Martina Fedel - Formalizzazioni del ragionamento non ... - SELP
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detto che sulla base <strong>del</strong> buon senso si possa continuare a dedurre φ in quanto<br />
le situazioni più normali in cui sono verificate θ e ψ possono <strong>non</strong> coincidere<br />
o <strong>non</strong> essere incluse in quelle in cui è verificato θ.<br />
Nel tentativo di avvicinarci ad una più precisa rappresentazione <strong>del</strong>la conoscenza<br />
e <strong>del</strong> <strong>ragionamento</strong> di ′′ senso comune ′′ , in cui l’aggiunta di nuove informazioni<br />
può portare alla revisione <strong>del</strong>l’insieme <strong>del</strong>le convinzioni precedentemente<br />
acettate che può quindi diminuire, ci troviamo perciò nella nnecessità<br />
di introdurre e studiare logiche diverse da quella classica e che siano<br />
<strong>non</strong>monotone.<br />
1.2 Piano <strong>del</strong>l’opera<br />
In seguito presenteremo sia sintatticamente che semanticamente tre diverse<br />
relazioni di conseguenza: una monotona, quella classica [Cap.2], e due <strong>non</strong>monotone,<br />
estensioni <strong>del</strong>la relazione di conseguenza classica e l’una strettamente<br />
inclusa nell’altra che chiameremo rispettivamente relazione di conseguenza<br />
razionale [Cap.4] e preferenziale [Cap.3].<br />
Per quanto riguarda la presentazione semantica, cercheremo di dare per<br />
tutte e tre le relazioni una caratterizzazione unitaria basata sull’idea intuitiva<br />
che una asserzione φ segue da θ quando φ è vera nei mondi preferiti di<br />
θ. In particolare faremo vedere che nel caso <strong>del</strong>la relazione di conseguenza<br />
monotona il concetto di preferibilità <strong>non</strong> si traduce in un ordinamento tra i<br />
mondi possibili ma viene assimilato nell’idea di accettabilità o meno di un<br />
mondo rispetto agli assiomi <strong>del</strong>la relazione stessa [sez. 2.3].<br />
Nel caso invece sia <strong>del</strong>le relazioni preferenziali che di quelle razionali l’idea<br />
di preferibilità si traduce proprio in un ordinamento tra i mondi possibili. Per<br />
le relazioni preferenziali questo ordinamento sarà parziale e affermeremo che<br />
φ è conseguenza plausibile di θ se e solo se φ è vera in tutti i mondi minimali<br />
rispetto a tale ordine in cui è vera θ [def. 3.5.1]; presenteremo quindi un<br />
mo<strong>del</strong>lo semantico corrispondente ad un insieme di alberi finito i cui nodi<br />
saranno etichettati con i mondi possibili che potranno quindi essere anche<br />
ripetuti.<br />
Nel caso razionale invece l’ordine tra i mondi sarà lineare e affermeremo<br />
che φ segue plausibilmente da θ se e solo se φ è vera nel mondo minimo<br />
rispetto alla relazione d’ordine in cui è verificata θ [def. 4.2.1]; il mo<strong>del</strong>lo<br />
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