Rapporto sulle biotecnologie del settore ... - Farmindustria
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a.le nuove molecole vengono brevettate sin dalla loro nascita;<br />
b.l’effettiva commercializzazione avviene invece solo:<br />
- dopo aver terminato il lungo processo di<br />
sperimentazione non clinico e clinico ed aver ottenuto<br />
l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio;<br />
- ed in Italia, dopo aver ottenuto l’inserimento <strong>del</strong> farmaco<br />
nei diversi prontuari terapeutici a livello nazionale,<br />
regionale e locale abilitando l’effettivo accesso al mercato.<br />
La sperimentazione preclinica<br />
Una volta conclusa la Fase di discovery, viene avviata la<br />
sperimentazione. La prima serie di test è effettuata in vitro<br />
e, successivamente, in vivo su animali, e prende il nome<br />
di sperimentazione preclinica. Tali studi preclinici hanno<br />
l’obiettivo di:<br />
a. identificare una dose iniziale sicura e gli schemi di dosaggio per<br />
i test sull’uomo;<br />
b.identificare gli organi potenzialmente interessati da effetti<br />
tossici e capire se tale tossicità sia reversibile o meno.<br />
La normativa nazionale in materia, che recepisce peraltro<br />
le diverse direttive europee emanate nel corso degli anni,<br />
richiede che tutta la sperimentazione pre-clinica sia condotta<br />
nel rispetto <strong>del</strong>le Norme di Buona Pratica di Laboratorio 4<br />
(GLP-Good Laboratory Practice). Tali norme riguardano il<br />
processo organizzativo e le condizioni in cui gli studi non<br />
clinici sulla sicurezza per la salute umana e l’ambiente sono<br />
programmati, eseguiti, controllati, registrati e riportati. Tali<br />
condizioni sono soggette al controllo periodico ispettivo da<br />
parte <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute.<br />
La Fase di preclinica dura in genere 5 anni ed è caratterizzata<br />
da un success rate piuttosto basso: circa 1 farmaco su 10.000<br />
arriva alla Fase I di sperimentazione clinica.<br />
La sperimentazione clinica<br />
La sperimentazione clinica ha una durata complessiva di circa<br />
5 anni e prevede tre differenti fasi di sviluppo (Fase I - Studi<br />
preliminari sulla sicurezza e sulla tollerabilità, Fase II - Studi<br />
terapeutici pilota, Fase III - Studi terapeutici su più larga scala)<br />
tutte regolate da norme internazionali.<br />
La sperimentazione clinica inizia solo a seguito di<br />
autorizzazione all’avvio degli studi da parte <strong>del</strong>l’AIFA 5 che, per<br />
la Fase I, si avvale di esperti <strong>del</strong>l’Istituto Superiore di Sanità.<br />
<strong>Rapporto</strong> <strong>sulle</strong> <strong>biotecnologie</strong> <strong>del</strong> <strong>settore</strong> farmaceutico in Italia – 2013<br />
Approfondimenti<br />
07<br />
Ognuna <strong>del</strong>le fasi inizia con la selezione da parte <strong>del</strong><br />
promotore di uno (sperimentazione monocentrica) o più<br />
centri clinici (sperimentazione multicentrica) presso i quali<br />
svolgere la ricerca.<br />
Redatto il protocollo di studio, che comprende informazioni<br />
riguardo obiettivi, metodologia, tempistiche e parametri<br />
di valutazione dei trials clinici, il promotore invia tutta la<br />
documentazione richiesta al Comitato Etico che, in accordo<br />
con la normativa vigente, ha 60 giorni entro i quali fornire<br />
la propria valutazione. I Comitati Etici sono commissioni<br />
autonome di esperti, istituite all’interno <strong>del</strong>le Regioni e <strong>del</strong>le<br />
P.A. di Trento e Bolzano per autorizzare e controllare studi<br />
clinici svolti nel territorio di pertinenza 6 . Una volta che la<br />
domanda è stata approvata, il richiedente può iniziare a<br />
svolgere i test clinici necessari a richiedere l’Autorizzazione<br />
all’Immissione in Commercio (AIC); a tal fine, l’impresa deve<br />
obbligatoriamente rispettare le linee guida internazionali<br />
di Buona Pratica Clinica (GCP-Good Clinical Practice). Il<br />
rispetto di questo standard fornisce la garanzia che i diritti, la<br />
sicurezza ed il benessere dei soggetti <strong>del</strong>la sperimentazione<br />
siano protetti (coerentemente ai principi enunciati nella<br />
Dichiarazione di Helsinki) e che i dati degli studi clinici<br />
siano scientificamente validi e riproducibili. I requisiti per<br />
la conduzione <strong>del</strong>le sperimentazioni cliniche nell’Unione<br />
Europea sono regolati dalla Direttiva sui trials clinici (CE<br />
20/2001) e dalla Direttiva GCP (CE 28/2005).<br />
Le sperimentazioni multicentriche seguono il medesimo iter<br />
normativo che risulta tuttavia più lungo e complesso in termini<br />
gestionali, proporzionalmente al numero di centri coinvolti e,<br />
nel caso di sperimentazioni internazionali, anche al numero di<br />
Paesi nei quali si trovano i centri.<br />
AUToRIzzAzIoNE ED ACCESSo AL MERCATo<br />
Il processo produttivo<br />
La produzione di un farmaco, e ancora di più di un farmaco<br />
biotecnologico, nell’ambito <strong>del</strong>le politiche regolatorie assume<br />
un’elevata rilevanza sia nel percorso che si conclude con la<br />
commercializzazione <strong>del</strong> farmaco stesso, sia successivamente.<br />
4 Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219; Decreto Legislativo 2 marzo 2007, n. 50.<br />
5 Decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 convertito con modificazioni dalla Legge 8<br />
novembre 2012, n. 189.<br />
6 Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 200; Decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158<br />
convertito con modificazioni dalla Legge 8 novembre 2012, n. 189.<br />
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