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GIOIA numero 35 - Yumpu

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seneparla<br />

Ma tu lo sai<br />

cos’è la sla?<br />

Improvvisamente al centro dell’attenzione grazie alle famose “secchiate”<br />

su Twitter, è una malattia rara ma terribile che distrugge tutto. Tranne i pensieri<br />

ice bucket per lo<br />

stilista e attore tim<br />

gunn alla Fashion<br />

week di new York.<br />

madrina d’eccezione,<br />

heidi Klum.<br />

Un piede che inciampa, un braccio<br />

impacciato. Un movimento impreciso<br />

che un giorno diventa un crampo.<br />

Si fa viva così e, in tre, al massimo<br />

cinque anni, si fa strada in tutti i muscoli<br />

del corpo, arrestando persino la deglutizione<br />

e la respirazione. Tranne quelli<br />

oculari: alla fine il corpo resterà ingabbiato,<br />

la mente lucida, gli occhi vigilissimi.<br />

La scelorosi laterale amiotrofica<br />

(Sla) è una paralisi progressiva e inesorabile.<br />

«Si tratta di una malattia neurodegenerativa<br />

rara che interessa il sistema<br />

nervoso e vede degenerare, cioè invecchiare<br />

a ritmi veloci, le cellule responsabili<br />

del movimento: i motoneuroni»,<br />

spiega Mario Sabatelli, presidente della<br />

Commissione scientifica di Aisla, responsabile<br />

del Centro Sla del Policlinico<br />

Gemelli e dell’associazione Icomm. «Ci<br />

sfuggono ancora oggi le cause. Anche se<br />

la scoperta risale alla seconda metà<br />

Più fondi, più ricerca,<br />

più speranza<br />

Il 21 settembre è la Giornata nazionale sulla Sla<br />

promossa da Aisla (l’associazione italiana sclerosi<br />

laterale amiotrofica): in 120 piazze italiane centinaia<br />

di volontari distribuiranno, in cambio di una piccola<br />

offerta, una bottiglia di vino Barbera d’asti. Fino a<br />

quel giorno, inoltre, si può sostenere aisla inviando<br />

un sms al costo di 2 euro al <strong>numero</strong> 45502 da<br />

tutti i cellulari, e di 2 o 5 euro chiamando da rete<br />

fissa. i fondi raccolti saranno usati per sostenere<br />

l’Operazione sollievo, che prevede aiuti concreti<br />

per l’assistenza ai malati e per finanziare il progetto<br />

della prima biobanca nazionale dedicata alla<br />

ricerca. Con ice bucket challenge, aisla ha raccolto<br />

1.379.000 euro in donazioni. attiva da 31 anni in 19<br />

regioni, solo nell’ultimo anno ha seguito oltre 2.000<br />

pazienti e le loro famiglie con servizi gratuiti come<br />

l’assistenza psicologica e fisioterapica a domicilio e<br />

altre consulenze. www.aisla.it<br />

La stanza di Cesare<br />

Scoccimarro, 48 anni,<br />

malato di Sla, con le<br />

indicazioni lasciate dalla<br />

moglie per gli infermieri.<br />

di Rossana Campisi<br />

dell’Ottocento, solo negli ultimi venti<br />

anni la tecnologia e la genetica hanno<br />

permesso grandi passi nella ricerca, l’unica<br />

vera arma nelle nostre mani. In I-<br />

talia e soprattutto negli Usa si sono ottenute<br />

anche raccolte straordinarie grazie<br />

alle secchiate d’acqua gelata promosse<br />

dalla campagna su Twitter Ice bucket<br />

challenge (ma di proporzioni diverse: un<br />

milione e 400.000 euro e 100 milioni<br />

di dollari, ndr)».<br />

«Il Sistema sanitario nazionale fornisce<br />

una macchina utile per respirare, nutrirsi,<br />

persino comunicare attraverso gli<br />

occhi che, grazie a un laser, si muovono<br />

su una tastiera e compongono frasi»,<br />

continua Sabatelli. Quel che non tutte<br />

le Asl riescono a fornire è invece la presenza<br />

24 ore su 24 di un indispensabile<br />

infermiere accanto alla macchina. Le<br />

ragioni sono economiche: una macchina<br />

costa 10.000 euro, l’assistenza dai<br />

10 ai 20.000 euro al mese. Con la macchina<br />

si vive in media tre anni, ma possono<br />

diventare anche 20». In Italia si<br />

registrano 5.000 casi, al mondo si ammalano<br />

otto persone su 100.000. «La<br />

devastazione psicologica è assurda: prigioniero<br />

del corpo, sei libero solo con i<br />

pensieri. L’incubo peggiore? Morire<br />

soffocati».<br />

alessandro grassani/luz photo, photomasi

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