05 Gavagna.pdf - BOLbusiness
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104 Veronica <strong>Gavagna</strong><br />
confine netto fra l’aspetto più specificatamente teorico e quello applicativo;<br />
nella prima parte della Practica, Cardano enuncia brevemente<br />
le regole, corredandole di qualche esempio esplicativo, mentre<br />
nella seconda raccoglie una miscellanea di problemi in cui tali<br />
regole trovano applicazione. Per evidenziare il distacco dall’opera<br />
di Pacioli, Cardano non si limita a sottolineare i frequenti errori<br />
presenti nella Summa, ma riserva l’ultimo capitolo della Practica<br />
a un vero e proprio elenco ragionato degli errori più rilevanti 6 . Ancora<br />
più significativa la scelta della lingua: al volgare rozzo, ibrido<br />
toscano-veneziano del frate di Sansepolcro, Cardano contrappone<br />
la lingua latina, pur fortemente contaminata da echi volgari 7 . Le<br />
scelte editoriali di Cardano, dunque, suggeriscono che il pubblico<br />
d’elezione della Practica non fosse tanto il ceto mercantile, ovvero<br />
quello strato intermedio che era stato il naturale destinario della<br />
trattatistica d’abaco, quanto piuttosto un pubblico più colto e geograficamente<br />
più ampio: l’opera di Cardano, infatti, fu uno dei veicoli<br />
di diffusione dell’aritmetica pratica italiana in tutta l’Europa 8 .<br />
6 Su questo argomento si veda, per esempio, V. GAVAGNA, Alcune osservazioni<br />
sulla Practica Arithmetice di Cardano e la tradizione abachistica quattrocentesca,<br />
in M.L. Baldi, G. Canziani (eds.) Girolamo Cardano. Le opere, le fonti, la vita,<br />
Milano, Franco Angeli 1999, pp. 273-312; Medieval Heritage and New Perspectives<br />
in Cardano’s Practica arithmetice, «Bollettino di storia delle scienze matematiche»<br />
XXIX, (2010) n. 1, pp. 61-80.<br />
7 Il fatto di scrivere in latino un tipo di manuale che appartiene tipicamente<br />
alla tradizione volgare pone Cardano di fronte a problemi di traduzione e di costituzione<br />
di uno specifico lessico abachistico, che spesso lo costringono a inventare<br />
neologismi che associano il significato del termine volgare a un “suono<br />
latino”. Per esempio, l’operazione denominata “schisar i rotti” si trasforma in<br />
“schisatio” nella Practica arithmetice. Sul linguaggio di Cardano si veda anche<br />
G. KOUSKOFF, Quelques aspects du vocabulaire mathématique de Jérome Cardan,<br />
in J.C. Margolin (ed.) Acta conventus neo-latini Turonensis, II, Paris, Vrin 1980,<br />
pp. 661-674.<br />
8 Si veda a questo proposito G. CIFOLETTI, Cardano’s algebra in the manual<br />
of Peletier and Gosselin, in E. Keßler (ed.), Girolamo Cardano: Philosoph, Naturforscher,<br />
Arzt, Wiesbaden, Harrassowitz 1994, pp. 243-264.