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l'esperanto: la lingua che avvicina i cuori - Federazione Esperantista ...

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quindi il termine principale segue il secondario (es. scrivania, ovvero<br />

“tavolo per scrivere” diventa skribotablo). L’utilizzo di composti permette<br />

l’utilizzo di un numero ridotto di radici. Inoltre bisogna ricordare <strong>che</strong> <strong>la</strong><br />

desinenza del<strong>la</strong> prima paro<strong>la</strong> viene mantenuta solo quando l’eufonia lo<br />

richiede, oppure per specificare meglio il concetto del<strong>la</strong> prima parte 17 .<br />

E’ interessante notare altri due fattori del<strong>la</strong> composizione <strong>che</strong> sono:<br />

a) <strong>la</strong> ripetizione del lessema (foj-foje ovvero di tanto in tanto e plen-plena<br />

cioè pieno fino all’orlo);<br />

b) composizione del verbo e del suo complemento (man-premi iun<br />

significa stringere <strong>la</strong> mano a qualcuno, mort-bati iun significa invece<br />

picchiare a morte qualcuno) 18 .<br />

Spero di aver dimostrato esaustivamente <strong>che</strong> non è del tutto corretto<br />

affermare <strong>che</strong> le regole dell’Esperanto siano solo 16. Il Fundamento de<br />

Esperanto era infatti provvisto di eserciziario e vocabo<strong>la</strong>rio in cui lo<br />

studente può trovare altre piccole regole, facilmente assimi<strong>la</strong>bili in vista<br />

delle 16 regole fondamentali.<br />

Tra le 16 regole non si legge nul<strong>la</strong>, ad esempio sul<strong>la</strong> struttura delle frasi<br />

interrogative, ma il suo funzionamento viene spiegato in modo esaustivo<br />

nell’eserciziario, dove si legge <strong>che</strong> ogni frase di questo tipo <strong>che</strong> non<br />

contenga un’altra particel<strong>la</strong> interrogativa è introdotta da ĉu, <strong>che</strong> significa<br />

forse <strong>che</strong>. Ĉu viene an<strong>che</strong> usato nelle proposizioni interrogative indirette<br />

ed equivale al dubitativo italiano 19 .<br />

1.3 L’ALFABETO<br />

La nona rego<strong>la</strong> recita “ogni paro<strong>la</strong> si pronuncia come è scritta, col suono<br />

proprio di ciascuna lettera”. Ciò significa <strong>che</strong> tra grafema e fonema esiste<br />

una corrispondenza biunivoca, il <strong>che</strong> rende facilmente pronunciabile e<br />

17 Manuale di Esperanto, pagine 46-47<br />

18 Esperanto Lingua Letteratura Movimento, capitolo 3.3.3 Composizione di monemi<br />

19 Manuale di Esperanto, pagina 46<br />

14

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