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22 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 1 - 15 Gennaio 2010 DALLA PRIMA PAGINA│ANNIVERSARIO Cent’anni di storia per la rivista “La Metallurgia Italiana” E il Centro Studi “Materiali per l’Energia” celebra il cinquantenario segue da pag. 1 Fin dalle sue origini l’AIM ha svolto la sua funzione di promozione dell’intero campo della metallurgia, dalla produzione alla trasformazione e all’utilizzo dei materiali metallici, attraverso l’attività di Centri di studio che, operando dall’ interno dell’ Associazione, sono incaricati di agevolare lo sviluppo delle varie branche della metallurgia nazionale. Ad ogni Centro fanno riferimento i soci interessati ad un particolare settore, da acciaio a materiali non ferrosi, da pressofusione a lavorazioni plastiche, da trattamento termico a metallurgia delle polveri, a corrosione piuttosto che rivestimenti o metallurgia fisica, e così via. Questa suddivisione in Centri ha un aspetto dinamico, seguendo il mutare delle esigenze del mondo della metallurgia. Così l’attuale Centro Materiali per l’Energia - CME è la veste con cui si presenta ai giorni nostri il Centro Metallurgia Nucleare - CMN, nato nel 1959 sotto la spinta dei programmi energetici nazionali di quel tempo. Una volta declinato l’interesse nazionale per il nucleare, il Centro (dal 1989 con la nuova denominazione CME) ha ampliato i suoi orizzonti alle problematiche dei materiali dell’intero comparto dell’energia, favorendo l’ampliamento delle conoscenze e l’interscambio tra- mite giornate di studio, convegni, corsi, pubblicazioni, visite agli impianti, come del resto fanno tutti i Centri di studio dell’AIM. Il Centenario della rivista e il Cinquantenario del Centro Studi Materiali per l’Energia sono stati adeguatamente festeggiati, alla presenza di oltre 200 persone, proprio nella se- de che , nel 1959, aveva visto svolgersi la prima manifestazione del CMN, dal titolo “Giornate della fisica dei metalli e metallurgia nucleare”. L’incontro del 16 novembre, aperto dal saluto del Presidente AIM Nicodemi, oltre alla parte celebrativa è stato arricchito il mattino - dedicato al CME - da una tavola 5A KLIMAHOUSE 5 FIERA INTERNAZIONALE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA E LA SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA A KLIMAHOUSE FIERA INTERNAZIONALE PER L’ ’EFFICIENZA ’E ENERGETIC A E LA SOSTENIBILIT ENIBILITÀÀ IN EDILIZIA KLIMAHOUSE 10 BOLZANO, 21 - 24 GENNAIO 2010 ORE 9,00 - 18,00 SPONSOR + PARTNER 2 22010 0 10 www .klimahouse.it MEDIA PARTNER rotonda con titolo “La situazione mondiale del nucleare: e l’Italia?”, coordinata dal Presidente della FAST, Clerici, e animata dalla presenza di autorevoli esperti di ENEL, Ansaldo Nucleare, Nucleco, Federacciai, Confindustria, ENEA. Al termine della tavola rotonda – a sorpresa - il Presidente di Federacciai, Pasini, ha consegnato a Nico- plus pplus l VISITE GUIDATE GUID GUIDATTE A C aseClima Klimahouse Fo Forum ANO GLI ESPOSIT ESPOSITORI ORI SI PRESENTA PRESENTANO C ostruire il futur o CONVEGNO CONVEGNO ONVEGNO INTERNAZIONALE Online tick ticket 400 400 E E sposit ori Eco Boulevard ASE- EMOSTRA MOSTRA FOTOGRAFICA F FOTOGRAFICA DI CCASE- CLIMA COSTRUITE C COSTRUITE IN ITALIA ITAALIA Online tick et INGRES INGRESSO RIDOTTO -50% segue a pag. 23
N. 1 - 15 Gennaio 2010 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 23 segue da pag. 22 demi una targa come segno di riconoscimento per il suo impegno a favore della siderurgia. Nel pomeriggio - dedicato alla rivista - si è invece dibattuto sul futuro dell’editoria scientifica, sempre nell’ambito di una tavola rotonda dal titolo “L’editoria scientifica: declino o adeguamento alle nuove tecnologie?”, cui hanno partecipato responsabili di riviste scientifiche di categoria, giornalisti, esperti dei nuovi mezzi di divulgazione. La giornata è stata conclusa dalla presentazione del nuovo volume “Archeometallurgia” (di cui a lato è riportata la recensione), dalla consegna del premio AIM “Aldo Daccò” - per uno studio nell’ambito delle tecniche di fonderia e solidificazione- e del premio AIM “Felice De Carli” - per giovani ricercatori del settore metallurgico -, dalla proiezione di un filmato storico sull’industria metallurgica nella prima metà del secolo scorso. prof. dott. Gianangelo Camona www.rockwool.it “Archeo metallurgia” di W. Nicodemi e C. Mapelli PROF. DOTT. GIANANGELO CAMONA Dopo averci provato con la pietra (...ma ben prima di pensare alla plastica..), per soddisfare i suoi bisogni di materiali strutturali l’uomo si è ingegnato “inventando” i metalli. Stando alle datazioni con radiocarbonio, i primi reperti mediorientali potrebbero risalire a 8500 anni fa, e dalle nostre parti c’è una data sicura, quella dell’ascia dell’uomo di Similaun, la quale - con i suoi componenti in materiale organico ben conservati e protetti dal ghiaccio - ha consentito una collocazione certa nel tempo. Risultato, come riporta il volume che esaminiamo: l’ascia risale a 5200 anni fa! Il termine “inventato”, che avete appena letto, non meravigli perché, sino all’ultima parte del nostro XIX secolo, tutto quanto fatto dall’uomo con i metalli è stato frutto di empirismo puro, ma un empirismo guidato da una capacità di osservazione e da una spinta alla sperimentazione stupefacenti. Senza di queste, e se avessimo dovuto basarci solo su quanto si trova in natura allo stato metallico - sul poco ferro meteorico o su rame, argento, oro nativi , cioè non legati ad altri elementi entro dei minerali - la maggior parte dell’umanità si troverebbe ora con in mano sassi, corna di cervo, slitte di legno invece che martelli, vomeri, automobili. I nostri prodotti avanzati hanno alle spalle intelligenze che hanno saputo ragionare su strani materiali che si creavano attorno ai loro fuochi di bivacco, che hanno saputo intuire che quel tal terriccio rossastro era del tutto particolare, che hanno saputo immaginare accrocchi in grado di ottenere gli stessi effetti del ven- to per stimolare la combustione, e così via. In parole brevi, intelligenze che hanno regalato all’umanità i metalli - traendoli dai minerali - e che successivamente hanno messo a punto procedimenti in grado di dare sia materiali sempre più puri sia oggetti utili sempre più complessi. Queste sono state le mie prime considerazioni scorrendo il volume su cui attiro la vostra attenzione: si tratta di un inno, documentatissimo, all’ingegnosità dell’uomo. Ma ovviamente non ci si può fermare a questo. Va detto innanzitutto che chi ha scritto ha preso in considerazione una grande quantità di materiale, sia bibliografico che iconografico, con il vantaggio di elaborarlo con gli occhi esperti di chi, come gli autori, ha una confidenza pluridecennale coi metalli. Un’altra cosa da rimarcare è il modo rigoroso, ma nello stesso tempo piano, con cui è trattata la materia, il che rende accessibile il testo sia a “chi ne sa” sia a “chi vuole imparare”. Quanto a questi ultimi, è particolarmente me- Si mangia il fuoco. ARCHEO METALLURGIA Walter Nicodemi, Carlo Mapelli pagg. XI+ 275 AIM - Associazione Italiana di Metallurgia (settembre 2009) ritorio far conoscere loro una parte tanto importante del passato (ed il volume sarà testo di base per un corso , presso il Politecnico di Milano, nell’ambito dell’istituzione degli insegnamenti di cultura scientifica, tecnica, umanistica).…..Senza scomodare Cicerone con il suo “Historia magistra vitae” - ma molto più modestamente per esperienza personale, in chiacchierate recenti con studenti liceali - ho constatato che per fare passare l’idea della complessità costruttiva e della variegata fenomenologia presenti in un altoforno moderno, è quasi indispensabile partire dagli antenati, quei lontani forni fusori costituiti da poco più di una buca nel terreno. A questo punto, per entrare nel vivo del volume, credo sia necessario fare due considerazioni partendo dal suo titolo, composto da due parole, “Archeo” e “Metallurgia”. Quanto ad “Archeo”, c’è il rischio che susciti istintivamente l’idea che ci si trovi di fronte soprattutto a descrizioni di scavi di tombe polverose e di ritrovamenti di corredi funerari, magari egiziani o mediorientali. L’ipotesi va subito scartata perché in realtà la materia considerata parte ovviamente dal mondo antico, ma si dipana poi per periodi (età romana, alto e basso medioevo, rinascimento e post- rinascimento, rivoluzione industriale), fino a quel limite temporale, prima accennato (seconda metà del XIX secolo), a partire dal quale la metallurgia inizia ad assumere la veste di una scienza, uscendo da un’ “era archeologica”. Quanto alla seconda parte del titolo, “Metallurgia”, il lettore troverà nel libro notizie su tutta la trafila con cui l’uomo di ogni epoca - anche in continenti extraeuropei - ha affrontato l’estrazione del minerale, la produzione del materiale metallico, le sue lavorazioni. E questo per tutti i metalli che hanno trovato impiego nei secoli passati (dal ferro ai metalli preziosi, passando attraverso il piombo e il rame), cogliendo per ognuno le applicazioni più caratteristiche: dall’oro dei gioielli mesopotamici, al bronzo delle statue greche, dal piombo delle condotte d’acqua romane al ferro delle cotte medioevali, dalla ghisa delle bombarde allo stagno del peltro dei caratteri di stampa, e così via. Un altro pregio dell’opera è dato dalla essenzialità delle notazioni scientifiche, soprattutto relative alla chimica dei processi, che aiutano la comprensione del lettore senza sovraccaricarlo di informazioni. Altrettanto si può dire dell’ultimo capitolo - il decimo: “La nascita della scienza dei metalli”- e dell’Appendice, in cui si ripercorrono i punti essenziali delle tecniche di datazione. In fine il lettore amante di notizie curiose troverà moltissimi spunti interessanti. Tre esempi a caso: come è stata ottenuta la colorazione delle labbra di uno dei bronzi di Riace (..senza avere un rossetto che resistesse per millenni all’acqua di mare) ? Qual’ era l’organizzazione e la produzione di un impianto siderurgico del tardo ‘400 ? Dove e quando è stato installato il primo ponte di ghisa? In ogni ricetta è importante saper scegliere i giusti ingre- dienti. Così come quando si costruisce un edificio è fonda- mentale che i materiali siano incombustibili e non rilascino gas tossici in caso d’incendio. La lana di roccia Rockwool fonde a temperature superiori ai 1000°C, impedisce al fuoco di propagarsi e limita in modo consistente la produzione di fumo proteggendo le persone. La qualità sta nel mezzo: per saperne di più visita il sito www.rockwool.it FUOCO_265X202.indd 1 15-12-2009 14:05:58
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