Rapporto sulle biotecnologie del settore ... - Farmindustria
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7.b Farmaci biotecnologici ed innovazione:<br />
la necessità di una risposta condivisa<br />
<strong>del</strong> sistema-paese ai bisogni di salute<br />
Roberto Gradnik<br />
Presidente European Biopharmaceutical Enterprises<br />
Lo sviluppo e la sostenibilità <strong>del</strong> <strong>settore</strong> biofarmaceutico<br />
dipendono anche da un flusso continuo di nuove aziende<br />
startup che contribuiscono sia al portafoglio di prodotti<br />
<strong>del</strong>le grandi multinazionali sia a dare vita alle prossime<br />
generazioni di società medie. In Europa e in particolare in<br />
Italia non facciamo abbastanza per sostenere questo flusso<br />
ed abbiamo quindi una situazione in cui mancano aziende<br />
mature a media capitalizzazione.<br />
Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale <strong>del</strong> modo in<br />
cui l’industria sviluppa l’innovazione: le grandi aziende sono<br />
sempre più parte di una complessa rete formata da altre<br />
imprese, da centri accademici e da organizzazioni di servizio,<br />
rete in cui tutti gli attori devono collaborare efficacemente<br />
affinché ciascuno di essi abbia successo. Da una competizione<br />
fra singole aziende si è passati ad una competizione fra reti<br />
di imprese diverse: mai come ora il successo dipende dalla<br />
capacità di gestire risorse che non appartengono direttamente<br />
alla propria impresa. Le reti sono talvolta multinazionali ma<br />
spesso si formano all’interno <strong>del</strong>lo stesso Paese per ovvie<br />
semplificazioni di comunicazione e logistica: possiamo parlare<br />
perciò di competizione fra sistemi-paese.<br />
L’Europa, e alcuni Paesi in particolare, hanno aiutato la nascita<br />
e la crescita di industrie biotecnologiche nel campo<br />
farmaceutico grazie ad iniziative indirizzate alle aziende mediopiccole:<br />
l’industria biofarmaceutica europea é diventata per la<br />
prima volta l’anno scorso, produttrice di utile a livello aggregato<br />
e rappresenta oggi 1.883 aziende e 48.330 posti di lavoro.<br />
Il <strong>settore</strong> rimane però fragile e molto dipendente da un<br />
ambiente favorevole. Gli sforzi per ridurre il deficit pubblico e<br />
in particolare la spesa farmaceutica non devono però impedire<br />
l’accesso dei pazienti ai trattamenti innovativi e la sostenibilità<br />
<strong>del</strong>l’industria biotech in Europa.<br />
L’industria biotecnologica ha circa 30 anni, ma il suo mo<strong>del</strong>lo<br />
da tradizionale sta subendo un’evoluzione. Questo nuovo<br />
mo<strong>del</strong>lo é basato su investimenti esterni, tipicamente capitali<br />
di rischio; ma gli istituti di “venture capital” oggi hanno<br />
<strong>Rapporto</strong> <strong>sulle</strong> <strong>biotecnologie</strong> <strong>del</strong> <strong>settore</strong> farmaceutico in Italia – 2013<br />
Approfondimenti<br />
07<br />
problemi a garantire ritorni adeguati ai loro investitori e<br />
l’accesso al capitale rimane, per le aziende con prodotti nelle<br />
fasi precoci di sviluppo, particolarmente difficile.<br />
Le aziende farmaceutiche e le piccole imprese biotech<br />
devono quindi imparare a far evolvere il loro ecosistema<br />
per farlo diventare più favorevole alla collaborazione: per<br />
esempio progetti in collaborazione pubblico-privato possono<br />
offrire soluzioni per superare i punti critici ad ogni stadio<br />
<strong>del</strong>lo sviluppo di un nuovo farmaco: questo meccanismo<br />
permette a piccole e grandi aziende, università, pazienti ed<br />
autorità regolatorie di scambiare idee, mettere in comune le<br />
conoscenze e generare insieme dati scientifici e soluzioni,<br />
evitando di mantenere la conoscenza in vasi non comunicanti.<br />
Esistono diversi mo<strong>del</strong>li di collaborazione aperta che le<br />
aziende hanno seguito, persino in aree di forte competizione.<br />
Sono necessari sistemi e piattaforme che permettano la<br />
creazione e il mantenimento di reti efficienti: reti che abbiano<br />
lo scopo di risolvere i problemi di salute pubblica e nelle quali<br />
l’industria biofarmaceutica può e deve giocare un ruolo centrale.<br />
Una misura ulteriore per rinforzare l’ecosistema<br />
biotecnologico risiede nell’accelerare l’accesso dei farmaci al<br />
mercato: é fondamentale per i pazienti e per l’industria che i<br />
farmaci innovativi, in particolare quelli sviluppati in Europa,<br />
possano arrivare sul mercato in un tempo ragionevole e con<br />
un approccio coerente nei vari Paesi <strong>del</strong>l’Unione.<br />
L’industria non può fare questo da sola ed è quindi<br />
fondamentale che tutti gli attori si uniscano al dibattito e allo<br />
sforzo per trovare una soluzione. A maggior ragione ciò vale<br />
per l’industria che opera in Italia che, pur mostrando segni di<br />
vitalità e di sviluppo, ha bisogno di un vero partenariato con i<br />
vari attori politici e regolatori per poter rinforzare la propria<br />
base ed esprimere pienamente tutto il potenziale.<br />
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