Le distanze ultrametriche - Sapienza
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-<strong>Le</strong> origini-<br />
innovative ed inaspettate, che per molti anni rimasero inutilizzate. Quando nel 1906<br />
Fréchet introdusse le prime nozioni di spazio metrico, Hensel pensò di introdurle<br />
sull'insieme dei numeri p-adici.<br />
Per definire una funzione di distanza, la prima tappa consisteva nel definire per Qp<br />
l'analogo del valore assoluto definito sul campo dei reali; per ogni a €E Qp, viene definito<br />
il valore assoluto p-adico: ,<br />
.. dove h è la più alta poteJ;lza di p che divide a. E' facile verificare come tale valore<br />
assoluto soddisfi tutte le proprietà del valore assoluto classico (Dieudonné, 1960):<br />
i)lalp=o a=O,<br />
ii) labl p= lal pIbl p ,<br />
iii) la+bl p :::; lal p +Iblp'<br />
Nel caso dell'usuale valore assoluto Ixl = max(x,-x)e si ha Ix + xl> Ix I, se x:;é: 0, che<br />
costituisce in Matematica il Principio di Archimede. Poiché il valore assoluto p-adico<br />
verifica inoltre la seguente proprietà:<br />
la+bl :::; max(lal ,Ibl ),<br />
p . p p<br />
più restrittiva della disuguaglianza iii), avremo:<br />
violando il Principio di Archimede; il valore assoluto p-adico è per questo detto 110n<br />
archimedeo (o ullrametrico).<br />
2.4 La distanza p-adica<br />
Per mezzo del valore assoluto p-adico, Hensel definì quindi la distanza p-adica, che<br />
associa ad ogni coppia di numeri p-adici un reale non negativo:<br />
Grazie alle proprietà del valore assoluto p-adico, Hensel dimostrò che la distanza p-adica<br />
non solo verifica tutte le proprietà di una metrica, ma anche la seguente disuguaglianza:<br />
dp(a,c):::; max[dp(a,b),dib,c)],<br />
introducendo la disuguaglianza in seguito definita ultrametrica.<br />
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