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136 Veronica <strong>Gavagna</strong><br />

5. CONCLUSIONI<br />

Ci sono affinità rilevanti fra le figure di Luca Pacioli e Niccolò<br />

Tartaglia: entrambi maestri d’abaco e interlocutori privilegiati del<br />

ceto medio, ambiscono a far parte di un mondo culturalmente più<br />

elevato, esibendo come lasciapassare le loro edizioni e traduzioni<br />

di alcuni classici matematici 55 .<br />

Questo duplice aspetto della loro personalità scientifica si<br />

ricompone rispettivamente nella Summa e nel General Trattato,<br />

vere e proprie enciclopedie della matematica pratica in cui l’evidente<br />

influenza dell’esperienza didattica si coniuga con il desiderio<br />

– reso possibile dall’uso del volgare – di avvicinare il tradizionale<br />

fruitore della matematica abachistica a una matematica<br />

più speculativa.<br />

In questo progetto culturale si inquadra la scelta di suddividere<br />

l’aritmetica in due Parti, la prima delle quali contiene l’aritmetica<br />

“necessaria a mercanti” ed è un vero e proprio trattato d’abaco.<br />

È nella Seconda Parte, invece, che Tartaglia tenta di ampliare<br />

gli orizzonti matematici dei suoi lettori facendo convivere argomenti<br />

teorici, presentati da un punto di vista numerico, con temi propri<br />

della miglior trattatistica d’abaco, come le progressioni e l’estrazione<br />

di radici, riletti però alla luce di alcuni sviluppi della matematica<br />

contemporanea. Abbiamo visto, infatti, come Tartaglia si<br />

ispiri ad alcune idee dell’Arithmetica integra di Stifel per leggere<br />

in chiave algebrica la peculiare corrispondenza fra il comporta-<br />

55 Come è noto, Tartaglia diede alle stampe, nel 1543, la prima edizione<br />

degli Elementi euclidei in volgare e alcune opere di Archimede (cfr. nota 12);<br />

Pacioli invece curò nel 1509 un’edizione latina degli Elementi ma fu molto probabilmente<br />

autore anche di una traduzione volgare che non venne mai stampata.<br />

Secondo la convincente ipotesi sostenuta da Menso Folkerts, tuttavia, molti excerpta<br />

di questa traduzione confluirono pressoché letteralmente nella Summa. A<br />

questo proposito si veda il saggio Luca Pacioli and Euclid, in E. Giusti (cur.),<br />

Luca Pacioli e la matematica..., pp. 219-232.

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