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1 Lezione dell'11 novembre 2002 13,00-15,00 SMC-Oculistica Dott ...

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A livello oculare le cose da tenere presente sono queste. Diamo ora un’occhiata alla<br />

vascolarizzazione a livello oculare: abbiamo sempre l’arteria che decorre parallelamente<br />

alla vena; abbiamo esattamente 4 quadranti (supero-temporale, infero-temporale, inferolaterale,<br />

supero-laterale) e in questi quadranti osserverete sempre più o meno regolare<br />

un’arteria che circola vicino ad una vena, ed in effetti arteria e vena assumono dei rapporti<br />

anatomici abbastanza importanti e questo spiega il perché di certi reperti oltolmoscopici<br />

che dovete tenere presenti perché sulla base del referto che viene redatto dall’oculista poi<br />

l’internista ha il preciso dovere di valutare la terapia del proprio pz. ed eventualmente<br />

aggiustarla.<br />

Le alterazioni classiche sono:<br />

- assottigliamento dei vasi arteriosi, vasi arteriosi che diventano più sottili,<br />

emanano un riflesso decisamente più marcato;<br />

- le vene appaiono decisamente più turgide, più tese, più gonfie del normale;<br />

- ma la cosa che diventa ben evidente è la presenza, laddove si osservano degli<br />

incroci tra arterie e vene, di queste situazioni, lo vedete, l’arteria attraversa in modo<br />

netto la vena, le passa al di sopra e determina una specie di schiacciamento. La<br />

vena appare cioè proprio schiacciata. E vi sono casi dove questo fenomeno è<br />

molto marcato e casi dove è appena accennato e direi che questo è il segno<br />

veramente facile da distinguere, perché in realtà riconoscere un assottigliamento<br />

dell’albero vascolare arterioso o un certo turgore dell’albero vascolare venoso<br />

credetemi non è facile. Soprattutto per chi non ha la possibilità di vedere spesso i<br />

pz., è cioè una valutazione soggettiva, qualitativa, che si presta quindi un po’ a<br />

diverse interpretazioni mentre invece l’osservazione di questi quadri patognomonici<br />

e tipici dell’ipertensione arteriosa diventa effettivamente di rilievo. Comunque in<br />

sostanza finché non si osserva una cosa di questo tipo è veramente difficile poter<br />

dire se c’è indubbiamente un quadro di retinopatia ipertensiva iniziale o non c’è.<br />

Ovviamente questo quadro, attenzione, è un segno dell’ipertensione cronica, non può<br />

essere legato ad un improvviso rialzo od uno spike pressorio che si è verificato qualche<br />

giorno prima e che è durato qualche giorno, ma è un segno dell’alterazione cronica della<br />

parete vascolare.<br />

Segni di ipertensione acuta, e parliamo di ipertensione veramente marcata, parliamo di<br />

ipertensione che supera i 2<strong>00</strong> sia diastolica che sistolica sono alterazioni di tipo<br />

sostanzialmente quasi ischemico, cioè quegli essudati cotonosi che sono un segno tipico di<br />

una sofferenza ischemica della parte più superficiale della retina, così come si possono<br />

osservare anche delle microemorragie, alterazioni chiaramente legate ad una più marcata<br />

ed importante alterazione della parete vascolare.<br />

E’ ovvio che i quadri possono coesistere, possiamo avere pz. trattati con terapia<br />

ipertensiva che possono purtroppo andare incontro a sbalzi pressori importanti ed ecco che<br />

si possono osservare in questi pz. diversi segni.<br />

E in casi più gravi si può arrivare ad avere tanti essudati duri (gialli, diversi dagli essudati<br />

cotonosi bianchi), emorragie sparse e soprattutto le emorragie cominciano ad essere più<br />

superficiali e si ha sofferenza a livello papillare, si ha edemapapillare che in qualche modo<br />

è un quadro generalizzato, vanno ad essere alterati i vasi più superficiali della papilla. In<br />

questi casi un esame FAG (un esame che, dopo aver iniettato un colorante e utilizzando<br />

determinate pellicole, ci fa apparire i vasi ben bianchi, iniettati di colorante e il fondo della<br />

retina grigiastro per la presenza di rete capillare, e la macula invece scura perché ricordate<br />

che a livello della macula non abbiamo capillari) ci permette di evidenziare tante piccole<br />

emorragie che mascherano ovviamente la fluorescenza sottostante e un edema a livello<br />

papillare lo si capisce da questa soffusione che noi vediamo come aumento del contrasto,<br />

dal bianco etc.<br />

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