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l'esperanto: la lingua che avvicina i cuori - Federazione Esperantista ...

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Questa città si trova attualmente in Polonia, ma all’epoca in cui nacque e<br />

visse l’ideatore dell’Esperanto essa era una città di provincia dell'impero<br />

zarista, contesa dal<strong>la</strong> Prussia. Niente può farci capire meglio lo stato<br />

d’animo del giovane <strong>che</strong> le sue stesse parole. Egli scriveva infatti:<br />

Questo luogo del<strong>la</strong> mia nascita e degli anni del<strong>la</strong> mia<br />

fanciullezza ha impresso il primo corso a tutte le mie<br />

aspirazioni successive. La popo<strong>la</strong>zione di Białystok è<br />

formata da quattro elementi: russi, po<strong>la</strong>cchi, tedeschi<br />

e ebrei. Ciascuno di questi gruppi par<strong>la</strong> una <strong>lingua</strong><br />

diversa e ha re<strong>la</strong>zioni non ami<strong>che</strong>voli con gli altri<br />

gruppi. In tale città, più <strong>che</strong> altrove, una natura<br />

sensibile percepisce <strong>la</strong> pesante infelicità del<strong>la</strong><br />

diversità linguistica e si convince ad ogni passo <strong>che</strong><br />

<strong>la</strong> diversità delle lingue è <strong>la</strong> so<strong>la</strong> causa o almeno <strong>la</strong><br />

principale <strong>che</strong> allontana <strong>la</strong> famiglia umana e <strong>la</strong> divide<br />

in fazioni nemi<strong>che</strong>. Sono stato educato all’idealismo;<br />

mi hanno insegnato <strong>che</strong> tutti gli uomini sono fratelli e<br />

intanto sul<strong>la</strong> strada e nel cortile tutto a ogni passo mi<br />

hanno fatto sentire <strong>che</strong> non esistono uomini,<br />

esistono soltanto russi, po<strong>la</strong>cchi, tedeschi, ebrei,<br />

ecc. Questo ha sempre tormentato il mio animo<br />

infantile, an<strong>che</strong> se molti sorrideranno su questo<br />

dolore per il mondo da parte di un bambino. Poiché a<br />

me allora sembrava <strong>che</strong> i “grandi” fossero<br />

onnipotenti, mi ripetevo <strong>che</strong> quando sarei stato<br />

grande io senz’altro avrei eliminato questo male. 45<br />

Credo <strong>che</strong> queste parole siano sufficienti a spiegare quanto il problema<br />

dell’identità linguistica fosse fortemente sentito da Zamenhof. Egli doveva<br />

infatti par<strong>la</strong>re russo con il padre ateo mentre con <strong>la</strong> madre, molto devota,<br />

45 Lettera a Borovko 1896, da Lettere di L.L. Zamanhof. La lettera a Borovko venne pubblicata<br />

nel 1896, ma probabilmente Zamenhof l'aveva già scritta nel 1894.<br />

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