Lituania Il sistema di comunicazione e la logistica ... - Sviluppo Lazio
Lituania Il sistema di comunicazione e la logistica ... - Sviluppo Lazio
Lituania Il sistema di comunicazione e la logistica ... - Sviluppo Lazio
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
1989. L’efficienza economica dell’Unione al<strong>la</strong>rgata non deriverà in modo automatico dal<strong>la</strong> sua<br />
ampiezza; molto <strong>di</strong>penderà dal modello economico che si darà il processo d’integrazione e a<br />
come verranno gestite opportunità, vantaggi e rischi.<br />
Per gli Stati già appartenenti all’Unione, l’integrazione economica ad est ha già realizzato<br />
progressi importanti nel<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> preadesione dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>la</strong> flessibilità delle<br />
imprese, dell’acquisizione <strong>di</strong> nuovi spazi <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> favorevoli occasioni <strong>di</strong> investimento.<br />
Oltre ai gran<strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> capitali in vecchi e nuovi assetti, si è assistito allo<br />
spostamento <strong>di</strong> attività già esistenti nei Paesi comunitari, attraverso l’outsourcing <strong>di</strong> segmenti<br />
produttivi o <strong>di</strong> intere produzioni <strong>di</strong> beni ad alta intensità <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, soprattutto nel campo<br />
dell’abbigliamento, delle calzature, del<strong>la</strong> metallurgia, <strong>di</strong> articoli elettrici.<br />
2.2 L’INGRESSO NELL’EURO<br />
<strong>Il</strong> passaggio all’euro è visto come il sigillo conclusivo e irreversibile del<strong>la</strong> nuova appartenenza<br />
all’Unione e quin<strong>di</strong> una tappa d’arrivo delle politiche <strong>di</strong> transizione passate e in corso.<br />
L’”obiettivo euro” comporta a sua volta vincoli che possono contribuire a motivare ed<br />
accelerare il processo <strong>di</strong> riforme economiche e sociali in atto: privatizzazioni delle imprese<br />
ancora sotto l’egida pubblica, liberalizzazione <strong>di</strong> tariffe e prezzi amministrati,<br />
derego<strong>la</strong>mentazione del mercato del <strong>la</strong>voro, ri<strong>di</strong>mensionamento del welfare state; riforme<br />
sollecitate dalle istituzioni internazionali, come l’Organizzazione per <strong>la</strong> Cooperazione e lo<br />
<strong>Sviluppo</strong> Economico e il Fondo Monetario Internazionale, ma che incontrano resistenze in<br />
una parte consistente delle forze sociali e politiche.<br />
A favore dell’ingresso nell’euro, si rileva come <strong>la</strong> sua adozione può rafforzare <strong>la</strong> crescita<br />
attraverso <strong>la</strong> riduzione dei tassi d’interesse e l’eliminazione del rischio <strong>di</strong> cambio; stabilizzare<br />
le politiche fiscali per corrispondere ai più rigi<strong>di</strong> criteri dell’Unione Europea; contenere<br />
stabilmente i tassi d’inf<strong>la</strong>zione; porre l’economia al riparo dagli shock monetari e finanziari<br />
dei mercati esteri. L’insieme <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni può, a sua volta, giocare a favore degli<br />
investimenti esteri, e così rafforzare ulteriormente <strong>la</strong> crescita.<br />
Nonostante le potenzialità positive attribuite all’ingresso nell’euro, le istituzioni internazionali<br />
evidenziano anche il rovescio del<strong>la</strong> medaglia; si <strong>di</strong>stingue <strong>la</strong> partecipazione all’euro, una volta<br />
realizzata, dal<strong>la</strong> preparazione per accedervi. La transizione implica l’adozione <strong>di</strong> un insieme<br />
stringente <strong>di</strong> regole, che può risultare <strong>di</strong> ostacolo al<strong>la</strong> crescita e al<strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> colmare il<br />
profondo <strong>di</strong>vario economico dei paesi in questione rispetto all’Unione. In altri termini, si<br />
sottolinea <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> puntare a una convergenza reale, prima che a quel<strong>la</strong> nominale.<br />
<strong>Il</strong> FMI evidenzia che i tassi d’inf<strong>la</strong>zione tendono ad elevarsi in presenza <strong>di</strong> una crescita<br />
accelerata (che è in<strong>di</strong>spensabile a questi paesi) e che il <strong>di</strong>savanzo fiscale può essere<br />
influenzato dall’esigenza <strong>di</strong> una più intensa politica <strong>di</strong> investimenti infrastrutturali e dal<strong>la</strong><br />
partecipazione finanziaria all’utilizzo dei fon<strong>di</strong> strutturali del<strong>la</strong> Comunità. Inoltre, <strong>la</strong> flessibilità<br />
del cambio può essere una leva per un più favorevole equilibrio del<strong>la</strong> politica commerciale.<br />
Questi sono tutti fattori che contrastano con <strong>la</strong> rigi<strong>di</strong>tà delle regole previste per <strong>la</strong><br />
partecipazione all’euro.<br />
Dal 28 giugno 2004 Estonia e <strong>Lituania</strong> sono entrate a far parte dei nuovi Accor<strong>di</strong> Europei<br />
<strong>di</strong> Cambio (AEC II), accor<strong>di</strong> multi<strong>la</strong>terali re<strong>la</strong>tivi a un regime <strong>di</strong> cambio fisso ma<br />
aggiustabile, basato su una parità centrale e una banda <strong>di</strong> oscil<strong>la</strong>zione standard del ±15 per<br />
cento. Le politiche economiche degli Stati membri partecipanti agli accor<strong>di</strong> devono essere<br />
coerenti con il mantenimento del<strong>la</strong> parità centrale e atte, pertanto, ad evitare<br />
<strong>di</strong>sallineamenti. L’accordo per <strong>la</strong> partecipazione agli AEC II ha poggiato sul preciso impegno<br />
delle rispettive autorità a perseguire politiche <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio rigorose, essenziali per mantenere <strong>la</strong><br />
stabilità macroeconomica e assicurare <strong>la</strong> sostenibilità del processo <strong>di</strong> convergenza. Inoltre,<br />
allo scopo <strong>di</strong> ridurre i <strong>di</strong>savanzi e garantire <strong>la</strong> sostenibilità dei conti correnti, i due paesi<br />
hanno convenuto <strong>di</strong> contenere l’espansione del cre<strong>di</strong>to interno, <strong>di</strong> assicurare un’efficace<br />
16