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L'unione di qualità vincenti - Elvox

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L’illuminazione<br />

te che esternamente, grazie a una sapiente <strong>di</strong>sposizione della luce artificiale.<br />

Per la scelta degli apparecchi è stata seguita prevalentemente la filosofia adottata<br />

per gli impianti termotecnici, cioè l’invisibilità, il mantenimento quasi parossistico<br />

della perfetta complanarità e pulizia del soffitto (un tappeto), con la sola eccezione<br />

degli uffici <strong>di</strong>rezionali, e nessuna sospensione. Per ottenere questo effetto<br />

sono stati affiancati due <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> illuminazione: uno ambientale<br />

lungo i corridoi e le scale e uno puntuale e più mirato per le <strong>di</strong>verse isole<br />

<strong>di</strong> lavoro, con assoluta prevalenza <strong>di</strong> luce in<strong>di</strong>retta, sfruttando soprattutto la modularità<br />

delle postazioni lavoro e la possibilità <strong>di</strong> utilizzare gli spazi all’interno degli<br />

arre<strong>di</strong>.<br />

Un aspetto non trascurabile della parte dell’impianto inserita negli uffici con pareti<br />

vetrate monolitiche è la gestione dei coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> accensione degli apparecchi.<br />

L’esiguità dei montanti e la tipologia della parete non permettevano l’applicazione<br />

<strong>di</strong> componenti tra<strong>di</strong>zionali, solo con l’adozione <strong>di</strong> interruttori con trasmettitori<br />

ra<strong>di</strong>o del tipo Ra<strong>di</strong>o Management, <strong>di</strong>rettamente applicati ai vetri si sono riuscite<br />

a ottenere le stesse caratteristiche funzionali degli impianti tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Ancora una volta l’invisibilità e la volontà <strong>di</strong> non contaminare il soffitto con alcun<br />

foro o oggetto pendente ha imposto la realizzazione <strong>di</strong> un impianto sotto pavimento<br />

con apparecchi del tipo a piantana o <strong>di</strong>rettamente sulle postazioni dei posti<br />

<strong>di</strong> lavoro, modalità resa possibile dalla flessibilità concessa dal pavimento sopraelevato.<br />

Tutto è stato <strong>di</strong>scusso e verificato in accordo alle esigenze architettoniche e tecniche,<br />

con scelte <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>fferenziato a seconda dei <strong>di</strong>versi ambienti: nella sala storica<br />

si è optato per un’illuminazione d’ambiente perimetrale e apparecchi puntuali per<br />

mettere in risalto i <strong>di</strong>versi oggetti da esporre, nella sala convegni si è scelta una luce<br />

<strong>di</strong>ffusa con scenari programmati e regolabile a seconda dell’utilizzo della sala,<br />

nella hall si sono utilizzati apparecchi incassati all’interno <strong>di</strong> gole in cartongesso e<br />

faretti pendenti per la reception, nelle scale si è impiegata una luce radente e modulabile,<br />

tutte scelte tecniche e progettuali con l’intento <strong>di</strong> esaltare significativamente<br />

i <strong>di</strong>versi elementi dell’e<strong>di</strong>ficio. Si sono comunque privilegiati, soprattutto per gli ambienti<br />

<strong>di</strong> lavoro del tipo open space, sistemi <strong>di</strong> tipo “morbido”, regolabili nel flusso<br />

luminoso. Si è realizzato un impianto <strong>di</strong> illuminazione <strong>di</strong> emergenza, <strong>di</strong> tipo “centra-<br />

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