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(continua da pag 23) omelia il
Cardinale Arcivescovo ha ribadito
con forza l’attualità dell’ insegnamento
e del carisma di Santa
Chiara, attribuendo tale vitalità
alla radicalità evangelica vissuta
dalla Santa di Assisi. Il Cardinale
ha affermato: “La consacrazione
di Chiara, ma di chiunque, non è
una consacrazione per sé stessa;
attraverso l’offerta di sé ciascun
religioso consacra il mondo a Dio,
la storia, il luogo, il territorio, nel
quale la Provvidenza gli chiede di
vivere... Francesco e Chiara hanno
consacrato loro stessi attraverso la
povertà che per loro era
“Madonna Povertà”. Come noi
religiosi possiamo indicare la strada
della povertà, seguita da Francesco
e Chiara, al Terzo Millennio?
Svuotandoci delle nostre sicurezze
e del nostro egoismo,
chiedendo a Dio un cuore semplice
e ricco d’amore”.
Al termine dell’omelia il Cardinale
ha rivolto un saluto finale alle
Sorelle Povere di Santa Chiara
(clarisse) invitandole ad essere
luce per il mondo: “Ciò che la
Chiesa e il mondo si attendono da
voi è che continuiate ad essere
ANNO XVI NUMERO 3 – MARZO 2012
fiaccole, vive e ardenti; che camminiate
con le mani giunte, in
continua adorazione, in continuo
colloquio con il vostro Sposo, perché
possiate essere il nostro sostegno
e il nostro aiuto in tante
difficoltà, continuando ad indicarci
quella vita che ci attende e alla
quale nessuno più riesce a credere.
A’ Maronn v’accompagn”.
La Concelebrazione è stata preceduta
da una tavola rotonda, organizzata
nel Monastero delle Cla-
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risse di Piazza del Gesù, alla quale
hanno partecipato le Madri Presidenti
delle Clarisse d’Italia, i Ministri
Generali delle quattro famiglie
francescane del Primo Ordine
e i 60 Ministri Provinciali d’Italia,
riuniti a Napoli, dal 5 al 10 marzo
2012, in Assemblea generale.
Ha fatto da moderatore alla tavola
r o t o n d a i l R e v . d o d o n
Ivan Maffeis, Vice direttore
dell’Ufficio delle Comunicazioni
Sociali della CEI. L’Assemblea
generale delle quattro famiglie
francescane ha avuto come tema:
“Chiara, pianticella di Francesco e
sorella nostra”; i Ministri Provinciali
si sono confrontati con il modello
femminile del francescanesimo,
incarnato proprio da Santa
Chiara, per poter attingere dal
suo insegnamento la radicalità
evangelica ed affrontare sul suo
esempio, con coraggio, le sfide del
nostro tempo.
Fra Salvatore Vilardi, ofm