l'esperanto: la lingua che avvicina i cuori - Federazione Esperantista ...
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CAPITOLO 3: STORIA DEL MOVIMENTO<br />
3.1 CRITICHE E TENDENZE EVOLUTIVE<br />
Il 1907 si rive<strong>la</strong> un anno fondamentale per il movimento. Durante il<br />
congresso mondiale di Esperanto svoltosi in quell’anno a Cambridge,<br />
Zamenhof ribadì lo scopo di quegli incontri, ovvero quello di diffondere e<br />
propagandare l’Esperantismo non per qual<strong>che</strong> unità, ma per il significato<br />
<strong>che</strong> esso ha per l’umanità tutta.<br />
Questo accorato appello può essere facilmente spiegato prendendo in<br />
considerazione alcuni eventi precedenti a quell’anno. Nel 1894, grazie ad<br />
una consultazione generale sul<strong>la</strong> base di un sondaggio svolto dal<strong>la</strong> rivista<br />
La Esperantisto, e in seguito nel 1906, durante il Congresso mondiale di<br />
Ginevra , si era stabilita l’intoccabilità del Fundamento de Esperanto 52 :<br />
Nel<strong>la</strong> prefazione si legge infatti <strong>che</strong> “nessuno ha il diritto di fare<br />
cambiamenti”. Lo scopo era quello di sconsigliare iniziative di gruppi<br />
autonomi, <strong>che</strong> in quell’anno si erano fatti sempre più insistenti.<br />
Bisogna mettere in luce il fatto <strong>che</strong>, in principio, Zamenhof non era<br />
contrario a cambiamenti an<strong>che</strong> radicali: con grande umiltà egli aveva preso<br />
in considerazione qualsiasi proposta migliorativa, ed anzi fu lui stesso ad<br />
incoraggiare i lettori dei suoi libri a proporre soluzioni diverse ai tratti più<br />
problematici. La maggior parte degli esperantisti si era dichiarata a favore<br />
del mantenimento del<strong>la</strong> <strong>lingua</strong> così come essa era stata ideata ma,<br />
tuttavia, questo non fermò movimenti riformatori. Per fronteggiare questo<br />
problema Zamenhof ripropose nel 1907 una semplificazione del<strong>la</strong> <strong>lingua</strong>,<br />
con l’abolizione cioè di consonanti con soprassegno, <strong>che</strong> sarebbero state<br />
sostituite da una h subito dopo <strong>la</strong> consonante interessata, <strong>la</strong> sostituzione di<br />
ĥ con k, l’abolizione dell’accusativo, l’invariabilità dell’aggettivo attributivo.<br />
Queste modifi<strong>che</strong> avrebbero senza dubbio semplificato <strong>la</strong> <strong>lingua</strong>, ma<br />
tuttavia le persone <strong>che</strong> <strong>la</strong> utilizzavano si erano ben presto abituate al<strong>la</strong> sua<br />
grammatica e si opposero quindi ad ogni riforma.<br />
52 Durante questo congresso si adottò infatti <strong>la</strong> dichiarazione sul<strong>la</strong> neutralità dei congressi di<br />
Esoeranto, (Esperanto Lingua Letteratura Movimento, capitolo 2.3 L'esperantismo).<br />
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