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Estratto Mastino, Zucca - Università degli Studi di Sassari

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ATTILIO MASTINO / RAIMONDO ZUCCA<br />

peo, verso la fine del 77, alla testa <strong>di</strong> 50.000 fanti e 1.000 cavalieri, restituì<br />

il vantaggio agli ottimati, fino alla sconfitta finale del sogno <strong>di</strong><br />

Sertorio.<br />

Pur nell’assenza <strong>di</strong> fonti esplicite parrebbe possibile che forze popolari<br />

fossero attestate nell’Oristanese ancora al tempo <strong>di</strong> Cesare. Infatti<br />

il cognomentum Iulium della colonia Uselis (forse <strong>di</strong> costituzione<br />

augustea) potrebbe alludere a un beneficium elargito agli Uselitani<br />

da Cesare, presumibilmente per la loro condotta durante lo scontro<br />

tra cesariani e pompeiani nel 47-46 in Africa, quando i Sulcitani si<br />

schierarono a favore <strong>di</strong> Pompeo, mentre i Caralitani e probabilmente<br />

gli Uselitani rimasero fedeli a Cesare.<br />

12.2.5. Il conflitto tra le civitates Barbariae<br />

e l’autorità romana nell’Oristanese<br />

fra tarda repubblica ed età augustea<br />

Appare possibile, in base alla documentazione epigrafica e archeologica,<br />

che la campagna militare del console Lucio Aurelio Oreste del<br />

126-122 a.C. interessasse i populi dell’area montana del centro Sardegna<br />

alla sinistra del Tirso, nell’Oristanese interno. Abbiamo infatti<br />

documentata la fondazione nell’ultimo quarto del II secolo a.C. dei<br />

centri <strong>di</strong> Valentia (presso Nuragus) e <strong>di</strong> Uselis (a ridosso dell’o<strong>di</strong>erna<br />

Usellus), che dovettero avere la duplice funzione <strong>di</strong> stanziamenti <strong>di</strong><br />

sfruttamento delle risorse agricole e <strong>di</strong> carattere militare, onde prevenire<br />

il ritorno offensivo dei populi stanziati nei territori delle Barbagie,<br />

del Sarcidano e del Barigadu.<br />

Nel 104 a.C. si ebbe un’ulteriore campagna militare contro i Sar<strong>di</strong><br />

dell’interno guidata dal propretore Tito Albucio, non più alla testa<br />

delle truppe legionarie, bensì <strong>di</strong> una coorte ausiliaria. I Sar<strong>di</strong> che vennero<br />

sconfitti sono sprezzantemente definiti da Cicerone latrunculi<br />

mastrucati, «ladroni vestiti <strong>di</strong> pelli», indegni <strong>di</strong> meritare un trionfo al<br />

generale vittorioso.<br />

Una recentissima scoperta epigrafica nel territorio <strong>di</strong> Laconi sembrerebbe<br />

accre<strong>di</strong>tare l’ipotesi che in questi Sar<strong>di</strong> mastrucati possano<br />

ancora una volta annoverarsi i populi del Sarcidano, del Barigadu e delle<br />

Barbagie. Nel corso dello scavo archeologico del complesso <strong>di</strong> Santa<br />

Sofia <strong>di</strong> Sarcidano (Laconi), a 843 m <strong>di</strong> quota, sono stati infatti recuperati<br />

quattro frammenti epigrafici, pertinenti a due iscrizioni <strong>di</strong>stinte,<br />

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