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WP - Foresti - 32.pdf - Confindustria

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struttura produttiva e dimensionale del nostro paese. Più in generale la<br />

scomposizione effettuata mostra che mediamente la più bassa ricerca e<br />

sviluppo presente nei settori economici dell’industria manifatturiera<br />

italiana è attribuibile: a) alla particolare specializzazione produttiva e<br />

dimensionale italiana per una quota che oscilla tra il 35% e il 43%; b) alla<br />

più bassa intensità di ricerca presente nelle varie classi dimensionali dei<br />

settori manifatturieri italiani per una percentuale che varia dal 37% al<br />

54% (tab. 5).<br />

La scomposizione mostrata nella tabella 5 può essere riproposta<br />

con maggior dettaglio a livello settoriale. Da questa rielaborazione (tab.<br />

6) emerge che è nei settori dove si concentra maggiormente la ricerca<br />

italiana che si registrano le maggiori differenze in termini assoluti<br />

rispetto agli altri paesi europei. Infatti le industrie della chimica<br />

industriale, della farmaceutica, della fabbricazione di apparecchi radio, tv<br />

e telecomunicazioni, della fabbricazione di apparecchi di precisione,<br />

strumenti ottici e orologi, della fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e<br />

semirimorchi, della costruzione di aeromobili 22 , che da sole<br />

rappresentano oltre il 75% del totale delle risorse investite in R&S<br />

dall’industria manifatturiera italiana, spiegano dal 62 al 72% del deficit di<br />

ricerca italiano. La minor quota investita in R&S in questi settori dipende<br />

sia dalla più bassa intensità di ricerca (dai 15 ai 26 punti percentuali) che<br />

dal minor peso di questi settori e, all’interno di questi, delle grandi<br />

imprese nell’economia italiana (dai 30 ai 35 punti percentuali; tab. 6).<br />

All’interno di questi settori, le imprese con più di 1.000 addetti,<br />

che rappresentano oltre il 60% delle risorse investite in ricerca<br />

dall’industria manifatturiera italiana, sono responsabili dal 54 al 71% del<br />

deficit di ricerca italiano (tab. 7). In particolare, la minor quota investita<br />

in R&S in questi settori dalle grandi imprese dipende sia dalla più bassa<br />

intensità di ricerca (dai 10 ai 20 punti percentuali) che dal minor peso di<br />

questi settori e, all’interno di questi, delle grandi imprese nell’economia<br />

italiana (dai 28 ai 35 punti percentuali). Più in generale è evidente che il<br />

deficit della spesa in R&S dei settori manifatturieri italiani è da<br />

22 Cfr. nota (a) della tab. 6.<br />

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