Estratto Mastino, Zucca - Università degli Studi di Sassari
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ATTILIO MASTINO / RAIMONDO ZUCCA<br />
ormai nel maggio del 215, i nuovi praetores partirono <strong>di</strong>retti nelle provinciae<br />
<strong>di</strong> pertinenza 63 .<br />
Nello stesso tempo in cui (tarda primavera del 215 a.C.), stipulato<br />
il trattato <strong>di</strong> alleanza tra Annibale e una legazione <strong>di</strong> Filippo V <strong>di</strong><br />
Macedonia, capeggiata da Senofane, questa, nel fare rientro in Macedonia,<br />
fu fatta prigioniera dai Romani, A. Cornelius Mamulla, rientrato<br />
dalla Sardegna, riferì al Senato che nell’isola si preparava un bellum<br />
e che varie comunità si accingevano alla defectio 64 .<br />
Più precisamente Mamulla recò al Senato la testimonianza sulla<br />
gravissima situazione della Sardegna, dove bellum ac defectionem omnes<br />
spectare, benché il seguito della narrazione inviti a limitare quell’omnes<br />
al territorio della rivolta, incentrato su Cornus e i territoria<br />
delle civitates in<strong>di</strong>gene della Sardegna centrale ed eventualmente le<br />
aree montane interne.<br />
Mamulla riferì anche che il nuovo praetor Q. Mucius Scaevola, appena<br />
raggiunta l’isola, nell’avanzata primavera <strong>di</strong> quell’anno, era caduto<br />
imme<strong>di</strong>atamente malato <strong>di</strong> un morbo, identificabile forse con la<br />
malaria, che segnava una fase <strong>di</strong> recrudescenza proprio nella tarda<br />
primavera 65 .<br />
Nel pericoloso frangente cagionato dalla vittoria <strong>di</strong> Annibale nella<br />
battaglia <strong>di</strong> Canne del 2 agosto 216, e dalle defezioni delle popola-<br />
63. LIV. XXIII, 32, 2. Si osservi che Livio in<strong>di</strong>ca una contemporaneità tra la partenza<br />
dei praetores per le provinciae e dei consules nei teatri <strong>di</strong> guerra. Uno <strong>di</strong> questi,<br />
Q. Fabius Maximus, or<strong>di</strong>nò che omnes ex agris ante kalendas Iunias primas in urbes<br />
munitas conveherent (LIV. XXIII, 32, 14). Evidentemente ciò avveniva nel tar<strong>di</strong>ssimo<br />
aprile 215 o nel successivo maggio.<br />
64. LIV. XXIII, 34, 11.<br />
65. Il riferimento alla subitanea malattia del nuovo praetor ci offre un prezioso<br />
dato cronologico: Strabone (V, 2, 7) osserva che «Alla bontà dei luoghi [della Sardegna]<br />
fa riscontro una grande insalubrità: infatti l’isola è malsana d’estate, soprattutto<br />
nelle regioni più fertili». Infatti «surtout les pluies tar<strong>di</strong>ves de printemps, survenant<br />
en période chaude créent un milieu tout à fait favorable au développement des<br />
larves d’anophèles» (M. LE LANNOU, Pâtres et paysans de Sardaigne, Cagliari 1971,<br />
pp. 75-6). Possiamo dunque collocare l’arrivo <strong>di</strong> Q. Mucius in Sardegna nel maggio<br />
avanzato del 215 a.C. Sulla malaria in Sardegna nell’antichità cfr. P. J. BROWN, Malaria<br />
in Nuragic, Punic and Roman Sar<strong>di</strong>nia: Some Hypotheses, in AA.VV., <strong>Stu<strong>di</strong></strong>es in Sar<strong>di</strong>nian<br />
Archaelogy, Ann Arbor 1984, pp. 209 ss.; M. GRAS, La malaria et l’histoire de<br />
la Sardaigne antique, in AA.VV., La Sardegna nel mondo me<strong>di</strong>terraneo. Atti del I convegno<br />
internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> geografico-storici, vol. I, <strong>Sassari</strong> 1981, pp. 297 ss.<br />
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