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ANALISI DELLO SHIMMY NEI CARRELLI DI ATTERRAGGIO - AIAS

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2.2. Deriva<br />

XXXIV CONVEGNO NAZIONALE <strong>AIAS</strong> – MILANO, 14-17 SETTEMBRE 2005<br />

Si consideri nuovamente il caso in cui agisca la forza Ft e si supponga che stavolta la ruota, anziché<br />

essere ferma, rotoli sul terreno. Come prima, è ancora presente lo spostamento trasversale ∆ ; in più si<br />

nota che la traiettoria seguita dalla ruota non è contenuta nel suo piano, come sarebbe senza l’azione<br />

della forza, ma forma con esso un angolo α , detto angolo di deriva.<br />

Ciò significa che il moto della ruota, oltre ad avere una componente passante per il suo piano, ha<br />

una componente anche in direzione ortogonale. Questo fenomeno si verifica senza che ci sia alcuno<br />

slittamento laterale e può essere spiegato nel seguente modo.<br />

Prima di tutto si schematizzi il pneumatico, con un infinito numero di molle montate radialmente,<br />

dotate di elasticità verticale, laterale e torsionale. Quando la forza Ft è applicata alla ruota ferma,<br />

quest’ultima subisce lo spostamento ∆ come risultato della deformazione laterale delle n molle a<br />

contatto con il terreno: la risultante delle reazioni esplicate dalle molle bilancia esattamente la forza Ft.<br />

Ora, quando la ruota viene posta in rotazione, e la molla n+1 tocca il terreno, il suo punto di<br />

contatto non è più allineato con i punti di contatto delle molle precedenti, ma spostato lateralmente<br />

della quantità ∆ . Inoltre, mentre la molla n+1 entra in contatto, contemporaneamente la prima molla<br />

della serie si stacca dal terreno, per cui cessa istantaneamente di esercitare la sua parte di reazione per<br />

bilanciare Ft, la quale però, non viene ripristinata dalla molla n+1 perché questa risulta ancora scarica<br />

al momento del contatto.<br />

La somma delle tensioni esercitate dalle molle non bilancia più la forza Ft e dunque si verifica un<br />

ulteriore spostamento laterale della ruota pari a ∆ . In questo modo, anche la molla n+2, che appoggia<br />

sul terreno subito dopo, avrà il suo punto di contatto spostato di ∆ rispetto al punto di contatto della<br />

molla n+1.<br />

Questo processo si ripete ogni volta che una molla entra in contatto e un’altra lo lascia; ecco quindi<br />

come l’elasticità del pneumatico può spiegare fenomeni di deriva in assenza di slittamento.<br />

Introducendo il coefficiente di deriva c della gomma, si può scrivere:<br />

F t<br />

α<br />

= 3<br />

c<br />

che esprime la relazione di proporzionalità tra la forza Ft e l’angolo di deriva. Il coefficiente di deriva<br />

c dipende dal carico verticale FZ agente sul pneumatico secondo la relazione [3-4]:<br />

1<br />

c = 4<br />

cSFZ<br />

dove cS è il coefficiente di rigidezza in sterzata ed è un valore costante legato al tipo di pneumatico.<br />

2.3. Momento auto-allineante<br />

All’analisi fatta finora manca però un importante fenomeno che accompagna la deriva, ovvero<br />

l’insorgere di un momento torcente dovuto al fatto che la reazione del pneumatico alla forza Ft non è<br />

allineata con quest’ultima, ma è spostata verso il retro della ruota di una quantità σ.<br />

Ciò dipende dal fatto che la tensione esercitata dal punto del pneumatico appena entrato in contatto<br />

con il terreno - head point - è praticamente nulla, mentre è massima per il punto in procinto di<br />

abbandonare il suolo - tail point. Per questo motivo, la distribuzione delle tensioni è di tipo lineare e la<br />

risultante che equilibra esattamente la Ft ha il suo punto di applicazione situato a 2/3 dall’head point<br />

lungo la linea di contatto.<br />

Indicando con σ la distanza tra il punto di applicazione di Ft e quello della reazione opposta dal<br />

pneumatico, risulta che la ruota è soggetta ad un momento torcente che tende ad orientare la ruota<br />

stessa nella vera direzione dello spostamento, ovvero a ridurre spontaneamente l’angolo di deriva.<br />

Tale momento è detto auto-allineante e può essere scritto come:

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