Infoitalie - ottobre 2011 - CCITABEL
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6 Belgique<br />
EuROpA<br />
Un imPeGno concReto<br />
Per essere “CIttadInI d’euroPa”<br />
La forte crescita delle professioni organizzate in ordini<br />
ed associazioni, l’esigenza di fornire al sistema<br />
socio economico prestazioni sempre più differenziate<br />
e specializzate, sono certamente un forte stimolo<br />
verso la modernizzazione della direttiva qualifiche.<br />
l riconoscimento delle qualifiche professionali, deve tener<br />
conto della più ampia finalità di non limitare la mobilità dei<br />
servizi in Europa; la complessità delle operazioni necessarie<br />
allo scopo e la burocrazia, non possono essere di ulteriore<br />
ostacolo.<br />
E’ opportuno che, nello Stato di provenienza, il riconoscimento<br />
della qualifica professionale e l’effettiva competenza<br />
e capacità operativa siano certificati da Ordini ed Associazioni.<br />
Solo così può essere garantito rapidamente il diritto del cittadino<br />
europeo di lavorare ovunque in ambito UE.<br />
Lo Stato membro di provenienza del professionista nel riconoscere,<br />
oltre che per gli Ordini, anche per le Associazioni<br />
il ruolo di garante della formazione, della competenza e<br />
dell’aggiornamento continuo dei propri aderenti, potrebbe<br />
fornire tutte le garanzie necessarie all’emissione della “carta<br />
professionale europea” con rapidità ed una notevole riduzione<br />
dei costi pubblici.<br />
Il meccanismo basato sul principio di fiducia reciproca, permetterebbe<br />
il rapido superamento della burocrazia legata<br />
ad autorizzazioni, attestati, certificati e dichiarazioni oggi<br />
necessari al professionista che desidera spostarsi in ambito<br />
europeo, senza togliere allo Stato di provenienza il diritto di<br />
vigilare e verificare il corretto comportamento di Ordini ed<br />
Associazioni.<br />
La “carta professionale europea” così rilasciata, dovrà permettere<br />
la libera circolazione del professionista e garantire il<br />
possesso dei requisiti minimi armonizzati di formazione.<br />
Ordini ed Associazioni certificherebbero le attività economiche<br />
esercitate nello Stato membro di provenienza, garantendo<br />
la libera circolazione del professionista negli Stati UE,<br />
esclusivamente per l’esercizio di quelle attività.<br />
In questo modo, sarebbe garantito il rapido riconoscimento<br />
del diritto di esercizio delle attività certificate, in armonia<br />
col principio della Corte di Giustizia “dell’accesso parziale”<br />
solo per dette attività, a tutela dei destinatari dei servizi e dei<br />
consumatori in generale.<br />
Il rafforzamento del ruolo delle “piattaforme comuni”, come<br />
strumento permanente per il monitoraggio delle professioni,<br />
dovrebbe essere elemento essenziale anche per un rapido<br />
riconoscimento di tutte le nuove professioni emergenti. Per<br />
questo, la loro struttura non dovrà essere rigida, ma aperta<br />
ad analizzare ed accogliere le nuove realtà professionali generate<br />
da un mercato in continua evoluzione.<br />
Anche l’esistenza di requisiti sproporzionati o inutili per l’accesso<br />
a professioni regolamentate, potrebbero essere lesive<br />
del diritto personale alla libera circolazione e della garanzia<br />
di scelta del consumatore in un libero mercato, tanto quanto<br />
il mancato riconoscimento nello Stato di provenienza di Associazioni<br />
e nuove figure professionali.<br />
Infine, fondamentale per l’armonizzazione del sistema è la<br />
conoscenza di dati e notizie.<br />
L’informatizzazione, quindi, è l’elemento essenziale per il costante<br />
aggiornamento delle qualifiche, attraverso l’emissione<br />
della “carta professionale europea”.<br />
Lo “sportello unico”, previsto dalla direttiva servizi, sarebbe<br />
sicuramente il mezzo più rapido per l’immediata concreta<br />
circolazione dei dati e notizie, con possibilità di ulteriore futuro<br />
perfezionamento.<br />
La mobilità e le qualifiche dei lavoratori rispondono all’imperativo<br />
di rilancio della crescita in Europa e l’A.N.CO.T. – Associazione<br />
Nazionale Consulenti Tributari è, da sempre, desiderosa<br />
di dare il proprio contributo, perché tutti ci si senta<br />
sempre più “cittadini d’Europa”.<br />
Arvedo Marinelli ed Ernesto Rimoldi<br />
Presidente e Vicepresidente A.N.CO.T.