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Tipologia e struttura degli idrocarburi - Treccani

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NATURA E CARATTERISTICHE DEGLI IDROCARBURI<br />

9,10-benzofenantrene pirene<br />

Tutti questi composti hanno formula bruta C 18 H 12 e un rapporto<br />

H/C pari a 0,67. Il rapporto H/C diminuisce con l’aumentare<br />

della dimensione dei composti aromatici policondensati.<br />

Si passa da un valore 1 per il benzene a 0,8 per il naftalene,<br />

a 0,71 per i composti con tre anelli aromatici, a 0,67 per<br />

quelli con quattro anelli aromatici, a 0,63 per quelli con cinque<br />

anelli condensati. Il rapporto H/C continua a diminuire per<br />

successive condensazioni fino a tendere a zero nella grafite.<br />

Per quanto concerne gli <strong>idrocarburi</strong> in generale, si può osservare<br />

come il massimo rapporto H/C sia quello della molecola<br />

di metano (dove è pari a 4) e che in generale tale rapporto è<br />

compreso tra 4 e 2 nelle molecole alifatiche sature, ha valore<br />

2 per le molecole contenenti un doppio legame e per i cicloalcani,<br />

scende sotto il valore di 2 per i composti insaturi e poliinsaturi,<br />

a 1 per il benzene e sotto all’unità per i composti aromatici<br />

condensati.<br />

Annuleni<br />

Oltre al benzene e ai composti aromatici condensati, esiste<br />

una classe distinta di molecole cicliche aromatiche, dette<br />

annuleni, le quali, per essere considerate aromatiche, devono<br />

rispettare due condizioni: da un lato, avere elettroni delocalizzati<br />

sopra e sotto il piano su cui giacciono gli atomi, dall’altro<br />

soddisfare la regola di Hückel secondo la quale il numero di<br />

tali elettroni deve essere pari a 4n2, con n uguale a un numero<br />

intero. Il numero minimo di elettroni delocalizzati consentiti<br />

dalla regola di Hückel per un composto aromatico è dunque<br />

due (corrispondente a n0 nella formula di Hückel), ma<br />

con questo numero non esistono <strong>idrocarburi</strong> neutri (si vedrà<br />

nel par. 1.2.3 come il catione ciclopropenilico sia aromatico).<br />

I composti successivi richiedono sei elettroni e sono rappresentati<br />

dal benzene. Con 10 elettroni p delocalizzati, invece,<br />

non esistono composti aromatici. Infatti il [10]annulene, pur<br />

soddisfacendo la regola di Hückel (con n2), non è aromatico,<br />

in quanto la molecola non è planare dato che l’interazione<br />

<strong>degli</strong> atomi di idrogeno che si trovano al centro del ciclo obbliga<br />

due doppi legami dell’anello a trovarsi in conformazione<br />

trans, impedendo così alla molecola di assumere una geometria<br />

planare. Seguendo invece la regola di Hückel per valori<br />

crescenti di n (n3,4,5) si trova come il [14], il [18] e il<br />

[22]annulene siano composti particolarmente stabili proprio<br />

grazie all’aromaticità. Nello schema seguente sono rappresentate<br />

le strutture di alcuni annuleni aromatici:<br />

[14]annulene [18]annulene<br />

1.2.3 Idrocarburi cationici, anionici<br />

e radicalici<br />

Carbocationi<br />

I carbocationi sono molecole cariche positivamente che<br />

presentano una lacuna elettronica su un atomo di carbonio che<br />

distribuisce i tre elettroni di valenza in orbitali ibridizzati sp 2<br />

e mantiene un orbitale p vuoto disposto perpendicolarmente<br />

al piano identificato dai tre orbitali occupati. Si tratta di composti<br />

instabili che, tranne in alcune condizioni molto particolari<br />

nelle quali possono essere studiati direttamente, nella maggior<br />

parte dei casi sono intermedi chimici non isolabili. La geometria<br />

del catione che ne deriva è, come per gli alcheni, trigonale<br />

planare.<br />

In sistemi saturi la stabilità dei carbocationi diminuisce<br />

passando da cationi in cui la carica è localizzata su atomi di<br />

carbonio terziari, secondari, primari fino ad arrivare al gruppo<br />

metile CH 3 , che è il più instabile. Questa scala di stabilità<br />

è dovuta all’effetto dei gruppi R elettrondonatori che tendono<br />

a colmare la lacuna elettronica del catione, così stabilizzandolo.<br />

In sistemi insaturi o poliinsaturi, esistono strutture di carbocationi<br />

che sono particolarmente stabili, come nel caso del carbocatione<br />

allilico e di quello benzilico. Il carbocatione allilico,<br />

H2C H2C pur essendo caratterizzato dalla presenza di una carica su un<br />

carbonio primario, ha una stabilità compresa tra quella dei carbocationi<br />

secondari e terziari. Ciò è dovuto alla presenza di<br />

due ibridi di risonanza. La carica positiva è dunque delocalizzata<br />

sui due atomi di carbonio, che sono quindi equivalenti.<br />

Il carbocatione benzilico è un ibrido di risonanza tra le cinque<br />

strutture rappresentate di seguito:<br />

CH<br />

CH<br />

CH 2<br />

CH2 C H 2<br />

CH 2<br />

[22]annulene<br />

CH 2<br />

C H HC <br />

C H<br />

CH 2<br />

C H 2<br />

La delocalizzazione della carica positiva su quattro atomi<br />

di carbonio rende il carbocatione benzilico più stabile di un<br />

radicale terziario, benché formalmente la carica si trovi su un<br />

carbonio primario.<br />

Generalizzando, è possibile affermare che la stabilità dei<br />

carbocationi è dovuta a due fattori: l’effetto induttivo e l’effetto<br />

coniugativo. Il primo stabilizza un carbocatione se i<br />

gruppi legati al carbonio positivo sono gruppi elettrondonatori<br />

che stabilizzano la lacuna elettronica. Il secondo, invece,<br />

stabilizza tanto più i carbocationi quanto più l’effetto di<br />

risonanza delocalizza la carica. In particolare per gli <strong>idrocarburi</strong>,<br />

l’effetto coniugativo è sempre preponderante sull’effetto<br />

induttivo. Seguendo questa regola i carbocationi più<br />

20 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI

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