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ECOLOGIA - Regolamento rifiuti - Comune di Borgosatollo

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Il servizio verrà attivato gradualmente, in ragione delle soluzioni organizzative<br />

in<strong>di</strong>viduate.<br />

3. L’assessorato competente può variare il numero delle categorie <strong>di</strong> cui al precedente<br />

comma 2.<br />

Art. 31 Norme <strong>di</strong> esclusione<br />

1. In ogni caso sono esclusi dall'assimilazione ai <strong>rifiuti</strong> urbani le seguenti tipologie <strong>di</strong> <strong>rifiuti</strong><br />

speciali:<br />

<strong>rifiuti</strong> pericolosi e quelli per i quali non sia ammesso lo smaltimento in <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> prima<br />

categoria in base a quanto previsto al punto 1.1.1, lettera c) della deliberazione<br />

27/07/1984;<br />

<strong>rifiuti</strong> derivanti dalle attività <strong>di</strong> demolizione, costruzione e scavo <strong>di</strong> cui all'art. 78 del<br />

presente regolamento;<br />

i macchinari e le apparecchiature deteriorati e obsoleti;<br />

i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti;<br />

<strong>rifiuti</strong> che presentino caratteristiche qualitative incompatibili con le tecniche <strong>di</strong> raccolta e<br />

smaltimento adottate presso il servizio, quali ad esempio:<br />

1. materiali non aventi consistenza solida;<br />

2. materiali che sottoposti a compattazione producano eccessive quantità <strong>di</strong> percolato;<br />

3. materiali fortemente maleodoranti;<br />

4. materiali eccessivamente polverulenti;<br />

5. materiali conferiti in quantità incompatibili con le potenzialità del servizio.<br />

Art. 32 Modalità <strong>di</strong> conferimento e raccolta dei <strong>rifiuti</strong> sanitari assimilati agli urbani<br />

1. La gestione dei <strong>rifiuti</strong> sanitari, ai senti dell'art 45 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, è<br />

<strong>di</strong>sciplinata dal D.M. 219/2000 nel cui campo <strong>di</strong> applicazione rientrano le seguenti<br />

categorie <strong>di</strong> rifiuto:<br />

a) <strong>rifiuti</strong> sanitari non pericolosi;<br />

b) <strong>rifiuti</strong> sanitari assimilati ai <strong>rifiuti</strong> urbani;<br />

c) <strong>rifiuti</strong> sanitari pericolosi non a rischio infettivo;<br />

d) <strong>rifiuti</strong> sanitari pericolosi a rischio infettivo;<br />

e) <strong>rifiuti</strong> sanitari che richiedono particolari modalità <strong>di</strong> smaltimento.<br />

2. Ai sensi dell'art. 2 del D.M. 219/2000 per <strong>rifiuti</strong> sanitari si intendono i <strong>rifiuti</strong> elencati a<br />

titolo esemplificativo, negli allegati I e II dello stesso decreto, che derivano da strutture<br />

pubbliche e private, in<strong>di</strong>viduate ai sensi del D.Lgs. 502/1992, e successive<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni, che svolgono attività me<strong>di</strong>ca e veterinaria <strong>di</strong> prevenzione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi,<br />

<strong>di</strong> cura, <strong>di</strong> riabilitazione e <strong>di</strong> ricerca ed erogano le prestazioni <strong>di</strong> cui alla legge n.<br />

833/1978.<br />

<strong>Regolamento</strong> Comunale per la <strong>di</strong>sciplina dei servizi <strong>di</strong> gestione dei <strong>rifiuti</strong> urbani e assimilati pag.<br />

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