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Sadi Carnot - fisica/mente

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http://www.<strong>fisica</strong><strong>mente</strong>.net/<br />

Se vogliamo ora conoscere il lavoro infinitesimo, dP.dV, per unità di di calore trasferito, dQ,<br />

dobbiamo operare il quoziente dP.dV/dQ (che rappresenta il rendimento infinitesimo del ciclo),<br />

ottenendo:<br />

Clapeyron dice, senza giustificazioni sufficienti, che il denominatore di questa espressione<br />

deve essere una funzione della temperatura t e quindi del prodotto P.V. (12)<br />

Se il denominatore dQ è funzione di t, il calore Q dovrà essere un'equazione differenziale alle<br />

derivate parziali del tipo:<br />

oppure del tipo:<br />

dove B e C sono funzioni della temperatura, da determinare. In particolare, Clapeyron riteneva<br />

che C fosse legata al calore latente per unità di volume. Nel suo complesso questa relazione non<br />

era corretta perché basata su dati sperimentali non accurata<strong>mente</strong> ricavati da Delaroche e Bérard<br />

(13) . Essa non forniva la corretta relazione esistente tra pressione e calori specifici (all'epoca era<br />

pratica<strong>mente</strong> impossibile avere informazioni sperimentali esatte su questo punto). C'è da<br />

osservare che il rapporto tra il lavoro utile che la macchina riesce a compiere ed il calore totale<br />

assorbito dal sistema, cioè il rendimento, per Clapeyron si riduce a dt/C. Dice Clapeyron:<br />

La funzione C ha molta importanza (14) ; essa è indipendente dalla natura del gas, ed<br />

è funzione della sola temperatura; essa è essenzial<strong>mente</strong> positiva e serve da misura<br />

per la quantità massima di lavoro che può sviluppare il calore<br />

inoltre la funzione C:<br />

lega insieme tutti i fenomeni prodotti dal calore su corpi solidi, liquidi e gassosi;<br />

sarebbe auspicabile che esperienze molto accurate, come quelle sulla propagazione<br />

del suono nei gas a differenti temperature, determinassero questa funzione con ogni<br />

precisione possibile; essa servirebbe per determinare molti altri aspetti importanti<br />

della teoria del calore, rispetto ai quali l'esperienza non conduce che a delle<br />

approssimazioni insufficienti, o sui quali essa non ha ancora scoperto nulla.<br />

Clapeyron riuscì a calcolare C per varie temperature e, dal suo andamento, a capire che<br />

l'effetto prodotto dal calore diminuisce alle alte temperature, anche se in una maniera molto<br />

lenta. Ciò rappresentava una conferma della teoria di <strong>Carnot</strong> secondo la quale il lavoro prodotto<br />

dal passaggio di una unità di calore attraverso una differenza di temperatura di un grado,<br />

diminuisce con l'aumento della temperatura. Ma C non era l'unica funzione da determinare. Vi<br />

era anche la B, a proposito della quale dice Clapeyron che può variare da un gas all'altro ma è<br />

probabile che sia la medesima per i gas semplici. Con i dati sperimentali disponibili ed un gran<br />

lavoro di elaborazione matematica, Clapeyron disegnò, come mostrato in figura, il ciclo di<br />

<strong>Carnot</strong>.<br />

http://www.<strong>fisica</strong><strong>mente</strong>.net/ (30 of 39)22/02/2009 17.02.11

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