strong>di</strong>to il nuovo documento strategico sui parchi scientifici e tecnologici. E’ iniziata a<br />
Vilnius <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un nuovo parco scientifico e tecnologico “IT Versiorai” ed è stato<br />
inoltre firmato un memorandum sul<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un altro polo tecnologico a Kaunas.<br />
La <strong>Lituania</strong> deve comunque aumentare <strong>la</strong> spesa interna lorda e quel<strong>la</strong> del settore privato;<br />
deve dotarsi <strong>di</strong> una legis<strong>la</strong>zione favorevole al<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> imprese ad alta<br />
tecnologia per attirare gli investimenti esteri.<br />
35
3.5 ENERGIA<br />
<strong>Il</strong> mercato energetico è molto cambiato durante gli ultimi anni. <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong><br />
derego<strong>la</strong>mentazione dei mercati nazionali ri<strong>la</strong>ncia l’importanza del commercio <strong>di</strong> elettricità e<br />
gas all’interno del nuovo mercato unico; <strong>la</strong> partecipazione all’interscambio fa <strong>di</strong>minuire <strong>la</strong><br />
<strong>di</strong>pendenza da un singolo fornitore e aiuta ad ottimizzare l’uso delle comuni risorse<br />
energetiche. La decentralizzazione e <strong>la</strong> liberalizzazione del mercato elettrico probabilmente<br />
intensificherà l’utilizzo <strong>di</strong> carburanti locali e, <strong>di</strong> conseguenza, richiederà misure più specifiche<br />
<strong>di</strong> pianificazione territoriale.<br />
La domanda energetica è in continua crescita e aumenterà del 20% nei prossimi trent’anni,<br />
così come l’uso <strong>di</strong> energia rinnovabile (probabilmente del 70%), <strong>di</strong> gas naturale (del 100%) e<br />
si ridurrà invece l’utilizzo <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> fossili del 60%.<br />
Secondo lo scenario preparato dall’Agenda 21, <strong>la</strong> strategia per lo sviluppo del settore<br />
energetico nei paesi baltici riguarda il risparmio <strong>di</strong> energia attraverso <strong>la</strong> cooperazione<br />
internazionale attorno al Mar Baltico, con partico<strong>la</strong>re riguardo al<strong>la</strong> produzione e al<br />
commercio del<strong>la</strong> risorsa. La produzione combinata <strong>di</strong> calore ed elettricità (CPH) può far<br />
risparmiare circa il 20-30% <strong>di</strong> energia; poiché <strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> elettricità durante l’estate non<br />
può essere sod<strong>di</strong>sfatta con il CPH, e in inverno <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> CPH eccede <strong>la</strong> domanda,<br />
questo significa far funzionare il CPH e l’energia idrica a fasi alterne: il CPH in inverno e<br />
l’energia idrica nei mesi estivi. Questa strategia non solo mira al risparmio energetico, ma<br />
riduce anche i rischi <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> acqua nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà. <strong>Il</strong> prerequisito tecnico<br />
principale per questa metodologia è <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> scambiare elettricità in grosse quantità<br />
tra i Paesi del Nord (energia idrica) e gli Stati Baltici (CPH).<br />
Nel febbraio del 2000 Estonia, Lettonia e <strong>Lituania</strong> hanno deciso <strong>di</strong> istituire un mercato<br />
comune dell’elettricità e <strong>di</strong> stabilire collegamenti tra i tre paesi attraverso una rete <strong>di</strong><br />
trasporti; si tratta <strong>di</strong> un’importante misura per il mercato interno dell’energia. Nel maggio<br />
2000, inoltre, i governi dell’Estonia e del<strong>la</strong> Lettonia hanno firmato un accordo <strong>di</strong><br />
cooperazione fra Esti Energia e Latvenergo, le due compagnie statali operanti nel settore.<br />
ESTONIA<br />
Nonostante gli sforzi fatti nel settore energetico, l'Estonia resta fortemente tributaria del suo<br />
principale combustibile locale, gli scisti bituminosi, che sono strettamente legati al<strong>la</strong><br />
situazione del<strong>la</strong> sicurezza dell'approvvigionamento <strong>di</strong> energia. il governo estone ha<br />
adottato, nel marzo 2001, <strong>la</strong> legge re<strong>la</strong>tiva agli stock minimi combustibili, che fissa le norme<br />
per <strong>di</strong>sciplinare <strong>la</strong> costituzione degli stock petroliferi richiesti dall'acquis comunitario e<br />
stabilisce un calendario per raggiungere il livello minimo nel 2010.<br />
Per il mercato interno dell'energia, <strong>la</strong> ristrutturazione del settore degli scisti bituminosi<br />
continua, ma il processo <strong>di</strong> privatizzazione del settore del<strong>la</strong> produzione dell'elettricità, a<br />
partire da questa sostanza, rischia <strong>di</strong> generare contrad<strong>di</strong>zioni in materia <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong><br />
mercato nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione comunitaria. Un ulteriore problema è costituito dal<strong>la</strong> percentuale<br />
elevata <strong>di</strong> carburanti illeciti sul mercato dei combustibili liqui<strong>di</strong>.<br />
L'Estonia ha ottenuto un periodo <strong>di</strong> transizione, che scadrà al<strong>la</strong> fine del 2008, per applicare le<br />
<strong>di</strong>sposizioni europee sull'apertura del mercato. Si rende opportuno potenziare l'Ispettorato<br />
del mercato dell'energia, in partico<strong>la</strong>re per quanto riguarda <strong>la</strong> sua in<strong>di</strong>pendenza, tenuto<br />
conto del conflitto <strong>di</strong> interessi che potrebbe insorgere per il fatto che lo Stato è proprietario<br />
dell'Esti Energy e che l'Ispettorato <strong>di</strong>pende dal ministero delle Finanze.<br />
Anche se il Paese non produce energia servendosi <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> energia nucleare, i suoi impianti<br />
suscitano tuttavia preoccupazioni sul piano ra<strong>di</strong>ologico. Possiede due impianti <strong>di</strong> deposito <strong>di</strong><br />
residui ra<strong>di</strong>oattivi, uno è stato spostato e l'altro chiuso; esistono piani <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> questi<br />
residui verso Pal<strong>di</strong>ski. L'Estonia è quin<strong>di</strong> sempre interessata alle misure re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> sicurezza<br />
nucleare e dovrebbe tenere conto delle raccomandazioni pertinenti del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del<br />
36
Consiglio, adottata nel giugno 2001, che riguarda <strong>la</strong> sicurezza nucleare nel contesto<br />
dell'al<strong>la</strong>rgamento.<br />
LETTONIA<br />
Nel settembre 1997, il governo lettone ha adottato un programma nazionale per l'energia<br />
(che avrà termine nel 2020) e un pacchetto <strong>di</strong> politiche in materia <strong>di</strong> elettricità e<br />
riscaldamento che si prefigge <strong>di</strong> incrementare <strong>la</strong> concorrenza nel settore e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare <strong>la</strong><br />
tariffazione, l'accesso <strong>di</strong> terzi alle reti, <strong>la</strong> pianificazione delle emergenze, <strong>la</strong> conservazione e <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> dell'ambiente. Nel novembre 1999 le autorità hanno definito una politica energetica<br />
globale, re<strong>la</strong>tiva all'elettricità e al riscaldamento, che prevede una <strong>di</strong>versificazione delle fonti<br />
<strong>di</strong> energia.<br />
Per quanto concerne <strong>la</strong> sicurezza dell'approvvigionamento, e più partico<strong>la</strong>rmente le<br />
scorte <strong>di</strong> petrolio, <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> Lettonia e le scorte non rispettano ancora l'acquis<br />
comunitario. Nel febbraio 2000 il governo ha adottato un documento strategico sul<strong>la</strong><br />
costituzione delle scorte <strong>di</strong> petrolio, stimando che sarebbe stato necessario un periodo<br />
compreso tra i 10 e i 25 anni per costituire le scorte necessarie, prevedendo anche <strong>la</strong><br />
partecipazione del settore privato. Nel<strong>la</strong> prospettiva del<strong>la</strong> competitività<br />
del mercato interno, il ministro dell'economia ha accettato, nel novembre 2000, il<br />
programma <strong>di</strong> ristrutturazione dell'impresa pubblica <strong>di</strong> produzione d'energia, Latvenergo. La<br />
nuova autorità, <strong>la</strong> Commissione <strong>di</strong> Rego<strong>la</strong>mentazione dei Servizi pubblici, <strong>di</strong>ventata operativa<br />
nel settembre 2001, mira a separare le funzioni <strong>di</strong> e<strong>la</strong>borazione e controllo delle politiche<br />
energetiche dalle funzioni <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione. Ciò nonostante le strutture amministrative<br />
esistenti devono essere potenziate e le <strong>di</strong>storsioni <strong>di</strong> prezzo nel mercato del gas e<br />
dell’energia elettrica devono essere abolite. Nel 2002 è stata adottata una normativa che<br />
promuove l'utilizzazione delle fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile e <strong>la</strong> produzione nazionale<br />
energetica, negli impianti <strong>di</strong> produzione combinata <strong>di</strong> calore e <strong>di</strong> elettricità. In materia <strong>di</strong><br />
energia nucleare, l'unico reattore nucleare <strong>di</strong> ricerca in Lettonia, situato a Sa<strong>la</strong>spils, è stato<br />
chiuso nel 1998. Nel 2001 lo Stato ha organizzato un centro <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oprotezione che è<br />
responsabile del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza e del controllo nel settore del<strong>la</strong> ra<strong>di</strong>oprotezione e del<strong>la</strong> sicurezza<br />
nucleare; <strong>la</strong> Lettonia ha inoltre compiuto progressi nel<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> soluzioni per <strong>la</strong> gestione<br />
del combustibile usato proveniente dal reattore <strong>di</strong> ricerca scientifica e dai rifiuti ra<strong>di</strong>oattivi.<br />
LITUANIA<br />
Nonostante i piani <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione per tutto il settore, <strong>la</strong> <strong>Lituania</strong> resta fortemente<br />
<strong>di</strong>pendente dal<strong>la</strong> Russia per l'approvvigionamento energetico (in partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> petrolio, gas<br />
ed energia nucleare). <strong>Il</strong> Paese ha concluso un accordo che garantisce una seconda fonte<br />
russa <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>di</strong> una raffineria e che mira ad una privatizzazione<br />
complementare; questo accordo dovrebbe migliorare <strong>la</strong> sicurezza dell'approvvigionamento<br />
ma bisognerebbe stabilire un piano <strong>di</strong> finanziamento in questo settore.<br />
La <strong>Lituania</strong> sta procedendo ad un'apertura progressiva del mercato e <strong>la</strong> liberalizzazione totale<br />
dovrebbe aver luogo a partire dal 2010; nel 2003 il 26% del mercato dell'elettricità e l'80%<br />
<strong>di</strong> quello del gas erano aperti al<strong>la</strong> concorrenza. È stata istituita <strong>la</strong> Commissione nazionale <strong>di</strong><br />
controllo dei prezzi e dell'energia, autorità <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>mentazione destinata al controllo dei<br />
mercati del gas e dell'elettricità che funziona correttamente ma deve ancora essere<br />
rafforzata.<br />
Nel settore dell'energia nucleare, <strong>la</strong> partnership per l'adesione in<strong>di</strong>ca come priorità a<br />
breve termine lo stabilimento <strong>di</strong> una strategia globale a lungo termine per l'energia e un<br />
piano <strong>di</strong> arresto definitivo del<strong>la</strong> centrale nucleare <strong>di</strong> Ignalina.<br />
37
3.6. Politiche e programmi europei <strong>di</strong> sviluppo<br />
Le reti TEN<br />
L’Unione Europea ha pianificato una strategia <strong>di</strong> azione coor<strong>di</strong>nata per sviluppare<br />
collegamenti funzionali in Europa rispetto a tre settori fondamentali: trasporti,<br />
telecomunicazioni ed energia. <strong>Il</strong> Trattato <strong>di</strong> Maastricht (1992) ha riconosciuto l'importanza<br />
del<strong>la</strong> creazione delle Reti Transeuropee (Trans-European Network) nei suddetti settori,<br />
ma un vero impulso politico al<strong>la</strong> loro creazione è venuto nel giugno 1993, in occasione del<br />
Consiglio europeo <strong>di</strong> Copenaghen. Da allora, l'Unione Europea ha definito gli orientamenti<br />
comunitari per i tre tipi <strong>di</strong> Reti Transeuropee. I maggiori ostacoli al<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> tali<br />
infrastrutture derivano principalmente dall'insufficienza dei mezzi <strong>di</strong>sponibili e dal<strong>la</strong> mancanza<br />
<strong>di</strong> volontà politica rispetto all'impegno necessario; il carattere transfrontaliero e <strong>la</strong> necessità<br />
<strong>di</strong> superare barriere naturali aumentano ulteriormente le <strong>di</strong>fficoltà dell'opera.<br />
L'al<strong>la</strong>rgamento agli otto paesi dell'Europa centrale ed orientale, a Cipro e a Malta rafforza<br />
l'importanza delle TEN: dal 1° maggio 2004 <strong>la</strong> superficie e <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione dell'Unione sono<br />
aumentate del 20%, ma <strong>la</strong> sua ricchezza (in termini <strong>di</strong> PIL) solo del 5%. Coprendo tutto il<br />
territorio dell'UE al<strong>la</strong>rgata, le Reti Transeuropee dovranno contribuire a favorire uno<br />
sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio.<br />
<strong>Il</strong> costo totale delle sole reti <strong>di</strong> trasporto è valutato 400 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. È evidente che i<br />
finanziamenti pubblici sono insufficienti per coprire tutte le spese; per questo motivo l'Unione<br />
cerca <strong>di</strong> coinvolgere sempre più il settore privato nel finanziamento delle reti, promovendo i<br />
partenariati pubblico/privati.<br />
TRASPORTI<br />
La politica comunitaria dei trasporti riunisce strategie ed iniziative che riguardano<br />
aspetti sostanziali delle infrastrutture dei trasporti come, ad esempio, trasporto intermodale e<br />
tariffazione delle reti viarie.<br />
Nel <strong>di</strong>cembre 1992, <strong>la</strong> Commissione ha presentato un Libro bianco su "Lo sviluppo futuro<br />
del<strong>la</strong> politica comune dei trasporti", nel quale essa si impegna a promuovere le reti<br />
transeuropee dei trasporti (Trans-European Network- Transportation– TEN-T)<br />
favorendo l’interconnessione (i collegamenti tra gli Stati membri) e l'interoperabilità tra le<br />
reti, tenendo conto allo stesso tempo delle esigenze <strong>di</strong> protezione ambientale. L'obiettivo<br />
globale <strong>di</strong> questa politica è <strong>di</strong> trasformare le singole reti nazionali in una rete unica <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensione europea, eliminando le strozzature e aggiungendo i tratti mancanti. L'accento<br />
viene posto decisamente sulle soluzioni <strong>di</strong> sostituzione dei trasporti su terra: l'80% degli<br />
investimenti sono destinati al<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> linee ferroviarie e il 9% ai collegamenti<br />
ferrovia-strada. La Rete Transeuropea <strong>di</strong> trasporto comprende le infrastrutture (strade,<br />
ferrovie, vie navigabili, porti, aeroporti, mezzi <strong>di</strong> navigazione, piattaforme intermodali, pipelines<br />
<strong>di</strong> prodotti) e i servizi necessari al funzionamento <strong>di</strong> queste infrastrutture. Le priorità<br />
dell'azione riguardano: l'attuazione dei collegamenti necessari per agevo<strong>la</strong>re il trasporto; il<br />
potenziamento dell'efficacia delle infrastrutture esistenti; l'attuazione dell'interoperabilità<br />
degli elementi del<strong>la</strong> rete; l'integrazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione ambientale nel<strong>la</strong> rete.<br />
Nell'aprile 2004 <strong>la</strong> Commissione ha mo<strong>di</strong>ficato gli orientamenti comunitari per <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong><br />
integrare le reti dei nuovi Stati membri e ha redatto un elenco <strong>di</strong> 30 progetti prioritari da<br />
avviare per il 2010; tra questi, quelli che riguardano da vicino gli Stati baltici sono l’asse<br />
ferroviario Rail Baltica (Varsavia-Kaunas-Riga-Tallinn-Helsinki) e l’autostrada del mare<br />
Mar Baltico.<br />
In base ad un rego<strong>la</strong>mento del 1995 è prevista <strong>la</strong> concessione <strong>di</strong> un contributo<br />
finanziario comunitario a favore <strong>di</strong> progetti nel settore delle reti transeuropee <strong>di</strong><br />
infrastrutture <strong>di</strong> trasporto, <strong>di</strong> energia e <strong>di</strong> telecomunicazioni, che non può superare<br />
complessivamente il 10% del costo totale dell’investimento. La decisione <strong>di</strong> attribuzione del<br />
contributo tiene conto del<strong>la</strong> maturità del progetto, dell’effetto <strong>di</strong> stimolo sui finanziamenti<br />
38
pubblici e privati, del<strong>la</strong> soli<strong>di</strong>tà del<strong>la</strong> struttura finanziaria dei progetti, degli effetti<br />
socioeconomici <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti (in partico<strong>la</strong>re sull’occupazione), dell’impatto ambientale.<br />
<strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> Valutazione dei Bisogni delle Infrastrutture <strong>di</strong> Trasporto TINA (Transport<br />
Infrastructure Needs Assessment) ha il compito <strong>di</strong> trasferire i principi, gli obiettivi e i<br />
criteri, già delineati per <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> Reti Transeuropee nell’Unione, nei territori dei nuovi<br />
Stati membri. L’intenzione è quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> dare inizio allo sviluppo <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> trasporto<br />
multimodale, da realizzarsi nell’orizzonte temporale del 2015, che possa avere riferimento in<br />
un GIS (Geographical Information System) che colleghi le informazioni economiche,<br />
geografiche, <strong>di</strong> traffico. Le priorità vengono date al rafforzamento dell’interoperabilità, al<strong>la</strong><br />
<strong>di</strong>minuzione dei tempi <strong>di</strong> spostamento, all’aumento delle capacità; il tutto in un contesto che<br />
cerca <strong>di</strong> dare un senso <strong>di</strong> continuità lungo i confini fra Stati.<br />
<strong>Il</strong> processo prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> componenti ad<strong>di</strong>zionali, necessari allo sviluppo del<strong>la</strong><br />
rete: collegamenti (ferrovie, strade, acque interne) e no<strong>di</strong> (aeroporti, porti, terminali, etc.),<br />
gestione del traffico e delle reti, infrastrutture logistiche, strutture <strong>di</strong> trasporto intermodale.<br />
<strong>Il</strong> principale obiettivo del<strong>la</strong> politica del<strong>la</strong> Commissione in materia <strong>di</strong> tariffazione delle<br />
infrastrutture è che, in ogni modo <strong>di</strong> trasporto, le tasse e le imposte possano variare in<br />
modo da riflettere il costo imputabile alle <strong>di</strong>fferenze dei livelli <strong>di</strong> inquinamento, del<strong>la</strong> durata<br />
degli spostamenti, dell'ammontare dei danni causati e dei costi infrastrutturali; è richiesta<br />
l’applicazione del principio "chi inquina paga" e vengono forniti chiari incentivi fiscali per<br />
contribuire al<strong>la</strong> realizzazione degli obiettivi in materia <strong>di</strong> riduzione delle congestioni del<br />
traffico, <strong>di</strong> lotta all'inquinamento, <strong>di</strong> riequilibrio del<strong>la</strong> ripartizione tra i <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
trasporto.<br />
<strong>Il</strong> programma Marco Polo<br />
Altro programma re<strong>la</strong>tivo ai trasporti, il programma Marco Polo, è uno strumento finanziario<br />
che mira a ridurre <strong>la</strong> congestione del<strong>la</strong> rete stradale e a migliorare le prestazioni ambientali<br />
dell'intero <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto, trasferendo una parte del traffico merci dal<strong>la</strong> strada verso <strong>la</strong><br />
navigazione marittima a corto raggio, <strong>la</strong> ferrovia e <strong>la</strong> navigazione interna, rafforzando in<br />
questo modo il trasporto intermodale.<br />
TELECOMUNICAZIONI<br />
La politica comunitaria in materia <strong>di</strong> telecomunicazioni prevede <strong>di</strong> eliminare gli<br />
ostacoli al corretto funzionamento del mercato unico delle reti, dei servizi e delle<br />
apparecchiature <strong>di</strong> telecomunicazioni, <strong>di</strong> aprire i mercati esteri alle imprese comunitarie e <strong>di</strong><br />
mettere a <strong>di</strong>sposizione dei citta<strong>di</strong>ni e delle imprese dell'Unione europea servizi moderni e<br />
<strong>di</strong>sponibili ovunque. Gli obiettivi debbono essere conseguiti con l'armonizzazione delle norme<br />
e delle con<strong>di</strong>zioni per le offerte <strong>di</strong> servizio, con <strong>la</strong> liberalizzazione dei mercati dei terminali,<br />
dei servizi e delle reti e con l'adozione dei necessari strumenti normativi.<br />
Per garantire che tutti possano beneficiare del<strong>la</strong> società dell'informazione, <strong>la</strong> Commissione ha<br />
avviato alcuni programmi per ottimizzare l'accesso ad Internet, favorire lo sviluppo <strong>di</strong><br />
contenuti <strong>di</strong> qualità elevata nel rispetto del retaggio linguistico e culturale europeo, e<br />
consentire alle imprese <strong>di</strong> svolgere un ruolo guida nel costante sviluppo <strong>di</strong> applicazioni<br />
telematiche multime<strong>di</strong>ali, contribuendo all’incremento del<strong>la</strong> produttività e del<strong>la</strong> competitività,<br />
al<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> nuovi posti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro e al rafforzamento dello spirito impren<strong>di</strong>toriale.<br />
L'iniziativa e-Europe ha contribuito a conferire al settore un rinnovato s<strong>la</strong>ncio, finalizzato a<br />
mettere i vantaggi del<strong>la</strong> società dell'informazione al<strong>la</strong> portata <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni dell'Unione e<br />
<strong>di</strong> tutte le imprese europee, in partico<strong>la</strong>re delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese (PMI), basandosi<br />
sulle politiche esistenti a livello europeo e nazionale e, <strong>la</strong>ddove necessario, sostenendole e<br />
completandole.<br />
39
3.7. I CORRIDOI PANEUROPEI<br />
All’interno delle reti TEN-T nasce il concetto <strong>di</strong> corridoio paneuropeo con una forte<br />
connotazione <strong>di</strong> carattere geopolitico. Dopo il crollo del muro <strong>di</strong> Berlino, <strong>la</strong> frattura provocata<br />
dal<strong>la</strong> dominazione del comunismo sovietico poteva essere superata solo attraverso <strong>la</strong><br />
creazione <strong>di</strong> robusti meccanismi <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> tra l'Europa occidentale e l'Europa<br />
orientale, in una prospettiva euroasiatica. Questi meccanismi erano fondati sul<strong>la</strong><br />
multimodalità delle vie <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> (ferrovie, strade, porti, terminali per container,<br />
autostrade telematiche, gasdotti e oleodotti) e <strong>di</strong> ciò che viene trasportato (merci, persone,<br />
idee, fonti energetiche e bits).<br />
Per impulso e sotto <strong>la</strong> guida delle istituzioni comunitarie, <strong>la</strong> prima conferenza paneuropea sui<br />
trasporti <strong>di</strong> Praga (1991) ha gettato le basi del progetto nelle sue linee generali; <strong>la</strong> seconda<br />
conferenza <strong>di</strong> Creta (1994) ha definito i primi nove corridoi; <strong>la</strong> terza conferenza <strong>di</strong> Helsinki<br />
(1997) ha in<strong>di</strong>viduato il decimo corridoio. Inoltre, a Helsinki sono state decise estensioni ai<br />
progetti iniziali, su <strong>di</strong> uno schema a rete, per collegare al tracciato dei corridoi veri e propri le<br />
aree che gravitano attorno agli assi <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>. La via Baltica (corridoio 1); i<br />
collegamenti tra Germania, Ucraina e Russia, attraverso <strong>la</strong> Polonia (corridoi 2 e 3); i corridoi<br />
balcanici, che partono dal<strong>la</strong> Germania (corridoio 4, fino ad Istanbul), dall’Austria (corridoio<br />
10) e dall’Italia (corridoio 5, con vari settori paralleli, anche fino a Kiev); il congiungimento<br />
tra i corridoi 1, 2, 3 e 5, attraverso <strong>la</strong> Polonia, <strong>la</strong> Repubblica ceca e <strong>la</strong> Slovacchia (corridoio<br />
6); <strong>la</strong> via fluviale del Danubio, sempre attraverso l’area balcanica, dal<strong>la</strong> Germania al Mar<br />
Nero (corridoio 7); le ramificazioni, dall’Europa settentrionale, Russia compresa, ai paesi<br />
balcanici (corridoio 9).<br />
Tracciati Ovest-Est, dunque, ma soprattutto Nord-Sud, che sul<strong>la</strong> carta formano un<br />
reticolo denso e perfettamente integrato, con intersezioni ripetute che fungono da punto <strong>di</strong><br />
scambio, tuttavia con ostacoli <strong>di</strong> natura amministrativa (i confini tra Stati non membri<br />
dell’UE), <strong>di</strong> natura geografica, <strong>di</strong> natura storico-economica (<strong>la</strong> profonda arretratezza delle<br />
dotazioni iniziali <strong>di</strong> alcuni paesi).<br />
Gli Stati coinvolti in ogni singolo corridoio firmano un Protocollo d’intesa, formano un<br />
Comitato d’in<strong>di</strong>rizzo, in<strong>di</strong>viduano un paese guida che ha il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare tutte le<br />
iniziative tese al<strong>la</strong> realizzazione dei progetti concordati. Si tratta <strong>di</strong> progetti che riaprono<br />
<strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> rese inservibili dal<strong>la</strong> Guerra fredda e partono da infrastrutture già<br />
esistenti, progetti che per <strong>la</strong> maggior parte sono partiti dal nul<strong>la</strong> e sono ancora alle fasi<br />
preliminari <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Soprattutto sono programmi che, oltre che dai finanziamenti europei,<br />
<strong>di</strong>pendono dalle capacità dei singoli Stati <strong>di</strong> mobilitare risorse e <strong>di</strong> creare <strong>la</strong> cornice politicoamministrativa<br />
necessaria ad attirare gli investimenti, anche privati. I corridoi paneuropei<br />
hanno dunque <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> ripristinate i collegamenti tra Est e Ovest in quanto tasselli più<br />
vistosi del più ampio ed ambizioso progetto re<strong>la</strong>tivo al network paneuropeo dei trasporti.<br />
Corridoio I - 995 km (445 km stradali; 550 km ferroviari)<br />
Helsinki Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a<br />
Tallinn Estonia<br />
Riga Lettonia<br />
Kaunas<br />
K<strong>la</strong>ipeda<br />
Varsavia<br />
Gdansk<br />
<strong>Lituania</strong><br />
Polonia<br />
40
Kaliningrad Russia<br />
41
Corridoio IX - 6500 km (strade, ferrovie, porti)<br />
Helsinki Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a<br />
Vyborg<br />
St Pietroburgo<br />
Pskov<br />
Mosca<br />
Kaliningrad<br />
Kiev<br />
Ljubasevka<br />
Odessa<br />
Russia<br />
Ucraina<br />
Chisinau Moldova<br />
Bucarest Romania<br />
Vilnius<br />
Kaunas<br />
K<strong>la</strong>ipeda<br />
<strong>Lituania</strong><br />
Minsk Bielorussia<br />
Alexandroupolis Grecia<br />
Dimitrovgrad<br />
Ormenio<br />
Bulgaria<br />
43
3.8 PROGETTI INFRASTRUTTURALI<br />
Tra i principali progetti <strong>di</strong> opere pubbliche inseriti nell’ampio contesto dei corridoi europei,<br />
vanno menzionati in partico<strong>la</strong>re due rami del corridoio I, quello denominato Via Baltica che<br />
collega <strong>la</strong> Fin<strong>la</strong>n<strong>di</strong>a al<strong>la</strong> Polonia (Helsinki-Tallinn-Riga-Kaunas-Varsavia), e <strong>la</strong> Via Anseatica<br />
(Riga-Kaliningrad-Danzica).<br />
I maggiori progetti riguardanti l’Estonia sono: <strong>la</strong> riabilitazione del<strong>la</strong> rete stradale lungo <strong>la</strong> Via<br />
Baltica, <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettrica, l’estensione al Paese<br />
del progetto dell’oleodotto dal<strong>la</strong> Svezia al<strong>la</strong> Polonia, l’adeguamento delle strutture <strong>di</strong> fornitura<br />
dell’acqua potabile, a livello regionale e comunale, ai requisiti <strong>di</strong> qualità europea.<br />
La Lettonia ha pianificato l’attuazione dei seguenti programmi infrastrutturali: il<br />
collegamento dei porti <strong>di</strong> Ventspils, Riga e Liepaja ai corridoi <strong>di</strong> trasporto europeo<br />
n° 1, 2 e 9; l’ammodernamento delle ferrovie, in partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione est-ovest; lo<br />
sviluppo dei servizi idrici <strong>di</strong> Riga, Jelgava, Ventspils e <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>ciotto centri minori; <strong>la</strong><br />
costruzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> rifiuti pericolosi e <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> gestione degli<br />
stessi; <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un nuovo ponte per l’attraversamento del fiume Daugava; lo<br />
sviluppo delle infrastrutture delle zone economiche speciali annesse ai porti.<br />
La <strong>Lituania</strong> ha in cantiere <strong>la</strong>vori pubblici sul<strong>la</strong> rete stradale e autostradale per un valore <strong>di</strong><br />
circa 250 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>la</strong> modernizzazione del<strong>la</strong> rete ferroviaria per un valore <strong>di</strong> circa 150<br />
milioni <strong>di</strong> euro, <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> energetica, per <strong>la</strong> prevista unificazione delle reti elettriche con<br />
<strong>la</strong> Polonia, per altri 150 milioni <strong>di</strong> euro. Numerosi sono inoltre i progetti a livello regionale e<br />
municipale, quali <strong>la</strong> riqualificazione del<strong>la</strong> rete idrica del<strong>la</strong> capitale e il consolidamento delle<br />
strutture del porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeida.<br />
<strong>Il</strong> progetto più rilevante è quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> chiusura del<strong>la</strong> centrale nucleare <strong>di</strong><br />
Ignalina, per <strong>la</strong> quale è stata concordata <strong>la</strong> data definitiva nel 2009, e si sta valutando il<br />
volume degli aiuti comunitari necessari (attorno ai 2,3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro). Si tratta <strong>di</strong> un<br />
progetto <strong>di</strong> potenziale interesse per l’Italia, tenuto conto del Know how posseduto dall’Enea<br />
in materia <strong>di</strong> decommissioning delle centrali nucleari. <strong>Il</strong> 12 gennaio del 2005 è stato firmato<br />
un contratto <strong>di</strong> 92,7 milioni <strong>di</strong> euro, finanziato dal Fondo Internazionale <strong>di</strong> Supporto allo<br />
Smantel<strong>la</strong>mento amministrato dal<strong>la</strong> Banca Europea per <strong>la</strong> Ricostruzione e lo <strong>Sviluppo</strong>, tra <strong>la</strong><br />
centrale nucleare <strong>di</strong> Ignalina e il Consorzio tedesco GNS-RWE NUKEM; il contratto prevede <strong>la</strong><br />
costruzione <strong>di</strong> un’infrastruttura per lo stoccaggio <strong>di</strong> materiale nucleare.<br />
Un settore che viene finanziato dai fon<strong>di</strong> europei è quello immobiliare e delle<br />
costruzioni, dall’e<strong>di</strong>lizia popo<strong>la</strong>re a quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> lusso (in partico<strong>la</strong>r modo lungo <strong>la</strong> costa <strong>di</strong><br />
Tallinn), dalle ristrutturazioni agli ammodernamenti. L’UE ha messo a <strong>di</strong>sposizione, per <strong>la</strong><br />
città <strong>di</strong> Riga, <strong>di</strong>eci miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro per <strong>la</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> 5200 appartamenti non in rego<strong>la</strong><br />
con le <strong>di</strong>sposizioni ambientali per il risparmio energetico; altri fon<strong>di</strong> per <strong>la</strong> riqualificazione<br />
del<strong>la</strong> vecchia capitale lituana Kaunas e del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda.<br />
Nell’ambito del<strong>la</strong> rigenerazione urbana, un nuovo impulso <strong>di</strong> recente riguarda <strong>la</strong><br />
riqualificazione dei waterfront, infatti ad oggi i porti <strong>di</strong> Riga e Tallinn e le vecchie zone<br />
portuali a<strong>di</strong>acenti sono in uno stato <strong>di</strong> degrado, e costituiscono un’opportunità <strong>di</strong><br />
investimento non in<strong>di</strong>fferente.<br />
46
Capitolo quarto<br />
LE OPPORTUNITA’ D’INVESTIMENTO PER LE PMI<br />
LAZIALI<br />
4.1 ANALISI DEL TERRITORIO E DEL TESSUTO PRODUTTIVO<br />
DEL LAZIO NEL SETTORE DELLA LOGISTICA<br />
Un’attenta osservazione del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> trasporti che collega un territorio con il resto del mondo<br />
può chiarirne <strong>la</strong> posizione sia rispetto ad alcune comuni problematiche o<strong>di</strong>erne che nei<br />
confronti dei paesi/territori partner.<br />
<strong>Il</strong> nostro <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto internazionale appare carente sotto certi aspetti e molto<br />
sviluppato sotto altri. E’ sempre più in<strong>di</strong>spensabile creare un <strong>di</strong>alogo tra produzione e<br />
<strong>logistica</strong> che possa servire ai seguenti scopi:<br />
- invertire <strong>la</strong> deleteria abitu<strong>di</strong>ne che vede, in molti casi, le aziende produttrici optare per <strong>la</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta “franco fabbrica” aprendo così <strong>la</strong> strada a una competizione selvaggia tra gli<br />
operatori, orientata soltanto al<strong>la</strong> ricerca del vettore con tariffe più basse, a tutto scapito del<strong>la</strong><br />
sicurezza e del<strong>la</strong> qualità del trasporto;<br />
- conservare <strong>la</strong> competitività dei nostri <strong>di</strong>stretti industriali, autentico punto <strong>di</strong> forza<br />
dell’economia del Paese, attraverso un efficiente <strong>sistema</strong> logistico che consenta loro <strong>di</strong><br />
internazionalizzarsi.<br />
In quest’ottica, sarebbe importante sig<strong>la</strong>re una sorta <strong>di</strong> patto produttivo tra imprese <strong>di</strong><br />
produzione e imprese <strong>di</strong> trasporti, che possa, da una parte, contrastare <strong>la</strong> tendenza delle<br />
prime a rimanere confinate in nicchie commerciali e, dall’altra, permetta alle seconde <strong>di</strong><br />
ottimizzare il rapporto con <strong>la</strong> committenza per evitare eventuali <strong>di</strong>seconomie.<br />
Per mantenere il vantaggio che le imprese <strong>la</strong>ziali hanno su altri paesi produttori è<br />
in<strong>di</strong>spensabile un <strong>sistema</strong> integrato che tenga conto del<strong>la</strong> pianificazione delle infrastrutture<br />
sul territorio e dell’interconnessione tra le modalità <strong>di</strong>sponibili. Questo compito non può che<br />
essere affrontato da una <strong>logistica</strong> <strong>di</strong> eccellenza con imprese <strong>di</strong> trasporto che si trasformano<br />
in centri logistici tecnologici, ed imprese meccaniche che applicano <strong>la</strong> movimentazione e <strong>la</strong><br />
gestione automatizzata dei magazzini.<br />
La competizione va vinta attraverso una nuova strategia focalizzata sull’innovazione <strong>di</strong><br />
prodotto e servizio e sull’essere piattaforma <strong>di</strong>stributiva per l’Europa, grazie anche ai<br />
vantaggi territoriali che <strong>la</strong> posizione centrale dell’Italia, e in partico<strong>la</strong>re del <strong>Lazio</strong>, offre nel<br />
Me<strong>di</strong>terraneo. La sfida sarà quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> dar vita ad una nuova industria del<strong>la</strong> mobilità che si<br />
affianchi all’industria <strong>di</strong> trasformazione.<br />
La <strong>logistica</strong> ha ormai assunto un’importanza primaria, tanto più se si riferisce al modello <strong>di</strong><br />
sviluppo dell’economia <strong>di</strong> filiera. Non si par<strong>la</strong> solo ed esclusivamente <strong>di</strong> infrastrutture, ma <strong>di</strong><br />
una vera e propria politica industriale per <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> che necessita <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione delle best<br />
practices e l’intensificazione <strong>di</strong> processi formativi mirati. Nel <strong>Lazio</strong> una vera supply chain non<br />
esiste ancora; <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> è a volte frammentaria ed i <strong>di</strong>versi attori non sempre si integrano<br />
fra loro. La strada migliore è quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> specializzazione, vale a <strong>di</strong>re fornire servizi a valore<br />
aggiunto perfettamente integrati con il processo produttivo del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>. Operazione<br />
preliminare è <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> nuovi strumenti finanziari de<strong>di</strong>cati al<strong>la</strong> <strong>logistica</strong>, più sofisticati <strong>di</strong><br />
quelli finora in essere ed assolutamente in<strong>di</strong>spensabili a operare su un mercato globale.<br />
47
4.2 INFRASTRUTTURE E LOGISTICA NEL LAZIO: INDAGINE<br />
SULLE AZIENDE LAZIALI DEL SETTORE<br />
Punto <strong>di</strong> incontro al tempo stesso strategico e nodale, Roma è servita dai centri multimodali<br />
(strada, ferrovia, aereo e combinato) <strong>di</strong> Tivoli e Fiumicino, ai quali va aggiunta una fitta rete<br />
stradale, autostradale, ferroviaria che <strong>la</strong> collega non solo ad altri territori del<strong>la</strong> provincia<br />
stessa, ma a tutto il resto del territorio nazionale.<br />
L'enorme sviluppo delle strutture <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> e dei trasporti - sostenuto attraverso un<br />
incremento sostanziale degli investimenti negli ultimi anni - consente al<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> situarsi<br />
al secondo posto per numero <strong>di</strong> imprese in Italia.<br />
Nel periodo 1998-2000 si registra una crescita sostanziale del numero <strong>di</strong> aziende: 2, 9<br />
imprese in più ogni 100 esistenti. <strong>Il</strong> livello <strong>di</strong> “mortalità impren<strong>di</strong>toriale” (4,1) è il più basso<br />
d'Italia. Dominano i settori del commercio e dei servizi.<br />
Di rilievo, inoltre, le aree industriali <strong>di</strong> Pomezia e Colleferro e quel<strong>la</strong> portuale <strong>di</strong><br />
Civitavecchia, realtà ormai consolidate e dunque sufficientemente autonome rispetto a<br />
Roma. Ma sono appena alcuni esempi <strong>di</strong> quanto esiste sul territorio del<strong>la</strong> provincia e <strong>di</strong><br />
quanto potrà svilupparsi nell’imme<strong>di</strong>ato futuro.<br />
Fulcro del segmento logistico del<strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Viterbo è senza dubbio il Centro merci <strong>di</strong><br />
Orte. L'ex Interporto è al centro <strong>di</strong> una fase <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>ncio e valorizzazione per il ruolo derivante<br />
dal<strong>la</strong> sua essenziale posizione ferroviaria e stradale. <strong>Il</strong> Centro Merci <strong>di</strong> Orte risulta quin<strong>di</strong><br />
partico<strong>la</strong>rmente importante a livello regionale e nazionale, assumendo una considerevole<br />
funzione strategica come infrastruttura del cosiddetto corridoio pedemontano, perno<br />
d’una vasta area che abbraccia le province <strong>di</strong> Viterbo, Rieti e Terni. <strong>Il</strong> Centro è un rilevante<br />
punto <strong>di</strong> raccordo per il trasporto e lo stoccaggio delle merci e per il collegamento<br />
autostradale fra Civitavecchia (ed il porto), Viterbo, Rieti e Terni.<br />
E’ importante anche come collegamento con il sud e il nord Italia, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> linea<br />
ferroviaria Napoli – Roma – Bologna – Mi<strong>la</strong>no, e come al<strong>la</strong>cciamento con <strong>la</strong> costa<br />
adriatica attraverso il corridoio ferroviario Orte - Ancona.<br />
Notevole <strong>la</strong> rilevanza a livello logistico e turistico che può assumere anche l’Aeroporto per <strong>la</strong><br />
città, meta incessante <strong>di</strong> un flusso turistico nazionale ed internazionale. Per questi motivi lo<br />
scalo <strong>di</strong> Viterbo è al centro <strong>di</strong> importanti opere strutturali e d’investimento finalizzate al<br />
ri<strong>la</strong>ncio occupazionale e produttivo del<strong>la</strong> provincia.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista logistico, <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Rieti ruota intorno all’importante polo <strong>di</strong> Passo<br />
Corese-Fara Sabina. L’area vanta una posizione strategicamente invi<strong>di</strong>abile estendendosi<br />
nel<strong>la</strong> parte sud del<strong>la</strong> provincia, nelle strette vicinanze del<strong>la</strong> Strada Statale 4 Sa<strong>la</strong>ria, del<strong>la</strong> S.S.<br />
313 e dell’Autostrada A1. <strong>Il</strong> territorio, che gode d’un efficiente <strong>sistema</strong> viario e ferroviario, è<br />
fortemente attrattivo soprattutto per tutti quei segmenti a supporto inerenti <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> e <strong>la</strong><br />
movimentazione delle merci.<br />
Considerando che il polo <strong>di</strong> Passo Corese-Fara Sabina agisce in sinergia con l’asse Rieti-<br />
Cittaducale, ad alta concentrazione industriale e con una buona propensione all’export,<br />
l’agglomerato del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong> riveste un ruolo fondamentale per l’economia reatina e <strong>la</strong>ziale.<br />
<strong>Sviluppo</strong> e occupazione dell’area appaiono assicurati anche da due importanti fattori: <strong>la</strong><br />
vicinanza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> bacini industriali come quello romano, dei nuclei Mentana-<br />
Monterotondo e Tivoli-Guidonia, e una popo<strong>la</strong>zione residente giovane, garanzia d’un<br />
elevato ricambio generazionale e <strong>di</strong> un’ ampia <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> forza <strong>la</strong>voro qualificata.<br />
Rilevante punto <strong>di</strong> snodo <strong>di</strong> traffici regionali e nazionali, l’area <strong>logistica</strong> <strong>di</strong> Passo Corese è<br />
situata in una zona essenziale dal punto <strong>di</strong> vista infrastrutturale, ed è inserita nel più<br />
importante contesto industriale del<strong>la</strong> Provincia.<br />
Per <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Latina si possono in<strong>di</strong>viduare due principali sistemi territoriali, omogenei<br />
per storia, ma <strong>di</strong>versi per caratteristiche economiche: l’area Nord Pontina e l’area Sud<br />
Pontina. La prima a vocazione industriale, <strong>la</strong> seconda maggiormente turistica.<br />
48
<strong>Il</strong> nord del<strong>la</strong> provincia comprende i comuni che vanno da Aprilia a Terracina (lungo <strong>la</strong> fascia<br />
costiera), da Rocca Massima a Sonnino (all’interno, fino al confine con le province <strong>di</strong> Roma e<br />
Frosinone). Qui è sufficiente paragonare i dati re<strong>la</strong>tivi ai settori <strong>di</strong> attività con <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong><br />
Roma e con il resto <strong>di</strong> Italia per comprendere come l’industria sia un traino <strong>di</strong> assoluto<br />
rilievo. <strong>Il</strong> 29, 1 per cento contro il 19, 7 <strong>di</strong> Roma e il 31, 8 del<strong>la</strong> nazione.<br />
<strong>Il</strong> sud invece - che comprende i comuni che tra <strong>la</strong> costa ed il territorio interno si collocano tra<br />
Roma e Napoli – ha sempre avuto nel settore turistico il suo punto <strong>di</strong> forza. La costa, le<br />
bellezze artistico-culturali <strong>di</strong> pregio, i due parchi naturali fanno <strong>di</strong> questa porzione del<br />
territorio pontino e <strong>la</strong>ziale un luogo ambito da numerosi turisti in ogni periodo dell’anno.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong> l'area si presenta come un terreno ancora vergine. La nuova<br />
apertura delle imprese del frusinate al mercato internazionale e al trasporto <strong>di</strong> merci nel<br />
resto del territorio nazionale, rende necessario e urgente un nuovo sforzo per migliorare <strong>la</strong><br />
situazione.<br />
<strong>Il</strong> territorio si connota per <strong>la</strong> netta prevalenza <strong>di</strong> microimprese (uno o due addetti) e <strong>la</strong> scarsa<br />
incidenza delle imprese artigiane. Poco rilevanti le attività che erogano servizi alle imprese<br />
(4,4 per cento del totale).<br />
Un mondo impren<strong>di</strong>toriale puntiforme che ora guarda al mercato globale e ha bisogno <strong>di</strong> un<br />
raccordo logistico.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista delle infrastrutture <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Frosinone vanta un'ottima rete<br />
stradale: <strong>la</strong> sesta in Italia e <strong>la</strong> prima nel Centro. A questo proposito è interessante notare<br />
come <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione del<strong>la</strong> rete sul territorio abbia una buona continuità longitu<strong>di</strong>nale (Nord -<br />
Sud) a cui però non corrisponde una rete altrettanto <strong>di</strong>ffusa in <strong>di</strong>rezione trasversale (Est -<br />
Ovest). Ve detto comunque che <strong>la</strong> provincia si caratterizza per una buona complementarietà<br />
in quanto dotata <strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong> collegamenti: autostrade, superstrade, ferrovia.<br />
ALCUNE AZIENDE LAZIALI CHE OPERANO NEL SETTORE:<br />
AGENS<br />
Agenzia Confederale dei Trasporti e dei Servizi<br />
V. Appia Pignatelli , 5<br />
00178 Roma<br />
Tel. 06 51600571<br />
Fax 06 51600627<br />
e-mail: agens@agens.it<br />
ENAV S.P.A.<br />
Società nazionale per l’assistenza al volo<br />
Via Sa<strong>la</strong>ria, 716<br />
00138 Roma<br />
Tel. +39.06.81.66.1<br />
e-mail: re<strong>la</strong>zioniesterne@enav.it<br />
TSF<br />
Via Vito Giuseppe Ga<strong>la</strong>ti, 71<br />
Via dello Scalo Prenestino, 15<br />
Via del<strong>la</strong> Stazione Tusco<strong>la</strong>na, 104<br />
tel. 06 43624505<br />
www.tsf.it<br />
TAV SPA<br />
Via Mantova, 24<br />
00198 Roma<br />
tel. 06/852581<br />
fax. 06/85258324<br />
49
OMNIA EXPRESS<br />
Viale dello Scalo <strong>di</strong> S. Lorenzo, 16<br />
00185 Roma<br />
TEL. +39 06 49202309<br />
FAX +39 06 49202365<br />
e-mail: info@omniaexpress.it www.omniaexpress.it<br />
AISCAT<br />
Associazione Italiana Società Concessionaria Autostrade e Trafori<br />
Via Sardegna, 40<br />
00187 Roma<br />
TEL. (+39)064827941<br />
Fax. (+39)064746968<br />
www.aiscat.it<br />
ANITA<br />
Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici<br />
Via Oglio, 9<br />
Roma<br />
tel. 06/8550263<br />
Telefax 06/8554066<br />
e-mail: anita@anita.it<br />
ASSAEREO<br />
Associzione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo<br />
Via del<strong>la</strong> Corona Boreale, 86<br />
00054 Fiumicino - Roma<br />
Tel. 06/65002791<br />
Fax 06/65002793<br />
e-mail: assaereo@assaereo.it<br />
ASSTRA<br />
Associazione Trasporti<br />
Piazza Co<strong>la</strong> <strong>di</strong> Rienzo, 80 - 00192 Roma<br />
Tel. 06/68603.1<br />
Fax. 06/68603.555<br />
asstra@asstra.it<br />
CONSORZIO GRUPPO SERVIZI GENERALI<br />
Sede legale: piazza Ponte Lungo 11 Roma<br />
Sede amministrativa: via F. Antolisei 25 Roma<br />
Sito WEB: http://www.grupposervizigenerali.it<br />
Attivita': Azienda <strong>di</strong> Logistica<br />
INTERMINAL SRL<br />
Sede legale: via Lungomare Caboto 110<br />
Gaeta (LT)<br />
Sede amministrativa: via Sparanise 88<br />
Formia (LT)<br />
Tel. 0771/310077<br />
Fax 0771/470119<br />
Sito WEB: www.interminal.it<br />
Attivita': Terminalista Portuale, Silos, Magazzino Doganale, Deposito IVA, Azienda <strong>di</strong><br />
Logistica, Trasporto<br />
50
C.R.S.<br />
Cooperativa Romana Servizi<br />
Via San Luca 15<br />
00060 (ROMA)<br />
Tel. 3389405930<br />
Attività: Gestione completa del magazzino, ottimizzazione del <strong>la</strong>yout <strong>di</strong><br />
magazzino,smistamento e controllo a co<strong>di</strong>ce, stoccaggio, approntamento or<strong>di</strong>ni,<br />
carico/scarico, magazzinaggio,packaging, facchinaggio collettame, pulizie interni ed esterni,<br />
<strong>di</strong>stribuzione merci.<br />
CONSORZIO OMNIA SERVICE<br />
Via Appia Nuova 27<br />
00041 Albano Laziale (ROMA)<br />
Tel. 3389405930<br />
Attività: servizi globali, dal<strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta al<strong>la</strong> consegna<br />
PI.MS S.R.L<br />
Via casal del marmo,510<br />
00166 Roma (ROMA)<br />
Trasporti nazionali e internazionali refrigerati<br />
STANTE SRL<br />
Via Casal del Marmo,510<br />
00166 Roma (ROMA)<br />
Tel. 06934791<br />
Fax 0693479210<br />
Spe<strong>di</strong>zionieri Internazionali Cee ed Extra Cee<br />
TRANS ITALIA S.A.S.<br />
via Vado <strong>la</strong> Lena, 5<br />
03100 Frosinone<br />
Tel. 0775/294581-2<br />
Fax 0775/29171<br />
4.3 LE OPPORTUNITÀ NELLE REPUBBLICHE BALTICHE PER LE<br />
IMPRESE DEL LAZIO NEL SETTORE<br />
I Fon<strong>di</strong> Strutturali costituiscono lo strumento principale con cui l'Unione Europea persegue <strong>la</strong><br />
propria politica comunitaria <strong>di</strong> coesione economica e sociale tra le regioni degli Stati Membri.<br />
A <strong>di</strong>fferenza degli altri programmi europei, gestiti <strong>di</strong>rettamente da Bruxelles, i Fon<strong>di</strong><br />
Strutturali sono costituiti da fon<strong>di</strong> europei gestiti a livello nazionale dalle regioni o dai<br />
ministeri locali.<br />
La politica <strong>di</strong> coesione economica e sociale è stata ri<strong>di</strong>segnata, secondo mutate esigenze, in<br />
modo da adattarsi alle nuove politiche dell'Unione: crescita dell'occupazione e maggiore<br />
autonomia regionale nel contesto <strong>di</strong> un'Europa in al<strong>la</strong>rgamento. La politica <strong>di</strong> coesione ha<br />
quin<strong>di</strong> acquisito progressivamente importanza tra le politiche comunitarie: <strong>la</strong> promozione <strong>di</strong><br />
uno sviluppo bi<strong>la</strong>nciato tra le <strong>di</strong>verse regioni dell'Unione è fondamentale non solo ai fini del<strong>la</strong><br />
coesione economica e sociale, ma anche quale garanzia <strong>di</strong> stabilità macroeconomica e quale<br />
51
mezzo per incrementare il tasso <strong>di</strong> crescita dell'Unione e <strong>la</strong> sua competitività sullo scenario<br />
mon<strong>di</strong>ale.<br />
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – LITUANIA<br />
Priorità 1 – <strong>Sviluppo</strong> dell’infrastruttura sociale ed economica<br />
Misura 1.1 Miglioramento dell’accessibilità e del<strong>la</strong> qualità del servizio delle<br />
infrastrutture <strong>di</strong> trasporto<br />
OBIETTIVI<br />
L’obiettivo generale del<strong>la</strong> misura è quello <strong>di</strong> creare un unico <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto moderno, i<br />
cui parametri tecnici e qualità dei servizi corrispondano al livello dei Paesi dell’Unione<br />
Europea e che sia integrato nel <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto europeo, in modo da garantire<br />
con<strong>di</strong>zioni favorevoli per lo sviluppo dell’economia lituana nel suo insieme.<br />
Obiettivi specifici:<br />
- migliorare <strong>la</strong> situazione del traffico sulle strade, aumentare <strong>la</strong> sicurezza, <strong>di</strong>minuire l’impatto<br />
ambientale negativo.<br />
- migliorare l’efficienza delle ferrovie, promuovere il trasporto ferroviario <strong>di</strong> merci e passeggeri<br />
adeguandone <strong>la</strong> qualità dei servizi annessi.<br />
- aumentare il flusso <strong>di</strong> merci e passeggeri nel K<strong>la</strong>ipeda State Seaport, per stabilire un unico<br />
<strong>sistema</strong> <strong>di</strong> trasporto fluviale.<br />
- aumentare <strong>la</strong> sicurezza negli aeroporti internazionali e nei voli.<br />
- sviluppare il trasporto multimodale in <strong>Lituania</strong>.<br />
CONTENUTI<br />
La strategia a lungo termine sullo sviluppo dei trasporti mira allo sviluppo <strong>di</strong> un moderno<br />
<strong>sistema</strong> multimodale per il 2015. Questa misura dà supporto al<strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> merci<br />
e passeggeri nel breve e me<strong>di</strong>o periodo investendo nelle infrastrutture del trasporto stradale,<br />
ferroviario e marittimo, così come nei settori strettamente corre<strong>la</strong>ti. Per quanto riguarda il<br />
meccanismo <strong>di</strong> controllo del trasporto stradale, il Rego<strong>la</strong>mento comunitario 3821/98 prevede<br />
l’introduzione del <strong>sistema</strong> tachigrafo <strong>di</strong>gitale in <strong>Lituania</strong>, che abbia gli stessi standard<br />
operativi in tutti i Paesi europei, in modo da assicurare effettivi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> guida e riposo e<br />
migliorare <strong>la</strong> sicurezza stradale.<br />
La modernizzazione delle strade andrà incontro ad un ulteriore passo in avanti, attraverso lo<br />
sviluppo <strong>di</strong> singoli <strong>di</strong>stretti, il miglioramento dei collegamenti tra i <strong>di</strong>stretti amministrativi,<br />
industriali, d’affari, agricoli e turistici, e facendo si che <strong>la</strong> rete stradale sod<strong>di</strong>sfi i crescenti<br />
bisogni del traffico e, attraverso i parametri tecnici, raggiunga gli standard internazionali. Si<br />
pianifica l’introduzione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> protezione ambientale, per ridurre gli<br />
impatti negativi e gli incidenti sulle strade principali, nazionali e regionali. La riduzione del<strong>la</strong><br />
congestione del trasporto e il miglioramento del<strong>la</strong> gestione del traffico nelle strade urbane<br />
saranno raggiunte con <strong>la</strong> ricostruzione delle strade, dei passaggi, delle intersezioni<br />
multilivello e sotterranee, l’introduzione <strong>di</strong> moderni sistemi <strong>di</strong> controllo del traffico e altre<br />
misure all’interno del settore del trasporto pubblico.<br />
Lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie garantirà un traffico rego<strong>la</strong>re e sicuro, l’aumento<br />
del<strong>la</strong> velocità dei treni e un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> gestione del traffico ferroviario moderno e<br />
centralizzato. <strong>Il</strong> miglioramento del trasporto dei passeggeri viene effettuato con <strong>la</strong><br />
ricostruzione <strong>di</strong> terminali ferroviari, il rinnovamento del<strong>la</strong> sovrastruttura e l’adattamento ai<br />
bisogni dei passeggeri <strong>di</strong>sabili. L’incremento del<strong>la</strong> sicurezza e <strong>la</strong> riduzione dell’inquinamento<br />
saranno ottenute con l’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> controllo e monitoraggio.<br />
I tratti ferroviari all’interno del K<strong>la</strong>ipeda State Seaport saranno ricostruiti per sviluppare<br />
l’interazione del trasporto marittimo e terrestre.<br />
Lo sviluppo delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto acquatico incrementerà <strong>la</strong> qualità dei servizi dei<br />
passeggeri nel porto e svilupperà il turismo marittimo. Per il 2006 dovrebbe essere terminata<br />
l’instal<strong>la</strong>zione dell’ infrastruttura del terminal crocieristico: <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> spazi per<br />
52
l’accoglienza delle navi, <strong>di</strong> hall <strong>di</strong> attesa per i passeggeri, assicurando uguali opportunità per<br />
tutti gli operatori.<br />
Per stabilire un unico sistemo viario acquatico da Kaunas a K<strong>la</strong>ipeda si prevede un<br />
adattamento delle infrastrutture ai bisogni del trasporto <strong>di</strong> merci e passeggeri, includendo <strong>la</strong><br />
costruzione <strong>di</strong> pi<strong>la</strong>stri, strade <strong>di</strong> accesso e aree <strong>di</strong> parcheggio. In questo ambito il territorio <strong>di</strong><br />
Nemunas River è <strong>di</strong> interesse internazionale ed è inclusa nel<strong>la</strong> rete TEN-T, ma il costo totale<br />
<strong>di</strong> tutti i progetti è inferiore ai 10 milioni <strong>di</strong> euro.<br />
Le infrastrutture degli aeroporti lituani saranno modernizzate anche a favore del<strong>la</strong> sicurezza<br />
dell’equipaggio e del<strong>la</strong> qualità dei servizi ai passeggeri, ed allineate agli standard<br />
internazionali.<br />
Una delle misure per l’implementazione <strong>di</strong> questa priorità è lo sviluppo <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong><br />
trasporto per <strong>la</strong> <strong>logistica</strong> dei centri industriali amministrativi , utilizzando <strong>la</strong> capacità dei<br />
corridoi I e IX e il porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda per il mercato europeo. Grande attenzione è data allo<br />
sviluppo dei trasporti sostenibili, sfruttando al massimo le infrastrutture <strong>di</strong>sponibili <strong>di</strong> separati<br />
modalità <strong>di</strong> trasporto, così come allo sviluppo <strong>di</strong> collegamenti stradali e ferroviari con <strong>la</strong> rete<br />
TEN-T e l’infrastruttura del porto <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda.<br />
I progetti nel settore dei trasporti sono tecnicamente complessi e <strong>la</strong> loro preparazione e<br />
implementazione richiederà un periodo lungo. Sarà prestata una notevole considerazione al<strong>la</strong><br />
preparazione del<strong>la</strong> documentazione tecnica dei progetti nel settore dei trasporti. Questo<br />
aumenterà le probabilità <strong>di</strong> ricevere fon<strong>di</strong> ad<strong>di</strong>zionali per completare <strong>la</strong> necessaria<br />
infrastruttura <strong>di</strong> trasporto.<br />
Prossimamente verranno svolti rilevanti stu<strong>di</strong> e calcoli tecnico-scientifici che mirano al<strong>la</strong><br />
connessione dei sistemi <strong>di</strong> trasporto passeggero nazionale, urbano e locale e che faccia una<br />
complessiva valutazione <strong>di</strong> essi. <strong>Il</strong> <strong>la</strong>voro sarà utile per assicurare un uso razionale ed<br />
effettivo dei fon<strong>di</strong>, per risolvere i generali problemi <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> all’interno delle città e<br />
tra <strong>di</strong> esse. Si prepareranno stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità e documentazioni tecniche per progetti<br />
infrastrutturale.<br />
Nel settore lituano dei trasporti <strong>la</strong> Strategia del Fondo <strong>di</strong> Coesione continua<br />
l’implementazione del periodo ISPA, pianificata sul<strong>la</strong> base delle priorità dello sviluppo delle<br />
reti <strong>di</strong> trasporto :<br />
- definizione e sviluppo dei necessari collegamenti e interre<strong>la</strong>zioni, eliminazione degli<br />
ingorghi, completamento delle componenti principali del<strong>la</strong> rete;<br />
- ottima integrazione e combinazione dei <strong>di</strong>fferenti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasporto;<br />
- valutazione dell’impatto ambientale durante il processo <strong>di</strong> progettazione e sviluppo del<strong>la</strong><br />
rete <strong>di</strong> trasporto;<br />
- miglioramento graduale dell’interoperabilità del<strong>la</strong> rete;<br />
- ottimizzazione delle capacità <strong>di</strong>sponibili e dell’efficienza del<strong>la</strong> rete;<br />
- definizione e miglioramento delle piattaforme intermodali;<br />
- aumento del<strong>la</strong> sicurezza e affidabilità del<strong>la</strong> rete;<br />
- definizione e implementazione dei sistemi <strong>di</strong> controllo e gestione del traffico del<strong>la</strong> rete e<br />
dell’informazione degli utenti, per ottimizzare l’uso delle infrastrutture;<br />
- stu<strong>di</strong> che permettano <strong>di</strong> raggiungere <strong>la</strong> migliore progettazione ed efficienza<br />
nell’implementazione dei progetti all’interno del<strong>la</strong> rete transeuropea dei trasporti.<br />
Progetti <strong>di</strong> <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong> (superiori a 10 milioni <strong>di</strong> euro) re<strong>la</strong>tivi allo sviluppo delle reti <strong>di</strong><br />
trasporto transeuropeo saranno finanziati dal Fondo <strong>di</strong> Coesione. La lista dei progetti<br />
identificati dal<strong>la</strong> Strategia Lituana del Fondo <strong>di</strong> Coesione è molto ampia, il budget limitato.<br />
Comunque, un numero <strong>di</strong> progetti, importanti per il successo del TEN-T verranno finanziati<br />
dal FESR: modernizzazione degli aeroporti internazionali, stabilimento <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong><br />
trasporto per centri logistici, ricostruzione delle ferrovie nel territorio <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda State<br />
Seaport, <strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> unico <strong>di</strong> canali navigabili interni attraverso il Nemunas<br />
River.<br />
53
Attività in<strong>di</strong>cative:<br />
- aggiornamento dei parametri tecnici, costruzione e ricostruzione delle infrastrutture <strong>di</strong><br />
trasporto e il loro funzionamento;<br />
- implementazione delle misure ambientali e del<strong>la</strong> sicurezza del traffico, incluso <strong>la</strong><br />
ricostruzione dei passaggi a livello ferroviari;<br />
- ricostruzione dei terminal per i passeggeri e le infrastrutture <strong>di</strong> accesso;<br />
- sviluppo del trasporto multimodale. Definizione delle infrastrutture per centri logistici;<br />
- ricostruzione e sviluppo <strong>di</strong> strade locali; miglioramento delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto<br />
urbano, implementazione dei sistemi <strong>di</strong> gestione del traffico urbano e miglioramento del<strong>la</strong><br />
qualità del trasporto pubblico, costruzione <strong>di</strong> piste cic<strong>la</strong>bili e zone pedonali;<br />
- preparazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità e documentazione tecnica per i progetti nel settore dei<br />
trasporti.<br />
Gruppi target:<br />
- spe<strong>di</strong>zionieri e trasportatori;<br />
- popo<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> città, citta<strong>di</strong>ne e vil<strong>la</strong>ggi;<br />
- passeggeri;<br />
- municipalità;<br />
- imprese agricole, <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> servizi;<br />
- turisti.<br />
POSSIBILI CANDIDATI:<br />
- amministrazione stradale lituana;<br />
- JSC Ferrovie Lituane;<br />
- SE Amministrazione <strong>di</strong> K<strong>la</strong>ipeda State Seaport;<br />
- SE Direzione dei canali navigabili interni;<br />
- Aeroporti internazionali;<br />
- Amministrazioni <strong>di</strong> Contee;<br />
- Municipalità;<br />
- Stati;<br />
- Istituzioni appartenenti alle municipalità;<br />
- Imprese municipali;<br />
- Altre istituzioni pubbliche.<br />
INDICATORI E TARGET:<br />
In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> output:<br />
- strade costruite e ricostruite (650 km);<br />
- ferrovie costruite e ricostruite (60 km);<br />
- misure ambientali e <strong>di</strong> sicurezza implementate (10);<br />
- progetti <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> gestione del traffico urbano supportati (10);<br />
- progetti <strong>di</strong> modernizzazione dell’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto aereo (2);<br />
- progetti <strong>di</strong> modernizzazione dell’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto acquatico (2).<br />
In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultato:<br />
- posti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro durante l’implementazione dei progetti (1500);<br />
- accorciamento del<strong>la</strong> durata del tempo dei trasporti;<br />
- incremento dei flussi <strong>di</strong> merci e passeggeri.<br />
In<strong>di</strong>catori d’impatto:<br />
- riduzione del rumore;<br />
- riduzione dei costi <strong>di</strong> manutenzione dei mezzi <strong>di</strong> trasporto;<br />
- cambiamento dell’inquinamento;<br />
- effetto sull’occupazione netta;<br />
54
- miglioramento del<strong>la</strong> <strong>comunicazione</strong> tra gran<strong>di</strong> e piccoli centri.<br />
ISTITUZIONI RESPONSABILI DELL’ IMPLEMENTAZIONE DELLA MISURA<br />
Corpo interme<strong>di</strong>ario – Ministero del Trasporto e delle Comunicazioni<br />
Agenzia d’implementazione – Direzione dell’Investimento nel Trasporto<br />
CANDIDATURE<br />
Per ricevere assistenza dai Fon<strong>di</strong> Strutturali europei le persone legali devono preparare un<br />
progetto. <strong>Il</strong> progetto deve essere in linea con le misure <strong>di</strong> investimento e le attività fornite<br />
dal Documento Unico <strong>di</strong> Programmazione lituano per il periodo 2004-2006 e il Complemento<br />
<strong>di</strong> Programmazione.. I progetti devono essere sottomessi all’Agenzia d’Implementazione.<br />
L’Agenzia d’Implementazione deve avviare ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> concorso, seguendo l’or<strong>di</strong>ne prescritto<br />
dal Corpo Interme<strong>di</strong>ario, attraverso cui decidere quali soggetti sono eleggibili per<br />
l’assistenza, fornire moduli <strong>di</strong> applicazione e i documenti da presentare per i progetti.<br />
La valutazione e <strong>la</strong> selezione <strong>di</strong> ogni progetto deve passare le fasi seguenti:<br />
- Le applicazioni devono essere valutate dall’Agenzia d’Implementazione seguendo le regole<br />
prescritte dal Corpo Interme<strong>di</strong>ario. Se necessario, l’agenzia può utilizzare consulenti esterni;<br />
deve preparare dei report <strong>di</strong> valutazione e presentare le sue conclusioni e raccomandazioni al<br />
Comitato <strong>di</strong> Selezione del Progetto, stabilito dal Corpo Interme<strong>di</strong>ario.<br />
- <strong>Il</strong> Comitato <strong>di</strong> Selezione del Progetto deve esaminare le applicazioni e presentare le sue<br />
conclusioni sul progetto da finanziare, e <strong>la</strong> misura dei Fon<strong>di</strong> Strutturali e del co-finanziamento<br />
nazionale da assegnargli. Rappresentanti <strong>di</strong> altri ministeri e dell’Autorità <strong>di</strong> Gestione<br />
(Ministero delle Finanze) prenderà parte nell’assemblea del Comitato <strong>di</strong> Valutazione.<br />
- Sul<strong>la</strong> base delle raccomandazioni del comitato <strong>di</strong> selezione, il Corpo Interme<strong>di</strong>ario prenderà<br />
una decisione sul finanziamento del progetto<br />
- In seguito a questa decisione, l’Agenzia d’Implementazione informerà i can<strong>di</strong>dati sull’esito<br />
e concluderà con loro i contratti d’assistenza.<br />
CRITERI DI SELEZIONE<br />
Sarà data preferenza ai progetti che prendono in considerazione i seguenti argomenti:<br />
- aumento del volume dei traffici;<br />
- interoperabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasporto;<br />
- aumento del<strong>la</strong> sicurezza del traffico e miglioramento dell’ambiente;<br />
- sviluppo del trasporto sostenibile<br />
COORDINAMENTO CON ALTRE MISURE<br />
L’implementazione del<strong>la</strong> misura del trasporto ha una stretta re<strong>la</strong>zione con le seguenti misure<br />
DOCUP:<br />
- Misura 1.3 Miglioramento del<strong>la</strong> Qualità Ambientale e Prevenzione del Danno Ambientale.<br />
Saranno affrontati i problemi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> congestione e all’inquinamento,<br />
contemporaneamente verrà ridotto l’impatto negativo sull’ambiente, dopo aver implementato<br />
i progetti <strong>di</strong> gestione del traffico, sicurezza e protezione ambientale.<br />
- Tutte le misure sotto <strong>la</strong> Priorità 3. <strong>Sviluppo</strong> del settore produttivo.<br />
<strong>Il</strong> miglioramento dell’infrastruttura <strong>di</strong> strade, ferrovie, trasporto acquatico e multimodale<br />
porterà non solo una crescita nel volume dell’import e dell’export e nei flussi <strong>di</strong> cargo<br />
nazionali e in transito, ma anche un generale sviluppo degli affari. La migliore qualità delle<br />
strade sarà capace <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong> incidenti e accorcerà <strong>la</strong> durata del trasporto. Una<br />
rete stradale ben sviluppata permetterà <strong>di</strong> avvantaggiarsi delle nuove possibilità <strong>di</strong> libera<br />
circo<strong>la</strong>zione, incoraggerà il turismo e renderà più attive le comunicazioni tra gli abitanti.<br />
- Tutte le misure sotto <strong>la</strong> Priorità 4. <strong>Sviluppo</strong> rurale e ittico.<br />
Con <strong>la</strong> pavimentazione delle strade sterrate, sarà più agevole l’accesso alle aree più remote e<br />
anche le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita nelle località vicine a queste strade; saranno anche stabilite<br />
con<strong>di</strong>zioni favorevoli per una migliore <strong>comunicazione</strong> tra gli abitanti con i centri<br />
55
amministrativi, industriali e agricoli. Lo sviluppo dell’infrastruttura del trasporto fluviale<br />
costituirà un’opportunità per i cargo e per i passeggeri lungo il fiume Nemunas; questo<br />
faciliterà lo sviluppo del turismo rurale e stimolerà il settore agricolo e ittico.<br />
POLITICHE ORIZZONTALI<br />
Politica ambientale. Lo sviluppo dell’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto, <strong>la</strong> ricostruzione delle strade,<br />
ferrovie, porti e aeroporti saranno capaci <strong>di</strong> ridurre non solo i costi <strong>di</strong> trasporto ma anche<br />
l’inquinamento ambientale. Dopo <strong>la</strong> pavimentazione delle strade sterrate <strong>di</strong>minuirà polvere e<br />
rifiuti, e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita miglioreranno.<br />
<strong>Sviluppo</strong> regionale. Saranno incentivate le comunicazioni tra abitanti <strong>di</strong> zone più remote con<br />
quelli delle zone centrali, tra abitanti <strong>di</strong> regioni <strong>di</strong>fferenti, le comunicazioni urbane, le<br />
connessione tra centri industriali, agricoli, turistici. La modernizzazione del trasporto<br />
acquatico stabilirà con<strong>di</strong>zioni favorevoli allo sviluppo <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese, avendo un<br />
effetto positivo sullo sviluppo socio-economico delle regioni. L’aeroporto <strong>di</strong> Pa<strong>la</strong>nga è una<br />
parte importante dell’infrastruttura del<strong>la</strong> regione K<strong>la</strong>ipeda; lo sviluppo delle comunicazioni<br />
con <strong>la</strong> regione costiera incoraggerà perciò il turismo, il commercio e i servizi, con un grande<br />
contributo al<strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>soccupazione.<br />
<strong>Il</strong> Ministero delle Finanze è l’Autorità <strong>di</strong> Gestione del Programma:<br />
Minister of Finance<br />
Mr. Butkevičius, Algirdas<br />
J. Tumo-Vaižganto st. 8/2<br />
LT-01512 Vilnius<br />
Tel.: + 370 5 239 01 00<br />
Fax.: + 370 5 279 14 81<br />
E-mail.: finmin@finmin.lt,a.butkevicius@finmin.lt<br />
Web: Ministry of Finance of the Republic of Lithuania<br />
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – ESTONIA<br />
Priorità 4 – Infrastrutture e sviluppo locale<br />
<strong>Il</strong> ruolo del FESR in questa priorità è complementare al Fondo <strong>di</strong> Coesione. Sarà dato<br />
supporto alle strade statali, ai piccoli porti, agli aeroporti regionali e alle ferrovie. Nel settore<br />
ambientale ci saranno investimenti <strong>di</strong> picco<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> nel settore dei rifiuti e nel<strong>la</strong> risorsa acqua,<br />
così come nell’introduzione <strong>di</strong> energia rinnovabile e nel<strong>la</strong> protezione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>versità biologica e<br />
territoriale. Ci saranno ulteriori investimenti nelle infrastrutture applicate all’educazione e in<br />
partico<strong>la</strong>re nello sviluppo <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> formazione. Per quanto riguarda <strong>la</strong> rete ospedaliera,<br />
alcuni ospedali saranno modernizzati; ci sarà un ampliamento dell’accesso a Internet. Verrà<br />
dato anche supporto all’eliminazione <strong>di</strong> ingorghi e strozzature nelle infrastrutture locali.<br />
<strong>Il</strong> Ministero delle Finanze è l’Autorità <strong>di</strong> Gestione del Programma:<br />
Minister of Finance<br />
Mr. Veskimägi, Taavi<br />
Suur-Amerika 1<br />
EE-15006 Tallinn<br />
Tel.: +372 611 3444<br />
Fax.: +372 631 7810<br />
56
E-mail.: mailto:info@fin.ee,taavi.veskimagi@fin.ee<br />
Web: Ministry of Finance of the Republic of Estonia<br />
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – LETTONIA<br />
Priorità 1 – Promozione del<strong>la</strong> coesione territoriale<br />
L’obiettivo <strong>di</strong> questa priorità è quello <strong>di</strong> migliorare <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita, rafforzare l’attrattività<br />
delle regioni e promuovere uno sviluppo equilibrato dell’intero territorio. Questo sarà portato<br />
a termine con lo sviluppo delle infrastrutture legate al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita (ambientali,<br />
sanitarie, sociali, formative) e all’accessibilità (trasporto, informazione e <strong>comunicazione</strong>).<br />
<strong>Il</strong> Ministero delle Finanze è l’Autorità <strong>di</strong> Gestione del Programma:<br />
Minister of Finance<br />
Mr. Dombrovskis, V<strong>la</strong><strong>di</strong>s<br />
Smilšu Ie<strong>la</strong> 1<br />
LV-1919 Riga<br />
Tel.: +371 7 22 66 72<br />
Fax.: +371 7 09 55 03<br />
E-mail.: val<strong>di</strong>s.dombrovskis@fm.gov.lv<br />
Web: Ministry of Finance of the Republic of Latvia - EU Assistance<br />
57
CONCLUSIONI<br />
In seguito all’analisi qui riportata, emerge <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> un ripensamento del<strong>la</strong> <strong>logistica</strong> in<br />
chiave sistemica, per favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio.<br />
Par<strong>la</strong>re <strong>di</strong> Reti Transeuropee chiama in causa il coinvolgimento che ogni Paese può avere<br />
nel<strong>la</strong> pianificazione infrastrutturale delle altri nazioni, che riguarda, non solo le infrastrutture<br />
stesse, ma soprattutto i servizi <strong>di</strong> varia natura necessari al loro funzionamento ed al<strong>la</strong> loro<br />
interoperabilità.<br />
Sarebbe interessante l’osservazione, da parte <strong>di</strong> singoli sistemi territoriali, dei cambiamenti e<br />
degli sviluppi in ambito baltico; ad esempio, nel caso del<strong>la</strong> riqualificazione dei waterfront<br />
urbani potrebbe rive<strong>la</strong>rsi utile l’analisi del porto <strong>di</strong> Civitavecchia e l’eventuale scambio <strong>di</strong><br />
esperienza tra territori che sono periferici, ma allo stesso tempo strategici per l’integrazione<br />
europea.<br />
Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> best practices, quin<strong>di</strong>, ed appren<strong>di</strong>mento simultaneo, per superare i limiti presenti<br />
in entrambi i territori e sfruttarne al meglio le risorse.<br />
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Fonti:<br />
• www.ice.it<br />
• www.europa.eu.int<br />
• www.informest.it<br />
• www.bsrinterreg.net<br />
• www.cbss.st<br />
• www.balticsea.net<br />
• www.vasab.org.pl<br />
• http://utenti.lycos.it/progettoeurasia/terre.htm<br />
• www.bbc.co.uk<br />
• Comunità Europea, ESPON in progress<br />
• Dossier CISS, La <strong>di</strong>mensione economica-sociale dell’al<strong>la</strong>rgamento ad est, Center for<br />
International<br />
• Social Stu<strong>di</strong>es<br />
• Banca Centrale Europea, Rapporto sul<strong>la</strong> convergenza 2004<br />
• Conti S. Geografia Economica<br />
• UNEP<br />
• Baltic Gateway<br />
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SVILUPPO LAZIO S.P.A.<br />
SERVIZIO INTERNAZIONALIZZATONE<br />
E-MAIL: INTERNAZIONALIZZAZIONE@AGENZISVILUPPOLAZIO.IT<br />
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