Estratto Mastino, Zucca - Università degli Studi di Sassari
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ATTILIO MASTINO / RAIMONDO ZUCCA<br />
Sardegna, composto da un numero <strong>di</strong> effettivi quasi uguale a quello<br />
<strong>di</strong> Magone 69 .<br />
Probabilmente la legatio dei principes sar<strong>di</strong> rientrò nell’isola accompagnata<br />
da Hanno, un nobile cartaginese, che Livio 70 definisce<br />
auctor rebellionis Sar<strong>di</strong>s, secondo la richiesta della stessa ambasciata<br />
<strong>di</strong> un auctor, ad quem [Sar<strong>di</strong>] deficerent 71 . Non sappiamo, invece, se<br />
l’altro nobile <strong>di</strong> Cartagine, Mago, stretto congiunto <strong>di</strong> Annibale, passasse<br />
in Sardegna in quell’occasione o vi pervenisse con la flotta <strong>di</strong><br />
Asdrubale.<br />
Asdrubale il Calvo fece vela con le sue 60 navi dal porto militare<br />
<strong>di</strong> Cartagine alla volta della Sardegna centro-occidentale, dove, come<br />
si è detto, era l’epicentro della rivolta.<br />
La rotta da Cartagine alla Sardegna meri<strong>di</strong>onale poteva compiersi<br />
in con<strong>di</strong>zioni normali in un giorno e una notte 72 , ma poiché il Mezzogiorno<br />
dell’isola e in particolare Caralis si era mantenuto nella fedeltà<br />
ai Romani, la navigazione dovette svolgersi non lungo la rotta<br />
verso nord-nord-ovest in <strong>di</strong>rezione del Caralitanus sinus, bensì, dopo<br />
aver raggiunto le isole de La Galite, verso ovest-nord-ovest in <strong>di</strong>rezione<br />
del bacino centrale del mare sardo, tra le Baleari e la Sardegna,<br />
con l’intenzione, una volta messe le poppe al vento, <strong>di</strong> procedere verso<br />
levante per atterrare nel golfo <strong>di</strong> Oristano.<br />
I calcoli nautici, che dovevano fare affidamento sul regime dei<br />
venti del secondo quadrante, prevalenti fra primavera ed estate, furono<br />
smentiti da una terribile tempesta, causata con ogni evidenza da<br />
un tempo <strong>di</strong> sud-est 73 , che deviò la navigazione fino alle Baleari, come<br />
è attestato esplicitamente da Livio:<br />
69. LIV. XXIII, 32, 5, 12. Cfr. E. PAIS, Storia della Sardegna e della Corsica durante<br />
il dominio romano, Roma 1923, p. 55; MELONI, La Sardegna romana, cit., p. 54; F. BAR-<br />
RECA, Gli eserciti annibalici, «Rivista storica dell’Antichità», XIII-XIV, 1983-84, pp. 49<br />
e 66: falange composta da 12.000 effettivi della fanteria pesante <strong>di</strong>stribuiti in 24 reparti.<br />
Si osservi che i signa militaria conquistati dai Romani nella maggiore delle due<br />
battaglie del bellum sardum del 215 a.C. (LIV. XXIII, 40, 12) furono 27, riconducibili,<br />
presumibilmente, non solo all’esercito cartaginese, ma anche a quello sardo <strong>di</strong> Hampsicora<br />
e Hostus.<br />
70. LIV. XXIII, 41, 2.<br />
71. LIV. XXIII, 32, 10.<br />
72. SCYL. 7.<br />
73. R. ZUCCA, Cornus e la rivolta del 215 a.C. in Sardegna, in A. MASTINO (a cura<br />
<strong>di</strong>), L’Africa romana, vol. III, <strong>Sassari</strong> 1986, p. 377, nota 88.<br />
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