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l'esperanto: la lingua che avvicina i cuori - Federazione Esperantista ...

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un sogno essenziale come quello di unire l’umanità. 47<br />

Zamenhof descrive il suo ideale come “un sogno essenziale come quello<br />

di unire l’umanità”. Ciò non significa creare una <strong>lingua</strong> <strong>che</strong> ci sostituisca a<br />

quelle naturali, cercando quindi di ricreare una condizione pre-babelica.<br />

Bensì, egli era convinto <strong>che</strong> l’utilizzo di una <strong>lingua</strong> internazionale “neutra”,<br />

<strong>che</strong> sia di tutti ma allo stesso tempo tipica di nessuno, aiutasse i popoli a<br />

non creare alcun conflitto o desiderio di superiorità sugli altri: l’imposizione<br />

del<strong>la</strong> <strong>lingua</strong> era sentita appunto come un fattore estremamente doloroso.<br />

2.3 L’IDEALE DI ZAMENHOF E LA “INTERNA IDEO”<br />

L’Esperanto non nasce puramente come <strong>lingua</strong> universale. Ad esso si<br />

collegano infatti altri due concetti <strong>che</strong> occuparono lungamente Zamenhof e<br />

<strong>che</strong> qui citeremo so<strong>la</strong>mente, ovvero l’Hillelismo, dottrina basata sui principi<br />

di reciproca fratel<strong>la</strong>nza, uguaglianza e giustizia, e l’Homaranismo, dottrina<br />

<strong>che</strong> afferma il concetto di uomo <strong>che</strong> trascende l’idea di popolo, di nazione,<br />

di razza, di c<strong>la</strong>sse e di religione. In quest’ottica, l’Esperanto è soltanto il<br />

mezzo linguistico per raggiungere obiettivi più nobili.<br />

Tuttavia, durante il primo Congresso Mondiale del 1905 Zamenhof dichiarò<br />

di voler tenere separato l’aspetto linguistico da quello ideologico, legato a<br />

Hillelismo e Homaranismo, in quanto temeva <strong>che</strong> ciò avrebbe portato al<strong>la</strong><br />

formazione di un gruppo settario e ideologico, e durante il discorso<br />

dell’anno seguente, tenutosi a Ginevra, richiese apertamente a tutti i<br />

partecipanti ad impegnarsi in modo <strong>che</strong> i Congressi si svolgessero in<br />

armonia ed in modo neutrale.<br />

Ma ciò non significa <strong>che</strong> all’interno di qualsiasi organizzazione esperantista<br />

neutrale non vi si possa leggere un ideale comune, <strong>che</strong> generalmente<br />

viene definito come “idea interna”, Interna Ideo.<br />

47 Lettera a Michaux, 21 febbraio 1905, da Lettere di L.L. Zamenhof, vol I p. 107. In questa lettera<br />

Zamenhof esalta fortemente <strong>la</strong> sua origine ebraica e <strong>la</strong> sua appartenenza “a questo popolo così<br />

antico <strong>che</strong> così tanto ha sofferto e combattuto, <strong>la</strong> cui intera missione consiste...nel rendere<br />

unite le nazioni e nell'aspirazione verso un solo dio”.<br />

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