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Ottobre 2011 - Moked

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P38<br />

RITRATTO<br />

n. 10 | ottobre <strong>2011</strong> pagine ebraiche<br />

Martha porta il bon ton in Israele<br />

ú–– Rachel Silvera<br />

Martha Stewart, splendida<br />

neosettantenne, riuscirà a<br />

riempire Israele di piatti<br />

raffinati, tacchini ripieni, tavole perfettamente<br />

apparecchiate e piccoli<br />

giardini all'italiana? Proprio lei, l’amatissimo<br />

volto del Martha Stewart living,<br />

è infatti la prescelta che inizierà<br />

il progetto promosso dal ministero<br />

del Turismo capitanato da Stas Misezhnikov.<br />

Il programma è ancora<br />

top secret, ma il nome della star della<br />

tv americana ha fatto il giro del mondo.<br />

Per non sfigurare a un evento<br />

così glitterato è più che necessario<br />

ricostruire alcune tappe della mogliettina<br />

d'America. Martha trascorre<br />

una placida infanzia nella ridente Nutley,<br />

in New Jersey, con i suoi numerosi<br />

fratelli. Dalla mamma apprende<br />

i segreti della cucina e il padre, venditore<br />

di prodotti farmaceutici e appassionato<br />

giardiniere, la introduce<br />

nel piccolo regno verde della sua abitazione<br />

a soli tre anni. Una atmosfera<br />

bucolica che segna il primo passo<br />

verso la realizzazione del tanto sospirato<br />

sogno americano.<br />

Per pagarsi gli studi in Storia e Storia<br />

dell'architettura trova un impiego come<br />

modella, ancora ignara dello scintillante<br />

futuro che incombe. Tutto<br />

inizia con una ditta di catering,<br />

un’ascesa inarrestabile che la porterà<br />

a scrivere per giornali di living e cucina,<br />

pubblicare libri e che giunge all'apice<br />

nel 1993 con il suo show. E<br />

da quel momento Martha non sarà<br />

più l'esile biondina del New Jersey,<br />

sarà la Stewart, un brand, una icona,<br />

il punto di riferimento di milioni di<br />

donne, l'insegnante di bon ton, la<br />

nuora che tutte vorrebbero e la suocera<br />

dalla quale scappare. Una trasmissione,<br />

la sua, che lancia un messaggio:<br />

tutte possono essere me. Non<br />

importa l'etnia, non importa la classe<br />

sociale, non importa che tu sia preppy,<br />

democratica o repubblicana, non<br />

importa se single o ammogliata, se<br />

realizzata o in fase di recupero, io,<br />

Martha Stewart, farò di te una abile<br />

cuoca, una impeccabile padrona di<br />

casa, una fantastica giardiniera e una<br />

affascinante regina del bricolage. E<br />

si sa, quando il candido sogno comincia<br />

ad aleggiare sopra la testa, il<br />

business non tarda a farsi avanti. Ecco<br />

quindi in vendita la fornitissima<br />

linea firmata di set per tinteggiare e<br />

arredi tra i più disparati che, ovviamente,<br />

presentano un ampio range<br />

di prezzi per non essere incoerenti<br />

con il messaggio riportato sopra.<br />

Per chi vuole ottimizzare e sfruttare<br />

al massimo senza compromettere il<br />

portafoglio, già in precario equilibrio<br />

preda delle intemperie economiche,<br />

c'è il sito: ricco di ricette e piccoli<br />

segreti, che farà diventare il terrazzino<br />

il giardino Versailles e farà innamorare<br />

giovani rampanti a suon<br />

di cocktail. Il magico mondo di Martha<br />

Stewart non può non includere<br />

Il profilo<br />

anche consigli speciali per le festività<br />

ebraiche, in particolar modo Pesach<br />

e Chanukkah oramai assorbite dalla<br />

cultura e dal mercato americano.<br />

Allora ecco ricette personalizzate delle<br />

sufganioth, ecco come presentare<br />

il piatto del seder non perdendo di<br />

vista il bon ton, ecco come confezionare<br />

bustine-regalo con brillantini<br />

incollati a formare la stella di David.<br />

Per chi si vuole dilettare in prove più<br />

Autrice, business woman e volto televisivo, Martha Stewart nasce in New Jersey nel<br />

1941. Per pagarsi gli studi lavora come modella, poi diventa broker in borsa. La sua<br />

ascesa al successo inizia però impiantando una ditta di catering in una fattoria del<br />

Connecticut. Qui inizia a scrivere di cucina, giardinaggio e arredamento, trasformandosi<br />

ben presto in un’icona, con un programma e una rivista che portano il suo nome. Nel<br />

2004 la Stewart viene condannata per<br />

insider trading. La regina del bon ton<br />

americano ha saputo però riprendersi<br />

dallo scandalo, tornando al successo<br />

con il suo programma.<br />

www.moked.it<br />

complesse ci sono i marshmellow<br />

a forma di sevivon<br />

e la casa, che solitamente<br />

si fa con il pan di zenzero, costruita<br />

con le matzot. Ma come in<br />

ogni sceneggiatura cinematografica<br />

che si rispetti, quando la protagonista<br />

sembra essere giunta alle vette massime,<br />

accettata dal gotha dell'upper<br />

class e adulata dalle casalinghe del<br />

South Carolina, arriva il colpo di scena,<br />

la notizia da gettare in<br />

pasto ai vari tabloid patinati: Martha<br />

Stewart viene processata con l'accusa<br />

di insider trading. La simpatica signora<br />

avrebbe infatti utilizzato informazioni<br />

riservate vendendo 3 mila<br />

928 azioni della ImClone Systems.<br />

Il processo che la vede implicata dal<br />

2002 al 2005 fa salire i capi di accusa<br />

come un soufflé ben riuscito: complotto,<br />

falsa testimonianza e intralcio<br />

alla giustizia.<br />

Ma la Stewart non si perde d'animo<br />

e sopratutto non abbandona la sua<br />

gente: compra una pagina di USA<br />

Today per professarsi innocente. La<br />

pena che partiva da un massimo di<br />

vent’anni è poi scesa a cinque mesi<br />

di reclusione e altrettanti di arresti<br />

domiciliari. Come farsi sfuggire una<br />

occasione tanto ghiotta? I fotografi<br />

immortalano il ritorno a casa: una<br />

Stewart con l'immancabile sorriso e<br />

sopratutto indossando un poncho<br />

fatto da una compagna di prigione,<br />

poi diventato un feticcio. Sembrava<br />

che il suo impero fosse in caduta libera<br />

e invece come una araba fenice<br />

Martha è risorta dalle sue ceneri,<br />

conquistando una nuova fetta di ammiratori.<br />

Già, perché dopo il compiacersi iniziale<br />

di chi vede Miss perfezione rovinare<br />

miseramente a terra, parte una<br />

solidarietà tipica degli esseri umani.<br />

Il sorriso ironico comincia ad avere<br />

un sapore amaro e ci si ritrova a voler<br />

disperatamente abbracciarla e dirle<br />

che tutto passerà e che ne uscirà<br />

più bionda e smagliante di prima.<br />

"Tornare è bellissimo, mi siete mancati,<br />

come potete immaginare. Ho<br />

pensato a voi ogni singolo giorno,"<br />

con queste parole la regina torna nel<br />

suo regno: la casa. Non mancano poi<br />

personaggi celebri che vogliono emulare<br />

la casalinga più famosa e non<br />

troppo disperata d'America: l'attrice<br />

premio Oscar Gwyneth Paltrow ha<br />

aperto un sito (http://goop.com/),<br />

che ha suscitato l'ilarità di molti, diviso<br />

per sezioni: Make, Go, Get, Do,<br />

See, Be, che la vede in prima persona<br />

a impastare (molte ricette sono kasher)<br />

e a creare simpatici oggetti. E<br />

per la serie piccole Stewart crescono,<br />

due stelle nascenti hanno appena vinto<br />

un Emmy, ambito premio televisivo:<br />

Giada De Laurentiis, chef dal<br />

fascino tutto italiano e Ina Garten,<br />

giunta al successo proprio grazie a<br />

una rubrica sul Martha Stewart living.<br />

La Stewart icona della self-made<br />

woman, forte nonostante il divorzio<br />

dopo trenta anni di unione, nonostante<br />

le grane giudiziarie, nonostante<br />

il maschilismo, le invidie, i<br />

mormorii nei corridoi, nonostante<br />

l'America progressista e la vecchia<br />

America puritana e conservatrice.<br />

Cosa c'è dunque di meglio che essere<br />

pronta per una nuova sfida? Esportare<br />

il culto dell'ospite, le raffinatezze<br />

culinarie e il segreto del bouquet da<br />

sposa perfetto in Israele. Riuscirà a<br />

soppiantare hummus e falafel con<br />

piccoli bon bon dai colori pastello?<br />

Riuscirà a far sorridere i temuti bagnini<br />

delle spiagge di Tel Aviv consigliando<br />

loro un tono più pacato?<br />

O la ritroveremo invece perfettamente<br />

integrata mentre canticchia una<br />

vecchia hit di Ofra Haza e sgranocchia<br />

bamba?

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