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I parassiti nei prodotti della pesca - Azienda per i Servizi Sanitari n ...

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Ecco cosa<br />

racconta<br />

una donna<br />

colpita da<br />

Anisakis<br />

Parla la donna <strong>pesca</strong>rese salvata dall'équipe di Gidaro dopo un pranzo con alici marinate<br />

«Stavo morendo <strong>per</strong> l'anisakis»<br />

Sotto i ferri del chirurgo <strong>per</strong> una larva nell'intestino<br />

di Fabio Casmirro<br />

ANISAKIDOSI<br />

La malattia nell’uomo<br />

PESCARA. «Vittima dell'anisakis e con venti centimetri di intestino in meno, secondo voi, come si può<br />

stare?» Sdrammatizza la paziente che, qualche mese fa, ha vissuto la disavventura di ritrovarsi una larva del<br />

pesce crudo nello stomaco. E' una giovane donna <strong>pesca</strong>rese. Della quale, naturalmente, manteniamo<br />

riservata l'identità <strong>per</strong> evidenti ragioni di privacy.<br />

Anche <strong>per</strong>ché è lei la "proprietaria" del pezzo di intestino che rischia di diventare il più famoso del mondo. Un<br />

caso di studio. Il professor Giacomo Gidaro ha concesso il filmato in cui <strong>per</strong> la prima volta viene ripreso il<br />

passaggio di una larva di pesce crudo in un intestino umano. Ma lei ha avuto il coraggio di vedere l'anisakis<br />

che entra nel suo stomaco? «Sì, l'ho visto. Scioccante. E penso che lo sarebbe <strong>per</strong> chiunque: vedere in un<br />

video quali potrebbero essere le conseguenze di un pranzo a base di pesce crudo. Es<strong>per</strong>ienza terribile». E'<br />

<strong>per</strong> questo che vuole parlarne? «Sì, ritengo importante dare un contributo alla conoscenza. C'è tanta gente<br />

inconsapevole, come lo ero io fino a qualche tempo fa». Ce la racconti questa es<strong>per</strong>ienza. «Semplice. Avevo<br />

mangiato alici marinate in un ristorante a Riccione: dopo 4-5 giorni ne ho subìto gli effetti. Devastanti». Cosa<br />

è accaduto? «Dolori lancinanti allo stomaco, pancia gonfia. Stavo talmente male che ho dovuto ricoverarmi<br />

d'urgenza». Salvata dai chirurghi? «Non c'è dubbio. Dopo l'ecografia hanno visto che avevo del liquido<br />

nell'intestino, mi stavo avvelenando. E qui, devo dire, nella sfortuna sono stata molto fortunata». Si spieghi<br />

meglio. «Prima dell'intervento mi hanno chiesto se avevo mangiato pesce, l'équipe di Gidaro, che aveva già<br />

avuto in passato casi simili, ha pensato che potessi essere intossicata da anisakis». Un vantaggio in termini<br />

chirurgici? «Sicuramente. Sono una donna giovane e non sarebbe stato bello ritrovarsi segnata da un<br />

enorme squarcio sulla pancia. E' bastata una laparoscopia, che ha ridotto al minimo l'effetto invasivo del<br />

bisturi. Sono grata ai medici che mi hanno o<strong>per</strong>ata, Fiorello Tarone e Stefano Gidaro, se oggi ho solo una<br />

piccola cicatrice. Poi penso pure che avrei potuto evitare tanti guai, se soltanto fossi stata informata».

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