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Sadi Carnot - fisica/mente

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http://www.<strong>fisica</strong><strong>mente</strong>.net/<br />

tutti gli intervalli tra le loro molecole; che in certi casi il calorico si fissa dentro i<br />

corpi, entrando come costituente delle loro parti solide, ma che più spesso esso<br />

circonda le molecole, esercita su di esse una forza repulsiva e che dalla sua azione<br />

o dalla sua accumulazione più o meno grande dipende il passaggio dei corpi dallo<br />

stato solido allo stato liquido, dallo stato liquido allo stato aeriforme.<br />

In tale lavoro però Lavoisier avanzò qualche dubbio, non confortato però da una minima ricerca<br />

sperimentale su quella vicenda che è l'imponderabilità del calorico (eppure la bilancia di<br />

Lavoisier era formidabile e gli aveva permesso di stabilire la conservazione della massa). Dice<br />

Lavoisier:<br />

Non siamo obbligati a supporre che il calorico sia una materia reale; è sufficiente<br />

[...] che esso sia una causa repulsiva qualunque, e se ne possono considerare gli<br />

effetti in modo astratto e matematico. [Citato da Sebastiani]<br />

E questa posizione di dubbio era anche di Laplace. I due infatti scrissero insieme nella loro<br />

Mémoire sur la chaleur (Mémoires dell'Académie Royale des Sciences di Parigi, 1780) quanto<br />

segue:<br />

I fisici non sono d'accordo sul calore. Molti di essi lo considerano come un fluido<br />

diffuso in tutta la natura ( ... ). Altri lo considerano sola<strong>mente</strong> come il risultato di<br />

movimenti invisibili delle molecole, gli spazi vuoti tra le molecole permettendo le<br />

vibrazioni in tutti i sensi. Questo movimento invisibile è il calore. Sulla base del<br />

principio di conservazione della forza viva, si può dare così questa definizione: il<br />

calore è la forza viva, cioè la somma dei prodotti della massa di ogni molecola per<br />

il quadrato della velocità. [Citato da Gliozzi]<br />

Antoine Lavoisier<br />

Insomma, siamo nella situazione di una teoria che, pur essendo utilizzata, è messa in<br />

discussione dagli stessi scienziati che più la sostengono. Ma siamo alla fine del secolo, quando,<br />

da più parti, iniziano delle critiche serrate alla teoria fluidistica del calorico (Rumford, Davy,<br />

Young, ...). Osservo di passaggio che in questa Mémoire sur la chaleur, venne stabilito un<br />

principio, quello della conservazione della quantità di calorico in ogni processo.<br />

La teoria del calorico fu feconda di vari risultati che gli stessi Laplace e Poisson conseguirono.<br />

Laplace, utilizzando il modello del calorico descritto, corresse il metodo che Newton aveva<br />

fornito per misurare la velocità del suono supponendo che la sua trasmissione non avvenisse in<br />

modo isotermo ma senza scambi di calore con il mezzo esterno (con una trasformazione<br />

adiabatica) e Poisson stabilì successiva<strong>mente</strong> (1823) la legge che regola tali trasformazioni<br />

adiabatiche (PV γ = costante). E poiché la correzione di Laplace era in accordo con i dati<br />

http://www.<strong>fisica</strong><strong>mente</strong>.net/ (12 of 39)22/02/2009 17.02.11

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