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ANALISI DELLO SHIMMY NEI CARRELLI DI ATTERRAGGIO - AIAS

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XXXIV CONVEGNO NAZIONALE <strong>AIAS</strong> – MILANO, 14-17 SETTEMBRE 2005<br />

Figura 4: Andamento temporale di ψ e α con V = 55 m/s, ψ 0 = 3° e α 0 = -3°<br />

Figura 5: Andamento temporale di ψ e α con V = 30 m/s, ψ 0 = 2° e α 0 = -2°: ciclo limite<br />

Figura 6: Andamento temporale di ψ e α con V = 15 m/s, ψ 0 = 3° e α 0 = -3°<br />

Le figure 4 e 6 si riferiscono a condizioni di funzionamento che nell’analisi lineare risultavano stabili;<br />

in effetti si nota come gli angoli ψ e α, partendo da valori iniziali di 3°, si smorzano nel tempo. Al<br />

contrario, in figura 5 viene illustrata l’evoluzione del sistema a partire da angoli iniziali più piccoli, 2°,<br />

ma con un valore di velocità per la quale nell’analisi lineare si riscontrava instabilità. Anche in questo<br />

caso si conferma la bontà della previsione del metodo agli autovalori, nel senso che l’oscillazione<br />

tende ad amplificarsi, ma invece di crescere in maniera indefinita a un certo punto si stabilizza in<br />

quello che viene definito ciclo limite. Questo aspetto non poteva essere colto tramite l’analisi lineare<br />

in quanto esso è intimamente legato alle non linearità del modello di cui si è tenuto conto solo con<br />

l’integrazione numerica.<br />

7. CONCLUSIONI<br />

Nello studio lineare si è visto che le equazioni del moto sono di tipo esponenziale, convergente o<br />

divergente, e dall’analisi agli autovalori è possibile ricavare le mappe di stabilità che illustrano la<br />

tendenza dello shimmy al variare dei parametri caratteristici. Successivamente si è tenuto conto delle<br />

non linearità e le equazioni del moto sono state risolte tramite integrazione nel tempo. A causa delle<br />

non linearità, la divergenza che si otteneva con l’analisi lineare non si riscontra più, e al suo posto si<br />

nota l’instaurarsi del ciclo limite, la cui ampiezza è un indice della pericolosità della vibrazione di<br />

shimmy.<br />

Si sottolinea il fatto che il comportamento del sistema dipende strettamente dai valori assunti per i<br />

parametri caratteristici, sui quali si può giocare per rendere il sistema più stabile. Nell’integrazione

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